In questi giorni gli adulti si lamentano in modi e per situazioni diverse su tematiche che hanno protagonisti i bambini! Non entro in merito degli aspetti di criticità che devono essere gestiti in modo costruttivo da enti e istituzioni.
Mi voglio occupare incede di quanto i bambini vadano messi nelle condizioni per esprimere le proprie emozioni e, dobbiamo esserne consapevoli, non valgono le stesse modalità degli adulti… questo compito di ascolto, dialogo ora è esclusivamente a carico dei familiari…
Cosa possiamo fare noi professionisti della salute, dell’educazione?
Possiamo aiutare i genitori a svolgere il loro compito, perché ci troviamo davanti anche a genitori fragili, che faticano a vivere il loro ruolo educativo in questo periodo.
Capita spesso che il genitore “in crisi” non pensi che il bambino, il pre-adolescente possa “soffrire”, non riuscire ad esprimere il proprio disagio, la propria sofferenza… o lo faccia in un modo che all’adulto non sembra funzionale o utile al raggiungimento dell’obiettivo!
Il genitore, che magari per lavoro, si è sempre trovato nella relazione con i figli la sera o nel fine settimana e quindi con un tempo definito, se pur qualitativamente molto buono (in quell’equilibrio), ora si è trovato full time, h 24 nella relazione genitore-figli, modificando e creando nuovi equilibri.
I bambini esprimono soprattuto con il linguaggio non verbale le emozioni, spesso anche i pensieri (!); non possiamo pensare quindi che dialogheranno (almeno alcuni) con noi genitori, rispetto a queste situazioni, con il nostro codice!
I bambini d’altro canto vogliono sentire, vedere, avere genitori che li proteggano, che li accolgano, li ascoltino con le loro modalità di espressione e sopratutto che diano loro sicurezza e uno spazio sicuro. Lo spazio sicuro ha un confine e delle regole!
Resto a vostra disposizione: occupiamoci dei bambini, senza diventare d’altro canto spaventati e confusi nella gestione delle loro risposte e re-azioni!
A volte siamo noi adulti che abbiamo bisogno di ritrovare il nostro centro, il nostro equilibrio, ma spesso preferiamo pensare che siano i piccoli che devono essere seguiti, curati, o come mi ha detto una volta una mamma, con una modalità piuttosto “cruda”: “aggiustati da altri”.
Pensiamoci un po’ 🤔
#BuoniGiorni
Elena