Bambini espressioni e Coronavirus…

In questi giorni gli adulti si lamentano in modi e per situazioni diverse su tematiche che hanno protagonisti i bambini! Non entro in merito degli aspetti di criticità che devono essere gestiti in modo costruttivo da enti e istituzioni.

Mi voglio occupare incede di quanto i bambini vadano messi nelle condizioni per esprimere le proprie emozioni e, dobbiamo esserne consapevoli, non valgono le stesse modalità degli adulti… questo compito di ascolto, dialogo ora è  esclusivamente a carico dei familiari… 

Cosa possiamo fare noi professionisti della salute, dell’educazione?

Possiamo aiutare i genitori a svolgere il loro compito, perché ci troviamo davanti anche a genitori fragili, che faticano a vivere il loro ruolo educativo in questo periodo.

Capita spesso che il genitore “in crisi” non pensi che il bambino, il pre-adolescente possa “soffrire”, non riuscire ad esprimere il proprio disagio, la propria sofferenza… o lo faccia in un modo che all’adulto non sembra funzionale o utile al raggiungimento dell’obiettivo!

Il genitore, che magari per lavoro, si è sempre trovato nella relazione con i figli la sera o nel fine settimana e quindi con un tempo definito, se pur qualitativamente molto buono (in quell’equilibrio), ora si è trovato full time, h 24 nella relazione genitore-figli, modificando e creando nuovi equilibri.

I bambini esprimono soprattuto con il linguaggio non verbale le emozioni, spesso anche i pensieri (!); non possiamo pensare quindi che dialogheranno (almeno alcuni) con noi genitori, rispetto a queste situazioni, con il nostro codice!

I bambini d’altro canto vogliono sentire, vedere, avere genitori che li proteggano, che li accolgano, li ascoltino con le loro modalità di espressione e sopratutto che diano loro sicurezza e uno spazio sicuro. Lo spazio sicuro ha un confine e delle regole!

Resto a vostra disposizione: occupiamoci dei bambini, senza diventare d’altro canto spaventati e confusi nella gestione delle loro risposte e re-azioni! 

A volte siamo noi adulti che abbiamo bisogno di ritrovare il nostro centro, il nostro equilibrio, ma spesso preferiamo pensare che siano i piccoli che devono essere seguiti, curati, o come mi ha detto una volta una mamma, con una modalità piuttosto “cruda”: “aggiustati da altri”. 

Pensiamoci un po’ 🤔 

#BuoniGiorni

Elena

Tutti abbiamo bisogno di un posto sicuro

“Un rifugio è un posto che ti fa sentire al sicuro, un rifugio è un riparo contro le difficoltà e uno spazio per ritrovare se stessi. È il tempo per recuperare le forze. Un rifugio è un giardino segreto dove rinascere e continuare a crescere.”

Emmanuelle Houdart, Rifugi, Ed. Logos

Rifugio: Riparo, difesa, contro un’insidia o un pericolo materiale o morale (vocabolario Treccani)

Il primo rifugio, il primo spazio sicuro e protetto è il grembo materno!

Poi nelle varie fasi della vita scopriamo rifugi differenti: l’abbraccio dei genitori, un nascondiglio, uno spazio segreto, il proprio diario, le cuffie che ti isolano da situazioni famigliari di caos in un tuo spazio sonoro segreto, …

In diverse tradizioni spirituali e religiose si “prende rifugio” …

In questi giorni abbiamo vissuto la casa come luogo sicuro e forse qualche bambino si è creato uno spazio personale… 

Oggi  Monica mi ha fatto vedere il suo rifugio di questi giorni…

Il rifugio di Monica

E il tuo? 

Con teli, lenzuola, scatole … oggi creiamo un rifugio dove magari invitare la mamma, il papà, il fratellino/sorellina,… il tuo animale domestico, fare una merenda speciale… leggere un racconto … 

E se vuoi puoi inviarmelo. Nell’immagine in evidenza in articolo il “rifugio di Giulia e Alessia”!

#BuoniGiorni

Elena

Approfondimenti:

Il nostro giardino segreto

Giornata della Terra EarthDay 2020

22 Aprile 2020, Luna Nuova. Sono 50 anni da quando è stata istituita la GIORNATA DELLA TERRA!

Oggi voglio dedicare questo giorno a Gaia (è il nome anche di mia figlia).

