Corpo

Vorrei soffermarmi su tre temi  in queste settimane: il corpo, le emozioni, i pensieri. 

Ma … Iniziamo dal corpo

Tutti parlano del corpo, già, tutti ne parlano, ma io preferisco fare esperienza con il corpo, piuttosto che parlare… Sarà una mia deformazione personale e professionale dato che sono una DanzaMovimentoTerapeuta e mi occupo e mi sto formando nella Mindfulness (in realtà nasco come riabilitative psichiatrica che cerca di fare stare nel corpo coloro che per disagi e quanto altro cercano di scappare dal corpo…)!

Quando, infatti,si riesce a tranquillizzare la mente, che parla e pensa del corpo…, riusciamo a tornare a percepire il corpo. 

Nella storia dell’umanità, nelle tradizioni e nella ricerca psicologica, scientifica, il corpo è sempre stato un tema interessante. La psicologia, la scienza, la filosofia, …. hanno avuto la necessità di includere il corpo, con la sua saggezza ed esperienza, nella spiritualità e nel mondo della cognitività. 

Anche oggi stiamo cercando di riportare al corpo la società tecnologica, che a suo modo lo ignora.

Purtroppo il corpo quando si sente ignorato si fa sentire nei modi più svariati: lo vediamo nelle malattie psicosomatiche, da stress, nel dolore cronico,… E in altre patologie moderne. 

Leggevo in questi giorni di mister Duffy, il personaggio di James Joyce che:

“Viveva a poca distanza dal proprio corpo“.

Leggevo anche che A New York, un corpo di un uomo quarantenne, vestito elegantemente, morto allora di punta del mattino, ha fatto avanti e indietro per una giornata, sulla linea metropolitana, senza che nessuno lo notasse! 

Il corpo umano è però estremamente prezioso. Sempre citando le mie letture di studio e approfondimento sulla Meditazione, la Mindfulness e la psicologia buddista leggo:

“La consapevolezza del corpo ci consente di vivere pienamente e porta guarigione, saggezza e libertà“

Jack Kornfield, “Il cuore saggio“. 

La mia piccola consapevolezza mi ha fatto esperire che per esserci durante la meditazione, le tecniche di consapevolezza,… È importante stare inizialmente nelle sensazioni del corpo… Le sensazioni ci consentono di renderci conto di essere nel qui ed ora… 

Inoltre è molto importante prendersi cura del proprio corpo, attraverso la meditazione camminata, lo yoga, il Qi Cong, il Tai Chi, la danza movimento terapia,…ma anche altro di vostro gradimento. E anche attraverso i rituali della vita quotidiana: prenderci cura della nostra pelle, della nostra alimentazione,… solo prendendoci cura del corpo, possiamo fermare il corpo e sederci a meditare sulle sensazioni presenti e così entrare nella consapevolezza profonda! 

Elena 

#BuoniGiorni 

Curiosità: 

La mediazione camminata

E dopo il silenzio

Sono rientrata sabato appena trascorso da un ritiro sulla meditazione Vipassana (per approfondimenti: https://www.iltk.org/attivita/un-cuore-saggio-3/ ), intitolato “Un cuore saggio” condotto da dott. Paolo Testa presso l’istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (Pisa).
Un ritiro nel Nobile Silenzio, per entrare in “una mente calma dimorante e una consapevolezza inconscia e profonda” (cit. Paolo Testa).
Sono entrata nel silenzio, nel raccoglimento personale, dove il respiro mi ha portato sempre più in profondità all’incontro con me stessa e anche con altro da me… Momenti più complessi e momenti più semplici,… Distrazioni e momenti di pace sono stati compagni di questi giorni…
E cosa resta ora dopo il silenzio?
Ho in me un mente-cuore (Paolo Testa) più aperta, chiara, equilibrata; ho energia,… Certo ho anche chiari alcuni aspetti nodosi, che hanno bisogno di essere lasciati andare…

“Nel luogo della consapevolezza, respiro,
c’è <<lo spazio delle cose>>:
lo spazio per le emozioni, le sensazioni, i pensieri, la creatività, la morte,…
C’è uno spazio…
Nel luogo della consapevolezza, respiro, con una mente chiara, sapendo che sono tra la terra e il cielo“.
E. F.
Un cuore saggio e una mente cuore!

