Neuroni specchio a una conferenza!

Terza Puntata.
Oggi trattiamo di Neuroscienze, Questa disciplina si occupa dello studio del sistema nervoso e alla prossima conferenza EADMT organizzata da APID sarà ospite Il Prof. Vittorio Gallese. Tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma (coordinato da Giacomo Rizzolatti e composto da Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Vittorio Gallese e Giuseppe di Pellegrino) si dedicò allo studio di un’area della corteccia cerebrale deputata al movimento. Questi studi sono stati oggetto di approfondimenti, critiche, discussioni.
Ma per il nostro piccolo mondo cosa sono i neuroni specchio e che importanza hanno?
Paragrafi Tratti da un capitolo di “Ascolto! Dunque sono Corpo e movimento per una crescita fisica psichica e spirituale” di Elena Maria Fossati

ASCOLTO! Dunque sono


Il cervello umano è molto complesso; in esso sono presenti le strutture e le funzioni di esseri meno evoluti, è presente la nostra filogenesi: il “cervello rettile” che al momento della nascita costituisce il 94% della massa cerebrale e che presiede alla regolazione del movimento, all’assunzione della postura, e ai bisogni più primitivi. Il “cervello mammifero”, (…), il “cervello umano”, propriamente detto, forma la corteccia cerebrale, esercita una funzione cognitiva evolutiva in base a fattori genetici, esperienze precedenti e alla memoria. (…)
Le esperienze che noi tutti facciamo, che il bambino-la bambina fanno incidono sulla nostra mente e così eventi del passato spesso continuano ad avere un impatto sul modo di percepire il presente e di costruire il futuro.
A partire dai primi momenti di vita il nostro cervello è in grado di rispondere alle esperienze modificando i collegamenti fra i neuroni, che costituiscono le unità di base del funzionamento cerebrale. Tali connessioni sono fondamentali per il cervello e svolgono un ruolo importante nei processi che permettono di ricordare le esperienze. La struttura del cervello plasma le sue funzioni; le funzioni del cervello e le esperienze generano la rete di connessioni, creando la mente, che definisce ciò che siamo.
(…)
La mente è il risultato delle attività del cervello ed elabora le informazioni in differenti modi: alla base vi sono i sistemi percettivi, come vista, udito; a un livello superiore vi sono le varie forme di intelligenza, linguistica, spaziale, cinestesica, musicale. La nostra percezione influenza il nostro comportamento, i dati provenienti dal mondo esterno vengono da noi elaborati e generano reazioni specifiche. Gli emisferi cerebrali hanno modalità distinte di elaborazione, la separazione permette loro di lavorare in modo quasi indipendente, ma, grazie al corpo calloso che li collega, abbiamo la possibilità di avere uno scambio di informazioni. La modalità destra di elaborazione è olistica, non lineare, visiva, spaziale. Le forme di comunicazione non verbale, il senso integrato del corpo, i modelli mentali del sé, sono processi “governati” dall’emisfero destro. La modalità sinistra è tipicamente lineare, logica, basata sul linguaggio.
(…)
Le esperienze influenzano il modo di percepire il presente, creano modelli mentali del mondo. Le esperienze che integrano le sensazioni, che hanno origine dal nostro corpo e dalle nostre interazioni con gli altri, possono costituire le basi su cui il sé si sviluppa.
(…)
Lo sviluppo di queste aree corticali (in particolare la corteccia orbi- frontale) aiutano a migliorare la percezione di sé e di sé con gli altri. Le esperienze corporee formano le fondamenta per la costruzione del senso del Sé. La possibilità di avere “un tempo e uno spazio speciali” permettono al bambino e alla bambina, all’adulto, in relazione con il conduttore, l’educatore, l’adulto,… di sviluppare una più profonda consapevolezza di sé e di plasmare attivamente le modalità con cui percepiscono e creano la loro vita. Il bambino/a, l’adulto nel setting, nello spazio di movimento, si muovono in uno spazio speciale dove possono permettersi di sperimentare, organizzare, paragonare lunghezze, dimensioni, direzioni, forza,… in questo luogo sperimenteranno anche il tempo: il tempo lineare della vita e la propria storia.
In questo spazio di relazione e di azione il bambino/la bambina apprendono, mettono in relazione percezione ed azione, si crea un collegamento tra azione motoria e percezione: il nostro cervello si attiva attraverso i “neuroni specchio”.
I neuroni specchio sono una classe di neuroni specifici che si attivano sia quando si compie un’azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri (in particolare tra con- specifici). I neuroni dell’osservatore “rispecchiano” quindi il comportamento dell’osservato, come se stesse compiendo l’azione egli stesso. Questi neuroni sono stati individuati nei primati, in alcuni uccelli e nell’ uomo. Nell’uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e pre- motorie, si trovano anche nell’area di Broca e nella corteccia parietale inferiore. Alcuni scienziati considerano la scoperta dei neuroni specchio una delle più importanti scoperte delle neuroscienze degli ultimi dieci anni.
L’osservazione diretta dei neuroni specchio è stata più difficile nell’uomo che non nelle scimmie. Mentre in queste ultime si possono osservare i singoli neuroni, nell’uomo si possono osservare le attivazioni solo attraverso variazioni nel flusso sanguigno dovute ad esse. I primi esperimenti con esseri umani, condotti con immagini di azioni (afferrare, ecc.) prodotte graficamente al computer, diedero, infatti, risultati deludenti. La ripetizione degli stessi esperimenti con azioni eseguite e osservate fra persone in carne e ossa diede invece risultati più concreti. Affinando le tecniche di indagine e di “brain imaging” è stata eseguita una localizzazione precisa dei neuroni specchio umani.
(…) Esperimenti condotti dal gruppo del Prof. Vittorio Gallese dimostrano che nell’uomo l’attivazione dell’area di Broca e di altre aree in presenza di azioni complesse (afferrare per mangiare, dare un calcio a un pallone, prendere oggetti per ordinare) è senz’altro collegata al linguaggio in un sistema di “risonanza” più complesso che non quello della scimmia. La differenza sostanziale è che il sistema umano dei neuroni specchio codifica atti motori transitivi e intransitivi, è risultata cioè capace di codificare sia il tipo di azione che la sequenza dei movimenti di cui essa è composta. Nell’uomo non è necessaria una effettiva interazione con gli oggetti: i suoi neuroni-specchio si attivano anche quando l’azione è semplicemente mimata. Anche se il loro ruolo primario rimane quello di comprendere le azioni altrui, il contesto umano è evidentemente più complesso.
(…) Il Prof. Gallese sottolinea che quando osserviamo un nostro simile compiere una certa azione si attivano, nel nostro cervello, le stesse cellule che entrano in funzione quando siamo noi stessi a compiere quel gesto. Questa scoperta suscita nuove riflessioni, perché ha messo in luce come la reciprocità che ci lega all’altro sia una nostra condizione naturale, pre-verbale e pre-razionale.
L’animale umano è un animale sociale, che per crescere e vivere ha, per sua natura, bisogno della relazione – da quella fisica a quella comunicativa – con i propri simili. Uno dei meccanismi fondamentali dell’interazione sociale è l’imitazione. Spesso ci capita di imitare certi gesti, ma non abbiamo idea di come sia possibile farlo, di cosa si debba sapere per imitare. Possiamo imitare l’azione altrui, perché il nostro cervello risuona, per dir così, assieme a quello della persona che stiamo osservando. Si tratta di un meccanismo cerebrale fondamentale, perché permette una sorta di comunicazione non linguistica fra i cervelli. C’è di più: se quel che fai tu è simile a quel che faccio (o potrei fare) io, allora io sono in qualche modo tuo simile, e viceversa. La soggettività umana, ma probabilmente anche quella di animali diversi dall’Uomo e dalla Donna, nasce attraverso meccanismi cerebrali di questo tipo.
Detto altrimenti, l’animale umano scopre se stesso – così come sosteneva Merleau-Ponty , come quel certo corpo che è, quella certa soggettività che è, soltanto attraverso la relazione con l’altro. I neuroni specchio riconoscono le intenzioni altrui. Il Bambino, la Bambina, l’adulto nel gruppo vedono se stesso/a nel movimento dell’altro, entra in contatto con lo stato della mente del compagno, della compagna, creano una sensazione di risonanza, di condivisione di flussi di energia: “Ascoltano!”. Quando si provano sensazioni positive o negative possiamo noi adulti condividere questi stati emozionali e contribuire a rendere queste sensazioni consapevoli. Queste esperienze sono difficili ma molto gratificanti.
“(…)In effetti, le esperienze corporee interagite con il mondo circostante sono le basi dello psichismo, dalle rappresentazioni inconsce alle rappresentazioni coscienti”.
Winnicott
Elena Fossati
“Lo Spazio

