Dicembre è per noi: #gratitudine

Dicembre è per noi: #gratitudine
La gratitudine si riferisce al senso di riconoscenza e apprezzamento per qualcosa di
piacevole che abbiamo vissuto o ricevuto.
Praticare la gratitudine, ovvero essere riconoscenti e avere un atteggiamento di apprezzamento verso la vita,… ha benefici per il benessere e la salute, perché orienta la nostra attenzione verso le cose positive e quindi aiuta a allontanare il pregiudizio della negatività.
Una pratica di gratitudine comune è quella di tenere un diario di ringraziamento: diffusa l’usanza per esempio, alla fine di ogni giornata, di scrivere tre cose per le quali si è stato grati. Possono essere cose importanti o secondarie – l’importante è fermarsi a riflettere, piuttosto che dare per scontato e continuare a concentrarsi sulle cose negative.
Per migliorare la nostra esperienza di gratitudine possiamo come sempre tornare alle sensazioni fisiche, emotive. Ad esempio: potresti prendere un momento per riflettere sulla tua giornata fino ad ora. Riesci a trovare una cosa che è andata bene o che è stata piacevole, per cui ti senti grata? Se non ti viene in mente nulla, forse riconosci qualche sofferenza che non stai vivendo in questo momento,… sii grata per questo!
Concentra la tua attenzione su ciò per cui sei grata e senti le piacevoli sensazioni nel tuo corpo. Concentra la tua attenzione su queste sensazioni e rilassati con loro per 10 secondi (o più se vuoi). Nota quanto è piacevole.
Ti potrebbe piacere farlo durante il giorno, ogni volta che provi qualcosa di piacevole. Se scegli di farlo, nota l’effetto che ha sulla tua giornata (umore, motivazione, ecc.). Inoltre, quando ti metti a letto la sera, se rifletti sulla tua giornata, ricorderai molto più facilmente le cose piacevoli che sono successe. E poi puoi prendere un po’ di tempo per assaporarlo!

http://www.superfluonecessario.it/dicembre-e-per-noi-assaporare/
Se invece nella giornata si è verificato qualcosa di negativo, in che modo potrebbe essere visto con gratitudine? Ad esempio, puoi imparare qualcosa da questa esperienza? Ti ha stimolato a far emergere qualche aspetto di te che apprezzi? Ti ha mostrato qualche aspetto di te di cui devi essere consapevole e su cui lavorare?

Buona settimana di #Gratitudine per il nostro Dicembre

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Dicembre è per noi: #assaporare!

Dicembre è alle porte e tutti gli anni ci si ritrova nella stessa situazione: siamo molto più negative (e molto meno positive!), sembra che le cose spiacevoli vengano a noi come a una calamita…. Uno psicologo americano, il dott.

Rick Hanson, dice che il nostro cervello è come

“Velcro per esperienze negative…”.

Iniziamo questo mese speciale, l’ultimo mese dell’anno, modificando la relazione con noi stesse: iniziamo avendo compassione, comprensione,… prendendoci cura di noi stesse, ma non solo fisicamente.

Iniziamo ad #Assaporare cosa ci sta attorno: le luci di Natale; gli uccellini che si vedono sui rami spogli, o nei prati; apprezziamo il nostro partner, i nostri figli,…
#Assaporiamo la giornata aumentando l’intensità la durata di esperienze ed emozioni positive.
Possiamo #Assaporare un pasto piacevole, prenderci del tempo per anticipare il pasto, godendoci veramente i sapori, gli odori e la consistenza mentre stiamo mangiando e gustando il retrogusto. Purtroppo, spesso mangiamo un cibo dopo l’altro senza fermarci. Ma possiamo praticare #Assaporando solo avendo l’intenzione di farlo.
Forse puoi prenderti del tempo per #Assaporare il tuo prossimo pasto e nota l’effetto che questo ha.
E il gusto non è solo limitato al mangiare. Possiamo #Assaporare qualsiasi esperienza positiva. Ad esempio, la prossima volta che fai qualcosa di piacevole, prenditi un momento per #Assaporare i sentimenti positivi nel corpo. Il trucco è usare la consapevolezza per sentire pienamente le sensazioni positive, amplificando l’esperienza di esse.
Sempre lo psicologo Rick Hanson dice che se trascorriamo esperienze positive come questa per 10 o più secondi, l’esperienza viene trasferita dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, il che significa che possiamo ricordarlo più facilmente in seguito. Diventa impresso nel nostro cervello. Questa connessione significa che poi notiamo spontaneamente cose più piacevoli nella nostra vita quotidiana. E poi se #Assaporo le esperienze, queste vengono fissate e gli effetti diventano esponenziali.

