Educhiamoci al rispetto dell’ambiente, dell’altro da noi.
Educhiamoci alla bellezza
Educhiamoci all’ordine per insegnare all’altro l’attenzione verso ciò che ci circonda.
Educhiamoci alla gentilezza.
Siamo così pronti per insegnare ed educare gli altri, ma non siamo altrettanto attenti ad essere noi per primi a essere educati.
E allora rispettiamo gli spazi che frequentiamo, gli altri attorno a noi.
Ascoltiamo, osserviamo e viviamo il bello che ci circonda. Facciamo attorno a noi ordine, chiarezza. Siamo gentili con ciò e chi frequentiamo.
E allora potremo essere un esempio educativo per i nostri piccoli, ma anche per tutti i grandi!
Bebè, bambini e genitori: temi importanti… lunghi una vita!
Come scrivevo qualche tempo fa in un articolo dedicato ai GENITORI
“Nasciamo come genitori quando nascono i nostri piccoli e piccole”.
Nasciamo con loro e con loro, cresciamo e possiamo farlo insieme, in molti modi.
Oggi non scriverò di pedagogia e metodi educativi, ci sono molti siti, articoli, libri, che parlano di ciò.
Vi scriverò di pratica:
– è importante toccare il bebè, fargli sentire i propri confini corporei, questo per aiutarlo a percepire e a conoscere il proprio corpo, che alla nascita è qualcosa di indefinito.
– è importante stimolarlo psico-corporeamente con semplici stimoli, senza esagerare perché il bebè si stanca.
– la bocca, il mettere in bocca, il tatto,… i colori,… tutti i sensi sono fonte di conoscenza…
– la voce, la nostra voce,… è importante usarla e usarla bene!
– giocare a tappeto, per terra, per aiutarli a fare forza nelle braccia e nelle gambe, anche qui … loro sanno quando sono stanchi!
– i materiali: fare sperimentare materiali diversi, con le mani, con i piedi, … e poi di nuovo sempre i sensi, conoscere il mondo con i 5 sensi…
– giocare, usare il corpo, il movimento… dall’essere sdraiati, a “quattro zampe”, su due “zampe”… camminare,… correre, saltare,… coordinarsi…
Tutto ciò è molto importante!
A giugno Elena Fossati e Gloria Colombo saranno con i bimbi dai circa tre mesi ai circa 6 anni per vivere, sperimentare tutto questo; come?
Così:
Naturalezza… Una parola che sembra quasi sconosciuta dal punto di vista pratico, ma così affascinante…. Spesso sentiamo dire: “Fa le cose con naturalezza, vive con naturalezza,…”
Eppure questa parola ci appartiene: noi dovremmo essere naturalezza e invece siamo spesso qualcosa di molto artificiale.
Ci vestiamo seguendo indicazioni e mode e non siamo personali nelle scelte di colori e abiti; mangiamo cibi confezionati; passiamo dall’auto al posto di lavoro, alla casa… Senza prendere un poco di aria … E ci siamo dimenticati che “LE COSE DI OGNI GIORNO CI RACCONTANO SEGRETI PER CHI LE SA GUARDARE E ASCOLTARE”.
Proprio in queste settimane in una scuola dell’infanzia sto vivendo un progetto di movimento e corporeità, attraverso la DanzaMovimentoTerapia, che sviluppa proprio questo tema attraverso due personaggi, due talpe, e queste due talpe stanno facendo vivere ai bambini e alle bambine esperienze semplici, della quotidianità, esperienza naturali.
Ascoltavo, martedì, un’intervista al prof. Raffaele Morelli, uno specialista che non passa indifferente, e affermava che gli esseri umani si sono dimenticati della naturalezza e poi… ascoltavo il brano vincitore di Sanremo “Occidentali’s Karma” interessante e ironicamente vero.
Seguiamo mode, indicazioni, idee, pratiche… E ci dimentichiamo di quanto le piccole cose di ogni giorno ci possano far stare bene!
Un saluto in NATURAlezza nel primo giorno di Marzo!