EMBODIMENT e la II Conferenza EADMT by APID

Seconda puntata

Entriamo nell’analisi dei temi che saranno trattati alla 2^ Conferenza EADMT “Crisi, Creatività e Società:  DanzaMovimentoTerapia Embodiment nei percorsi interdisciplinari”.
Leggiamo tra le tematiche trattate: Embodiment e pratica creativa – professionalità diverse dialogano intorno al concetto di “Embodiment” (specificità di esperienze radicate nel corpo) in campi alleati della clinica e del sociale.
Embodiment: un termine tecnico inglese, ma entrato nella nostra terminologia e spesso non tradotto. Il dizionario online Treccani ben definisce il significato
All’interno del panorama psicologico, psico-corporeo, della danza e del movimento l’”Embodiment” è fondamentale, perché tutto passa dal corpo. La via dell’Embodiment per stare bene nel mondo è anche incarnata nel corpo (concedetemi la frase “la via per stare bene nel mondo”!).
Per noi DanzaMovimentoTerapeuti tutto passa in primis dal corpo e la danza ne è l’evidenza. La danza svolge un ruolo importante nella guarigione e nel miglioramento della salute. L’esperienza corporea, la conoscenza dell’esperienza corporea è un’esperienza olistica, ovvero che coinvolge la persona totalmente mente e corpo.
In Occidente per molto tempo siamo stati condizionati dalla considerazione di suddivisione di noi stessi come corpi e spiriti, corpi e menti, corpi e anime. Gran parte della nostra cultura affermava (forse qualcuno afferma ancora) la nozione di Platone che il nostro vero io è intrappolato in questi corpi. Anche quando si cerca di superare questo dualismo, spesso ricadiamo nel parlare dell’intimo collegamento tra queste polarità, come, per esempio, quando si discute di malattia, oppure se ci viene chiesto dove il nostro vero sé si trovi, se nel nostro corpo o nella nostra mente, molti probabilmente rispondono: nella nostra mente.
La nozione di Embodiment è una nozione completamente e totalmente umana. Questo è l’Embodiment: si è nel corpo, si è “incarnati, incorporati completamente coinvolti con la carne ovvero totalmente” in una società, in una cultura, in una lingua.
L’Embodiment è in un certo senso una confutazione del concetto cartesiano di polarità mente / corpo, è più di questo. Noi non siamo solo incarnati come individui. La nostra cultura, la nostra lingua e la nostra arte ci dicono che è il nostro modo di essere-nel-mondo, significa essere con gli altri. Essere umani comporta esistere, vivere in un mondo che è essenzialmente legato al materiale (non mal interpretate la parola materiale), alla fisica, la cinetica, spaziale, temporale.
Essere umani è essere Embodied!

Da sperimentare con tutto noi stessi in queste giornate di lezioni, dibattiti, dialoghi e workshop su questo tema.
Elena Fossati
“Lo Spazio”

Una conferenza Europea a Milano

Dal 9 all’11 settembre prossimi Milano ospiterà la 2^ Conferenza europea EADMT (Associazione Europea DanzaMovimentoTerapia), un evento per professionisti di diversi settori: sanità, educazione, ambito artistico, danza, formazione, ambito sociale, filosofico, ambito motorio,…

Ritengo che sia un momento per tutti noi di Superfluonecessario per conoscere, entrare in contatto con settori e professioni diverse, attraverso un linguaggio semplice cSchermata 2016-07-06 alle 16.04.19he ci permetta di capire metodi, concetti, che sempre di più entrano nella nostra vita quotidiana, ma che per noi sono spesso incomprensibili.

Nella 2^ Conferenza EADMT “Crisi, Creatività e Società:  DanzaMovimentoTerapia Embodiment nei percorsi interdisciplinari” si parlerà di DanzaMovimentoTerapia, Embodiment e percorsi interdisciplinari.
Cosa significano queste parole, che sempre più incontriamo in articoli, video, alla tv…?

Danzamovimentoterapia: vi ho già descritto e raccontato di me e di questa metodologia di cura, educazione e accompagnamento alla persona.
Link: http://www.superfluonecessario.it/elena-fossati-e-danzamovimentoterapia-oggi-parla-di-se/

http://www.superfluonecessario.it/danzamovimentoterapia-un-approccio-al-movimento-che-guarda-alla-nostra-creativita/
Per tutta la serie di articoli: http://www.superfluonecessario.it/?s=danzamovimentoterapia

Embodiment, interdisciplinarità professionale,…? In queste settimane estive vorrei dare spazio, trattando di questo evento, a argomenti e significati attraverso un linguaggio e descrizioni che arrivino a tutti noi fruitori di queste discipline e metodologie, ma che non siamo addetti ai lavori!