#Buonigiorni

Elena

#Vipassana #Silenzio

#WorldMeditationDay2019

#WorldMeditationDay2019

Qualcuno scrive che oggi è la giornata mondiale della meditazione, ma anche se non lo fosse, credo e penso che ogni giorno dovrebbe essere la giornata mondiale della meditazione. 

Tradizioni, culture, religioni, correnti/movimenti spirituali, hanno pratiche di meditazione. Da quando l’uomo e la donna hanno trovato uno spazio e un luogo dove potere stare, hanno iniziato a meditare. 

Cosa significa meditare? 

Verbo di origine latina, “meditari” ‘pensare, riflettere; studiare’,  interessante iterativo di “medēri” ‘curare, applicare’; il significato è teorico: esaminare con grande attenzione, considerare a lungo e profondamente. Per meditare però il corpo è fondamentale, perchè per meditare occorre mettere in relazione corpo e mente! Questo per essere presenti e consapevoli. 

Cosa è la meditazione?

La meditazione è quindi un’esperienza di concentrazione, di consapevolezza, di movimento e di staticità. 

Ci sono diverse modalità di fare, praticare, vivere la meditazione:

Meditazione Buddista. …

Meditazione Vipassana. …

Meditazione Mindfulness. …

Meditazione Trascendentale. …

Meditazioni Yoga. …

Meditazione Cristiana. …

Meditazione guidata…

Meditazione Zen

Meditazione con i Mantra, Preghiere, ripetendo l’invocazione del nome di Dio, di santi, di maestri,… 

Meditazione attraverso il movimento, la danza.

Se digitate sul blog Superfluonecessario, nella sezione ricerca, la parola meditazione, troverete interessanti spunti a questa parola collegati, che ci riportano a esperienze diverse! 

 

Vorrei concludere invitandovi oggi a dedicarci uno spazio, uno spazio di gentilezza amorevole: 

Questa è la mia pratica di Gentilezza Amorevole, tratta da un pratica antica, la pratica di Meditazione Metta

Se non vi pice la mia voce,… online trovate molte altre meditazioni, perchè allora non iniziare oggi? 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

#WorldMeditationDay #WorldMeditationDay2019 #Meditation #Calm #Zen #Mindfulness #Meditate #SelfLove #SelfDiscovery #Wellbeing #Positivity #Spirituality #InnerPeace

 

Sii presente, sii consapevole!

Sii presente, sii consapevole!

Il mio interesse per questo tema ormai vi è chiaro, se inserite nella sezione ricerca di questo blog la parola “consapevolezza” troverete molti articoli da me scritti…
In questi giorni di relax, studio e anche lavoro, sto dedicando la lettura ad un testo sulla mindfulness di Ronald D. Siegel e ho pensato di condividere con tutti voi interessanti spunti e strategie quotidiane per essere un po’ più presenti a noi e a quello che viviamo.

Premesso che ognuno di noi, “correttamente” dal nostro punto di vista, ha una vita difficile e i suoi problemi sono i più importanti… pur avendo una vita piuttosto facile… sarà forse che la nostra mente, fatta per pensare è sempre in movimento, pensa!!!!

Fortunatamente da migliaia di anni, le pratiche di consapevolezza, nate in tradizioni e culture diverse, ci hanno affiancato dandoci spunti e atteggiamenti per rapportarci con la nostra vita: in oriente nelle tradizioni buddhista, indù, taoista,… in occidente nelle pratiche ebree, cristiane, musulmane, amerindie; nel mondo artistico le arti hanno sviluppato tecniche per liberare la mente.

In modo schematico e immediato oggi vorrei condividere alcuni atteggiamenti e pratiche utili alla nostra consapevolezza (in inglese tradotta awareness, ma anche mindfulness*!).

