La Betulla

Articolo di Elena Fossati – Collaboratrice del blog Superfluonecessario – Esperta Benessere e Salute

Diritti riservati

 

Dopo l’articolo straordinario di domenica 31 Gennaio sulla Candelora… Oggi parliamo della Betulla.

“La betulla l’albero che meglio si adatta alla festa della Candelora, come albero della dea celtica della primavera la betulla è strettamente legata alla luce e al vento. Incarna la grazia femminile. La dea della primavera cammina sulla terra e scuote la betulla, perché la linfa in essa riprende a scorrere verso l’alto e la ridesti a vita nuova.
La betulla ci invita ad abbandonarci al flusso della vita e a nutrire la speranza che, dentro di noi, ciò che è stato distrutto dalle tempeste primaverili, voglia sbocciare a vita nuova.
La tisana con le foglie di betulla scaccia la spossatezza primaverile, donando nuova energia e vitalità. L’effetto diuretico delle foglie stimola il metabolismo. Le sostanze amare agiscono sullo stomaco e sul cuore. Le giovani foglie riportano tutto in circolo, stimolano i reni senza irritarli e depurano il sangue.”.
Tratto da Anselm Grun e Susanne Turtscher, Guarire con la natura. Ed. Gribaudi

Fatevi preparare un’ottima tisana dalla vostra erborista, non fate del fai da te!

 

 

Elena Fossati”Lo Spazio” Bovisio Masciago

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2 Febbraio Candelora Imboloc Birgit

Sapete che mi interessano miti, riti, tradizioni che ci possono aiutare a scandire il tempo in relazione con lo spazio, la natura, il mondo.

Con la collega Marta, di cui vi ho parlato in altri articoli stiamo vivendo a livello corporeo presso “Lo Spazio”  un percorso legato a danze, fiori di Bach inseriti nell’anno, nelle tradizioni e nella ritualità.
Gennaio è terminato … inizia Febbraio, che porta con se una festività rituale, tradizionale, che molti hanno dimenticato.

Il 2 febbraiocandelora1
Imboloc la festa irlandese legata alla luce, che dopo il solstizio d’inverno, ci accompagna ogni giorno sempre di più!
La festa popolare della Candelora, per i Cristiani la “Presentazione di Gesù al Tempio”, che reinterpreta  un mito romano: Plutone il dio degli inferi che rapì Proserpina, figlia di Cerere; il dio degli inferi ha sottratto la luce, la figlia a una madre. Le donne dell’antica Roma, il 2 febbraio, ritualizzavano questo mito, vagando per la città con candele accese alla ricerca delle proprie figlie… (quante donne del 21° secolo, simbolicamente il 2 febbraio, farebbero la stessa cosa alla ricerca dei propri figli, cresciuti, in parte persi e rapiti…?!?)
Presso i celti il 2 febbraio era la festa di Birgit che simboleggia la dea ringiovanita, che fa ritorno dalle viscere della terra e scuote gli alberi perché la linfa possa tornare a scorrere, per il risveglio della primavera. La festa di Birgit è una festa di purificazione.
L’oscurità ci ha fatto fare l’esperienza dell’impurità: pensiamo alla nostra l’aimentazione invernale più calorica ,.. pensate al peso, per qualcun altro, di questa stagione buia … Abbiamo, infatti, nelle scorse settimane parlato di alimenti disintossicanti, di purificazione …

“Ora che anche le giornate ricominciano ad allungarsi e occorre lavare via con acqua pura e spazzare via con rami secchi di betulla la sporcizia del buio”, dicevano i celti. Per i celti la betulla era l’albero della Candelora. Nella tradizione celtica la betulla è al 2 febbraio. È l’albero della dea celtica della primavera, la principessa dall’aspetto di eterna fanciulla. Con il succo di betulla i celti preparavano una cura disintossicante.

I Cristiani hanno trasferito su Maria questa immagine del 2 febbraio, che rappresenta il giorno della purificazione della Madre.

Che rituale possiamo regalarci per questa festa di diffusione della luce?

Accendete una candela e reggendola tra le mani passate per tutte le stanze.
Con l’aiuto della candela cercate ciò che avete perduto nella vostra casa interiore.
“Ho perso il mio centro? Quali capacità, quali caratteristiche ho finito per perdere?”
Passate con la candela accesa in tutte le stanze della casa. Forse singoli ambienti vi faranno tornare in mente ciò che avete perduto. “Cosa ho perso per colpa di un efficientismo fine a se stesso? Ho perso i miei sogni?”.