Prima puntata
Leggiamo nel comunicato:

La Conferenza è aperta a tutti i professionisti della cura, dell’educazione e della relazione di aiuto
Durante questo evento saranno presentati relazioni, poster e workshop interessanti a livello internazionale legati a queste tematiche:
• la DMT e le neuroscienze, la biologia e la ricerca in psicologia.

• la DMT e la psicoterapia, tra cui la psicoterapia corporea.

• Embodiment e pratica creativa: professionalità diverse dialogano intorno al concetto di “Embodiment” (specificità di esperienze radicate nel corpo) in campi alleati della clinica e del sociale.

• Il corpo nella formazione e nella educazione: la sanità , la formazione e la scuola.

• Il potere della creatività nell’arte , nell’integrazione culturale, nelle comunità e nei settori sanitari.

• Crisi, creatività e il corpo mente : le nuove sfide.
Il primo evento europeo in Italia che stima la partecipazione di circa 300 professionisti internazionali della cura e della relazione di aiuto in cui saranno presenti tre importanti relatori:
– Prof. Vittorio Gallese: Professore di Fisiologia, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Parma, Italia, Adjunct Research Scholar, Dipartimento di Storia dell’Arte e Archeologia, Columbia University, New York, Stati Uniti d’America
– Prof. Romano Madera : Professore di Filosofia Morale e Pratiche Filosofiche , Dipartimento Scienze della Formazione, Università degli Studi di Milano-Bicocca , Italia
– Dr. Marianne Eberhard-Kaechele : Langen Istituto, Danza Movimento Terapeuta, formatore e supervisore Docente e Ricercatore, Università tedesca dello sport, Dipartimento di neurologia e psichiatria psicosomatica, Köln, Germania
Organizzazione: APID CONFERENCE@APID.IT
La lingua ufficiale della conferenza sarà l’inglese, con traduzione.
Per la partecipazione e per ottenere ulteriori informazioni visitate http:// www.apid.it/conference_2016 e http://eadmt.com/index.php? action=article&id=60
EADMT è impegnata in un processo divulgazione della pratica multidisciplinare che utilizza il corpo come strumento creativo espressivo per sostenere la salute e il benessere degli individui, dei gruppi e della comunità in tutta la società. EADMT mira a rafforzare la conoscenza e le competenze di professionisti e ricercatori che mettono in risalto il valore del corpo-mente e della creatività. Questa conferenza mira a integrare e collaborare con i colleghi il cui obiettivo è la ricerca e / o lo sviluppo della nozione di attuazione nella pratica. www.eadmt.com
APID dal 1997 accoglie i professionisti della DanzaMovimentoTerapia in un’Associazione che mira a promuovere la DanzaMovimentoTerapia nei settori clinico, educativo, sociale. 
www.apid.it
Neuroscienze (Neuroni specchio vi dice qualcosa?), Embodiment, Psicoterapia corporea, Relazione Corpo-Mente saranno alcune parole trattate in queste settimane.
Per ora inizio a presentarvi le associazioni che saranno protagoniste di questo evento e che garantiscono la qualita del lavoro e dei professionisti sul territorio italiano e in larga scala europeo!
APID: http://www.apid.it
EADMT: http://www.eadmt.com

A settimana prossima per approfondire il termine Embodiment.

 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Una mandorla e un chicco di uva

E’ difficile e complesso essere presenti a ciò che si fa in un mondo ricco di stimoli, di ritmi intensi e veloci, dove spesso si fanno due o tre cose contemporaneamente. Si inserisce il pilota automatico e così mentre si mangia si risponde al telefono e/o si legge una mail. Ma come stiamo così facendo? Cosa assaporiamo? Come viviamo?

Una mandorla e un chicco di uva passa possono farci vivere e comprendere che, pur non essendo semplice essere presenti a ciò che si fa, è possibile e soprattuto ci fa apprezzare e gustare, in questo caso, ciò che facciamo!

Per farci  un’idea di quanto possa essere vivacun’esperienza quando la mente è presente al suo fare in modo intenzionale e senza giudizio vi propongo la pratica dell’uva passa, io ho aggiunto una mandorla (per chi non amasse l’uva, ma vanno bene tutti i cibi) per un assaggio di consapevolezza, così come è descritta da Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel loro libro “Ritrovare la serenità” (Williams et al., 2010, p. 47-48).

A ogni punto dell’elenco leggerete quale azione e sensazione viene attivata.
1 – Tenere in mano
–Per prima cosa prendete un acino di uva passa, mandorla e tenetelo sul palmo della mano o tra pollice e indice. Concentrandovi su di esso, osservatelo come se non aveste mai visto un cibo  come questo nella vostra vita;
2 – Vedere
–Datevi il tempo di vederlo veramente; osservate l’acino d’uva passa, mandorla  con cura e con piena attenzione. I vostri occhi esplorano ogni parte, esaminando i punti in cui risplende la luce, gli incavi più scuri, le pieghe e le grinze e qualsiasi asimmetria o caratteristica unica.
3 – Toccare
–Rivoltate l’acino d’uva passa, mandorla  tra le dita, esplorandone la consistenza, magari a occhi chiusi, se ciò acuisce il vostro senso del tatto.
4 – Annusare
-Portatelo al naso inalate qualsiasi odore, aroma o fragranza che ne scaturisca, notando se ne frattempo avviene qualcosa di interessante nella vostra bocca e nel vostro stomaco.
5 – Mettere in bocca
–Ora avvicinate lentamente l’acino d’uva passa alle labbra, notando come la mano e il braccio sappiano esattamente come e dove collocarlo. Posatelo delicatamente in bocca, senza masticare, notando innanzitutto come ci è arrivato. Esplorate per qualche momento l’acino d’uva passa, mandarla con la lingua e le sensazioni che suscita in voi.
6 – Assaporare
–Quando siete pronti, preparatevi a masticare l’acino d’uva passa, mandorla  notando come e dove deve collocarsi per la masticazione. Poi, molto consapevolmente, date un morso o due e notate che cosa succede subito dopo, facendo esperienza delle eventuali ondate di gusto che emana mentre continuate a masticarlo. Senza ancora ingoiarlo, notate le semplici sensazioni generate nella vostra bocca dal gusto e dalla consistenza e come esse possano cambiare nel tempo, momento per momento, oltre a prendere nota di eventuali cambiamenti nell’oggetto stesso.
7 – Ingoiare
–Quando vi sentite pronti a ingoiare l’acino d’uva passa, mandorla vedete se prima di tutto riuscite a percepire l’intenzione di ingoiare mentre essa emerge, in modo da sperimentare consciamente anche tale intenzione, prima di procedere.
8 – Seguire le sensazioni
–Infine, vedete se riuscite a sentire ciò che rimane dell’uva passa, mandorla mentre scende nello stomaco e a percepire le sensazioni del corpo nel suo complesso, al termine di questo esercizio di consapevolezza nel mangiare.
Questo è un facile o difficile, semplice o complesso esercizio di presenza e consapevolezza nel compiere alcune azioni che non ci coinvolgono emotivamente, ma che nella pratica ci fanno vivere, esperire cosa significhi fare qualcosa presenti a noi stessi: mangiare del cibo.
Pensiamo, praticando la presenza e la consapevolezza, a ciò che facciamo e che, lentamente, momento per momento, diventeremo consapevoli e presenti alla nostre emozioni e azioni e a ciò ci darà ben-essere.