*Definizione di Siegel e colleghi per Mindfulness: consapevolezza dell’esperienza presente accompagnata da accettazione.

I contenuti sono liberamente da me tratti da

“Qui e ora” di Ronald D. Siegel, Itinerari del Corriere della Sera

Foto di tabella realizzata da Elena Fossati

Foto di tabella realizzata da Elena Fossati

Buoni Giorni!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

Compassione

Compassione:

Cosa significa per noi compassione? 

Il vocabolario online Treccani così definisce: 

Compassióne s. f. [dal lat. tardo compassio -onis, der. di compăti «compatire», per calco del gr. συμπάϑεια]. – 1. Sentimento di pietà verso chi è infelice, verso i suoi dolori, le sue disgrazie, i suoi difetti; partecipazione alle sofferenze altrui: umana cosa è aver c. degli afflitti (Boccaccio); provare, sentire, mostrare c. per qualcuno, per le sue pene; muovere, muoversi a c.; essere degno di c.; è una c. (cioè una condizione che suscita compassione) vederlo ridotto così. Frequente la locuz. fare c., destare pietà: è in uno stato da far c.; iperb., faceva c. persino ai sassi; anche, suscitare un senso di sprezzante commiserazione, detto di cose biasimevoli, ridicole, meschine, di lavori mal riusciti, di persone inette: il tuo cinismo mi fa c.; lo spettacolo faceva davvero c.; un pittore, un poeta che fa c.; con più spregio: taci, mi fai c.!; con sign. sim.: è una c. sentirti leggere; era una c. sentirlo strimpellare in quel modo il violino. 2. In senso più prossimo all’etimologia, il patire insieme, nell’espressione teologica c. di Maria Vergine, la partecipazione attiva della Vergine alla passione e morte di Gesù. (tratto da: http://www.treccani.it/vocabolario/compassione/) 

Apriamo i nostri orizzonti

Se apriamo i nostri orizzonti culturali, allora possiamo scoprire che per altre culture il termine compassione rimanda al desiderio di alleviare la sofferenza e il disagio proprio e altrui.

Vi è quindi una fusione tra empatia e auto-compassione, chiamata anche, secondo la scuola americana, self-compassion. 

Una psicologa texana Kristine Neff, una delle prime ad essersene occupata, e Paul Gilbert, britannico, hanno messo al centro delle loro attività di ricerca la compassione, sviluppando anche una forma di psicoterapia basata sulla compassione: la self-compassion, appunto.

A questo link potete leggere un articolo, tradotto in italiano, di Kristine Neff su Compassione e Self-Compassion:

https://cuoremindful.files.wordpress.com/2015/06/compassione-e-self-compassion.pdf

In tibetano,il termine “tsewa”, che potrebbe rimandare alla parola compassione, comprende sia la compassione per sé che per gli altri, riprendendo la gentilezza verso se stessi; l’interconnessione tra noi, gli altri e l’ambiente attorno a noi; ; la capacità di osservare pensieri e emozioni, accogliendo con equanimità* gli aspetti positivi e negativi, in modo non giudicante. 

Invito tutti noi a trattarci, quindi, con quella gentilezza che utilizziamo per coloro che amiamo, a farci una carezza, sentendo il calore della nostra mano!

Buoni giorni 

Elena 

“Lo Spazio”

 * equanimità s. f. [dal lat. aequanimĭtas -atis]. – La qualità e il comportamento di chi è equanime; serenità d’animo, imparzialità nel giudizio. http://www.treccani.it/vocabolario/equanimita/ 

Alcuni spunti:

https://www.superfluonecessario.it/dicembre-e-per-noi-lovingkindness/

Consapevolezza Consapevolezza

Consapevolezza Consapevolezza

Così termina il racconto di un nobile e di un monaco:

“CONSAPEVOLEZZA CONSAPEVOLEZZA”

Cosa è questa consapevolezza di cui tutti parliamo? Anche nel Blog di Superfluonecessario se digitiamo consapevolezza troviamo molti articoli che rimandano a questa parola. 