“Io sono la Luce e porto la Luce, che cresce, muta e si trasforma e tutto il gelo penetra nell’animo,
come acqua che sgorga da fonte meravigliosa di luce e amore.
La Luce porta amore, la luce porta bellezza, accecante e viva.
La Luce è fiorire”.
Tratto da “La Soffitta delle streghe” 

 

Buon Febbraio

Buona Candelora

Buon Imboloc

Buona Luce

 

Articolo di Elena Fossati – Collaboratrice del blog Superfluonecessario – Esperta Benessere e Salute

Diritti riservati

 

“Lo Spazio” Bovisio Masciago

Una tazzina di caffè

Articolo di Elena Fossati – Collaboratrice del blog Superfluonecessario – Esperta Benessere e Salute

Diritti riservati

 

Inizio sempre la mia giornata con una buona colazione, dove non può mancare una tazza di caffè rigorosamente amaro… Lo addolcisco poi con ciò che mangio!

Il profumo mi risveglia… Mi mette di buon umore…

E soprattutto fa bene!

Oggi mi appoggio a un portale che parla di salute e condivido con voi questo interessante articolo in merito ai benefici anche sconosciuti di una tazzina di caffè! 

E ora vado a fare colazione con una tazzina di caffè!

Elena Fossati “Lo Spazio” Bovisio Masciago

 

Informazioni tratte dal portale Salute Domani.

Emozioni e Bambini

Articolo di Elena Fossati – Collaboratrice del blog Superfluonecessario – Esperta Benessere e Salute

Diritti riservati

Come professionista consulente ho iniziato un progetto con una scuola dell’infanzia (4 e 5 anni), con cui collaboro da parecchi anni.

Il mio progetto è inserito nel progetto scolastico “E non abbiamo bisogno di parole” (prendendo spunto dalla canzone di Ron).
Attraverso la DanzaMovimentoTerapia, attraverso la corporeità e l’espressione creativa, cerco di fare vivere ai bambini, che sono movimento e corporeità, alcuni concetti.

Il bambino, la bambina imparano dall’esperienza corporea vissuta e da quella estraggono poi il pensiero, i concetti, le teorie (cit. “Ascolto! Dunque sono” di Elena Maria Fossati). Noi adulti invece siamo nel pensiero, nel concetto e poi entriamo nell’esperienza corporea, vissuta!

Sulla base di questa premessa ho proposto ai piccoli un incontro, che partendo dall’esperienza corporea portasse i bambini a dare un nome a alcune emozioni, le più dirette e conosciute alla loro età (gioia, paura, rabbia, tristezza).

Foto collage di Elena Fossati
Le Emozioni- Foto Collage di Elena Fossati

I bambini, con musiche diverse  collegate alle emozioni, potevano muoversi, trasformarsi, esprimere il loro sentire attraverso il corpo e il movimento! Forse per noi adulti non è così facile immaginare e calarci in questo gioco. Per esplicitare: ho scelto un brano che esprimesse gioia ( per esempio la musica di tanti auguri a te), un brano che esprimesse rabbia, tristezza, paura…

Sapete cosa è accaduto?
Molti bambini hanno fatto fatica a riconoscere, nominare alcune emozioni, anche se le hanno vissute!
La tristezza per alcuni bambini è come la rabbia!
La paura per altri è come la rabbia…
Io sono felice o arrabbiato, non so dare un nome diverso a altre sensazioni…
Altri bambini hanno invece sentito, colto le sfumature emotive…
Altri ancora hanno dato un nome a loro spiacevoli sensazioni, prima anonime.

 

In conclusione: aiutiamo i nostri piccoli, educhiamoli al sentire, al dare un nome all’emozione vissuta. Non eliminiamo emozioni, come tristezza e dolore, solo perché sono considerate “negative”.

Tutte le emozioni hanno un motivo … le emozioni sono in noi!
E soprattutto non abbandoniamo i bambini da soli con emozioni senza nome!

