Un’intervista: danzare in cerchio per mano

Eccomi seduta questa volta, davanti a un infuso di frutti di bosco,  con Marta Montorfano, Psicomotricista relazionale, danzamovimentoterapeuta e floriterapeuta clinica, conduttrice di danze in cerchio. Solitamente sono in un cerchio di danza per danzare per mano, …

E. Marta ci racconti con le parole…  di cosa ti occupi?

M. La danza è sempre stata una mia grande passione, mi ha aiutata in momenti faticosi e mi ha permesso di rigenerare le energie quando ne avevo bisogno…Avendone vissuto i benefici, sono felice di potermi occupare di danza, ed in particolare con le danze sacre e meditative, della danza come benessere.

Eccoci arrivati a quello di cui mi occupo, organizzo gruppi (differenziati per età ) a cui partecipano persone che hanno voglia di muoversi attraverso danze semplici accessibili a tutti. Il gruppo, il ritmo condiviso, i passi semplici e le musiche coinvolgenti, rendono il momento della danza piacevole e tutti possono sentirsi competenti nella danza pur magari non avendo mai danzato. L’atmosfera che si crea è rilassante e serena, e permette a tutti di rigenerarsi e stare bene

E. Che cosa si intende per danze sacre e meditative?

M. Le danze sacre e meditative provengono dalla tradizione popolare spirituale di vari paesi, compreso il nostro.

La danza offre uno spazio rituale dove simboli e mito consentono ai partecipanti di dialogare con temi quotidiani. Questa possibilità di dialogo, che viene offerta , attraverso la danza, permette lentamente al corpo di sciogliersi , rilassarsi, entrare in un ritmo a misura, un ritmo che sia veramente il proprio.

Si costruisce un tempo, che Mircea Eliade, storico delle religioni, definisce tempo sacro, inteso come tempo fuori dall’ordinario, nel quale la comunità ritualizza gli eventi attraverso la loro “rappresentazione rituale” nella quale danza e corpo sono gli elementi fondamentali.

E. Chi sono le tue clienti (oltre a me!)?

M. Devo dire che nei vari gruppi che ho condotto e che conduco, prevalgono le donne, gli uomini sono in netta minoranza.

Il desiderio maggiore delle persone che partecipano, è quello di “staccare la spina”, ritrovare un ritmo più a misura per sé, rallentare e rilassarsi. Una delle parole che più ritornano nelle restituzioni a fine incontro è “ leggerezza” nei pensieri e nel corpo.

E. Sono persone della zona o vengono anche da Milano per seguire i tuoi corsi?

M. Nei gruppi ci sono persone che arrivano un po’ dovunque. Ci sono addirittura due ragazze che arrivano da Venezia e una da Lugano.  Quando si trova il gruppo e il piacere di danzare è difficile lasciare.

E. Di che età parliamo ?

M. L’età è variabile, del resto danzare fa bene a tutte le età

E. Chi sono le tue clienti più assidue, quelle che partecipano di più e con più entusiasmo?

M. Ancora le donne, dai 25/30 anni in su. Quando provano le danze, si appassionano. Questo perché i passi sono semplici, e fatti con il gruppo seguendo la musica dà molta soddisfazione. Oltre a questo danzare in cerchio tenendosi per mano, sentendosi sostenuti e anche sostenitori, crea sintonia tra i partecipanti, e questo rende speciale il ritrovarsi a ridanzare insieme.

E. Che fai in pratica, che attività proponi?

M. Parto scegliendo un tema che poi sviluppo ( es. abbiamo lavorato seguendo le stagioni, le dee e le loro caratteristiche, il ciclo femminile, la luna…) . In relazione al tema scelgo le danze da proporre, così da creare un viaggio attraverso l’argomento proposto, e poterlo sperimentare.