#Assaporare
Ecco alcuni modi in cui potresti esercitarti ad #Assaporare durante la prossima settimana:
#Assapora intenzionalmente i tuoi pasti (anticipando, sperimentando pienamente e poi godendo il retrogusto)
• Notare le sensazioni piacevoli durante il giorno
• Cerca cose piacevoli per migliorare queste sensazioni
• Mettiti in pausa ogni volta che finisci un compito e #Assapora il senso di completamento / padronanza (in particolare piccole cose come pagare le bollette e inviare e-mail, che normalmente non notiamo nella nostra tendenza ad affrettarci ala prossima cosa).

Dicembre per noi questa settimana con il gusto i sapori della vita … alla prossima per un nuovo momento per noi!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Larice: Bellezza di Luce profumata d’oro

Quando penso al Larice, subito il viso si illumina con un sorriso, grazie alla sua luce dorata che in questo tempo di buio fa capolino tra i sempreverde.

Amo quest’albero, amo la sua delicatezza, la sua bellezza sempre velata di grande umiltà.
Il Larice dolcemente ci ricorda che il ritorno a se’ , alla nostra essenza più pura, profuma e risplende di luce solare. Ci invita a rivolgere il nostro sguardo all’interno, illuminandolo, portandoci ad ascoltare la voce che giunge dalle profondità: dalle nostre radici, dalla nostra storia, dal nostro sentire, dalla nostra delicata forza, dalla nostra passione, dai nostri sogni e desideri. Il Larice riconduce a noi e ci sprona a non dimenticarCi.
Ci ricorda che il nostro implacabile giudice interiore può essere messo a riposo, e invitato con forza a tacere.
Noi siamo molto altro, siamo l’universo celato dal rumore delle critiche, siamo Luce pulsante dentro al buio irradiante, siamo stabilità e instabilità, lucidità e pazzia, vuoto e pieno. Siamo movimento continuo e fluido tra i nostri opposti. Qual’è il nostro modo di farli fluire dentro il loro movimento continuo? Cosa tiene in equilibrio i nostri opposti? Cosa siamo realmente noi dentro questo continuo dialogo?
Delicatamente il Larice ci invita ad ascoltare il nostro universo interiore.

Morbidamente osserviamo la ricchezza che ci appartiene e dolcemente sorridiamoci. Regaliamo un sorriso a ciò che siamo, perché grazie a questa continua e rispettosa danza tra essere e non essere, tra luce solare e buio lunare, tra giorno e notte, noi, possiamo essere in armonia e respirare profondamente dentro ciò che siamo.
Lasciamoci cullare dal gesto che nasce tra la luce dorata e il buio acquoso. Tra scintille di vita e acque primordiali.
Il Larice ci ricorda che tutto si trasforma, in un moto perpetuo. La nostra scintilla di luce è pronta per dare vita, nelle acque primordiali, ad un nuovo ciclo: vecchio e nuovo si incontrano per dare nuova forma al nostro fluire, per creare una nuova magica danza, profumata di noi.
Buon tempo in compagnia del Larice Anime Dorate. Buon tempo di coccole, saluti e tanti tanti abbracci tutti per voi.
Ricordatevi di sorridervi, ringraziarvi e perdonarvi.

Il Larice ci mostra la via per splendere in compagnia del buio.

Un abbraccio illuminato di Luce Dorata ed un sorriso tutto per voi.

da Cuore a Cuore

Marta

Larix e Marta

Larix – larice, i larici sono le uniche conifere europee le cui foglie non sono persistenti (non sono sempreverdi e quindi si spogliano in autunno e inverno).
Come promesso Marta la incontriamo nuovamente dopo solo due settimane per introdurci in un nuovo tempo. Il tempo del larice, magnifico albero.

Tagore ci dice che
“Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto”.

Le trasformazioni nel tempo, nelle stagioni, gli alberi sono un magnifico esempio simbolico delle fasi della vita.