Noi, ieri,martedì abbiamo degustato con presenza e consapevolezza mandorle e chicchi di uva passa. Aspettiamo anche voi!
Elena
“Lo Spazio”
#FrescoRespiro

A PIEDI NUDI…

“A piedi nudi nel parco” non lo avete mai visto?Forse a causa della vostra età, ma ve lo consiglio anche per la scena della camminata a piedi nudi…

Sembra che questa estate vada di moda camminare a piedi nudi!
una serie di portali, anche il blog di  “Io Donna” del Corriere della Sera, ci raccontano e ci illustrano dove sperimentare la possibilità del camminare a piedi nudi…
Vi ricordate che vi ho parlato molte volte del camminare, di quanto faccia bene alla salute e al ben-essere.

Oggi trattiamo dei piedi nudi e molte lettrici sottolineeranno che per mostrare i piedi nudi occorra avere dei piedi bellissimi e ben tenuti (smalto, trattamenti di un’ottima estetista).

Innanzitutto i piedi hanno bisogno di molte cure, essi sopportano tutti i giorni le nostre scarpe e il nostro peso, poco o tanto che sia.
Vi consiglio di massaggiarli sempre prima di andare a letto e dopo un defaticante pediluvio (nella mia rubrica benessere e salute ho parlato dei piedi).
Simbolicamente i piedi sono le radici. Pensiamo anche nel linguaggio: a piedi della montagna,… nelle culture e nelle tradizioni i piedi hanno assunto ruoli diversi (es. la Cina). Dal punto di vista della nostra evoluzione embrionale il piede si forma tra le ultime parti del corpo e raggiunge la sua forma, nel bambino, verso i 5 anni (ora capite perché i bambini hanno bisogno di camminare scalzi). Le storte alle caviglie, i dolori ai piedi hanno un significato simbolico nel panorama psicosomatico!
Secondo la riflessologia plantare sul piede è rappresentato il nostro corpo e se lo guardate di profilo dall’alluce al tallone rappresenta proprio la nostra colonna vertebrale!

Il piede nudo appoggiato su superfici non rigide, ma che possano ammortizzare la percussione del tallone a terra, è davvero salutare… camminare sul legno, o su un prato, o sulla sabbia facendoci rimbalzare delicatamente sui talloni, crea un massaggio “percussivo” a tutto il corpo, fatelo delicatamente però per salvaguardare la colonna vertebrale!
Se parliamo di energia, il piede nudo appoggiato sulla tipologia di superfici appena citate, ci permette di scaricare tensioni. Quando abbiamo mal di gambe o mal di schiena proviamo a cambiare in casa a piedi nudi.
Fate attenzione a camminare a piedi nudi su superfici calde: spiaggia calda, asfalto (oltretutto l’asfalto è poco indicato in quanto superficie rigida) perché non fa per nulla bene al nostro sistema venoso. Se camminate a piedi nudi nel parco per concludere prestate attenzione agli insetti (punture!). Via libera con attenzione sui sassi, al mare, nell’acqua,… Prestando sempre attenzione ai dolori e poi provvedendo a un suon massaggio con creme o olio. Siate che consapevoli che camminando a piedi nudi sicuramente si creeranno ispessimenti della pelle proprio perché la pelle ci protegge! Quindi non lamentatevi se la pelle dei vostri piedi non sarà più morbida come la pelle di un bambino!

Per concludere pensiamo un po’ con i piedi!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

CALDO? Sì ma con alcuni trucchi

A tutti piace l’estate, ma a molti dà fastidio e disagio il caldo.
Cosa possiamo fare in modo naturale, per non incorrere nell’uso spropositato dei condizionatori?
Per quanto riguarda il nostro corpo, sudore, calore alla testa,… ci possiamo fare aiutare dagli oli essenziali:
O.e. alla menta: qualche goccia in olio di mandorle, o in un bagno schiuma, o shampoo (in commercio ci sono prodotti di qualità con o.e. di menta). Prestare attenzione agli occhi e alla mucose.
O.e. Lavanda: utile anche per punture insetti. Igienizzante e rinfrescante. Sale, olio essenziale e sapone neutro liquido, per uno scrub rinfrescante…
Pediluvi e docce seguendo il metodo Kenipp: interessante un articolo tratto dal sito della provincia di Bolzano 
Pediluvi con alternanza di acqua fredda e calda, concludendo con acqua fredda.
Docce con alternanza di getti freddi e caldi concludendo con doccia fredda (ricordarsi con il doccino di partire sempre dalla periferia -arti- per poi arrivare al centro -stomaco, cuore-)
Sciacquarsi la testa, quando si lavano i capelli, con un getto finale di acqua fresca.
Crema corpo o olio, a base con o.e. rinfrescanti e tonificanti: menta, lavanda, rosmarino.
E poi:
Bere più acqua perché d’estate si suda di più! Berla lontano dai pasti perché il nostro organismo la possa assorbire più facilmente e non si mescola con il cibo. Inizia appena sveglia/o con un bel bicchiere d’acqua.
Come sempre attenzione a alcolici, bevande gasate… (ma questo lo sapete già)
Frutta e verdura ci aiutano e in questo periodo ne abbiamo molta a disposizione!
Cuciniamo dei piatti, leggeri e magari suddividiamo il pasto, che rimane meno pesante: il frutto magari mangiamolo tra la colazione e il pranzo e tra il pranzo e la cena…
E se vuoi rinfrescarti in modo diverso ti aspetto per un  #FrescoRespiro a “Lo Spazio”

Buon Luglio
Elena Fossati
“Lo Spazio”

UN FRESCO RESPIRO

Quante volte vi avranno detto: respira per motivi diversi:
Respira almeno 10 volte prima di arrabbiarti…
Respira bene…
Respira con il naso…
Respira per calmarti…

Il respiro ci appartiene, è automatico e da i ritmi della vita, il cuore segna il tempo; il respiro da il ritmo.
Portiamo l’attenzione al respiro quando esso cambia: diventa più veloce, o più corto,… ci manca il respiro!