Io non ti ascolto! Un atteggiamento sempre più diffuso…
Viviamo in una società piena di parole, suoni, rumori…
E non ascoltiamo più. Tutto è un sottofondo indistinto … Dove parole, suoni, rumori si confondono… Non ascoltiamo più…
In queste settimane mi trovo spesso a contatto con bambini e bambine della scuola dell’infanzia: giochiamo, ci muoviamo, ci esprimiamo in modo creativo con il nostro corpo, aiutati da oggetti, dalla musica, dalla DanzaMovimentoTerapia.
Qualche volta mi capita di dovere dare a loro indicazioni, semplici consegne per creare… Si usano le parole… Ma… Che fatica ascoltare, sentire le parole, comprenderle, farle mie… Potrei urlare o sussurrare le mie frasi… Ma io bambino/a non ti ascolto comunque… Io non ti sento… Come mai sempre più bambini non ascoltano?
Spesso osservo i bambini: Davanti alla scuola… Il bambino/a viene tirato da un adulto per la mano… L’adulto parla, parla, continua a parlare senza fermarsi… Dice al bambino tante cose… Ma, sono talmente tante le parole…, che io bambino non riesco ad ascoltarti… E poi queste richieste, affermazioni, dette a voce bassa, oppure a voce alta, dette velocemente …. Sono parole … Sono solo parole, che poi si perdono nell’aria, parole non mantenute, regole dimenticate, lasciate andare …
E io bambino/a mi trovo tra un sottofondo di parole, che però non si concretizzano in fatti, in azioni,…
In auto…. La radio che va, musica,… L’adulto che parla: non lo sento, non capisco, …. Io chiedo qualcosa, voglio parlare con te adulto, ma tu mi dici di tacere perché devi ascoltare la musica a tutto volume… Io non ascolto più…. Io bambino non ti parlo più!
In un locale pubblico mentre il bambino/a si comporta in modo inadeguato…. Smettila di fare, non comportarti così, cosa stai facendo ?!?!?! … Ma non segue un comportamento dell’adulto che corrisponda alle parole… Ti ho detto smettila… Smettilaaaa…. SMETTILAAAAAA… Ma non accade nulla … L’adulto smette di far notare il comportamento inadeguato, non interviene nemmeno con una azione… E il bambino continua a comportarsi in modo inadeguato come stava facendo…!
E io non ti ascolto più!
Un bambino, una bambina che crescono in un ambiente educativo come quelli sopra descritti, non imparano ad ascoltare, non sanno cosa significhi ascoltare un compagno che ti parla, un altro adulto che ti parla,….
Tutto diventa un sottofondo di parole più o meno urlate, più o meno sussurrate… Io non ti ascolto più, perché anche io bambino/a trovo la mia strategia per vivere!
Torniamo al corpo, torniamo a mostrare coerenza tra ciò che fa il corpo e ciò che diciamo… Mostriamo attraverso il linguaggio non verbale il significato delle parole… Per educare questi bambini e bambine a crescere in una unità mente corpo…
Diamo esempi di comportamento, …. Anche agli adulti, così fragili, come mi diceva una insegnante di scuola dell’infanzia, chiacchierando con me, di bambini… Adulti così fragili che non riescono ad avere “la forza” di essere coerenti nelle parole e nelle azioni educative….
Siamo in un periodo di grande fatica emotiva, affettiva, siamo in un periodo di grandi rumori …
E non riusciamo più a sentire, ad ascoltare….
Oggi uno sguardo ai bambini, alla consapevolezza del loro corpo, ma uno sguardo anche a noi che possiamo vivere questa esperienza con i bambini e per noi stessi.
Ho lavorato e lavoro bambini e con adulti con problemi e fatiche più o meno gravi e toccando con mano le loro problematiche mi sono accorta di quanto il contesto familiare, l’educazione scolastica,… possano influenzare sensibilità, intelligenza, creatività e quindi anche il destino di una persona.
Il XXI secolo vuole dedicare le attenzioni al bambino, alla donna, alle fasce più fragili, ma ci sono ancora alcune contraddizioni, es. come possiamo fare crescere gli adulti di domani in modo consapevole se si preme sulla competitività e sulla produttività? Come possiamo chiedere ale famiglie di stare con i figli, essere partecipi, se dall’altra parte i genitori devono lavorare in modo frenetico? Come possono convivere tecnologia e mondi virtuali, con personaggi che invitano alla salute e allo sport…. Come è possibile non diventare obesi, quando i mass media ci invitano all’oralità….?!?
