Quanto sia complesso essere genitori lo abbiamo ormai compreso!
Questo però non giustifica a non essere genitori “sufficientemente buoni” (come direbbe un <<antico>> studioso Winnicott) di un bambino o bambina, che, come cucciolo, ha bisogno di essere accudito e accompagnato alla crescita, attraverso un’educazione che dia al bambino/a la sicurezza, ma anche i limiti, la gioia, ma anche la consapevolezza delle altre emozioni, la possibilità di essere piccolo/a, ma anche le indipendenze e autonomie adeguate alla sua età.
Esistono scuole per genitori, percorsi di consapevolezza, corsi, incontri, libri,… Ma cari genitori la vita del genitore è soprattuto esperienziale, si impara facendo (sicuramente anche aiutati e consigliati,…), ma proprio perché si impara facendo non si delega la propria genitorialità a nonni, insegnanti, educatori, conduttori di attività extra scolastiche e di tempo libero, corsi, strumenti tecnologici e applicazioni!
Genitori si è con le proprie responsabilità e i propri limiti, sapendo che nel mondo di oggi abbiamo una grande risorsa: che possiamo essere aiutati a essere genitori più consapevoli, ma non possiamo essere sostituiti, perché da quando abbiamo scelto di essere mamma e papà lo saremo per sempre!
“Lo spazio” è abitato anche da noi genitori, perché genitori si nasce quando nascono i nostri cuccioli!
Oggi sarò essenziale!
I fiori lo rivelano già, soprattutto in questi ultimi giorni!
Primavera, risveglio, energie… In trasformazione.
Primavera, iltempo per nutrirsi in modo diverso, per iniziare a uscire e anche per ritagliarci degli spazi di consapevolezza di noi stessi, del nostro respiro!
E allora proviamo a immaginarci come una giornata di sole, o di pioggia, di vento, o nevosa…. Oggi che tempo siamo? Come ci sentiamo?
Buona Primavera!
Il sole, le nuvole, la pioggia, caldo, fresco,… E’ marzo.
Voglia di vedere fiori, voglia, di piantare semi e bulbi…
Sono stata in Olanda nei giorni scorsi e il vedere distese di prati,… il mercato dei fiori,… gli olandesi con bulbi, semi e fiori in mano, mi hanno fatto voglia di prendermi cura del mio giardino, di un mio vaso abbandonato con una piantina morta per il freddo di gennaio.
Cosa accade quando piantiamo un seme, un bulbo? cosa accade quando facciamo giardinaggio?
Se tutti noi ci ricarichiamo passeggiando nel verde, il fare giardinaggio non solo ci fa stare all’aria aperta, ma ci fa essere presenti a quello che facciamo, ci fa stare in quell’azione e nell’esecuzione di azioni che si devono susseguire con un certo ordine nel tempo e in uno spazio: il vaso, la fioriera, la terra, il giardino. Ecco perchè nel settore della riabilitazione (psichiatrica, neurologica, in terapia occupazionale) il giardinaggio è inserito come terapia.
Ma per tutti noi che vogliamo darci ben essere nel quotidiano, i fiori, le piante, gli alberi, sono portatori di “energie positive” per il nostro corpo e la nostra anima; lo possiamo vedere in molte culture: immaginatevi un giardino zen o una stanza in stile giapponese con orchidee, creano armonia interiore.
Tutti e in modi diversi possiamo trovare una soluzione per creare il nostro piccolo giardino: da un piccolo vaso in casa, le case Olandesi , che ho visitato e osservato ne sono un esempio, ai balconi, ai giardini, ai parchi, … una proposta di tendenza è la “home gardening” (giardinaggio), ma anche orto sul balcone da benessere!
Diventiamo “Giardinieri dell’anima” !
