Mancano meno di tre settimane a Natale.
Antonella Natalis ci ha fatto interrogare sullo stile del nostro Natale
Oggi vorrei con voi condividere uno spazio diverso per prepararci al Natale, ma non solo, una modalità da utilizzare in qualsiasi momento ognuna di noi abbia bisogno di Luce.
La tradizione nordica parla di 4 candele dell’Avvento, 4 settimane di Avvento, per i credenti cristiani (di rito Romano) 4 settimane alla venuta di Gesù Cristo; per i laici 4 settimane al Natale.
In ogni caso questo tempo particolare invita tutti, tutte a soffermarci nel nostro intimo: il buio,… la ricerca di un percorso personale,… come ci direbbe Carl Gustav Jung!
Per i nordici abbiamo appena passato due settimane di avvento, due candele accese, nelle belle corone.
Perché non prendere spunto dalla tradizione realizzando la nostra corona dell’avvento, con 4 candele per Natale, dove soffermarci, una candela alla volta, per relativizzare tutto ciò che occupa i nostri pensieri: la casa, il lavoro,… solo per 1 minuto, come vi scrissi qualche tempo fa!
Oggi inizio a proporvi i primi due minuti, per la prima e seconda candela … poi nelle prossime settimane vivremo anche la terza e la quarta. A Natale avremo vissuto 4 minuti di silenzio per noi, 4 candele per Natale!
Creo un corona dell’avvento, basta anche deporre 4 candele in cerchio, oppure prendere un piatto e metterle in 4 punti, o possiamo creare qualcosa di creativo e speciale! È molto terapeutico perché fatto con le nostre mani!
La prima candela:
In silenzio, o con un brano musicale, in sottofondo, che crei per noi un’atmosfera di silenzio e meditazione, mi soffermo davanti alle candele spente: il buio, il silenzio. Posso prendere la prima candela nelle mie mani e posso accenderla. Dopo averla accesa mi soffermo leggendo questa poesia di Nelson Mandela:
“Ciò che temiamo maggiormente non è la nostra Luce,
bensì la nostra oscurità.
E quando lasciamo brillare la nostra Luce interiore, inconsciamente consentiamo agli altri di fare altrettanto.
Quando liberiamo le nostre paure,
la nostra presenza, automaticamente, libera gli altri”
La seconda candela:
Riaccenderemo anche la prima, ripetendo la poesia soprascritta. Avremo così per noi due momenti di silenzio, forse due minuti, due candele, più luce!
Accendo la seconda e resto lì, davanti, in silenzio, respirando e contemplando la sua luce: immagino che essa penetri dentro di me, illuminando i miei pensieri; incrocio le mani sul petto e immagino che lì nel mio cuore arrivi la sua luce e il suo calore. Magari ascolto, un brano evocativo, per esempio “Oiche chiun” – Enya
Buona Luce!
Elena Fossati