Dopo un breve momento di chiacchiera iniziale intorno al centro allestito per l’occasione con materiali naturali, iniziamo a danzare dando corpo e forma alla storia attraverso i passi e le musiche. Concludiamo con una danza molto lenta, meditativa, per poi salutarci sempre intorno al nostro centro.

Grazie Marta sei stata precisa e ora vi aspetto tutte per un cerchio di danza insieme…

E vi regalo un video affascinante cliccate qui

 

Naturopatia e una Naturopata

Inizierò questi nuovi appuntamenti sulle pratiche non convenzionali  presentandovi la Naturopatia o meglio chiacchierando virtualmente con una naturopata, perché basta digitare Naturopatia e sul web troviamo di tutto e di più! Un approccio antico e forse oggi troppo moderno!
Ho chiacchierato con Daniela che conosco e stimo e vorrei condividere questa chiacchierata nel nostro blog con tutti voi!

Il termine Naturopatia fu coniato dal tedesco Benedict Lust (1872-1945). Egli fece suo il concetto ippocratico della vis medicatrix naturae, cioè della capacità da parte dell’uomo di guarire spontaneamente o di non contrarre malattie, attraverso un corretto stile di vita e l’utilizzo di rimedi che la natura stessa offre.

Daniela è una naturopata che ha deciso di seguire la persona con trattamenti manuali e meno con trattamenti biologici (utilizzo di integratori, tisane, infusi, fiori,…).

Ve la presento:

D. Ciao … sono Daniela Romagnolo e sono molto contenta di dialogare con te in merito alla naturopatia.

E. Daniela mi piacerebbe che tu parlassi della tua professione ai nostri lettori di superfluo necessario: mi/ci  racconti di cosa ti occupi?

D. Mi occupo del benessere della persona nel suo insieme utilizzando tecniche e trattamenti preventivi alternativi per tutte quelle patologie cronico degenerative da stress e da invecchiamento. Il mio scopo non è curare la malattia ma promuovere la salute, il ben-essere della persona. I miei trattamenti sono un insieme di manualità e manovre da poter applicare su clienti di qualsiasi età in base alle proprie esigenze specifiche, fondamentale è recuperare l’equilibrio energetico dell’organismo e ritrovare uno stato di benessere generale.

E. Mi hai appena detto che i tuoi clienti sono di qualsiasi età, so che tu operi nella zona di Monza Brianza, quindi ti muovi in centri della zona, oppure le persone arrivano anche da fuori (es. da Milano…) e tu ti sposti anche lontano dalla Brianza?

D. Seguo persone della zona, clienti individuali, non organizzo per il momento corsi specifici, ma in base alla richiesta della clientela, sarei molto contenta di poter condividere le mie conoscenze con conferenze o incontri di presentazione della mia attività. 

E. Che età anno i tuoi clienti?

D. Al momento ho trattato persone dai vent’anni in su…

E. Che tipo di persone sono quelle che arrivano a farsi seguire da una Naturopata? Perché ci troviamo in un periodo dove tutti vogliono stare bene subito e togliersi il sintomo (il dolore, il malessere,…), per cui sono curiosa…

D. Tutti/e coloro che credono o hanno riscoperto i metodi naturali come prevenzione e promozione alla salute, al recupero dell’energia sia fisica che mentale per affrontare al meglio ogni situazione.

E. La naturopatia offre diverse opportunità: i fiori di Bach (argomento trattato in uno dei primi articoli), oli essenziali, infusi, tisane,… Tu Cosa fai in pratica, cosa proponi?

D. Io soprattutto utilizzo trattamenti di contatto, trattamenti manuali e tecniche bio-naturali, per esempio
– massaggio atletico
– riflessologia plantare
– massaggio spirituale del piede con riequilibrio energetico dei chakra (quello che tu Elena hai provato qualche mese fa)
– trattamento rilassante
– trattamento manuale dei fluidi
– trattamento decontratturante
Ma se ora ti descrivessi ogni tecnica andremmo ad annoiare i lettori!

