“Ci sono giorni in cui il tempo e lo spazio sembra debbano fermarsi.
Questi sono quei giorni”.
A mercoledì prossimo!
Elena Fossati
“Lo Spazio”
“Ci sono giorni in cui il tempo e lo spazio sembra debbano fermarsi.
Questi sono quei giorni”.
A mercoledì prossimo!
Elena Fossati
“Lo Spazio”
Giornate di influenza:
Quando arrivando a casa dal lavoro ti senti stanca e accaldata, in una giornata di gennaio, forse è il caso di misurarsi la temperatura corporea per comprendere che hai preso il virus influenzale e che è arrivato il momento di fermarti: il tuo corpo lo chiede.
L’influenza: quel particolare virus, che oggi deve essere subito messo a tacere, che però non può essere eliminato da tutta quella serie di farmaci sintomatici che ci passano nelle pubblicità, appunto sintomatici, perché ci tolgono i sintomi, ma non eliminano il virus, che dovrà fare il suo corso per essere debellato dal nostro sistema immunitario!
E allora perché usare dei sintomatici per correre a fare cosa? Certamente è utile utilizzarli per aiutarci a togliere una situazione di disagio: es. la febbre alta e i dolori alla testa, ma non utilizzare potere per andare lo stesso al cinema, come dice la pubblicità!
Il corpo dice fermati! Fermati per aiutarlo a ritrovare gli equilibri e la salute è una fatta da una serie di equilibrii!
Non abusiamo di farmaci, es. gli antibiotici, se non servono. Ieri leggevo un articolo che sollevava il problema: come ormai ogni anno a causa dell’abuso di antibiotici, presi senza una reale motivazione medica, crea delle problematiche di risposta in molti soggetti (l’antibiotico non risponde più).
Giornate a letto, passando sul divano; dormire, bere, vapori con oli essenziali per respirare meglio (la lavanda aiuta ad abbassare la temperatura corporea). Una pezzuola fresca sulla fronte, come faceva la nostra nonna,… La mia nonna (sto diventando vecchia!!!!).
Spremuta di arance… E anche qualche coccola da parte di chi sta bene e si prende cura di te.
Ma se sei sola/solo fermati e chiedi aiuto a un amico o a un’amica: in queste giornate si riscoprono anche i veri amici quelli che ti aiutano quando ne hai bisogno!
Buona guarigione
Elena Fossati
“Lo Spazio”
Grazie da Fabriano!
Settembre 2017:
http://www.superfluonecessario.it/dipingere-e/
Settimana scorsa il postino consegna a “Lo Spazio” una busta: mittente FABRIANO.
Cosa conterrà?
Eccitazione, apro:
Un cartoncino, le decorazioni colorate che hanno accompagnato i poster pubblicitari di questo evento internazionale…
E poi… leggo….
Felice, sorpresa che il nostro evento abbia contribuito alla donazione alla fondazione The Big Draw.
L’arte fa bene a chi ne fruisce e a chi la fa… L’arte ci ha unito per imparare e sperimentare.
L’arte è arte!
Grazie a Fabriano!
“Lo Spazio” con Antonella e Elena
Elena Fossati
“Lo Spazio”
#TheBigDraw #TheBigDrawFabriano #TheBigDrawIsAllAround @Carta Fabriano @fabriano1264
https://fabriano.com/bigdraw/eventi/lo-spazio-del-segno/
Sole invernale, calore delicato che avvolge in compagnia della sua luce tagliente colorata di ghiaccio. Un tempo di stop dove tornare a noi e ascoltare…
Accettare ciò che siamo è uno degli insegnamenti della Quercia.
Le radici ben ancorate a terra, la sua forza radicante, ci permettono di sentire la nostra energia vitale e accettare tutto: tutto ciò che siamo e tutto ciò che desideriamo essere.
Forse la cosa più difficile da accogliere è proprio il divario tra ciò che siamo e ciò che ci immaginiamo potremmo essere.