Se respiriamo bene viviamo meglio, perché ci ossigeniamo meglio.
Solitamente si tratta di respiro in inverno, quando raffreddori e influenze non ci fanno respirare bene, oppure se si hanno particolari patologie: allergie, asma,…

Anche d’estate è importante considerare il RESPIRO. il respiro ci fa rinfrescare e allora predisponiamoci per un FRESCO RESPIRO.
Ma come?

Lo yoga ci aiuta con una tecnica di PRANAYAMA, di respirazione, rinfrescante (imparata con il Maestro Maurizio Parola):
Seduti mani sulle ginocchia. Piegate la lingua e appoggiatela sul palato dietro i denti, respirate dalla bocca tenendo i denti chiusi (immaginate di aprire la bocca a denti chiusi per un grande sorriso) poi espirate dal naso chiedendo la bocca e spostando la lingua dal palato. Di nuovo inspiro da bocca,… Sentite che freschezza!

Le tecniche e i metodi di consapevolezza, che partono dal respiro, ci portano a rilassarci e quindi anche a sentire meno caldo e a percepire un respiro più fresco.
Proviamo:
Mettiti seduto/a comodo/a schiena diretta, piedi appoggiati a terra. Oppure sdraiati.
Metti le mani sul tuo ombelico e porta l’attenzione al tuo respiro che solleva il tuo ombelico e le tue mani… Fai tre/quattro respiri lenti e profondi sempre tenendo l’attenzione al tuo ombelico e poi prosegui respirando normalmente, ma mantenendo l’attenzione alle mani sull’ombelico… Per oggi va bene così, sei stato fermo/a per 1 minuto… Vuoi continuare per un FRESCO RESPIRO? Ti aspetto!

Elena
“Lo Spazio”
#FrescoRespiro

3 stagiste e le Professioni Sanitarie!

Non avrei mai pensato di raccontarvi delle professioni sanitarie in questo Blog, ma conoscere tre giovani ragazze che, determinate a conoscere e a orientarsi nella scelta dei loro percorsi universitari, stanno vivendo un’esperienza di stage presso “Lo Spazio”, mi ha fatto pensare di condividere con voi e con loro un articolo a più mani.

Benedetta, Chiara e Melania (in ordine alfabetico!) sono tre ragazze che hanno concluso la 4^ Liceo Scientifico presso l’Istituto Iris Versari di Cesano Maderno e che hanno deciso di intraprendere 15 giorni di stage “Alternanza Scuola-Lavoro”.

Il dibattito professioni Sanitarie, Professioni non riconosciute, terapie, pratiche corporee tradizionali e non convenzionali, è molto acceso nel nostro Paese, ma sembra non riuscire a trovare una soluzione.

Oggi vorrei condividere con tutti i lettori e le lettrici di Superfluonecessario i loro punti di vista. Ricordiamoci che i giovani sono il nostro futuro e penso che sia positivo e propositivo ascoltarli!

Benedetta e il Ben-Essere:

“Lo Spazio “ è un centro che propugna al benessere del corpo attraverso la medicina non convenzionale. Con ben-essere “stare bene” o “esistere bene” si intende proprio il senso etimologico della parola, ovvero lo stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e che caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona.
Dunque a “Lo Spazio” i vari professionisti, che collaborano tra di loro formando una vera e propria rete, mettono al centro del loro lavoro la persona con il suo CORPO e il suo MOVIMENTO, cercando di portare giovamento a questo attraverso tecniche che non si basano solo sulla medicina tradizionale/convenzionale.
Il paziente dunque viene visto nella sua totalità e non solo nella sua patologia.
Presso “Lo Spazio” vi sono diverse discipline che, con tecniche diverse, vogliono raggiungere lo stesso obiettivo: il benessere fisico e psicologico del corpo.
Tra le diverse attività, in quanto stagista, ho avuto l’opportunità di partecipare in modo attivo a: una seduta di Yoga con il maestro Maurizio; una lezione di Vinyasa Flow con Nanh; una lezione di DanzaMovimentoterapia con Elena, proprietaria del centro e una seduta di psicomotricità relazionale con Ilaria.

Yoga
Con il termine Yoga si intende l’unione in perfetto equilibrio di tutte le componenti del corpo. Non è solo una pratica millenaria che fa bene al corpo, postura, respiro e spiritualità, ma è anche uno stile di vita. Ciò che più mi ha colpito di questa pratica sono l’importanza che si dà al respiro, poiché attraverso questo si può raggiungere un perfetto benessere fisico e psicologico, che porta ad un corretto rilassamento; l’importanza che si dà alle diverse parti del corpo, poiché sia all’inizio che alla fine di ogni posizione, ci si ferma per alcuni instanti per cercare di sentire ciò che provano e ciò che hanno provato tutte quelle parti che sono state interessate durante lo svolgimento della postura.

Vinyasa Flow
Vinyasa è un termine che descrive la coordinazione tra respiro e movimento: Flow indica il passaggio lento ed elegante tra una posizione e l’altra. È proprio questo quello che più mi ha colpito, ovvero la dolcezza nel passare da una postura all’altra ( che può essere più o meno faticosa) in perfetta armonia con il respiro

Danzamovimentoterapia
Con DMT si intende il benessere fisico, psicologico e sociale non caratterizzato solo dall’assenza di malattia, ma anche da un equilibrio tra le diverse componenti del singolo individuo. Durante questa “lezione”, la mia attenzione è stata richiamata soprattutto dalla musica e dal suo ritmo e, come questa, attraverso la danza o semplice movimenti del corpo possono far sentire meglio una persona e anche se per pochi minuti possono farla sentire se stessa e a suo agio in uno spazio non molto grande e condiviso con altre persone.

Psicomotricità relazionale
Questa “pratica” considera l’individuo nella sua globalità psicocorporea e all’interno delle sue relazioni, attraverso giochi e attività, per supportare i processi evolutivi dell’infanzia.
Durante questa lezione, non avendo partecipato in modo attivo, ma avendo solamente osservato, ho avuto l’opportunità di capire quale sia l’atteggiamento con cui una psicomotricista si relaziona con il suo cliente.