E. Io ti ringrazio Daniela e se qualcuno desiderasse avere maggiori informazioni nello specifico, scriva personalmente a info@lospazio.org (per messaggi privati) oppure scriva sul nostro blog e cercherò di rispondere ai vostri quesiti e curiosità.

Io personalmente vi consiglio di sperimentare, portando l’attenzione all’operatore, chiedendo la formazione del professionista. Ho provato il massaggio spirituale del piede e la sensazione che ho portato con me è di leggerezza e rilassamento di tutta la persona!

GRAZIE Daniela e alla prossima settimana, con una nuova disciplina, pratica non convenzionale per pensare al nostro ben essere in autunno!

Per rilassare le vie respiratorie

Semplificazione di una Pratica Yoga

Sedetevi a gambe incrociate (come per l’esercizio del 6 agosto), oppure su una sedia con la colonna vertebrale eretta e i piedi completamente appoggiati sul pavimento. Chiudete gli occhi e appoggiate le mani sulle ginocchia. Inspirate dal naso girando la testa oltre la spalla sinistra, espirate girando la testa oltre la spalla destra. Continuate l’esercizio per 1 – 3 minuti. Quindi giratevi con la testa che guarda davanti a voi, fate alcuni respiri profondi e ripetete l’esercizio partendo stavolta dal lato destro del corpo. Sentirete magari l’energia, o  calore espandersi attraverso la gola e il collo.

Per info scrivi a  info@lospazio.org

elena fossati

Relax e Consapevolezza

Questo esercizio  di rilassamento, da fare magari dopo pranzo,   per fare così un “riposino” … durante questa pausa estiva … è tratto da “Ascolto! Dunque sono” di Elena Maria Fossati, ed. ilmiolibro.it e riprende degli elementi di ”Anatomia Esperienziale”. Per anatomia esperienziale si intende la conoscenza diretta interna e propriocettiva del corpo. E’ una conoscenza che avviene, come spiega il nome stesso, attraverso l’esperienza[1].

Sdraiati supino/a sul letto o sul pavimento, chiudi gli occhi e lascia che le gambe possano rilassarsi distese o piegate l’una contro l’altra. Anche le braccia sono distese morbidamente sul pavimento o appoggiate sopra il torace. Il corpo si abbandona al pavimento che lo sostiene e lo accoglie. Si Porta l’attenzione al respiro (per 3 o 4 respirazioni complete), all’aria che entra e scende sino ai polmoni e, al suo ritorno, come un’onda, ritorna fuori dal naso o dalla bocca, mettendo in relazione esterno, mondo e interno, noi. Poi di lascia andare il respiro automaticamente e di porta l’attenzione alla parte più alta del capo. Sei rilassato/a, ma presente a te stesso/a, porta l’attenzione alle sensazioni che percepisci nel loro corpo a partire dalla testa. Potrebbero essere sensazioni diverse: formicolii, prurito, dolore, calore, pressione, potresti non sentire nulla; rimani in ascolto e va bene così! Partendo appunto dal capo e ripetendo più volte il nome della zona da osservare, per mantenere l’attenzione, sposta poi l’attenzione sul cuoio capelluto, sul viso,…. Scendendo e proseguendo per tutto il corpo sino ai piedi …. Osserva il tuo corpo senza giudizio, ascoltando quello che sta succedendo al tuo corpo, come è in questo momento, senza valutazioni. Il tutto lentamente; avrai bisogno per questa fase di circa 8-10 minuti di tempo, almeno.

Ora puoi vederti completamente dalla testa ai piedi come se ci fosse uno specchio sopra di te … e ritorna all’ascolto del respiro e del suo percorso, per poi riaprire gli occhi. Puoi vivere questo momento di rilassamento senza musica o con un brano scelto appositamente da te per creare uno stato di rilassamento.