Quell’anelare a ciò che vorremmo, unito allo sforzo continuo nel lavorarci dentro, per assomigliare un po’ di più a quell’immagine, che, in realtà, arriva da fuori, ci impedisce di fermarci e fare “l’inventario” di quello che abbiamo e realmente siamo. Partiamo dal presupposto che ciò che ci appartiene non funziona, passiamo anni infiniti a lottare contro di noi, per costruire un’immagine sbiadita…
senza prestare attenzione alle catene che ci legano da dentro, le porte che si chiudono a doppia mandata.
Partiamo da bambini a trasformarci in qualcosa d’altro, in nome di un’amore che poi amore non è. Iniziando a costruirci da lì un’idea di rapporto con l’altro da noi, basato non sull’Accettazione e l’Accoglienza di quelle Anime che camminano al nostro fianco, ma sull’idea che amore è trasformare noi stessi e l’altro. Un lavoro continuo, con nuovi bavagli da metterci, nuove porte da spragare, nuovi muri da ergere…. finiamo così lontani da noi stessi da non sentirci più, o sentirci irrequieti, desiderosi, in attesa…..
E poi, basta sedersi tra le radici di una Quercia, per sentire che tutto si placa… solo silenzio, quel silenzio che ti avvolge e ti ricorda che va bene anche così, e ti permette di sentire: in fondo, la’ oltre le porte, le frasi imbavagliate, gli occhi chiusi e le catene arrotolate, nel silenzio, un canto lieve, leggero… ci saremmo forse aspettate urla, fragore di battaglia, rabbia come una valanga, invece è un canto delicato e dolcissimo che ci viene incontro e ci ricorda chi siamo. Quanta Luce sprigioniamo, quanto Calore. Le parole della Quercia ” qui va tutto bene, tu vai bene” sono come una formula magica che levano bavagli, scardinano porte e tutto ciò che siamo e siamo state arriva ad affollare il cuore e la mente.
Ora poter dire IO CI SONO, ci porta ad accettare e lasciar dialogare ogni parte di noi, e permettere che il calore e la luce si espandano portando morbidezza al cuore e chiarezza ai pensieri.
La Quercia ci ricorda di essere fiduciosi, affidandoci alle nostre radici, concedendoci un tempo di sogno e riposo tra la Terra che è Madre, Lei sa….. saprà nutrirci, consigliarci, mostrarci la strada.
Buon tempo di ascolto della vostra musica Anime Belle,
buon tempo di dialogo con tutto ciò che Siete.
Un abbraccio carico di forza radicante della Quercia unito alla sua morbidezza nell’accogliere.
Il mio Canto umilmente saluta e vibra in armonia con il vostro Canto
Marta Montorfano
Quercia ….
C’è chi nasce quercia e tale rimane, fino all’ultimo respiro. Perchè questa è la natura delle persone umili, con gli occhi d’infinito ed il cuore frondoso e fresco, come un riparo.
(Carolina Turroni)
Sempre fiabesca l’introduzione alla pubblicazione di Marta, che domani ci approfondirà il Tempo della Quercia.
Mi viene alla mente un racconto danzato per bambini che scrissi molti anni fa: “La storia di Grande Albero”.
http://www.superfluonecessario.it/storie-che-curano/
Ma andiamo a scoprire le proprietà di questo albero che produce un frutto di cui vanno ghiotti molti animali (la ghianda).
Gli antichi hanno utilizzato di questo albero ghiande, radici, corteccia perché avevano osservato molte proprietà di questi estratti:
Antidiarroico, regolarizzatore dell’intestino
Analgesico
Antisettico
Febbrifugo, favorendo la sudorazione
Anche utile in caso di stanchezza
Una brava erborista vi potrà consigliare decotti, infusi, prescrivere gemmo derivati, tinture madri,… Per risolvere diverse problematiche (ma ricordate rivolgetevi sempre a personale qualificato e non fate il fai da te)
Anche i fiori di Bach celebrano la quercia: Oak è ottenuto secondo la metodologia di Edward Bach dai fiori della quercia. Aiuta a ritrovare la forza d’animo, ma anche la forza fisica… E non solo!