Lo Spazio non si preoccupa solo del benessere di una persona, ma anche dell’ambiente. La struttura è infatti una “casa passiva”, ovvero l’evoluzione della casa a basso consumo energetico. Tutto ciò è importante, poiché non solo da benessere e comfort all’ambiente, ma grazie al materiale e ai colori utilizzati il cliente riesce a percepire un ambiente accogliente e famigliare subito appena varcata la porta.

Chiara e LE PROFESSIONI SANITARIE
L’ambito sanitario presenta diverse professioni, molte delle quali non conosciamo fino in fondo la loro vera funzione.
L’esperienza che sto vivendo presso ‘Lo Spazio’, studio professionale diventato spazio di cura e di sostegno per bambini e adulti, mi ha dato la possibilità di conoscere in prima persona alcune professioni.
Tra queste troviamo quelle riabilitative:
FISIOTERAPISTA:
Il fisioterapista elabora ed attua gli interventi diretti alla prevenzione, alla valutazione funzionale, alla cura e alla riabilitazione delle patologie o disfunzioni nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e di quelle viscerali. Il fisioterapista si occupa dei disturbi conseguenti a eventi patologici di varia natura, congeniti od acquisiti, e l’attività può essere svolta autonomamente o in collaborazione con altre figure sanitarie.
Il fisioterapista, nell’ambito delle proprie competenze:
 -Valuta e individua il bisogno di salute del paziente, se necessario lavorando in équipe multidisciplinare;
 -Pratica autonomamente, con responsabilità e titolarità, attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive, utilizzando terapie fisiche, manuali e occupazionali;
 -Propone l’adozione di ausili, addestra il paziente al loro uso e ne verifica l’efficacia;
 -Verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
LOGOPEDISTA:
Il logopedista si occupa della prevenzione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi connessi. Collabora con il tecnico Audiometrista (area tecnico-diagnostico), il quale svolge con autonomia professionale la propria attività nella prevenzione, valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo, nel rispetto delle attribuzioni e delle competenze diagnostico terapeutiche del medico.
PODOLOGO:
Il podologo tratta gli stati algici del piede, dall’età pediatrica a quella adulta. Rientrano tra le sue competenze la callosità, le deformazioni, le malformazioni e i dismorfismi di piedi e dita. Il suo profilo professionale è stabilito giuridicamente dal 1994. Provvede alla riabilitazione del passo con tecniche riabilitative attive e passive e con l’utilizzo di plantari di tipo posturale. Valuta l’anatomia del piede e la sua funzionalità (in statica e dinamica) con tecniche diagnostiche. Può avvalersi di terapie di natura fisica per la cura delle patologie: le Onde d’urto, gli ultrasuoni, la laser-terapia. Inoltre il podologo trova campo di applicazione delle proprie conoscenze in posturologia, sempre previo master universitario, in quanto il piede è importante per la postura. L’applicazione di stimoli propriocettivi che modulano il segnale degli organi recettoriali del muscolo possono riequilibrare lo squilibrio ed eliminare le tensioni. Infine collabora con i colleghi degli altri ordini medico-sanitari per la gestione delle persone affette da patologie che richiedono un approccio multi-disciplinare.

TECNICO DELLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA:
Si propone la finalità di aiutare le persone, con disabilità psichiatriche, a potenziare il loro funzionamento così da avere successo ed essere soddisfatte nell’ambiente da loro scelto, richiedendo il meno possibile interventi professionali continuativi. Ha il compito di creare dei progetti riabilitativi individualizzati per pazienti psichiatrici. Ci sono diversi principi e valori fondamentali della riabilitazione, tra cui: orientamento sulla persona, funzionamento delle attività quotidiane e il supporto.

TNPEE (TECNICO DELLA NEURO E PSICOMOTRICITÀ DELL’ETA’ EVOLUTIVA):
Svolge l’attività di abilitazione, di riabilitazione e di prevenzione nei confronti delle disabilità dell’età evolutiva (0 – 18 anni).
L’area di intervento del terapista della NPEE è rappresentata dalle disabilità dello sviluppo, intese come quelle situazioni in cui, in conseguenza di una malattia, di un disturbo o di una menomazione, il soggetto presenta difficoltà nell’attualizzazione delle abilità necessarie alle attività e alla partecipazione e alla realizzazione della crescita.
Tra tali disturbi di sviluppo ci sono: i disturbi neurologici, i disturbi sensoriali e i disturbi neuromotori, i disturbi della coordinazione, i ritardi psicomotori e cognitivi, i disturbi dell’attenzione e i disturbi specifici di linguaggio e di apprendimento (in collaborazione con la figura del Logopedista), le sindromi genetiche.
PSICOMOTRICISTA:
Intende supportare i processi evolutivi dell’infanzia, valorizzando il bambino nell’integrazione delle sue componenti emotive, intellettive e corporee, nella specificità del suo mettersi in gioco primariamente attraverso l’azione e l’interazione:
 -Nell’uso dello spazio e degli oggetti;
 -Nell’interazione con l’altro e con gli altri;
 -Nella capacità di rappresentarsi agli altri attraverso il movimento, la parola, il gioco.
Collabora con il TNPEE.
TERAPISTA OCCUPAZIONALE:
Sviluppa, recupera o mantiene le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con problemi neurologico-psichiatrici tramite attività. Si occupa di incrementare l’autonomia, l’indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative, sociali.

EDUCATORE PROFESSIONALE:
La sua figura si trova tra il terapista occupazionale e il tecnico della riabilitazione psichiatrica. Attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell’ambito di un progetto elaborato da un’equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psicosociale dei soggetti in difficoltà.

OPERATORE DI INTERESSE SANITARIO -> MASSOTERAPISTA:
E’ un massaggiatore, figura professionale specifica della sanità italiana, con funzioni serventi e ausiliarie alle professioni sanitarie.
Il massoterapista opera in ausilio e indicazione del medico nei settori della prevenzione, del recupero, del mantenimento e del miglioramento del benessere psico-fisico attraverso il massaggio terapeutico, estetico, applicato allo sport, con modalità differenti a seconda della patologia e dell’età dei pazienti.
Aiuta a risolvere problematiche di tipo muscolare e vascolare con tecniche di base che vengono utilizzate anche da osteopati e fisioterapisti.
Tale operatore, non può porre diagnosi né impostare in autonomia la terapia né effettuare valutazioni funzionali.
Secondo l’ordinamento italiano, fatti salvi i titoli conseguiti nel pregresso ordinamento (nello specifico, entro il 17 marzo 1999), la figura del massoterapista non è più riconducibile a quella del fisioterapista in virtù del differente percorso formativo seguito (del canale universitario, il primo, di carattere regionale e professionale, il secondo).