“Non importa quanto è grande il giardino – un cubito per un cubito, o grandi campi di cui non si vede la fine – se lo pianti con le tue mani, se intanto carezzi la terra e ne prendi piccole manciate. Sii garbata, sii parsimoniosa. Non tirar su immense palate per sbrigare più in fretta il lavoro. Quando versi il latte sulla farina, mica lo rovesci tutto in una volta. No: delicatamente ne versi un pochino, rimescoli un poco, ed è così che bisogna trattare la terra, nel raccoglimento, essendo ben presenti e consapevoli. Così appresi che questa terra, da cui dipendiamo per il cibo, per la sopravvivenza, per il riposo, per l’opportunità di incontrare la bellezza, dev’essere trattata così come spereremmo di trattare gli altri e noi medesimi. Quanto accade a questo campo in qualche modo accade anche a noi”
Naturalezza… Una parola che sembra quasi sconosciuta dal punto di vista pratico, ma così affascinante…. Spesso sentiamo dire: “Fa le cose con naturalezza, vive con naturalezza,…”
Eppure questa parola ci appartiene: noi dovremmo essere naturalezza e invece siamo spesso qualcosa di molto artificiale.
Ci vestiamo seguendo indicazioni e mode e non siamo personali nelle scelte di colori e abiti; mangiamo cibi confezionati; passiamo dall’auto al posto di lavoro, alla casa… Senza prendere un poco di aria … E ci siamo dimenticati che “LE COSE DI OGNI GIORNO CI RACCONTANO SEGRETI PER CHI LE SA GUARDARE E ASCOLTARE”.
Proprio in queste settimane in una scuola dell’infanzia sto vivendo un progetto di movimento e corporeità, attraverso la DanzaMovimentoTerapia, che sviluppa proprio questo tema attraverso due personaggi, due talpe, e queste due talpe stanno facendo vivere ai bambini e alle bambine esperienze semplici, della quotidianità, esperienza naturali.
Ascoltavo, martedì, un’intervista al prof. Raffaele Morelli, uno specialista che non passa indifferente, e affermava che gli esseri umani si sono dimenticati della naturalezza e poi… ascoltavo il brano vincitore di Sanremo “Occidentali’s Karma” interessante e ironicamente vero.
Seguiamo mode, indicazioni, idee, pratiche… E ci dimentichiamo di quanto le piccole cose di ogni giorno ci possano far stare bene!
Un saluto in NATURAlezza nel primo giorno di Marzo!
Io non ti ascolto! Un atteggiamento sempre più diffuso…
Viviamo in una società piena di parole, suoni, rumori…
E non ascoltiamo più. Tutto è un sottofondo indistinto … Dove parole, suoni, rumori si confondono… Non ascoltiamo più…
In queste settimane mi trovo spesso a contatto con bambini e bambine della scuola dell’infanzia: giochiamo, ci muoviamo, ci esprimiamo in modo creativo con il nostro corpo, aiutati da oggetti, dalla musica, dalla DanzaMovimentoTerapia.
Qualche volta mi capita di dovere dare a loro indicazioni, semplici consegne per creare… Si usano le parole… Ma… Che fatica ascoltare, sentire le parole, comprenderle, farle mie… Potrei urlare o sussurrare le mie frasi… Ma io bambino/a non ti ascolto comunque… Io non ti sento… Come mai sempre più bambini non ascoltano?
Spesso osservo i bambini: Davanti alla scuola… Il bambino/a viene tirato da un adulto per la mano… L’adulto parla, parla, continua a parlare senza fermarsi… Dice al bambino tante cose… Ma, sono talmente tante le parole…, che io bambino non riesco ad ascoltarti… E poi queste richieste, affermazioni, dette a voce bassa, oppure a voce alta, dette velocemente …. Sono parole … Sono solo parole, che poi si perdono nell’aria, parole non mantenute, regole dimenticate, lasciate andare …
E io bambino/a mi trovo tra un sottofondo di parole, che però non si concretizzano in fatti, in azioni,…
In auto…. La radio che va, musica,… L’adulto che parla: non lo sento, non capisco, …. Io chiedo qualcosa, voglio parlare con te adulto, ma tu mi dici di tacere perché devi ascoltare la musica a tutto volume… Io non ascolto più…. Io bambino non ti parlo più!