Vorrei farlo con voi… insieme vivendo un’esperienza di immaginazione creativa cogliendo in noi la bellezza della natura…

Preparatevi …. prendetevi 10 minuti, un foglio una penna, o una matita… e… (esperienza adatta ad adulti e bambini)

#BuonaGiornatadellaTerra

#BuoniGiorni

Elena

Lunedì tra sensazioni, emozioni e pensieri

Oggi è lunedì… E solitamente questo giorno nella mia attività professionale è dedicato ai gruppi di movimento e benessere per la terza età e ai bambini!

Mi piace iniziare la settimana con due energie di esperienza e saggezza così diverse… I bambini che dall’esperienza pratica generano concetti e la terza età che ha bisogno di ritornare alle esperienze del quotidiano, dopo un tempo dedicato al pensiero (attività lavorativa, le responsabilità dei figli in crescita e ora dei nipoti…).

Oggi, non potendoci incontrare, dedico uno spazio di attività esperienziale per i bambini, e magari proprio le nonne e i nonni saranno coloro che faranno questo gioco con i propri nipoti,… (vedi di seguito).

E invito tutti gli adulti, genitori e non, nonni e nonne, i giovani, le signore del mio gruppo della terza età,… a uno spazio serale che un professore del Master in neuroscienze Mindfulness e Pratiche Contemplative terrà questa sera in diretta Facebook alle ore 22:00

Qui trovate le informazioni sull’evento: https://facebook.com/events/s/coronavirus-antidoti-al-contag/201056037788147/?ti=wa

Ringrazio Fabio Fassone per questa interessante iniziativa.

#buonigiorni

Elena 

Ecco l’esperienza di gioco tratta da: Thich nhat Hanh, Semi di felicità, terra nuova edizioni.

Movimento e benessere a tutte le età!

Movimento e benessere a tutte le età!

A tutte le età l’attività fisica, soprattutto se guidata da professionisti formati, è benessere.

Foto di Elena Fossati

Anche “quotidianosanità” ci riporta nell’articolo, che potete visionare a questo link:

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=70123&fr=n

(…) l’importanza dell’attività fisica guidata per tutte le età, soprattutto nella terza età. 

Fare attività fisica guidata e mirata, oltre a camminare (attività aerobica), attività utile per tutti, se non ci sono controindicazioni da parte del medico, consente alla persona di attivare il proprio corpo globalmente in modo anaerobico, eseguendo attività di sforzo contenuto e di leggera fatica. 

Queste attività, esercizi, movimenti mirano, in tutte le diverse discipline, al rafforzamento muscolare, al corretto movimento degli arti inferiori e superiori, del tronco e del capo. I professionisti seguono i partecipanti indicando e mostrando gli esercizi, i movimenti e insegnando tecniche di respirazione. 

Le discipline si differenziano per la metodologia di riferimento e per le loro origini. Ogni disciplina ha delle sue peculiarità; sicuramente per ogni metodo è fondamentale la preparazione del professionista. 

Per concludere se fare movimento, attività fisica guidata, è utile sia nella prevenzione, per una vita in salute, che nell’accompagnamento nella cura di alcune patologie, è indispensabile informarsi sui conduttori che vi guideranno nei vostri incontri di gruppo o individuali. Chiedete i loro titoli di studio, la loro formazione,… Chiedete di potere provare l’attività, prima di iscrivervi e soprattutto condividete con loro le vostre problematiche e difficoltà. 

E a tutti buona attività fisica, buon movimento e benessere! 

Per approfondire:

https://www.superfluonecessario.it/terza-eta-movimento-e-creativita/

Elena Fossati

“Lo Spazio” 

Educhiamoci

Educhiamoci prima di educare gli altri.

Educhiamoci al rispetto dell’ambiente, dell’altro da noi.

Educhiamoci alla bellezza
Educhiamoci all’ordine per insegnare all’altro l’attenzione verso ciò che ci circonda.
Educhiamoci alla gentilezza.

Siamo così pronti per insegnare ed educare gli altri, ma non siamo altrettanto attenti ad essere noi per primi a essere educati.

E allora rispettiamo gli spazi che frequentiamo, gli altri attorno a noi.
Ascoltiamo, osserviamo e viviamo il bello che ci circonda. Facciamo attorno a noi ordine, chiarezza. Siamo gentili con ciò e chi frequentiamo.