Ho una casa rivestita di larice, infatti Il larice possiede un legno particolarmente resistente alle intemperie, e viene usato soprattutto in edilizia, per costruire i tetti delle case di montagna.
Inoltre dalle sue radici si estrae il d-mannosio, un monosaccaride utilizzato come rimedio naturale per combattere le cistiti da Escherichia coli.

L’albero più vecchio d’Italia è un larice.
Vi lascio con notizie, racconti e leggende su questo incantevole albero.

http://www.larici.it/frammenti/larice/index.html

E domani saremo in compagnia di Larix e Marta!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Noia

Noia: Oggi non so cosa scrivere…

Non so di cosa parlare con le mie lettrici e i miei lettori: ho scritto di tanti argomenti, non ho richieste di tematiche particolari, potrei approfondire centinaia di argomenti, ma oggi non so proprio cosa scrivere… E allora mi faccio prendere dalla noia!
Che bella emozione, nessuno la ama però!
Non ci si può annoiare, non ci si deve annoiare, si deve sempre trovare qualcosa da fare… Eppure la noia è un’emozione molto utile.
Ma cosa è la noia?
È quel sentimento che ci porta a non sapere cosa fare, anche se vorremmo fare qualcosa… E allora ci riempiamo di qualcosa d’altro, piuttosto che vivere e fermarci ad accogliere questa strana sensazione…
Eppure la noia serve:

https://www.focus.it/comportamento/psicologia/a-cosa-serve-la-noia
Sapete cosa faccio quando la noia mi viene a trovare? Sì perché anche io a volte incontro la noia; chi mi conosce bene sorriderà, perché avrà pensato anche Elena si annoia?!?
La faccio entrare e la faccio stare con me, mi fermo e l’ascolto… Ascolto il mio respiro, faccio silenzio nella mia mente… E allora anche la noia si annoia e mi viene un’idea: ritrovo il tempo e lo spazio per creare qualcosa di nuovo!

In conclusione ho trovato di cosa scrivere e non mi sono annoiata! Sperando di non avere annoiato voi!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

La noia è il più nobile dei sentimenti umani in quanto ci mostra l’insufficienza delle cose esistenti di fronte alla grandezza del desiderio nostro.
(Giacomo Leopardi

Il Ginepro: Albero che invita alla purificazione

Buongiorno a tutti, sono felice di iniziare questo percorso con voi, in compagnia  degli Alberi e delle parole e immagini che nascono stando in loro compagnia.

Sono Marta, potete leggere chi sono e di cosa mi occupo un po’ più approfonditamente nell’intervista che Antonella ha pubblicato qualche mese fa e che grazie a Elena, trovate nel suo articolo di ieri. Questo è un mondo tutto nuovo per me, vi chiedo di avere pazienza se dimentico dei pezzi a livello telematico…. imparerò, ve lo prometto.

Mi presento in breve, mi piace definirmi una Donna Albero Danzante, questo perché gli Alberi con i loro profumi, colori, forme e suggestioni, mi accompagnano e mi insegnano da tutta la vita, mentre la Danza è stata ed è una grande Compagna di viaggio e spesso anche la mia ancora di salvataggio, nelle tempeste. Lei mi ha aiutato ad entrare e comprendere l’essenza e la vibrazione che questi Giganti Gentili ci rimandano. E qui vi racconterò con una cadenza di quattro settimane ( tranne la prossima volta che sarà tra quindici giorni) le mie esperienze e le mie riflessioni sugli Alberi.

Bene, direi che possiamo iniziare, parlando del Ginepro e della sua capacità “Giullaresca” di indurci, ad andare incontro alle trasformazioni.

Tempo di Ginepro, tempi di folli danze, piroette, salti e vertigini. Tempo in cui fluire e assecondare il vento che, a volte accarezza e altre ci prende alla sprovvista per la sua forza.
Spirito allegro il Ginepro, caldo, profumato ma anche duro e tagliente.
Da una parte si prende gioco di noi, mentre dall’altra, con il suo profumo, solletica nella memoria antichi spazi uniti a tempi lontani e ci invita a non dimenticare da dove veniamo e dove le nostre radici si riposano.
Lui ingarbuglia, arrotola, graffia, punge, ci invita a rivolgere lo sguardo alla nostra essenza luminosa e a lasciare andare strato dopo strato i veli che,con cura, nel tempo,ci siamo cuciti addosso.