ARTE AUSILIARIA ALLE PROFESSIONI SANITARIE: MCB (MASSAGGIATORE CAPO BAGNINO STABILIMENTI IDROTERAPICI)
E’ un operatore sanitario, legalmente e ufficialmente riconosciuto in Italia ed Europa e svolge le proprie mansioni nell’ambito del massaggio terapeutico o del benessere. Le sue mansioni sono:
– riabilitare e recuperare funzioni mediante massoterapia (massaggio terapeutico), idroterapia in ausilio alle professioni medico-sanitarie; 
- eseguire attività  di massaggio e manovre meccaniche su organi e tessuti del corpo a fini preventivi, igienici o del benessere; 
- collaborare con le altre figure in ambito sanitario e riabilitativo secondo prescrizione medica.

OSTEOPATA:
Pratica terapie manuali per la diagnosi e il trattamento, volta a riportare in fisiologia una condizione fisica alterata; ciò significa che si occupa di ripristinare lo stato e l’equilibrio generale del corpo, le funzioni e il benessere attraverso tecniche di manipolazione ( articolari, viscerali, craniali). L’osteopatia presenta sette principi fondamentali:
-Il corpo è una unità. (visione olistica)
-La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
-Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione (omeostasi).
-Quando la normale adattabilità è interrotta, o quando dei cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da sé, può risultarne la malattia.
-Il movimento dei fluidi corporei è essenziale al mantenimento della salute.
-Il sistema nervoso autonomo gioca una parte cruciale nel controllare i fluidi del corpo.
-Ci sono componenti somatiche della malattia che sono non solo manifestazioni della malattia, ma anche fattori che contribuiscono al mantenimento dello stato di malattia.
In Italia questa professione non è riconosciuta e quindi non fa parte del Sistema Sanitario Nazionale. La maggior parte degli osteopati italiani ha conseguito il Diploma in Osteopatia in scuole private. Queste scuole sono per la maggior parte di 5 anni full time o 4-6 anni part time. Alle scuole full time possono accedere coloro che hanno conseguito il diploma di scuola superiore, mentre alle scuole part time accedono solo medici, odontoiatri, fisioterapisti, infermieri, ostetriche, laureati in scienze motorie, ad alcune anche massofisioterapisti. Le scuole full time propongono un percorso di studi che comprende materie biomediche e prettamente osteopatiche, mentre le scuole part time sono volte più alle materie osteopatiche, in quanto le materie biomediche fanno già parte del cursus pregresso.
Esistono anche percorsi di formazione organizzati sotto forma di master post-lauream di I o II livello erogati dalle Università italiane, talvolta in associazione con scuole e associazioni private.

CHINESIOLOGO (POSTUROLOGO)
La chinesiologia studia il movimento umano razionale attivo in tutte le sue forme. Il movimento attivo viene studiato nelle sue diverse aree: intellettivo-cognitiva, affettivo-emotiva, fisico-motoria, sociale-relazionale.
In Italia la chinesiologia è una materia di studio comune a vari percorsi di formazione accademica.
I campi di applicazione della chinesiologia riguardano il movimento umano razionale attivo ad indirizzo:
-educativo (ed.fisica nelle scuole)
-preventivo (ginnastica posturale, di mantenimento, terza età, fitness, ecc.)
-formativo (ginnastica per bambini, giovani, ecc.)
-ricreativo (ginnastica con musica, animazione, giochi, ecc.)
-sportivo (preparazione atletica, allenamenti, ecc.)
-adattato e compensativo.
In Italia con il termine Chinesiologo si è identificato:
-il Diplomato ISEF
-il Dottore in Scienze motorie e sportive
-l’operatore in possesso di titolo di studio riconosciuto equipollente da apposito decreto ministeriale
La professione di chinesiologo, non esplicitamente regolamentata nell’ordinamento italiano, rientra tra quelle disciplinate dalla legge 4/2013 in materia di professioni non regolamentate.

Come è ben visibile, queste professioni interagiscono tra loro nonostante alcune (le ultime 4) non siano riconosciute come sanitarie; eppure sono tutte essenziali per la salute e il Ben-essere della persona.
Prima di partecipare a questo stage, non credevo che ci esistessero così tante professioni interessanti. Ho scelto questo stage perché il mio interesse era rivolto verso fisioterapia, ma grazie a ‘Lo Spazio’ mi si è aperto un nuovo mondo ancora tutto da scoprire dove potrei trovare la mia realizzazione lavorativa.

Il vissuto di Melania
” Lo spazio ” è  un centro a Bovisio Masciago che mira  al benessere  corporeo proponendo  diverse pratiche ; in esso lavorano specialisti  nella MNC ( medicina  non convenzionale) ad esempio  sono insegnanti  di yoga ,  massoterapisti e tecnici  della riabilitazione  psichiatrica e esperti nella danza movimento terapia. Lo spazio è  nato proprio  per creare benessere a partire dalla costruzione  dell’edificio, infatti è  una delle poche case passive in Italia costruita solo con materiali  ecosostenibili e realizzata in modo da trasmettere  tranquillità  a chi ci entra. La collaborazione di molti specialisti fa sì  che il cliente  si senta libero  di praticare ciò  che vuole. Ci sono ad esempio  diversi  tipi di yoga : yoga per età  adulta , Vinyasa per i più  dinamici  e meditazione. L’obiettivo  di esse è  cercare di liberare la mente e di evadere  dagli schemi  quotidiani almeno  durante la pratica. Alcune tecniche  possono essere usate al di fuori per affrontare meglio  alcune situazioni soprattutto  di stress e di ansia; con un semplice  respiro  o con una semplice meditazione si può  stare meglio. Io personalmente  ritengo  che ognuno deve scegliere i corsi che più  gli appartengono , poiché  non tutti  riescono stare  fermi per molto tempo ,  e penso anche che sia dovuto alla  condizione attuale dell’individuo ; se si è  molto stressato potrebbe essere benefico , mentre ,se si è  abbastanza irrequieti, può  essere anche  faticoso tutto questo a secondo di ciascun carattere .
Una figura che non conscevo  e che ho trovato molto interessante nella sua scoperta  è  il massoterapista che si occupa di risolvere vari problemi che riguardano la muscolatura e il corpo umano. È  una figura che in Italia Per tanto a oggi il Massofisioterapista è normata dalla legge 403/71 e dal DM 105 1997 che è, di fatto, il profilo professionale dell’operatore: il Massofisioterapista. 