In un locale pubblico mentre il bambino/a si comporta in modo inadeguato…. Smettila di fare, non comportarti così, cosa stai facendo ?!?!?! … Ma non segue un comportamento dell’adulto che corrisponda alle parole… Ti ho detto smettila… Smettilaaaa…. SMETTILAAAAAA… Ma non accade nulla … L’adulto smette di far notare il comportamento inadeguato, non interviene nemmeno con una azione… E il bambino continua a comportarsi in modo inadeguato come stava facendo…!
E io non ti ascolto più!
Un bambino, una bambina che crescono in un ambiente educativo come quelli sopra descritti, non imparano ad ascoltare, non sanno cosa significhi ascoltare un compagno che ti parla, un altro adulto che ti parla,….
Tutto diventa un sottofondo di parole più o meno urlate, più o meno sussurrate… Io non ti ascolto più, perché anche io bambino/a trovo la mia strategia per vivere!
Torniamo al corpo, torniamo a mostrare coerenza tra ciò che fa il corpo e ciò che diciamo… Mostriamo attraverso il linguaggio non verbale il significato delle parole… Per educare questi bambini e bambine a crescere in una unità mente corpo…
Diamo esempi di comportamento, …. Anche agli adulti, così fragili, come mi diceva una insegnante di scuola dell’infanzia, chiacchierando con me, di bambini… Adulti così fragili che non riescono ad avere “la forza” di essere coerenti nelle parole e nelle azioni educative….
Siamo in un periodo di grande fatica emotiva, affettiva, siamo in un periodo di grandi rumori …
E non riusciamo più a sentire, ad ascoltare….
Cosa è la sofrologia , una disciplina dal nome così particolare, difficile?
Il termine deriva dalle parole greche “sos”, che vuol dire equlibrio, “phren”, ovvero il senso di coscienza, e “logos“, che è lo studio.
Messa a punto da un medico occidentale, che ha lavorato a Madrid e ora lavora nel principato di Andorra, il Dott. Alfonso Caycedo (nato nel 1932 in Colombia, emigrato in Spagna per studi e lavoro).
http://www.sofrologiaonline.com/storia-della-sofrologia-caycediana.html
La Sofrologia aiuta a rilassare la mente e il corpo.
In alcuni articoli di qualche tempo fa ho scritto in merito alla Mindfulness e alle tecniche di consapevolezza e rilassamento.
Oggi approfondiamo questa metodologia creata negli anni ’60 da questo medico spagnolo e che viene in aiuto, supporto e sostegno nella vita di tutti i giorni. “La sofrologia è la pedagogia della felicità”, afferma Alfonso Caycedo
La sofrologia è composta da tecniche di rilassamento con sedute individuali o di gruppo.
Si fonda sulla relazione corpo-mente, come un tutt’uno, e prende spunto dalla conoscenza e dagli approfondimenti fatti dal Dott. Caycedo, della cultura Orientale: yoga, zen, meditazione.
Da queste culture non prende il misticismo, non è un cammino spirituale, ma rielabora le tecniche di rilassamento. Non è simile alla Mindfulness, anche se alcune tecniche si assomigliano, perché tiene conto del tempo passato, presente e futuro; la Mindfulness parte dal principio “essere presenti nel momento presente”.
La sofrologia utilizza il rilassamento sul posto, sia fisico che mentale, e il movimento.
Ci si incontra 1 volta alla settimana per 1 ora circa e si apprendono tecniche per potere proseguire a casa e esercitarsi giornalmente.