Buon riposo e per informazioni e domande puoi scrivere a info@lospazio.org

elena fossati


[1]  Andrea Olsen, Anatomia Esperienziale” Red edizioni, 1196 Como

Una “Camminata Pazza” per Ferragosto!

Un insolito Ferragosto con una “Camminata Pazza” tratta da “Vivere momento per momento” di Jon Kabat-Zinn, ed. Corbaccio.

Comincia con passeggiata silenziosa durante la quale cammini consapevolmente, ovvero porta l’attenzione ai tuoi piedi cosa fanno mentre cammini, al tuo corpo come partecipa mentre cammini e al tuo respiro (vedi articolo sulla salute)… poi per tenere alta la tua energia facciamo la “camminata pazza”! A quasi tutti piace questo cambiamento di ritmo, anche se alcuni devono limitarsi. Consiste nel camminare molto velocemente cambiando direzione prima ogni sette passi, poi ogni quattro, poi ogni tre… poi cammina con i pugni chiusi e la mascella contratta senza guardare negli occhi nessuno e naturalmente consapevoli di ciò che avviene istante per istante; alla fine della camminata pazza cammina all’indietro lentamente a occhi chiusi cercando di dirigerti verso il centro della stanza e se qualcun altro/a a camminato con te (!) a un certo punto vi troverete tutti in massa compatta da qualche parte nella stanza e cercate un contatto per appoggiare la testa magari sulla spalla dell’altra persona o sulla schiena più vicina, sempre a occhi chiusi. Questo, se si è in due o tre, suscita grandi risate e alleggerisce la tensione che si andata accumulando con l’approfondirsi della concentrazione.

Provare per credere! Per informazioni puoi scrivere a info@lospazio.org

elena fossati

Un esercizio per trovare la tranquillità

Semplificazione di una Pratica Yoga, consigliata anche dal Dalai Lama.

Un ritmo equilibrato crea una mente equilibrata.

Sedetevi a gambe incrociate sentendo gli ischi ben appoggiati a terra, la colonna vertebrale distesa, oppure su una sedia con i piedi completamente appoggiati sul pavimento. Con gli occhi delicatamente chiusi, mettevi in ascolto del vostro respiro, non cambiate il ritmo, ascoltate e basta.

Poi chiudete la narice destra con la mano destra e fate dei respiri calmi e regolari con la narice sinistra. Potrete rallentare piano piano il ritmo del respiro tanto da  arrivare a una velocità di 4 – 6 respiri al minuto.

Poi, ripetete con l’altra narice.

Infine ascoltate il respiro nuovamente fatto con le due narici.

La tranquillità inizia con dei respiri profondi.

per informazioni scrivi a info@lospazio.org

elena fossati

Buone Vacanze con lo Yoga!

Yoga significa “unione”.

Su qualsiasi portale/sito che tratta di terapie non convenzionali troverete le definizioni e descrizioni di metodologie e tecniche yoga (io vi consiglio per essere informati/e  Cure-naturali http://www.cure-naturali.it/tecniche-yoga/972  oppure la pagina che troverete anche qui di seguito gestita dal Maestro Maurizio Parola).

Vorrei oggi raccontarvi brevemente la mia esperienza con lo yoga: molti anni fa frequentai un corso yoga che mi lasciò molto perplessa. 1 ora e 30 minuti ferma al primo incontro: non racconto quanto mi sono sentita obbligata e mi sono interrogata sull’efficacia di questa metodologia in occidente, con persone che per la prima volta si avvicinano a questa pratica.

Molti anni dopo incontrai il maestro Maurizio Parola, il quale mi accolse ad una seduta yoga conoscitiva prendendo in considerazione che io ero una neofita “in movimento”!

Ora ho trovato la pratica che fa per me, quando non sono in movimento per il mio lavoro (sono DanzaMovimentoTerapeuta, esperta in terapie corporee e medicine non convenzionali, tecnico riabilitazione psichiatrica, insomma una donna in movimento).