Il Ginepro con forza ci porta a mollare i pesi, svuotare il sacco,scuoterlo per bene, così da farne uscire tutto il contenuto: foto ingiallite, oggetti rotti, libri impolverati, vestiti logori, lettere mai scritte… eccoli a terra come foglie secche sotto i nostri piedi, pronte a fluire nel vento per andare incontro alla propria trasformazione.
Tempo per lasciare andare lacrime, risa, grida, tristezza e gioie passate. Tempo per onorare ciò che è stato, ringraziare per l’amore donato e ricevuto e benedire quelle radici che si intrecciano con la nostra storia profonda, storia profumata di terra nutriente, fertile, scura, immensa e ricca. Terra che avvolge e nutre le nostre radici, Terra che custodisce per noi passato antico, prossimo e presente che danzando insieme, diventano il substrato fertile e buono da cui attingere per creare, vivere e stare nel mondo. Qui in questa calda profondità, Luce e Ombra si amalgamano diventando Uno. Dentro il loro perpetuo movimento, ora purificato e ripulito grazie al Ginepro, possiamo cogliere la nostra Essenza nella sua pienezza e nel suo splendore, accogliendo il moto continuo e circolare in cui abitano Vita e Morte.
Finalmente guardando la bellezza che siamo, abbracciandoci nella nostra totalità, possiamo arrenderci vittoriose, sorridendo al nostro ” Io Sono”.
Ora nuovi spazi si solo liberati per essere riempiti di Noi, della nostra unica e originale pienezza.
Buon tempo in compagnia del Ginepro Anime Belle, buon tempo di pulizie e purificazione, buon tempo di nuove nascite tutte da vivere.
Il Ginepro ci ispiri con il suo caldo profumo e ci doni forza per riscoprire e percorrere la nostra Leggenda Personale. Il nostro personalissimo Sentiero.
Un sorriso e un abbraccio profumato di buona giornata

Da Cuore a Cuore

Marta

Marta e il Ginepro

Marta e il Ginepro, sembra il titolo di un racconto di Avvento, in attesa dell’inverno e del Natale

#ioeilmioinverno

Oggi voglio introdurvi la collaborazione con una carissima e speciale collega, già intervistata da Antonella un po’ di tempo fa per chi si fosse persa l’intervista:

http://www.superfluonecessario.it/quante-persone-speciali-si-incontrano-lo-spazio-oggi-invervisto-marta-montorfano/

Collaboro con Marta  per le danze, anche questo già lo sapete (!)

 

http://www.superfluonecessario.it/elena-fossati-con-marta-e-le-danze-in-cerchio/

Marta ci accompagnerà, in modo speciale, nei diversi momenti dell’anno, delle stagioni… dandoci un tempo, un ritmo…

E presto si parlerà del Ginepro, una pianta usata in passato per la fumigazione (la fumigazione era un metodo a scopo terapeutico o antiparassitario per curare persone, ambienti,…) delle case.

Una pianta che resiste a tutto, cresce anche tra le rocce.

Per i celti era un albero sacro, un albero protettore della vita. La fumigazione serviva per disinfettare (anche oggi in naturopatia l’olio essenziale di ginepro messo nel diffusore disinfetta gli ambienti) e allontanare i demoni che portavano malattie, veniva infatti bruciato vicino agli ammalati.

Gli indiani utilizzavano il ginepro per rendere più incisive le loro preghiere.
Alcune gocce di olio essenziale diluite in olio di mandorle, creme neutre,… Sono un rimedio utile per il torcicollo! Utile anche per le malattie respiratorie, nel diffusore o per fare suffumigi.

Cosa ci dirà Marta per il tempo del ginepro?
Seguitela con me!

Elena
“Lo Spazio”

1 Novembre Ognissanti!

Oggi 1 novembre Ognissanti!
Ieri sera adulti e bambini si sono ritrovati vestiti da streghe e fantasmi, o magari da zombi per la Vigilia di Ognissanti (Halloween) … perché l’esportazione negli USA dell’antica festa celtica di Samhain ha fatto perdere il carattere e l’essenza vera e propria di questa festività, ma sta di fatto che in America ed in Europa la notte di Halloween viene rivisitata come la “notte delle streghe e dei fantasmi”!
Attenzione, dunque, agli incontri notturni con mostri e folletti.