Un esercizio per ricentrarsi attraverso La sensazione
Siediti comodamente…
Chiudi dolcemente gli occhi…
Percepisci la presenza delle tue mani appoggiate sulle tue cosce…
Senti il contatto del corpo con la sedia…
Senti i piedi appoggiati al pavimento…
Percepisci ora per qualche minuti (da 1 a 3 circa) tutte queste sensazioni (le mani, la sedia, il pavimento) come se le vivessi per la prima volta…
Limitati a percepirle….
Ogni volta che sorge un pensiero, osservalo per qualche istante, poi torna alle tue sensazioni.
Respira tranquillamente…
Poi espira a lungo dalla bocca socchiusa… Inspira a lungo attraverso il naso…
E poi quando lo desideri, puoi sgranchirti, massaggiarti il viso… e infine apri gli occhi…
Chi ben comincia è a metà dell’opera! Dice il proverbio.
Quest’anno i miei auguri di inizio anno sono stati questi:

Già perchè mass media, riviste,… social network e anche noi stessi/e siamo molto bravi a elencare propositi per il nuovo anno… che poi rimangono buoni propositi.
Allora iniziamo a vivere, a fare pensando a ciò che stiamo facendo per noi, per la nostra famiglia, perché ci è vicino e ci è meno vicino, per l’ambiente, per la nostra terra…
Iniziamo a vivere e non solo a fare propositi per l’anno appena iniziato!
Buon Anno e Buona Epifania che tutte le Feste porta via, citando un altro proverbio, e che ci riporterà alla quotidianità (dimenticando i propositi!!!! Fino al nuovo e prossimo anno!!!!)
Zenzero a volontà (o quasi!) tra Natale e Capodanno …
Ero a tavola, durante il Pranzo di Natale, chiacchieravo con mia nipote, mentre insieme a un’amica mangiavamo dello zenzero, che avevo caramellato per l’occasione chiamandolo “digestivo zen”…
E durante la nostra conversazione, abbiamo concordato che, dopo il fantastico pranzo natalizio, dal 26 dicembre al 31, avremmo iniziato una sana depurazione a base e con tisane… allo zenzero!
Lo zenzero è una radice dalle molte proprietà :
– in cucina è fantastico per i dolci e i piatti salati… Sono famosi i gingerbread e i classici biscotti natalizi!
– Come spezia riscaldante è utilissima dopo le giornate passate all’aperto nei freddi dell’inverno!
– E’ un antinfiammatorio naturale.
– L’ho utilizzato per Natale come digestivo!
– E’ un buon antinausea e antivertigine: eccezionale per il mal d’auto, il mal di mare, la nausea mattutina.
– Nella medicina cinese lo zenzero è utilizzato nel trattamento dell’osteoartrite, dell’influenza, come stimolante del cuore, come protettivo della mucosa gastrica.
– Ha proprietà antibiotiche,
– Utile per lo stomaco, l’intestino, il cuore e l’apparato circolatorio.
Insomma davvero ricco e utile.
Io lo acquisto fresco e lo caramello, utilizzo il suo sciroppo e uso la buccia per l’aromaterapia. Ma è possibile anche acquistarlo in polvere, oppure in compresse.
Da non utilizzare in caso di allergie o se si assumono particolari farmaci, es. anticoagulanti… Parlare sempre con il medico o il farmacista se si fa uso di farmaci… Ricordatevi no il fai da te!
Buon Anno!
Elena Fossati
“Lo Spazio”
“Un tè allo zenzero fortifica la vista interna, allarga la capacità dell’occhio sepolto, fa dire allo spirito dov’è entrato: io posso.”
(Guido Ceronetti)
Mancano 4 giorni a Natale prepariamoci a viverlo attraverso i nostri 5 sensi… (Più uno se siamo donne!!!!!)