 

Elena Fossati  “Lo Spazio” Bovisio Masciago 

 

Una buona pulizia dopo le feste

Quando si eccede in qualcosa, ad esempio quando si mangia, si beve o si lavora troppo, spesso capita di non sentirsi in forma: spesso questo ci capita dopo le feste. Inoltre i nostri sistemi corporei vengono rallentati anche dall’inquinamento ambientale e dell’abuso dell’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa.

Quando ciò accade abbiamo bisogno di purificarci e aiutarci per ripristinare il nostro equilibrio, insomma abbiamo bisogno di fare una buona pulizia dopo le feste!
Ogni giorno ci laviamo il viso e le mani e questo ci aiuta a sentirci vitali. E, pensate a come vi sentite dopo un bel bagno caldo o dopo una calda doccia. Anche la nostra pelle necessita di essere pulita regolarmente e anche l’interno del nostro corpo ne ha bisogno, se non lo facciamo si verifica un accumulo di tossine e noi ci ammaliamo.
Il corpo elimina abitualmente i materiali di scarto attraverso l’urina, le feci, il sudore, ma non potendoci lavare all’interno abbiamo bisogno di imparare alcune tecniche che ci aiutino a ripulire i nostri tessuti, i nostri organi e così anche la nostra mente.
Nell’articolo “È ora di detox” si parla di alimentazione, che aiuta a purificare l’organismo dopo le feste; oggi voglio approfondire con ulteriori semplici consigli per disintossicarci, purificarci, detossificarci, ripulirci.
È fondamentale che dopo ogni purificazione ci sia un altrettanto importante ribilanciamento, nutrimento, rinvigorimento del nostro corpo in modo adeguato, per non lasciare il nostro organismo vulnerabile.
Ricordate inoltre che le persone malate, le donne in gravidanza e gli anziani non dovrebbero mai affrontare una pulizia approfondita senza la guida di un professionista, talvolta anche per noi occorre addirittura valutare se è il caso di sottoporsi o meno a un periodo di purificazione.

Un esercizio utile per purificare i polmoni, oltre agli alimenti e alle erbe purificanti, consiste nel praticare un esercizio respiratorio chiamato “il respiro che purifica il cervello” o “la respirazione del mantice” (così chiamata dal nostro Maestro Yoga Maurizio Parola). Questo esercizio incrementa anche il metabolismo e l’apporto di ossigeno al cervello, risvegliando la mente e rivitalizzando l’intero organismo.
Seduti comodamente a gambe incrociate con la colonna vertebrale ben distesa, bocca chiusa, occhi semichiusi, respiro calmo e regolare, diventate consapevoli del vostro respiro e concentratevi sui muscoli addominali e quando siete pronti iniziate a espellere con forza dalle narici l’aria contenuta nei vostri polmoni,tenendo sempre la bocca chiusa, quando ispirerete, sempre dalle narici, anche il respiro sarà intenso e forte. Fate al massimo 25 inspirazioni ed espirazioni, piuttosto rapidamente, circa un respiro il secondo, se sentite che vi gira la testa (potrebbe essere un effetto collaterale) fermatevi, respirate tranquillamente per alcuni respiri, e poi riprendete.
Attenzione se non vi sentite in grado di farlo da soli, fatevi guidare da un esperto.
Dobbiamo purificare anche la nostra pelle, che è un buon indicatore di quanto stiamo purificando efficacemente il corpo. Ci sono delle piante che aiutano a purificarci, ad esempio la lavanda (usando l’olio essenziale).
Qualche goccia di olio essenziale di lavanda aggiunta nel non olio di mandorle, o di sesamo leggermente caldi da auto massaggiare dalla testa ai piedi; poi fare un bagno o una doccia caldissimi. L’olio essenziale di lavanda è disinfettante e purificante.