Nei giorni scorsi abbiamo sentito molto parlare di consapevolezza ambientale… Il nostro presidente della Repubblica a Belluno, oppure la giovane Greta. 

https://www.lifegate.it/persone/news/24-maggio-secondo-sciopero-mondiale-per-il-futuro

Negli ultimi tempi sempre più si sente parlare di Mindfulness, come strumento per la salute e il benessere della persona e il significato di questa parola è consapevolezza… 

Insomma una parola che risuona in ambiti diversi. Risuona, ma nella pratica, di cosa siamo consapevoli e come si agisce in modo consapevole? 

Eppure il significato di questa parola che tanto viene sussurrata, rimanda a qualcosa di molto profondo, intimo e personale, che ci riporta all’etica…  

https://unaparolaalgiorno.it/significato/C/consapevolezza

Così personale e profondo che forse ci invita a essere coerenti tra ciò che sappiamo è facciamo… Come se avesse un significato nella pratica.

E noi siamo consapevoli e mettiamo in pratica di quello che per esempio diciamo sulle problematiche legate all’inquinamento e allo spreco, oppure … Facciamo altro? 

Usiamo l’auto per ogni spostamento anche quando potremmo evitare…

Non prestiamo attenzione all’acqua… Perché tanto esce sempre dai nostri rubinetti… 

Non pensiamo alla plastica che portiamo nelle nostre case….

E siamo consapevoli che i bambini ci guardano e si specchiano nei nostri comportamenti? E nelle nostre parole? 

Quando parliamo o scriviamo nelle chat, mail, sui social, … siamo consapevoli delle parole che usiamo? 

Un progetto interessante ed educativo #ParoleOstili sull’uso delle parole 

Un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole

Consapevolezza chi era, chi è costei?!? 

Buoni giorni 

Elena Fossati

“Lo Spazio” 

#FrescoRespiro

#FrescoRespiro 

Bambini e Adulti possono prendere un #FrescoRespiro attraverso un’esperienza pratica e corporea che si fonda sulle tecniche e metodi della #Mindfulness e sul movimento. Il Corpo è un  attivatore di  consapevolezza; partire dal corpo dalle sensazioni, per aiutare la mente a non farsi travolgere da pensieri e distrazioni. 

Cosa fare? 

Sperimentare l’essere consapevoli dell’esperienza presente con accettazione, questo non significa non provare emozioni, stare bene,… questo significa “ (…) prestare attenzione a ciò che sta accadendo al momento, senza modificare radicalmente le nostre abitudini” (cit. Fabrizio Didonna, Manuale Clinico di mindfulness, pag. 69). La pratica formale, può aiutare come una sorta di allenamento! Come?

  • Portando l’attenzione al nostro respiro, la nostra ancora del qui e ora.

http://www.superfluonecessario.it/con-questo-caldo-respira/

  • Portando la consapevolezza in tutto il corpo, con un Body Scan, un passaggio di consapevolezza in tutto il nostro corpo, dai piedi alla testa. Magari ringraziando anche le nostre parti del corpo, oppure gli organi,…
  • Posso prestare attenzione al mio cammino, o fare una “Camminata Pazza” (dove mi faccio prendere dal ritmo, dalla corsa,… da modi buffi di camminare… per poi fermarmi a sentire) 
  • Posso portare la consapevolezza a quali emozioni oggi provo, o magari quale fenomeno atmosferico potrei associare alle mie emozioni, o che paesaggio potrei dipingere…
  • Posso guardare, ascoltare, gustare, annusare, toccare con consapevolezza 
  • Posso dedicarmi la “Meditazione Metta” o della gentilezza amorevole, donandomi e donando Felicità, Salute, Sicurezza, Libertà 
  • Posso essere consapevole di come mi muovo, mi allungo, danzo… 
  • Posso giocare con il mio bambino trasformandomi in onde del mare agitate o calme e sentire una barca che vai su e giù con le onde del mio respiro… 
  • Posso giocare a correre e a fermarmi con il suono di una campana che mi trasforma in sasso, roccia,… statua …
  • Posso manipolare argilla e capire che sono presente a ciò che sto creando.
  • E con la mia fantasia diventare un albero, dipingerlo e danzarlo…. 