Qualche anno fa scrivevo:

http://www.superfluonecessario.it/da-dove-derivano-la-parola-e-la-festa-in-costume-di-halloween-e-samhain/
Il leader della notte appena trascorsa è sicuramente Jack O’Lantern, uno spiritello burlone che da due millenni, di notte, appare sulla Terra illuminandosi la strada con una candela ricevuta in dono dal diavolo. Affinché la candela non si spenga, Jack la nasconde dentro una zucca vuota. Quella stessa zucca che, con il passare del tempo, è divenuta il simbolo di Halloween in tutto il mondo. 
Ma anche nel nord Italia fino alla fine degli anni ’50 si usava mettere lumini in zucche svuotate, raccontare storie di fantasmi ed accendere falò al di fuori di qualsiasi celebrazione cattolica. 
Ma da dove deriva la leggenda di Jack O’Lantern? Jack O’Lantern (conosciuto anche come Lantern Man, Hob’ O Lantern, Fox Fire, Corpse Candle, Will O’ The Wisp, o semplicemente Will) nasce da una leggenda irlandese che parla di un imbranato (“Ne’er-do-well” = Non ne combino una giusta) chiamato Stingy Jack. Quest’uomo, noto giocatore d’azzardo e bevitore, durante una notte di Halloween invita il Diavolo a bere con lui nella sua casa. Dopo la bevuta escono nella notte e Jack, sempre in cerca di scommesse, sfida il diavolo affermando che non sarebbe riuscito ad arrampicarsi su un albero. Il Diavolo, sorridendo, salì sull’albero con facilità, e Jack incise una croce sulla corteccia. A questo punto il Demonio era in trappola a causa del simbolo sacro, e Jack gli propose un patto: il Diavolo, se voleva poter tornare a terra, doveva promettere di non tentarlo più: solo allora avrebbe tolto la croce dall’albero. Il Diavolo accettò. 
Quando, anni dopo, Jack morì le porte del Paradiso gli furono negate a cause dei suoi vizi. Jack si diresse allora verso l’inferno, ma il Diavolo gli impedì l’accesso per vendicarsi del tiro mancino che gli aveva giocato, ma gli diede un tizzone ardente per illuminare il suo cammino nell’oscurità. Jack mise il tizzone in una rapa (o cipolla) svuotata per farlo durare più a lungo, e prese a vagare nell’oscurità. 
Ogni notte di Halloween, quando le porte dell’Oltretomba si aprono, Jack torna a passeggiare in questo mondo con la sua brace ardente. 
Quando agli inizi del secolo ci fu la carestia delle patate in Irlanda, molti Irlandesi immigrarono in America, e portarono con loro le loro antiche tradizioni che risalivano ai tempi dei Celti. In America trovarono le zucche che si adattavano meglio ad essere intagliate rispetto alle cipolle. Da quel momento è nata la tradizionale Zucca di Halloween o appunto Jack O’ Lantern.
Se questa ricorrenza è entrata nella nostra cultura assorbendo gli usi e i costumi del mondo anglosassone, in realtà traspaiono antichi ricordi di tradizioni mai del tutto scomparse e ancora insite nel folklore popolare che contraddistingue la nostra nazione (mi raccontava un mio amico sabato, che in Valtellina in questo periodo c’era l’usanza di bruciare la strega, bruciando così le stoppie e tutto ciò che c’è da bruciare a conclusione dell’anno agricolo!).