Un albero utilizzato nei simboli (caro a Zeus e a Thor) e usato anche per le proprietà del suo legname. Albero che si conserva e vive per molti anni: è facile imbattersi in querce secolari. Un esempio la quercia di Villanova di Fossalta di Portogruaro, che ha probabilmente più di 500 anni.
Quercia e forza vengono espresse in latino dalla stessa parola: “robur” che significa sia la forza morale che forza fisica.
Si narra che Johann Sebastian Bach amasse sostare a lungo all’ombra della quercia e pare che abbia composto il Magnificat e il Vangelo secondo Matteo proprio durante quelle soste.
Van Gogh invece, nella propria biografia, sottolinea il potere della quercia nell’esaltare le proprie intuizioni e le capacità pittoriche.
E per finire, per mantenere un legame con me e con Marta, Anastasia Geng, colei che ha creato le danze dei fiori di Bach, ha coreografato una danza per questo albero, appunto intitolata Oak!
Ma magari chiederemo a Marta di danzarla con noi!
E oggi è mercoledì 17 gennaio Sant’Antonio, e forse in qualche falò ci sarà anche qualche tronco di quercia!
Elena Fossati
“Lo Spazio”
Repetita iuvant
dicevano i latini e anche le nostre nonne.
Augurarvi Buon Anno senza essere scontate?
Io vi propongo, come ho fatto per la conclusione dell’anno di andare a rileggere alcuni vecchi articoli, sempre attuali,…
http://www.superfluonecessario.it/30518-2/
http://www.superfluonecessario.it/una-scatola-per-ricordi-e-desideri/
http://www.superfluonecessario.it/il-nostro-programma-per-rigenerarci/
E vorrei concludere con una citazione di Dietrich Bonhoeffer (Breslavia, 4 febbraio 1906 – Flossenbürg, 9 aprile 1945) è stato un teologo luterano tedesco, protagonista della resistenza al Nazismo.
1 gennaio “D’ora in poi?”
«La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni». Questo detto che si ritrova nei paesi più diversi, non proviene dall’insolente saggezza mondana di un impenitente, bensì rivela una profonda intelligenza cristiana. Chi con la fine dell’anno non sa fare niente di meglio che compilare un registro con quello che di cattivo ha fatto in passato e decidere, d’ora in poi — ma quanti ‘da ora in poi’ sono già passati! — di iniziare il nuovo anno con propositi migliori, è ancora nel paganesimo fino al collo. Costui pensa che i buoni propositi facciano da soli il nuovo inizio, ovvero che egli possa iniziare di nuovo quando vuole. E questa è una pessima illusione; è soltanto Dio che può iniziare nuovamente con l’uomo, se gli piace, ma non l’uomo con Dio. A un nuovo inizio l’uomo non può assolutamente arrivare, bensì può soltanto pregare per esso. Dove l’uomo è chiuso in sé e vive per sé soltanto, lì vi è sempre e soltanto il vecchio, il passato. Soltanto dov’è Dio, è il nuovo; e l’inizio, Dio, non lo si può comandare, lo si può soltanto pregare. Ma l’uomo può pregare soltanto se capisce che non può fare ciò che sta ai suoi limiti, che un altro deve iniziare.
Dietrich Bonhoeffer, “Voglio vivere questi giorni con voi”, Queriniana, 2005
Tempo d’Abete, tempo di profumi balsamici che aprono il respiro, tempo di meraviglia che apre lo sguardo fino alle stelle, tempo di calore e protezione che ci riportano alla Terra, Madre delle nostre radici e dei nostri tesori.
Tempo per radicarci e lasciare che ciò che siamo nelle profondità si radichi in noi e prenda forma.