E per finire rileggete gli articoli pubblicati nella sezione Benessere e Salute di inizio anno 2016 e 2015 per altri spunti.
“Il nostro programma per rigenerarci”
“Una scatola per ricordi e desideri”

Buona purificazione!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Epifania

Oggi un po’ di cultura sulle tradizioni e sui riti che sono davvero importanti per la ciclicità, l’equilibrio, il ben essere e la salute dell’essere umano. Ognuno di noi vive dei rituali quotidiani: es. quando ci alziamo, la colazione fatta in un certo modo,… quando i nostri riti sono malsani… ci ammaliamo (es. se iniziamo la giornata sempre in modo frenetico perché ci alziamo all’ultimo minuto, siamo abituati a un rituale malsano).
6 Gennaio l’Epifania: la Manifestazione del Signore, per i Cristiani.
I Magi che portani i doni… I Tre Re
La Befana nella tradizione…
La festa dell’Epifania risponde a diversi miti, a seconda delle culture:
– Nei miti Greci la nascita del figlio del sole, Aion, nacque dalla vergine Kore tra il 5/6 gennaio.
– Nella Germania del Sud c’è Perchta, o Berchta, e il 6 gennaio è il suo giorno. Perchta è l’aspetto oscuro della dea terra. Il 6 gennaio, dopo 12 notti dal Natale, si era soliti purificare le case dai demoni, usanza celtica, bruciando essenze o incenso. Tradizione ripresa successivamente sempre in Germania con i Tre Re, protettori dei demoni.
Vogliamo anche noi creare un rituale personale?
Un rituale potrebbe essere quello di guardare il cielo, la notte del 6 gennaio, per osservare le stelle, la loro luce e potrò chiedermi. Quale stella voglio seguire quest’anno? Dove mi porterà?
Le stelle mostrano lo splendore della nostra anima!
Un altro particolare rituale è quello di passare per tutte le stanze, seguendo il senso antiorario bruciando un incenso e mandando messaggi legati agli ambienti, es.: che in soggiorno ci sia pace e dialogo; che in camera si diffonda lo spirito dell’amore,… Sapete che ci sono professionisti che ogni anno fanno questo in spazi di lavoro e abitazioni?
Vi auguro Buon Inverno e vi auguro di trovare delle vostre ritualità per dare significato al quotidiano!
Buona Manifestazione della vostra luce!
Elena “Lo Spazio”

Una scatola per ricordi e desideri

Spesso si usa per la fine dell’anno tirare le conclusioni dell’anno trascorso e fare buoni propositi per l’anno a venire.

Potremmo allora pensare di realizzare una scatola dei ricordi, di ciò che vogliamo portarci con noi nel 2016:
• creiamo, magari siamo delle creative, o cerchiamo una scatola dove andremo a mettere bigliettini o oggetti o altro che vogliamo tenere e portare con noi nel 2016. Un libro letto? Il bigliettino ricevuto al nostro compleanno? Una frase che andremo a scrivere su un foglio? Una volta raccolti tutti i nostri ricordi possiamo chiudere la scatola, magari anche con un nastro, e metterla in un posto dove poterla riprendere all’occorrenza.
E quali propositi e desideri per il 2016?
• creiamo in modo diverso il contenitore dei desideri: magari un barattolo in vetro da decorare, oppure una scatola decorata diversamente… Prepariamo dei biglietti, non troppo grandi e su di essi scriviamo i nostri desideri, propositi per il 2016. Chiudiamo la scatola o il contenitore, una chiusura che possa essere riaperta e riponiamolo vicino a noi: il comodino, la libreria in modo da poterlo riprendere nel prossimo 2016 per rinfrescarci i desideri, pescando un biglietto ogni tanto…

Buona conclusione di 2015 e vi auguro un 2016 ricco di desideri!
Elena

“Lo Spazio”

4 Candele per Natale parte 3

Siamo arrivate alla quarta Candela e ultima delle nostre 4 Candele per Natale.

Quarta Candela:

tra poco sarà Natale…
accendo la prima candela… leggo la poesia
accendo la seconda candela mi fermo…
accendo la terza… mi muovo nella mia casa interiore o nella mia casa reale…
accendo la quarta…
ora uso il corpo … con questo brano e questi movimenti che si ripetono sempre uguali a se stessi:
Immagino e prendo il calore della candela e di andarlo a portare dentro di me dalla testa ai piedi, soffermandomi nei punti dove ho bisogno di portare questo calore, questa luce. Se fossi con altre persone… ora con le mie mani prendo questo calore e lo porto a chi ci sta vicino a me sempre partendo dalla testa fino ai piedi… poi prendo il calore della luce e lo porto a chi non è qui con me …
(Posso anche immaginarlo se mi imbarazzo…)
Ecco cosa accade quando viene vissuto con il corpo … io ve lo consiglio: clicca qui
Auguri di Buona Luce e di Buon Natale!
Elena Fossati