Possono collaborare con il fisioterapista e l’osteopata: insieme  possono sembrare pratiche sovrapponibili ,ma in sé hanno delle diverse  sfumature e metodi diversi che possono risolvere  l’uno  o l’altro  meglio un problema.
Il tecnico della riabilitazione psichiatrica  e l’esperto  della danza movimento  aiuta persone  con un deficit psicologico facendo leva sui punti forti del paziente, è molto interessante  e dovrebbe essere un lavoro che dà molte soddisfazioni quando ci sono dei miglioramenti   e secondo me ti aiuta anche nella vita comune a essere più  empatici e osservatori.Queste sono le discipline  a cui ho potuto partecipare  e devo dire che mi hanno tutte coinvolta.
Fare lo stage in questo “spazio” mi ha aperto davvero la mente su molti fronti e ho preso più  consapevolezza di ciò che voglio  fare da grande e che sarà  una cosa che mi renderà  soddisfatta e felice.

 

“Lo Spazio”

Elena Fossati e Benedetta, Chiara, Melania.

#professionisanitarie

Estate

Ogni stagione ha la durata di tre mesi e in campo astronomico ogni stagione è il tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio.

L’estate è quella delle quattro stagioni dell’anno che è dominata dal caldo e incomincia quando il sole entra nel cancro.  Etimologicamente deriva dal latino e significa calore. Termina all’equinozio d’autunno, a Settembre.
Il 24 giugno all’incirca avremo il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, da questo giorno in poi la durata del giorno incomincerà a decrescere fino al prossimo solstizio, quello di inverno. In molte culture e religioni il solstizio d’estate viene celebrato con dei rituali: pensiamo ai nostri fuochi di San Giovanni, la notte del 24 giugno, che vengono fatti ancora oggi in alcuni paesi.

Estate il periodo della vacanza, del fermarsi, del prendere un tempo per se stessi, con la nostra famiglia, gli amici,…

Oggi mercoledì 8 giugno terminano le scuole e i nostri bambini godranno proprio delle vacanze estive: giocare, stare all’aperto, qualche compito per rimanere allenati…

Mi piace suddividere la parola Estate in EState:
E-State a casa
E-State in vacanza
E-State Insieme

Proprio perché le serate sono più lunghe, più luminose e ci invitano a stare all’aperto, ad uscire, proponiamoci di concederci e regalarci dei momenti solo per noi stesse, per noi stessi, magari sperimentando attività e approfondendo argomenti che non conosciamo, magari uscendo anche con le amiche e amici con cui non condividiamo momenti da tempo e lasciando a casa i nostri figli con i nostri compagni/e e mariti/mogli.

Sapete che spesso vi scrivo di prenderci degli spazi e dei tempi per noi, per crescere, conoscere.

Vi lascio qualche idea:

Sentire il proprio corpo in movimento e muoverlo più consapevolmente (Kinesi).

Parlare di Osteopatia e di bambini, e di osteopatia e gravidanza, oppure di osteopatia e problematiche dei giovani e degli adulti.

Confrontarci sui nostri figli che a scuola (ora è il tempo della vacanza) ci sono con il loro corpo e non solo con la mente!

Vivere una lezione aperta di Tai Chi

Fare un corso di Ceramica Raku

Parlare con un’esperta di soluzioni per l’organizzazione della vita famigliare

#EStateaLoSpazio

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

M come…

Iniziamo con il gioco “M come…” e subito ci vengono alla mente parole, animali, cose … ma oggi ci soffermiamo su alcune parole!

M come…

MOVIMENTO
MEDITAZIONE
MANTRA
MUDRA
MAMMA
MARE
OM

In questa lettera sono racchiuse sonorità, archetipi, simboli che ci riportano a noi stessi/e alle nostre radici.

E oggi vorrei condividere con voi alcune semplici parole, magari per vivere Meglio con noi stesse/i.
Se qualcuno/a trova qualche altra parola-frase positiva e evocativa con questa sonorità, mi scriva!

MOVIMENTO: “La Vita è Movimento, il Movimento è Vita!” -Aristotele-. Il movimento ci appartiene fin dal primo movimento nel grembo materno. Tutto è movimento! Abbiamo quindi la necessità di muoverci con consapevolezza e armonia. Vi propongo: troviamo  uno spazio per portare l’attenzione a questa caratteristica che ci appartiene e ci permette di fare tutto, nel nostre giornate. Proviamo a muoverci con consapevolezza magari per 1 minuto, portando proprio alla nostra attenzione e presenza il nostro MOVIMENTO. Oppure ballate, fate ginnastica dolce, camminate, praticate yoga… o se volete correte…

MEDITAZIONE: preghiera, rilassamento … Questa parola è tanto pubblicizzata oggigiorno, ma cosa significa? Forse è meglio dire cosa non significa. Non è concentrazione, in quanto la concentrazione è un’azione della mente che si mette a fuoco su un punto, una quesitone. Non è contemplazione che si allarga come tematica a qualcosa di più grande, vasto.
Forse l’unica affermazione che si può dare è che è uno stato: “Sono in Meditazione!” e forse si trova tra la concentrazione e la contemplazione, o forse li comprende? Sperimentate voi!

MANTRA: non è una formula magica, ma sicuramente la parola sanscrita porta in sé una magia fatta dal nostro mondo interno. Il mantra modifica, libera, agisce sul pensiero, la mente, l’anima… Il Mantra è presente in tutte le culture tradizionali, religioni, pratiche spirituali in modi e con sfumature diverse. Anche gli psichiatri hanno parlato, dal loro punto di vista, di Mantra: es. il dot. Bion e la profezia che si autoavvera!

OM è un Mantra, o è il mantra per definizione, la base dei mantra. E’ il suono primordiale, il Verbo della Bibbia, da cui tutto deriva.

MUDRA: un gesto, dei gesti, usati in diverse religioni. Questi gesti hanno delle conseguenze sul piano fisico, psichico e spirituale. Usati spesso nella pratica Yoga per completare le posizioni (ASANA). Usati in alcune danze indiane e buddiste.

MAMMA: Madre. Parola che contiene il suono M, facile da pronunciare, perché ricorda la posizione delle labbra durante la suzione. Condivisa nel diverse culture.

MARE: il suono M, acqua…. Cosa vi ricorda? Mamma, grembo,… quante assonanze con le altre parole sia nel suono, sia nei simboli, archetipi, legami…

Vi propongo: perché non darci uno spazio per sperimentare questo suono “M” attraverso il movimento, i Mantra, le Mudra…anche portando un po’ di attenzione a ciò che facciamo…

Buona Settimana

Elena Fossati
“Lo Spazio”