L’abete ci invita a sentire la nostra forza attraverso la nostra danza, una danza che ci porta a definire i nostri confini e grazie a questa definizione, ci da’ la possibilità di attraversarli con sicurezza, sapendo che potremmo rientrare quando vorremo. La certezza della forza definita del nostro corpo ci aiuta a respirare fiduciosi sotto lo splendore delle stelle, permettendoci di accogliere quello spettacolo perfetto che buio e luce definiscono grazie al loro rispettarsi a vicenda. Non potrebbe esserci la meraviglia di un cielo stellato se la luce delle stelle non accogliesse l’abbraccio del buio celeste e il buio non integrasse la linearità della luce, non potremmo stupirci se buio e luce,tra desiderio di avvolgere e desiderio di espandersi, non dialogassero per integrarsi ed accettare la trasformazione che uno opera nell’altro.
Cicli continui di ascolto, dialogo, accoglienza, forza e trasformazione si susseguono e creano sempre nuovi cieli scintillanti da ammirare, che generano danze che meritano di essere vissute, danzate, riconosciute ed integrate.
L’Abete ci chiede di respirare in questa profonda musica che crea nuovi passi e nuovi intrecci, che riflettono la straordinaria bellezza che risiede in noi.
Lo spettacolo che sopra di noi, dona pace e bellezza al nostro cuore, riflette a specchio la meraviglia che ci appartiene e risiede in noi. L’Abete ci invita a a guardarci con lo stesso stupore e meraviglia, ci sussurra: “ricordati chi Sei, e concediti di meravigliarti della tua bellezza.”
Stupiamoci, Meravigliamoci, Sorridiamoci Ringraziamoci Danziamoci…..
Buona conclusione Anime Belle, buona visione del vostro cielo stellato, buona danza tra luce e buio, che possano abbracciarsi generando meraviglie: la vostra Meraviglia.
La mia bellezza umilmente riconosce ed abbraccia la vostra bellezza.
Da Cuore a Cuore
Marta Montorfano
#Lovingkindness si riferisce ad un atteggiamento di buona volontà, augurando sinceramente che gli altri e noi stessi siano felici. Molti di noi lo sperimentano spontaneamente nelle nostre relazioni più amorevoli, anche con i nostri animali domestici o con bambini piccoli.
Ed è anche qualcosa che possiamo coltivare attraverso la pratica ripetuta. Un modo efficace per farlo è attraverso ciò che gli operatori della consapevolezza spesso amano chiamare la meditazione di “amorevolezza”.
Quando osserviamo le cose dentro di noi o intorno a noi che non ci piacciono, tendiamo a reagire emotivamente a loro. Sfortunatamente queste reazioni negative e spesso arrabbiate tendono a rinforzare i circuiti neurali che li hanno generati. La tendenza a fissare l’attenzione su cose che percepiamo come negative, a scapito di notare altre cose, è ciò che gli psicologi chiamano “pregiudizio della negatività”. Pertanto la meditazione sul benessere amorevole è un modo efficace per riprogrammare la reattività intrinseca del cervello e il pregiudizio della negatività. A volte viene chiamata meditazione “Metta”, ma molte persone si riferiscono ad essa come a “inviare pensieri gentili”, che è ciò che effettivamente comporta.
La meditazione della Lovingkindness ha una serie di effetti positivi. Si traduce in emozioni positive, come l’amore, la gioia, la contentezza, la speranza e il timore reverenziale. Ciò a sua volta stimola il rilascio dell’ossitocina (come con l’auto-compassione e qualsiasi pratica che evoca stati mentali positivi) e porta a maggiori risorse personali come consapevolezza, scopo, sostegno sociale e soddisfazione della vita). Ciò si traduce anche in una riduzione delle emozioni negative come la depressione, oltre a una diminuzione dei sintomi della malattia.
Considerando che la #consapevolezza consiste nel mettersi maggiormente in contatto con le cose nel modo in cui sono, la meditazione sul benessere amorevole riguarda deliberatamente la coltivazione di uno stato mentale positivo. A volte le persone trovano che si tratti di una strana pratica, specialmente se non sono abituate a esprimere desideri positivi o a relazionarsi con se stessi e gli altri in quel modo.