Io sono presente a me stessa, a me stesso, come 

“Un vecchio stagno!

una rana vi salta dentro.

Il suono dell’acqua”.

Toyomasu, 2001

Tratto da: Manuale Clinico di Mindfulness, di Fabrizio Didonna, FrancoAngeli 

Elena Fossati “Lo Spazio”

Altri spunti, letture e pratiche audio: 

www.facebook.com/LoSpazioBenessereTerapia/videos/1718119734872506/

 

http://www.superfluonecessario.it/un-fresco-respiro/

 

http://www.superfluonecessario.it/mindfulness-consapevolezza/

 

 

 

Genitori: per una Generazione Mindful!

Genitori: per una Generazione Mindful!

Genitori pensate se i nostri ragazzi e bambini potessero incrementare le loro abilità per essere resilienti, consapevoli delle loro emozioni; potessero essere più consapevoli della loro salute mentale, oltre che fisica. Questo è possibile ed è importante.

Ci sono tecniche e metodi per stimolare i bambini/ragazzi in queste abilità che ci appartengono, ma che devono essere allenate.

Foto e disegno di Elena Fossati

Il benessere psico-fisico del bambino/a, del ragazzo/a è importante per i bambini – ragazzi stessi e per la loro relazione con gli altri. Questo benessere li rende più felici, con una migliore autostima, più positivi e propositivi. 

La consapevolezza (chiamata anche “Mindfulness”)  è una modalità di essere che ti rende pratico/a e efficace nel presente della vita, osservando senza essere giudicanti verso se stessi e gli altri (giudicare non solo in senso negativo, come siamo soliti pensare. Giudicare nel senso di dare un giudizio positivo/negativo). 

La consapevolezza aiuta i ragazzi e i bambini a focalizzare la loro attenzione sul “qui e ora”, aiutandoli nelle prestazioni e aiutandoli a risolvere le preoccupazioni. 

Immaginiamo di potere allenare la consapevolezza! 

Allenandola i ragazzi- bambini possono conoscere e gestire meglio le emozioni, possono essere più funzionali dal punto di vista cognitivo. 

Ricerche medico-scientifiche hanno mostrato che chi allena la consapevolezza fortifica quelle aree del cervello che controllano le funzioni esecutive, la corteccia prefrontale e l’ippocampo. 

In Australia vi è un programma di consapevolezza nella scuola.

Nei miei progetti a scuola inserisco momenti di consapevolezza. 

I genitori possono come possono incentivare i bambini/e e i ragazzi/e alla consapevolezza? Ricordandoci che queste pratiche sono utili anche per gli adulti! 

Mangiare con Consapevolezza:

Quando si mangia, si mangia insieme, allo stesso tavolo? Fatelo gustando il cibo, sentendone  odori e sapori, parlando tra di voi, adeguando i discorsi e i tempi alle età dei vostri figli! 

Sperimentare momenti di Consapevolezza: 

Stimolate i vostri figli a portare l’attenzione ai colori, odori/profumi della natura, quando siete in giardino con loro, stimolate i 5 sensi! 

Comunicare con Consapevolezza: 

Non distraetevi quando li ascoltate, portate loro attenzione e chiedete la loro attenzione. Non fate più cose contemporaneamente quando parlate con i vostri figli! E chiedete la stessa cosa a loro!

E poi insieme potete meditare, fermarvi, portare l’attenzione al respiro, tutto ovviamente collegato all’età dei vostri figli. 