Sicuramente la crescita del bambino, e anche la nostra crescita, ha bisogno di garanzie da parte degli adulti: libertà, ascolto, presenza, mentale, empatia, sostegni limiti veri.
Stare con un bambino significa essere presente al bambino e intervenire quando è necessario, mettendogli a disposizione un ambiente favorevole all’esplorazione e all’apprendimento spontaneo.
Vorrei oggi fare con voi qualcosa!
Sono semplici giochi, esercizi per il rilassamento da fare insieme ai nostri bambini e andrebbero svolti nelle condizioni ambientali più idonee: in palestra, o in una stanza con la giusta aerazione del luogo, in silenzio o con una musica adeguatamente introdotta. In mancanza di questi presupposti… gli esercizi funzionano lo stesso!!! Se volete intervallare lezioni, momenti particolarmente stressanti a casa,… con esercizi di rilassamento, iniziate a distendervi…
Dopo aver fatto gli abituali esercizi in palestra o dopo una ricreazione particolarmente “dinamica”, magari fatta in giardino, o dopo una giornata intensa con mamma e papà… invitiamo i bambini a sdraiarsi. Introduciamo il concetto di riposo, calma, tranquillità, cessazione di movimento utilizzando un tono di voce suadente e basso, cantilenante. Magari, perché no, cantiamo una ninna nanna.
Invitate i bambini a sentire il proprio respiro sdraiati a pancia in su, L’ORSSETTO VA SU’ E GIU’.
Spesso il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie segmentarie.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato del torace, da eseguire in posizione di decubito prono (sdraiati a pancia in sù): chiediamo ai bambini se sono capaci di tirar fuori lentamente tutta l’aria che hanno nei polmoni. Facciamo ripetere queste espirazioni profonde per 2 minuti.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato degli occhi: chiediamo ai bambini di stringere forte gli occhi e poi di rilasciarli. Facciamo eseguire 5 ripetizioni, intervallate da espirazioni profonde.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della fronte: come sopra, chiediamo però di aggrottare la fronte e poi distenderla, con 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della bocca: facciamo serrare forte le labbra o i denti e poi rilasciare. Come prima, eseguiamo 5 ripetizioni con il rilassamento accompagnato da espirazioni profonde.
Chiediamo ai bambini se riescono, stando sdraiati in decubito prono, a rilassare il corpo e il viso lasciando che la bocca si apra da sola.
Ora proviamo il rilassamento contrastato relativo alle mani: facciamo serrare forte i pugni e poi rilasciare le mani, distendendo in modo naturale, non teso, le dita.(5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)
Facciamo ora stendere forte le gambe, come a volerle allungare; facciamole poi rilassare ed eseguiamo 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
E poi vorrei concludere con una breve incursione nel mondo della simbologia filosofica, facendovi colorare un Mandala.
Vuoi saperne di più sui Mandala? Cerca nel nostro sito inserendo in Search la parola “Mandala” e troverai una serie di interessanti articolo e mandala da colorare!
Ogni stagione ha la durata di tre mesi e in campo astronomico ogni stagione è il tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio.
L’estate è quella delle quattro stagioni dell’anno che è dominata dal caldo e incomincia quando il sole entra nel cancro. Etimologicamente deriva dal latino e significa calore. Termina all’equinozio d’autunno, a Settembre.
Il 24 giugno all’incirca avremo il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, da questo giorno in poi la durata del giorno incomincerà a decrescere fino al prossimo solstizio, quello di inverno. In molte culture e religioni il solstizio d’estate viene celebrato con dei rituali: pensiamo ai nostri fuochi di San Giovanni, la notte del 24 giugno, che vengono fatti ancora oggi in alcuni paesi.
Estate il periodo della vacanza, del fermarsi, del prendere un tempo per se stessi, con la nostra famiglia, gli amici,…
Oggi mercoledì 8 giugno terminano le scuole e i nostri bambini godranno proprio delle vacanze estive: giocare, stare all’aperto, qualche compito per rimanere allenati…
Mi piace suddividere la parola Estate in E–State:
E-State a casa
E-State in vacanza
E-State Insieme
Proprio perché le serate sono più lunghe, più luminose e ci invitano a stare all’aperto, ad uscire, proponiamoci di concederci e regalarci dei momenti solo per noi stesse, per noi stessi, magari sperimentando attività e approfondendo argomenti che non conosciamo, magari uscendo anche con le amiche e amici con cui non condividiamo momenti da tempo e lasciando a casa i nostri figli con i nostri compagni/e e mariti/mogli.