E allora potremo essere un esempio educativo per i nostri piccoli, ma anche per tutti i grandi!

Buona Giornata

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Le Regole queste Sconosciute!

Una riflessione sulle regole (pensieri tratti da esperienze di vita):

Le regole sono un tema interessante, molto attuale, non solo per lo sviluppo del bambino/a,  ma anche per noi adulti!

Le regole (termine che spesso alla società moderna non piace e allora potremmo usare dei sinonimi: principi, direttive, metodi , ma anche limite e confine …)  garantiscono una continuità educativa, ma soprattutto una continuità evolutiva: esse strutturano la personalità dell’essere umano con le sue caratteristiche, i suoi valori, le sue preferenze.

Le regole ci danno la cornice di riferimento: definiscono  i limiti dell’esistenza,  quello che si può e quello che si deve, quello che piace e quello che non piace e che fa conoscere i  principi.

La regola ci indica fino a dove possiamo muoverci, arrivare, agire e questo ci tutela, ci protegge ci difende  a qualsiasi età! È importante avere chiaro i nostri limiti, fino a dove possiamo arrivare, i nostri confini; è importante tutto ciò per vivere. Se non avessimo limiti, confini, regole …. Ci sarebbe il caos, confusione, e potremmo anche rischiare la vita!

Quando si parla di regola nella “società liquida” (definizione del noto sociologo Zygmunt Baumann, “dove i confini e i riferimenti sociali si perdono”), subito si associa questa parola ai termini rigidità e staticità, ma quando si parla di bambini e anche di adulti, occorre sottolineare che la regola è qualcosa di più profondo che trova le sue radici nei bisogni primari.

Si può paragonare la regola a una casa, a una strada o addirittura a un abbraccio: cioè a qualcosa che contiene e rassicura. La regola è contenimento e rassicurazione. È il bambino stesso che chiede all’adulto di essere contenuto. Il ruolo dell’adulto quindi è quello di segnare una cornice di riferimento fatta di limiti entro cui il bambino è libero di muoversi con sicurezza e serenità. Chiaramente questa cornice è in continuo movimento e in evoluzione e questo fa sì che il bambino e l’adulto siano in un costante divenire dialettico, fatto anche di conflitti e capricci. Le regole e i confini andranno allargati con la crescita e si evolveranno con il crescere dell’età. Occorre però considerare che i bambini, soprattutto se piccoli, non hanno la capacità di autoregolarsi, dunque “stanno alle regole” per amore degli adulti, ovvero perché l’adulto dice cosa è bene e cosa è male, cosa si può e cosa non si può fare per crescere. Proprio per questo motivo è fondamentale che i genitori, l’adulto di riferimento si mostrino fermi, autorevoli (non autoritari!) e coerenti.

Le regole quindi dovranno primariamente essere concordate tra gli adulti e la linea educativa dovrà essere la stessa. Questo atteggiamento ha un effetto rassicurante sul bambino, che si appoggia alla sicurezza dell’adulto per prendere coscienza dei limiti che lo circondano.

Le regole date dagli adulti quindi diventano basi fondamentali su cui in seguito il bambino costruirà il suo sistema e il suo stile: è quindi importante avere noi ben chiaro i nostri limiti, i nostri confini e le regole  per far capire al bambino quale sia la motivazione del limite, quali le cause e le conseguenze delle sue azioni.

Ogni regola deve avere un senso sia per l’adulto, sia per il bambino e deve essere spiegata in un linguaggio comprensibile.

Spesso gli adulti di questo terzo millennio incontrano difficoltà nel dare delle regole ferme e, spesso, si sentono in colpa o inadeguati rispetto a un modello di “autorevolezza e coerenza” nei confronti del figlio, nei confronti dell’altro, nei confronti del mondo. Si fa molta fatica ad assumersi la responsabilità del “no”.

In quest’ottica la trasgressione alla regola da parte del bambino e anche dell’adulto può diventare una provocazione e un segnale di richiesta di attenzione: forse stiamo comunicando un disagio che non sappiamo dire in altro modo.  Forse la società liquida desidera ritrovare delle radici e un po’ di solidità!

 Sta ora a noi offrire un sostegno necessario per superare questo momento difficile: il rispetto della regola data, ma parallelamente l’accoglienza e la comprensione per lo  stato emotivo (la rabbia) di chi si trova per la prima volta a sentire il proprio limite!