Ma l’amorevolezza è in realtà una qualità intrinseca della presenza mentale. Quando siamo veramente presenti con noi stessi e gli altri, liberi dalla reattività e dai giudizi della modalità predefinita, sperimentiamo spontaneamente la benevolenza.
Potresti provare la meditazione amorevole….
Buon Natale!
Elena Fossati
“Lo Spazio”
N.B. E prestissimo Marta e il tempo dell’Abete!
Apprezziamoci!
Come suggerisce il verbo, questo si riferisce semplicemente a notare e ad assaporare cose che ci piacciono di noi stessi. Molti di noi hanno una naturale resistenza a farlo, ma può essere molto utile farlo. È come un auto-compassione, ma per esperienze piacevoli ed è un’estensione naturale di “assaporare”:
http://www.superfluonecessario.it/dicembre-e-per-noi-assaporare/
e di “gratitudine”:
http://www.superfluonecessario.it/dicembre-e-per-noi-gratitudine/
Prenditi un momento per ricordare tre cose che ti piacciono di te: qualità che hai, oppure cose che fai bene. Immagina cosa potrebbe dire di te il tuo migliore amico, la tua migliore amica. Senti le piacevoli sensazioni nel tuo corpo e assaporale.
Sii grata di avere queste qualità o di aver avuto queste esperienze.
Buon Dicembre
E Per oggi buona #SantaLucia
Elena Fossati
“Lo Spazio”
Dicembre è per noi: #gratitudine
La gratitudine si riferisce al senso di riconoscenza e apprezzamento per qualcosa di
piacevole che abbiamo vissuto o ricevuto.
Praticare la gratitudine, ovvero essere riconoscenti e avere un atteggiamento di apprezzamento verso la vita,… ha benefici per il benessere e la salute, perché orienta la nostra attenzione verso le cose positive e quindi aiuta a allontanare il pregiudizio della negatività.
Una pratica di gratitudine comune è quella di tenere un diario di ringraziamento: diffusa l’usanza per esempio, alla fine di ogni giornata, di scrivere tre cose per le quali si è stato grati. Possono essere cose importanti o secondarie – l’importante è fermarsi a riflettere, piuttosto che dare per scontato e continuare a concentrarsi sulle cose negative.
Per migliorare la nostra esperienza di gratitudine possiamo come sempre tornare alle sensazioni fisiche, emotive. Ad esempio: potresti prendere un momento per riflettere sulla tua giornata fino ad ora. Riesci a trovare una cosa che è andata bene o che è stata piacevole, per cui ti senti grata? Se non ti viene in mente nulla, forse riconosci qualche sofferenza che non stai vivendo in questo momento,… sii grata per questo!
Concentra la tua attenzione su ciò per cui sei grata e senti le piacevoli sensazioni nel tuo corpo. Concentra la tua attenzione su queste sensazioni e rilassati con loro per 10 secondi (o più se vuoi). Nota quanto è piacevole.
Ti potrebbe piacere farlo durante il giorno, ogni volta che provi qualcosa di piacevole. Se scegli di farlo, nota l’effetto che ha sulla tua giornata (umore, motivazione, ecc.). Inoltre, quando ti metti a letto la sera, se rifletti sulla tua giornata, ricorderai molto più facilmente le cose piacevoli che sono successe. E poi puoi prendere un po’ di tempo per assaporarlo!
http://www.superfluonecessario.it/dicembre-e-per-noi-assaporare/
Se invece nella giornata si è verificato qualcosa di negativo, in che modo potrebbe essere visto con gratitudine? Ad esempio, puoi imparare qualcosa da questa esperienza? Ti ha stimolato a far emergere qualche aspetto di te che apprezzi? Ti ha mostrato qualche aspetto di te di cui devi essere consapevole e su cui lavorare?
Buona settimana di #Gratitudine per il nostro Dicembre
Elena Fossati
“Lo Spazio”