Sapete che spesso vi scrivo di prenderci degli spazi e dei tempi per noi, per crescere, conoscere.
Mi occupo da molti anni di bambini e bambine e attività chiamiamole non convenzionali!
DanzaMovimentoterapia, Tecniche di rilassamento, Psicomotricità, Yoga.
Tutte queste metodologie hanno in comune l’attività fisica, il gioco e il processo creativo, la consapevolezza del proprio corpo nello spazio e nel tempo.
Anche i bambini stanno in uno spazio e in un tempo ed è importante aiutarli a vivere questo stato, che come bambini sperimentano tutti i giorni, ma che non sono abituati a chiamarlo per nome.
Spesso nei miei incontri faccio fermare i bambini, al tempo giusto, nello spazio adeguato e ascoltano il loro respiro: qualche piccolo/a non ha mai ascoltato il respiro e si meraviglia della sua pancia che va su e giù!
Sempre faccio prendere consapevolezza del fatto che ogni bambino/a ha un corpo che corre, salta, cammina, si trasforma con la fantasia,… ma ogni bambino ha anche un corpo che si ferma! E quando si ferma ascolta… e quando ascolta sente…
Musica, giochi corporei, colori, materiali diversi,… mettono in relazione i bambini e l’ambiente attorno a loro, i bambini e gli altri bambini attorno a loro… creando così momenti di condivisione senza giudizio e competizione.
Queste attività per bambini non sono infatti un’imitazione delle attività di DanzaMovimentoTerapia, Yoga, tecniche di rilassamento … fatte con adulti (come spesso vediamo nelle pubblicità: bambini nella posizione de loto…). L’’atmosfera è ludica, l’ambiente è confortevole e accogliente.
Ogni bambino, bambina ha a disposizione un tappetini ,amteriali diversi e indossare abbigliamento comodo e calze anti-scivolo.
Poi ogni pratica focalizza, secondo i suoi metodi, sul movimento, sulle attività ludiche, sulla capacità di relazionarsi con gli altri, partendo dal conduttore/conduttrice e dal gruppo dei partecipanti.
E’ importante che i bambini siano seguiti da professionisti e mi piace spesso che i genitori possano conoscere l’attività per poter comprendere cosa fanno i loro bambini.
Le attività per i bambini variano dai 40 ai 60 minuti (a seconda delle età).
In conclusione pratiche e metodi diversi per:
– muoversi giocosamente e comprendere il piacere funzionare del movimento in sé
esprimere se stessi
essere consapevoli del movimento e della calma
ascoltare e sentire
giocare e socializzare senza giudizio
conoscere e apprendere.
Il Dalai Lama disse: ”Se ad ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo ad eliminare la violenza nel mondo entro una generazione”.
Viviamo nell’epoca dell’interconnessione: siamo tutti amici e non ci frequentiamo; facciamo yoga con una APP e addormentiamo il nostro bambino con un video di youtube…
Sono dell’idea che tutto ciò possa essere utile, ma il gioco e il corpo e il movimento dei nostri bambini dove sono finiti?
I nostri piccoli passano dalla scuola dell’infanzia, primaria,… agli sport,… senza passare dal gioco: quando giocano a casa, con i loro giocattoli, o con gli amici, o con i genitori?
Quando un bambino si annoia e inventa? Non abbiamo tempo e voglia di farli annoiare i nostri piccoli, che teniamo occupati ogni pomeriggio.
Abbiamo bambini che conoscono tecniche sportive, agonistiche, ma non hanno confidenza con il proprio corpo. Sono ottimi sportivi, ma non sanno giocare.
Come mai? Perché non hanno il tempo per giocare.
E il movimento? Il movimento è finalizzato alla pratica sportiva e non al piacere funzionale ed è proprio dal movimento da cui il bambino impara!
E la corporeità? I bambini hanno un grande bisogno di sentire, conoscere le possibilità del proprio corpo, ciò che possono fare con il proprio corpo, ma non hanno il tempo per scoprirlo.