Arriviamo a riscoprire un culto molto antico, il culto della Dea Madre, regina di questa mistica notte ove ancora oggi il velo della reminescenza è così leggero da permetterci di guardarci attraverso. 
Secondo il Dizionario McBeain di Lingua Gaelica Samhain (pronunciato “sow-in”), forse la più importante tra le festività celtiche, deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End”, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, bensì l’11, data coincidente con quella che oggi viene definita estate di San Martino. 
Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween. 
Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura inizia il suo riposo e il primitivo, spaurito dalla morte della propria “mater”, già preparava la sua rinascita. Da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non è una festività legata ai defunti, esattamente il contrario, è legata alla vita, alla grande dea che muore per poter rinascere.
Il concetto di morte e resurrezione ha così da sempre permeato le credenze e i miti degli uomini, nel mondo greco ad esempio essa è ben descritta dalla storia di Demetra e Persefone: la leggenda narra che un giorno la bella Presefone, figlia di Demetra, mentre raccoglieva dei fiori con delle amiche, si allontanò nel bosco e così Ade, la divinità dell’oltretomba, da tempo perdutamente innamorato della fanciulla, decise di rapirla con il beneplacito di Zeus. La Dea Madre accortasi della scomparsa della figlia iniziò a cercarla ma, vedendo vani i suoi tentativi, decise che fin quando non le sarebbe stata restituita la terra non avrebbe prodotto più i suoi frutti. Zeus ordinò così ad Ade di lasciar libera la fanciulla ma il dio, con un sotterfugio, costrinse la stessa a ritornare ogni sei mesi nel suo regno. Demetra allora infuriata decise che nel periodo in cui Persefone fosse stata nel regno dei morti, sul mondo sarebbe calato l’inverno e la terra non avrebbe prodotto i suoi magnifici frutti, una metaforica morte in attesa del risveglio.

E’ in questa ottica che la festa di Halloween assume un nuovo significato, esso diventa il giorno in cui il velo che separa il mondo dei vivi da quello del soprannaturale si fa molto sottile, tanto da poter facilmente trapassarlo, nasce così l’idea che le anime dei morti proprio in questo giorno riescono più facilmente a raggiungere e far visita ai loro cari ancora in vita. 
Da questa credenza nasce l’usanza di lasciare frutti o latte sugli usci delle porte, in modo che gli spiriti, durante le loro visite potessero ristorarsi o ancora accendere torce e fiaccole per segnalare il cammino e agevolare loro il ritorno.

Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa cercò anno dopo anno di riunificare, sovrapporre le festività che erano radicate nella popolazione con riti e feste. Nel corso dei secoli queste festività sono poi state travisate, anche se in molte tradizioni permangono dei ricordi. Storicamente esiste una fase, documentata da un ampio numero di prove tutt’ora tangibili, in cui il Cristianesimo iniziò a sovrapporsi al Celtismo, pian piano andando a sostituirlo. Tale pacifica sovrapposizione/sostituzione si nota soprattutto in Irlanda (oggi forse il paese più cattolico d’Europa), dove probabilmente l’intera “intelligentia” celtica venne velocemente “riconvertita” al cristianesimo, al punto che fu proprio dall’Irlanda che partì la più potente azione missionaria con quel San Colombano che – a cavallo fra il VI e VII secolo d.C. – fondò in tutta Europa numerosissime abbazie.

Qualsiasi cammino, percorso di vita noi stiamo percorrendo, credo che queste festività con caratteristiche diverse e anche provocatorie, ci facciano mettere a confronto con un momento dell’anno che è quello di chiusura/della conclusione di un periodo (agricolo, stagionale,…), di attenzione verso il buio, un momento di introspezione,… e allora il fuoco per riscaldare gli animi e per ricordarci che il calore solare si è ridotto, ma che tornerà a risplendere.

Moltissime sono le tradizioni, tante le credenze e le superstizioni, di fondo però una idea comune, nelle fiammelle delle candele e delle lanterne di zucca, il sorriso di una dea che da sempre, anche se nascosta, segue gli uomini nel loro cammino.

Per la realizzazione dell’articolo ho preso spunto da:
“LE NOTTI DI SAMHAIN 
Un Viaggio nelle Tradizioni Popolari alla ricerca di antichi Culti Pagani” 
di Andrea Romanazzi

Siamo proprio entrati in autunno!

Buon Novembre

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Terza età una bella età

Terza età una bella età

Una mia collega DanzaMovimentoTerapeuta, anni fa, aveva chiamato così un suo corso; oggi prendo a prestito il suo titolo per questo articolo.