Avere consapevolezza e usare le tecniche di consapevolezza può essere di aiuto in situazioni più critiche: ansia, disturbi nell’addormentamento, disturbi di comportamento… 

Io posso solo invitare voi genitori a #FrescoRespiro adulti e i vostri figli a #Frescorespiro Bambini dai 6 anni in sù!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Stare nel corpo

Oggi uno sguardo ai bambini, alla consapevolezza del loro corpo, ma uno sguardo anche a noi che possiamo vivere questa esperienza con i bambini e per noi stessi.

Ho lavorato e lavoro bambini e con adulti con problemi e fatiche più o meno gravi e toccando con mano le loro problematiche mi sono accorta di quanto il contesto familiare, l’educazione scolastica,… possano influenzare sensibilità, intelligenza, creatività e quindi anche il destino di una persona.

Il XXI secolo vuole dedicare le attenzioni al bambino, alla donna, alle fasce più fragili, ma ci sono ancora alcune contraddizioni, es. come possiamo fare crescere gli adulti di domani in modo consapevole se si preme sulla competitività e sulla produttività? Come possiamo chiedere ale famiglie di stare con i figli, essere partecipi, se dall’altra parte i genitori devono lavorare in modo frenetico? Come possono convivere tecnologia e mondi virtuali, con personaggi che invitano alla salute e allo sport…. Come è possibile non diventare obesi, quando i mass media ci invitano all’oralità….?!?

Sicuramente la crescita del bambino, e anche la nostra crescita, ha bisogno di garanzie da parte degli adulti: libertà, ascolto, presenza, mentale, empatia, sostegni limiti veri.
Stare con un bambino significa essere presente al bambino e intervenire quando è necessario, mettendogli a disposizione un ambiente favorevole all’esplorazione e all’apprendimento spontaneo.

Vorrei oggi fare con voi qualcosa!
Sono semplici giochi, esercizi per il rilassamento da fare insieme ai nostri bambini e andrebbero svolti nelle condizioni ambientali più idonee: in palestra, o in una stanza con la giusta aerazione del luogo, in silenzio o con una musica adeguatamente introdotta. In mancanza di questi presupposti… gli esercizi funzionano lo stesso!!! Se volete intervallare lezioni, momenti particolarmente stressanti a casa,… con esercizi di rilassamento, iniziate a distendervi…

Dopo aver fatto gli abituali esercizi in palestra o dopo una ricreazione particolarmente “dinamica”, magari fatta in giardino, o dopo una giornata intensa con mamma e papà…  invitiamo i bambini a sdraiarsi. Introduciamo il concetto di riposo, calma, tranquillità, cessazione di movimento utilizzando un tono di voce suadente e basso, cantilenante. Magari, perché no, cantiamo una ninna nanna.
Invitate i bambini a sentire il proprio respiro sdraiati a pancia in su, L’ORSSETTO VA SU’ E GIU’.
Spesso il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie segmentarie.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato del torace, da eseguire in posizione di decubito prono (sdraiati a pancia in sù): chiediamo ai bambini se sono capaci di tirar fuori lentamente tutta l’aria che hanno nei polmoni. Facciamo ripetere queste espirazioni profonde per 2 minuti.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato degli occhi: chiediamo ai bambini di stringere forte gli occhi e poi di rilasciarli. Facciamo eseguire 5 ripetizioni, intervallate da espirazioni profonde.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della fronte: come sopra, chiediamo però di aggrottare la fronte e poi distenderla, con 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della bocca: facciamo serrare forte le labbra o i denti e poi rilasciare. Come prima, eseguiamo 5 ripetizioni con il rilassamento accompagnato da espirazioni profonde.
Chiediamo ai bambini se riescono, stando sdraiati in decubito prono, a rilassare il corpo e il viso lasciando che la bocca si apra da sola.
Ora proviamo il rilassamento contrastato relativo alle mani: facciamo serrare forte i pugni e poi rilasciare le mani, distendendo in modo naturale, non teso, le dita.(5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)
Facciamo ora stendere forte le gambe, come a volerle allungare; facciamole poi rilassare ed eseguiamo 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
E poi vorrei concludere con una breve incursione nel mondo della simbologia filosofica, facendovi colorare un Mandala.