Una saggia maestra yoga un giorno mi disse “Elena, tu puoi essere yoga (unita, presente) anche quando fai un risotto”. Davvero semplice e attuabile anche in occidente, senza pensare di dovere sedersi esclusivamente nella posizione del loto a meditare (fantasia che ci viene spesso pensando alla yoga!).

Il Maestro Maurizio Parola, con cui attualmente pratico presso “Lo Spazio”, sostiene che lo yoga è utile  a tutte le età per:

  • mantenere o migliorare la scioltezza del movimento in generale e delle   articolazioni;
  • conservare una buona postura rinforzando alcune parti della muscolatura;
  • respirare meglio: più profondamente e in modo più naturale ed energetico;
  • rilassarsi con tecniche speciali di consapevolezza del corpo e del respiro.

I suoi effetti sono complementari certamente a quelli di altre discipline del movimento.

Lo yoga ci coinvolge totalmente: coinvolge la nostra mente, il nostro corpo.

Fare yoga non significa esclusivamente stare fermi, fare rilassamento: lo yoga è anche movimento, esercizi,… fatti però con consapevolezza, presenza, modalità che si acquisisce praticando.

Interessanti ricerche mediche hanno rilevato che lo yoga aiuta a prevenire  molti disagi e contribuisce al miglioramento di molte patologie psico-fisiche.

Volete provare?  Il maestro Maurizio gentilmente ci dona, attraverso la sua pagina web, alcune posture e esercizi di rilassamento  http://web.tiscali.it/yoshpi1/yo2_it/

E per tutto il mese di agosto … ogni settimana vi lascerò un esercizio, un movimento, insomma un compito per le vacanze… che si rifà allo yoga o deriva da esso.

Ci ritroveremo poi a settembre per proseguire il nostro viaggio alla scoperta di modalità, tecniche e pratiche per la salute e il nostro ben-essere.

BUON AGOSTO!

-foto di Elena Fossati-

 

 

DANZE IN CERCHIO SACRE E MEDITATIVE

Settimana scorsa parlando dei fiori di Bach ho introdotto le danze in cerchio sacre e meditative (forse avete visto il video). Cosa sono?

Ecco allora un breve articolo tratto dal mio libro “Ascolto! Dunque sono” (edito da ilmiolibro.it), ma se volete saperne di più potete venire a danzare con me oppure leggere i libri di Joyce Dijkstra e di Alba Naccari.

La danza pone delle domande
al mio corpo
ed il mio corpo
risponde
-Anastasia Geng-[1]

Fin dall’antichità l’uomo ha danzato per ringraziare il proprio Dio, per ringraziare la Grande Madre, la Natura, per allontanare il dolore della morte di un proprio caro, ha danzato come preghiera, ha danzato per esorcizzare le proprie paure; l’uomo/la donna hanno danzato da soli o in gruppo. La danza ha avuto un ruolo sacro[2] all’interno della vita di una persona, di un clan, di un popolo, di qualsiasi cultura, tradizione, religione.

In questo breve approfondimento sulla danza sacra non parlerò del fondatore delle danze sacre, “Danze Meditative”, Bernard Wosien, un danzatore prussiano (morto nel 1986), ma descriverò le  possibilità  che la danza sacra/meditativa offre: il rapporto con il movimento, l’esperienza del proprio corpo, la comunicazione con gli altri che danzano insieme a te …. la possibilità di pregare e di ascoltare il proprio mondo fisico, emotivo, spirituale senza l’uso della parola, ma con una “semplice” danza che va nello spazio tridimensionale come tutta la creazione; passi che creano simboli, come il cerchio, la croce, il labirinto,…. e simboli che parlano all’uomo.

Oggi molti apprezzano le danze in cerchio (tradizionali e sacre) come esperienza non-verbale, ma credo che ci siano altri aspetti in esse a patto però che non si pretenda di capire fino in fondo la danza in cerchio da un punto di vista strettamente razionale.