Domenica nell’inserto Salute de “Il Corriere della Sera” ammiravo la fotografia del mio attore preferito, Robert Redford, con Jane Fonda, grande attrice e grande donna, presenti allo scorso festival di Venezia con questo film “Le nostre anime di notte”

Lunedì mattina al gruppo DanzaMovimentoterapia per la terza età

http://www.superfluonecessario.it/terza-eta-movimento-e-creativita/

chiacchieravo con il mio gruppo di donne in merito alle attività, allo stile di vita, che ci aiuta nel vivere al meglio i nostri anni, di quanto sia importante camminare, mangiare bene, ridere, chiacchierare, leggere, avere relazioni sociali,…

In questo post ho  deciso di raccogliere per voi alcuni articoli interessanti redatti da nomi, altrettanto interessanti, e che possono darci indicazioni e spunti per “crescere” meglio a qualsiasi età!

Tratto da Pressreader

http://www.corriere.it/salute/17_ottobre_18/esercizio-fisico-dieta-peso-forma-costanza-4997a93a-b40c-11e7-b73f-b517701f3ad7.shtml

http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/cards/cinquanta-abitudini-che-ti-possono-aiutare-vivere-piu-lungo-secondo-scienza/corri_principale.shtml

Come sostengono le mie signore:

E’  importante prendersi cura di sé fin da subito e non dirsi lo farò più avanti!

Prendetevi cura di voi, sempre!

Buon ultimo mercoledì di ottobre!
Elena Fossati
“Lo Spazio”

Infiammazioni d’autunno

Ti sei accorta che siamo entrate in autunno, oppure queste giornate di sole e di caldo ti stanno ingannando e non riesci a trovare pace, ti senti nervosa, hai dolori articolari, muscolari,… infiammazioni …
Non riesci nemmeno a fare il cambio dell’armadio ?
La stessa situazione la stanno vivendo i bambini, anche loro non riescono ancora a entrare in questo ritmo autunnale.

Ma questi sono gli ultimi giorni, poi cambierà l’ora, torneremo all’ora solare e il buio e forse anche la pioggia ci faranno vivere il nostro autunno.
Prendiamo i raggi di sole, ci serviranno per tenere la luce e l’energia dentro di noi.
Osserviamo i colori e la natura e teniamo le sensazioni dentro di noi.
Facciamo tesoro dei messaggi che ci invia il nostro corpo: dolori muscolari, articolari…
Non facciamoci prendere alla sprovvista, perché sappiamo che tra due settimane sarà novembre.

Questo è il periodo delle infiammazioni… interessante comprendere come mai tutto si infiamma, ma queste ricerche le lascio ai colleghi che si occupano di medicina psicosomatica (interessante ramo della medicina).

Cosa possiamo trovare in natura, da conoscere prima che da prendere, per chi ha la tendenza del fai da te, che sapete io non apprezzo (ricordate sempre che tutto può essere veleno, come diceva Paracelso…!)

Se la Curcuma e l’aloe sono di moda: le troviamo nella pubblicità in televisione, sui giornali…, le vendite porta a porta (facciamo attenzione curcuma e aloe hanno le loro controindicazioni e i loro effetti collaterali),… Sicuramente non ci sono solo loro per il panorama infiammatorio!

La Boswellia:

Una resina di origine indiana, utilizzata in medicina ayurvedica per le sue proprietà antinfiammatorie, utile per infiammazioni dell’apparato osteoarticolare, respiratorio, della pelle o dell’intestino. Utile perché non irrita a livello gastrointestinale.
Vari studi hanno rilevato che per trovare sollievo dal dolore e dall’infiammazione tipici dell’artrite si rivelano utili ed efficaci erbe e sostanze antiossidanti, come boswellia

Lo Zenzero:

Anch’esso famoso e conosciuto, utile per lo lo stomaco e intestino dovute a una cattiva alimentazione protratta per lungo tempo.

Il Succo di limone:

Consigliato il bicchiere d’acqua con il succo di mezzo limone spremuto e del miele. Il limone infatti è un grande depurativo e bevuto la mattina a digiuno aiuta lo smaltimento delle tossine che possono provocare reazioni infiammatorie. Riporta inoltre il pH in equilibrio

Artiglio del diavolo:

Elimina dolori e infiammazioni di muscoli e articolazioni, simile al cortisone, è un aiuto per sconfiggere infiammazione e dolori, aiutando l’apparato muscoloscheletrico.

(Fonte Riviste e Pubblicazioni Riza)

 

E nel nostro blog cerca la parola chiave autunno  e potrai leggere altri articoli interessanti!

Elena Fossati “Lo Spazio”

Aspettando #ioeilmioinverno