Tatto Vista Olfatto Udito Gusto ….Intuito…
Tatto: il contatto, il tatto è qualcosa di molto infantile… Ci riporta agli abbracci, alle carezze, alla protezione…
Impastare, creare biscotti alla cannella e zenzero… Possono essere spazi per curare l’anima… Per stare con noi e magari i nostri piccoli in questi giorni verso il Natale…
Toccare una morbida coperta che ci avvolge e ci fa fermare un poco… Accoccolate! Senza fare niente… Vista: luci,… Candele,… Film natalizi… La vista come sempre fa da padrona… Proviamo però davanti a una candela a chiedere per un poco gli occhi, mantenendo nello spazio degli occhi chiusi forse la fiammella… Troviamo per qualche momento la possibilità di avere uno sguardo interiore.
Olfatto: questo senso molto antico… Risveglia in noi ricordi… Profumo di cannella, zenzero, arancia,… Fanno riemergere sensazioni, emozioni e ricordi… Diamo spazio a questo senso avvolgendoci anche in creme o oli profumati… Udito: anche questo senso, come l’olfatto risveglia sensazioni, emozioni e ricordi… Ascoltiamo, fermiamoci ad ascoltare suoni nel rumore e chiacchiericcio di queste giornate… Musiche natalizie,… Suoni della natura… E anche il suono del silenzio… Gusto: pranzi, cene natalizie… Il gusto è il re! Ma se ci ricordiamo la “meditazione del chicco di uva passa” postata in un articolo tempo fa… Gustiamo consapevolmente gli ottimi cibi che ci verranno serviti in questi giorni… E uniamo al gusto gli altri sensi… Per assaporare a 360^!
E questo sesto senso…
L’Intuito… Riuscire a vedere, sentire, toccare e gustare… L’altra persona … Comprendendo i suoi bisogni … Almeno a Natale!
Ci fanno stare bene,
Ci fanno ricordare quando eravamo bambini…
«Il mito racconta una storia sacra; riferisce un avvenimento che ha avuto luogo nel tempo primordiale, il tempo favoloso delle origini […] E’ dunque sempre il racconto di una “creazione”: si narra come qualcosa è stato prodotto, come ha cominciato a essere»
(Mircea Eliade, Aspects du Mythe Gallimard ed. 1963 Parigi )
I miti ci rappresentano, rappresentano alcune nostre caratteristiche,… come accade nei racconti, nei sogni, ci rappresentano, come se fossero il nostro mito personale. Attraverso il mito, il sogno, il racconto, il bambino, l’adulto possono trovare soluzioni, possono ripercorre attraverso un linguaggio pre-verbale, alcune tappe fondamentali, parte della storia dell’umanità.
E allora oggi coccoliamoci a 11 giorni dal Natale con alcuni Racconti, Miti e Riti…
Ieri 13 Dicembre Santa Lucia…
“C’era una volta una fanciulla di nome Lucia. Era così innamorata della vita e dei bambini che decise di andare per il mondo a donare giochi e pensieri d’amore a tutti i piccini.
Un giorno partì con il suo asinello che decise di seguirla in questo meraviglioso viaggio. La dolce fanciulla voleva far felici tutti i bambini del mondo e con tanta pazienza andò per le case a raccogliere tutte le letterine scritte dai bimbi per lei. Il momento che più amava era proprio leggere tutti quei foglietti colorati e pieni d’amore. I bambini l’amavano e per darle un pò di riposo nel suo viaggio le facevano trovare insieme alla letterina dell’acqua, dei mandarini e carote per il suo asinello. Santa Lucia raccoglieva ogni letterina di ogni bambino di ogni casa del mondo, le leggeva una ad una e costruiva con le sue mani il gioco richiesto. La notte del 13 dicembre iniziava il suo lungo viaggio e solo quando finiva di consegnare l’ultimo gioco si ritirava a riposare soddisfatta e felice”. Tratto da Eticamente.net
Il pesciolino d`oro
Un giorno un povero pescatore si trovò nella rete un pesciolino doro che agitava le pinne e muoveva la bocca come per supplicare di lasciarlo libero. Era così commuovente che luomo lo rigettò in mare, anche se, rivendendolo ad un orefice, avrebbe potuto ricavarne una discreta sommetta. Ti ricompenserò con generosità disse il pesce, inaspettatamente, prima di sparire fra le onde ma non dovrai mai rivelare a nessuno ciò che è accaduto. Quando il pescatore arrivò a casa, trovò che la sua misera baracca era diventata un fantastico castello e che la moglie indossava abiti degni di una regina. Da dove viene tutta questa ricchezza? fu la prima cosa che la donna domandò al marito, appena lo vide di ritorno. Non chiedermelo moglie mia, o tutto svanirà!. Ma la donna non diede al marito un attimo di tregua, e alla fine lui le disse del pesciolino doro. Allistante il fantastico castello ridiventò una baracca, tutto tornò come prima, e la donna rimase quella che era sempre stata: una curiosa mai contenta.