Come professionista DanzaMovimentoTerapeuta (per saperne di più www.apid.it) sono consapevole che la danza favorisca alcune dinamiche (motorie, psicomotorie, fisiche, psicologiche,…). Considerando che le danze in cerchio e le danze meditative sono sempre più conosciute e diffuse, penso che sia utile notare che:

la forma del cerchio è un antichissimo simbolo ;

imparare a sentire e seguire il ritmo ha un effetto terapeutico;

esiste una forte risonanza tra ritmi di danza e ritmi biologici;

tutte le persone insieme condividono il desiderio e l’esigenza di un contatto che si realizza nelle danze in cerchio sia nel linguaggio non verbale che in quello verbale;

non c’è bisogno di avere esperienze di danza;

le danze in cerchio possono essere un veicolo simbolico per le emozioni dei partecipanti, guidati da un conduttore preparato;

Le danze sacre ci consentono di collegare corpo- mente-anima permettendo a ciascuno di noi di entrare in contatto con il proprio io più profondo.

Le danze sacre, meditative, tradizionali non sono terapia, ma è comunque chiaro che hanno effetti “terapeutici”: la danza tocca livelli profondi e porta cambiamenti.

labirinto di lucca

La musica, i passi, i gesti, il cerchio, le pause, simbolizzano la vita, le fatiche, le gioie, i ritmi della vita. Le coreografie sono in cerchio, con i passi è possibile creare un labirinto, una spirale, una croce: quando lavoriamo con questi antichi simboli, liberiamo il loro potenziale spirituale, la loro energia. E, come le danze, i simboli possono avere sulle persone un effetto molto differente, perché le nostre esperienze sono individuali. Il simbolo contiene tutta la verità, non solo la parte che vedo o che voglio vedere. E’ molto bello vivere il linguaggio profondamente curativo ed olistico delle danze.

E come diceva Danny De Vito in “The Big Kahuna” :

“… Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno…”.

Magari non saranno danze sacre e tradizionali

e saranno balli di gruppo o altro…

Ma Balla!


[1] Docente di Danze in Cerchio e danzatrice di origine Lettone ha collegato le danze ai fiori di Bach.

[2] Mircea Eliade, in un Discorso pronunciato al Congresso di Storia delle religioni di Boston il 24 giugno 1968,

definisce: “Il sacro è un elemento della struttura della coscienza e non un momento della storia della coscienza. L’esperienza del sacro è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall’uomo per costruire un mondo che abbia un significato.”

 

Benessere Salute Fiori e Danze!

fofiore crabappledefinitivo

Nelle prime  puntate della nostra rubrica abbiamo definito il Ben-Essere e la Salute, considerando trasversalmente il concetto di movimento (che appartiene a tutti gli essere viventi).

Da questa settimana inizieremo a entrare e a conoscere alcune pratiche, tecniche, modalità per stare nel ben-essere e in salute.

Ognuna/ognuno sceglierà cosa è buono per sè.

Un accorgimento: quando si parla di medicina, terapie non convenzionali, non vuole dire che fanno bene, oppure non fanno nulla; non significa che possiamo prescriverci rimedi, o altro da soli… Occorre interpellare sempre professionisti e soprattutto professionisti seri!

L’essere umano, secondo la Naturopatia (per una definizione di Naturopatia visitate http://www.cure-naturali.it/naturopatia/2259) possiede il poter di “Vis Medicatrix”, il potere di auto guarigione, che ci permette di reagire di far fronte ad eventi anche patologici; quella che oggi viene chiamata anche resilienza.

Come promuovere allora la nostra salute?

In queste puntate, attraverso la mia formazione e competenze, andremo a sperimentare tecniche e consigli per promuovere la nostra salute e fronteggiare lo stress, termine molto utilizzato oggigiorno, sebbene lo stress non sia da considerarsi sempre e solo negativo.