Sta a noi, genitori, trovare il tempo e lo spazio per fare apprezzare ai bambini il corpo, il movimento e il gioco spontaneo. Sta a noi genitori dare un tempo e un ritmo e lasciare anche un po’ di noia ai nostri bambini/e!
E per gli adulti una lettura:
http://www.riza.it/psicologia/tu/2613/se-non-temi-la-noia-puoi-trovare-il-talento.html
Thich Nhat Hanh, monaco buddista, nel suo testo “Semi di felicità” parla della pratica della consapevolezza per i bambini.
I bambini possono fermarsi e essere consapevoli, se gli adulti, i genitori, gli educatori,.. insegnano ai piccoli a prestare attenzione: semi di consapevolezza!
Dopo avere giocato, magari sul lettone, avere corso,… possiamo fermarci insieme e sentire, sperimentare “Semi di Consapevolezza”:
– sentire il respiro, che magari è veloce…
– sentire il cuore, che magari batte forte…
– mettere le mani sulla pancia e sentire che va su e giù come un palloncino che si gonfia e si sgonfia… e quando succede questo? quando l’aria entra dal naso… la pancia si gonfia… quando l’aria esce dal naso la pancia si sgonfia… magari se metto un orsetto sulla pancia, l’orsetto va sù e giù!
– e quando l’aria entra dal naso, come è?… fresca! E quando l’aria esce dal naso? prova a mettere un dito sotto il naso e senti…
Non anticipiamo le risposte in merito alle sensazioni del nostro piccolo/a, aspettiamo che sia lui/lei a sperimentarle!
Ecco il nostro primo incontro con la consapevolezza, pratica e… piccoli semi!
Vi ricordo che:
– i metodi, le attività che utilizzano le tecniche di consapevolezza aiutano gli studenti a studiare meglio
– la consapevolezza ci aiuta a notare dove dobbiamo prestare attenzione e a riportare la nostra attenzione sul momento presente
Elena Fossati
Articolo di Elena Fossati – Collaboratrice del blog Superfluonecessario – Esperta Benessere e Salute
Diritti riservati
Come professionista consulente ho iniziato un progetto con una scuola dell’infanzia (4 e 5 anni), con cui collaboro da parecchi anni.
Il mio progetto è inserito nel progetto scolastico “E non abbiamo bisogno di parole” (prendendo spunto dalla canzone di Ron).
Attraverso la DanzaMovimentoTerapia, attraverso la corporeità e l’espressione creativa, cerco di fare vivere ai bambini, che sono movimento e corporeità, alcuni concetti.
Il bambino, la bambina imparano dall’esperienza corporea vissuta e da quella estraggono poi il pensiero, i concetti, le teorie (cit. “Ascolto! Dunque sono” di Elena Maria Fossati). Noi adulti invece siamo nel pensiero, nel concetto e poi entriamo nell’esperienza corporea, vissuta!
Sulla base di questa premessa ho proposto ai piccoli un incontro, che partendo dall’esperienza corporea portasse i bambini a dare un nome a alcune emozioni, le più dirette e conosciute alla loro età (gioia, paura, rabbia, tristezza).
I bambini, con musiche diverse collegate alle emozioni, potevano muoversi, trasformarsi, esprimere il loro sentire attraverso il corpo e il movimento! Forse per noi adulti non è così facile immaginare e calarci in questo gioco. Per esplicitare: ho scelto un brano che esprimesse gioia ( per esempio la musica di tanti auguri a te), un brano che esprimesse rabbia, tristezza, paura…
Sapete cosa è accaduto? Molti bambini hanno fatto fatica a riconoscere, nominare alcune emozioni, anche se le hanno vissute! La tristezza per alcuni bambini è come la rabbia! La paura per altri è come la rabbia… Io sono felice o arrabbiato, non so dare un nome diverso a altre sensazioni… Altri bambini hanno invece sentito, colto le sfumature emotive… Altri ancora hanno dato un nome a loro spiacevoli sensazioni, prima anonime.
In conclusione: aiutiamo i nostri piccoli, educhiamoli al sentire, al dare un nome all’emozione vissuta. Non eliminiamo emozioni, come tristezza e dolore, solo perché sono considerate “negative”.
Tutte le emozioni hanno un motivo … le emozioni sono in noi!
E soprattutto non abbandoniamo i bambini da soli con emozioni senza nome!