La leggenda della stella marina Un uomo daffari in vacanza stava camminando lungo una spiaggia quando vide un ragazzino. Lungo la riva cerano molte stelle di mare che erano state portate lì dalle onde e sarebbero certamente morte prima del ritorno dellalta marea. Il ragazzo camminava lentamente lungo la spiaggia e ogni tanto si abbassava per prendere e rigettare nelloceano una stella marina. Luomo daffari, sperando dimpartire al ragazzo una lezione di buon senso, si avvicinò a lui e disse, Ho osservato ciò che fai, figliolo. Tu hai un buon cuore, e so che hai buone intenzioni, ma ti rendi conto di quante spiagge ci sono qui intorno e di quante stelle di mare muoiono su ogni riva ogni giorno? Certamente, un ragazzo tanto laborioso e generoso come te potrebbe trovare qualcosa di meglio da fare con il suo tempo. Pensi veramente che ciò che stai facendo riuscirà a fare la differenza? Il ragazzo alzò gli occhi verso quelluomo, e poi li posò su una stella di mare che si trovava ai suoi piedi. Raccolse la stella marina, e mentre la rigettava gentilmente nelloceano, disse: Fa la differenza per questa.
(M. Cacciola)
E per concludere è importante, scrivere, leggere perchè …
La vita è come un libro Non tutte le persone sono facili da leggere dentro. Ognuno di noi è un libro diverso, di un genere ben distinto, con caratteristiche uniche e con un proprio stile. L’apparenza è la nostra copertina, ma sappiamo bene che non bisogna mai giudicare un libro da questa, come una persona dall’apparenza. Ricordiamo che il libro che siamo lo abbiamo scritto noi, e continuiamo a farlo. Il tuo libro puoi condividerlo con tutti, renderlo difficile da leggere o persino non mostrarlo a nessuno. Fai caso però a chi riesce a leggerti, a chi riesce a capire la morale del tuo libro, e leggetevi a vicenda, perché può essere importante. Volta pagina se le cose non vanno bene e inizia un nuovo capitolo, ma non strappare mai nessuna pagina perché potrà un giorno tornarti utile. Il tuo tempo è ciò che scrivi e il tuo libro è tutto ciò che sei. Scrivi per chi vale la pena donare il tuo tempo. Scrivi per chi ami e per chi hai amato, anche se non lo saprà mai. Scrivi per i tuoi sogni e per i tuoi obbiettivi. Scrivi per tutto ciò che stai costruendo. Scrivi per te stesso. Ho incontrato nella mia vita libri brevi, libri privi di contenuto e libri lasciati a metà. Solo tu puoi rendere il tuo libro interessante e solo tu puoi decidere a chi donarlo. Ma qualsiasi cosa accada nella tua vita non smettere mai di scrivere il tuo libro, non smettere mai di scrivere la tua vita.
– Enrico Coraci – Giovane Pianista, compositore e produttore, Alcamo.