Inizieremo questo viaggio con Edward Bach, un “medico arrivato” per il suo tempo, che decise, però, di cambiare vita e camminando tra i prati e le colline inglesi, scoprì le proprietà delle essenze floreali, i fiori di Bach, appunto.

Per avere maggiori informazioni  su cosa siano i fiori di Bach e su Edward Bach visitate http://www.bachcentre.it , il sito ufficiale del Bach Centre, oppure nelle biblioteche e nelle librerie ci sono molti autori che hanno scritto di lui.

I fiori di Bach aiutano la persona a risolvere, supportare problematiche fisiche, emotive, vibrazionali/energetiche. Sono prescritti da un/una floriterapeuta, anche per supportare la medicina allopatica, per risolvere o migliorare alcune situazioni (posso riferire personalmente che spesso i rimedi floreali sono affiancati da professionisti competenti in psichiatria, in oncologia, per esempio).

Essi lavorano sul substrato emotivo, vibrazionale aiutando la persona non solo sul versante emotivo, affettivo, psicologico, ma anche fisico.

Con questo articolo vivremo solo  l’approccio a un fiore Crabapple, il fiore del melo selvatico, il fiore della purificazione (vedi foto), lo conosceremo attraverso il movimento, con il video di una danza dei fiori di Bach, che più che una danza mi permetto di dire, è una meditazione in movimento.

Il floriterapeuta può abbinare ad esso altri fiori adatti alla vostra situazione e creare il composto che può preparare di persona o potete acquistare presso una erboristeria o una farmacia che ve lo preparerà. L’assunzione è di 4 gocce 4 volte al giorno per circa tre mesi, anche se Bach sosteneva che la persona è in grado di accorgersi, proprio perché divenuta più consapevole, quando il fiore ha concluso il suo “lavoro”. I preparati tendono ad essere composti da un massimo di 4 fiori, anche se alcuni colleghi preparano composti con un fiore unico, a volte, oppure con più di 4 fiori.

Ora invece godetevi la danza, il movimento: questo link contiene altre danze meditative di cui parleremo nella prossima puntata!

http://youtu.be/nVh2uXzZfU0 (la danza Crabapple è intitolata Lesnika)

Per altre notizie sulle danze dei fiori di Bach iniziate a visitare: http://www.danzedeifioridibach.it/?page_id=4 

Un esperimento di scrittura creativa

scrittura

Ben trovate e ben trovati! oggi un esperimento creativo…

Quando lo desideriamo, a casa o in uno spazio speciale, prendiamoci un tempo, magari per scrivere, o magari per pensare a noi e alla nostra storia, da quando ce la ricordiamo, sotto l’aspetto del nostro movimento (ad esempio il primo ricordo dei nostri primi passi, le nostre esperienze di movimento, sportive, o altro…).

“La Storia del mio corpo e di me in un’ottica di movimento”, cerco di raccogliere il maggior numero di ricordi possibile in merito alla mia storia personale dal punto di vista “corpo” includendo:

La storia della nascita (magari anche del periodo prenatale, la vita dei genitori, la salute,….)

Ambiente in cui si è vissuti (montagna, mare,…)

I primi ricordi di movimento (le prime sensazioni: es. le prime cadute, i primi passi, …)

Sport e attività di movimento e tempo libero

Commenti che hanno modellato l’immagine corporea (es. “non curvarti in avanti”)

Atteggiamento nei confronti del sesso: mascolinità, femminilità,…

Malattie, operazioni, traumi

Alimentazione

Particolari legati alla storia del corpo (tatuaggi, piercing,….)

–          Tratto dal libro “Ascolto! Dunque sono” ed. ilmiolibro.it

Ora aspetto i vostri racconti a info@lospazio.org dove potete contattarmi anche personalmente e aspetto i vostri commenti qui nel nostro Blog.

A settimana prossima!