4 Candele per Natale parte 2

Eccoci qui siete pronte…

La terza Candela:
Accendo la prima candela e la seconda candela, della mia corona con le 4 candele per Natale, e ritrovo dentro di me lo spazio personale creato con la prima e la seconda candela.
Accendo la terza candela, posso reggerla tra le mani e passare per tutte le mie stanze di casa, o se questo mi imbarazza, posso tenerla fra le mani e immaginare di passare per ogni stanza della casa. Con l’aiuto della candela cerco cosa ho perduto nella mia casa interiore.
Magari ho perso il mio centro presa da 1000 cose…
Passando con la mia immaginazione, o realmente con i miei passi nelle diverse stanze di casa …, magari mi torna alla mente ciò che ho perduto:
nel soggiorno magari mi ricordo di avere perso la capacità di comunicare apertamente e con sincerità; oppure mi accorgo di avere smarrito la quiete…
nello studio, nel mio spazio mentale cosa ho perso, magari a causa dell’efficienza fine a se stessa? Forse con tante attività cerco di riempire…il mio vuoto…
Nella camera da letto: forse ho perso i sogni? Cosa sogno?

E così con la mia candela passo stanza per stanza della casa e della mia casa interiore… e mi accorgo che ritrovo ciò che ho perduto…

Buona Luce!

Elena Fossati

4 Candele per Natale parte 1

Mancano meno di tre settimane a Natale.
Antonella Natalis ci ha fatto interrogare sullo stile del nostro Natale

Oggi vorrei con voi condividere uno spazio diverso per prepararci al Natale, ma non solo, una modalità da utilizzare in qualsiasi momento ognuna di noi abbia bisogno di Luce.

La tradizione nordica parla di 4 candele dell’Avvento, 4 settimane di Avvento, per i credenti cristiani (di rito Romano) 4 settimane alla venuta di Gesù Cristo; per i laici 4 settimane al Natale.
In ogni caso questo tempo particolare invita tutti, tutte a soffermarci nel nostro intimo: il buio,… la ricerca di un percorso personale,… come ci direbbe Carl Gustav Jung!

Per i nordici abbiamo appena passato due settimane di avvento, due candele accese, nelle belle corone.

Perché non prendere spunto dalla tradizione realizzando la nostra corona dell’avvento, con 4 candele per Natale, dove soffermarci, una candela alla volta, per relativizzare tutto ciò che occupa i nostri pensieri: la casa, il lavoro,… solo per 1 minuto, come vi scrissi qualche tempo fa!

Oggi inizio a proporvi i primi due minuti, per la prima e seconda candela … poi nelle prossime settimane vivremo anche la terza e la quarta. A Natale avremo vissuto 4 minuti di silenzio per noi, 4 candele per Natale!

Creo un corona dell’avvento, basta anche deporre 4 candele in cerchio, oppure prendere un piatto e metterle in 4 punti, o possiamo creare qualcosa di creativo e speciale! È molto terapeutico perché fatto con le nostre mani!

La prima candela:

In silenzio, o con un brano musicale, in sottofondo, che crei per noi un’atmosfera di silenzio e meditazione, mi soffermo davanti alle candele spente: il buio, il silenzio. Posso prendere la prima candela nelle mie mani e posso accenderla. Dopo averla accesa mi soffermo leggendo questa poesia di Nelson Mandela:
“Ciò che temiamo maggiormente non è la nostra Luce,
bensì la nostra oscurità.
E quando lasciamo brillare la nostra Luce interiore, inconsciamente consentiamo agli altri di fare altrettanto.
Quando liberiamo le nostre paure,
la nostra presenza, automaticamente, libera gli altri”

La seconda candela:
Riaccenderemo anche la prima, ripetendo la poesia soprascritta. Avremo così per noi due momenti di silenzio, forse due minuti, due candele, più luce!
Accendo la seconda e resto lì, davanti, in silenzio, respirando e contemplando la sua luce: immagino che essa penetri dentro di me, illuminando i miei pensieri; incrocio le mani sul petto e immagino che lì nel mio cuore arrivi la sua luce e il suo calore. Magari ascolto, un brano evocativo, per esempio “Oiche chiun” – Enya

Buona Luce!

Elena Fossati