Vuoi saperne di più sui Mandala? Cerca nel nostro sito inserendo in Search la parola “Mandala” e troverai una serie di interessanti articolo e mandala da colorare!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

 

Una mandorla e un chicco di uva

E’ difficile e complesso essere presenti a ciò che si fa in un mondo ricco di stimoli, di ritmi intensi e veloci, dove spesso si fanno due o tre cose contemporaneamente. Si inserisce il pilota automatico e così mentre si mangia si risponde al telefono e/o si legge una mail. Ma come stiamo così facendo? Cosa assaporiamo? Come viviamo?

Una mandorla e un chicco di uva passa possono farci vivere e comprendere che, pur non essendo semplice essere presenti a ciò che si fa, è possibile e soprattuto ci fa apprezzare e gustare, in questo caso, ciò che facciamo!

Per farci  un’idea di quanto possa essere vivacun’esperienza quando la mente è presente al suo fare in modo intenzionale e senza giudizio vi propongo la pratica dell’uva passa, io ho aggiunto una mandorla (per chi non amasse l’uva, ma vanno bene tutti i cibi) per un assaggio di consapevolezza, così come è descritta da Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel loro libro “Ritrovare la serenità” (Williams et al., 2010, p. 47-48).

A ogni punto dell’elenco leggerete quale azione e sensazione viene attivata.
1 – Tenere in mano
–Per prima cosa prendete un acino di uva passa, mandorla e tenetelo sul palmo della mano o tra pollice e indice. Concentrandovi su di esso, osservatelo come se non aveste mai visto un cibo  come questo nella vostra vita;
2 – Vedere
–Datevi il tempo di vederlo veramente; osservate l’acino d’uva passa, mandorla  con cura e con piena attenzione. I vostri occhi esplorano ogni parte, esaminando i punti in cui risplende la luce, gli incavi più scuri, le pieghe e le grinze e qualsiasi asimmetria o caratteristica unica.
3 – Toccare
–Rivoltate l’acino d’uva passa, mandorla  tra le dita, esplorandone la consistenza, magari a occhi chiusi, se ciò acuisce il vostro senso del tatto.
4 – Annusare
-Portatelo al naso inalate qualsiasi odore, aroma o fragranza che ne scaturisca, notando se ne frattempo avviene qualcosa di interessante nella vostra bocca e nel vostro stomaco.
5 – Mettere in bocca
–Ora avvicinate lentamente l’acino d’uva passa alle labbra, notando come la mano e il braccio sappiano esattamente come e dove collocarlo. Posatelo delicatamente in bocca, senza masticare, notando innanzitutto come ci è arrivato. Esplorate per qualche momento l’acino d’uva passa, mandarla con la lingua e le sensazioni che suscita in voi.
6 – Assaporare
–Quando siete pronti, preparatevi a masticare l’acino d’uva passa, mandorla  notando come e dove deve collocarsi per la masticazione. Poi, molto consapevolmente, date un morso o due e notate che cosa succede subito dopo, facendo esperienza delle eventuali ondate di gusto che emana mentre continuate a masticarlo. Senza ancora ingoiarlo, notate le semplici sensazioni generate nella vostra bocca dal gusto e dalla consistenza e come esse possano cambiare nel tempo, momento per momento, oltre a prendere nota di eventuali cambiamenti nell’oggetto stesso.
7 – Ingoiare
–Quando vi sentite pronti a ingoiare l’acino d’uva passa, mandorla vedete se prima di tutto riuscite a percepire l’intenzione di ingoiare mentre essa emerge, in modo da sperimentare consciamente anche tale intenzione, prima di procedere.
8 – Seguire le sensazioni
–Infine, vedete se riuscite a sentire ciò che rimane dell’uva passa, mandorla mentre scende nello stomaco e a percepire le sensazioni del corpo nel suo complesso, al termine di questo esercizio di consapevolezza nel mangiare.
Questo è un facile o difficile, semplice o complesso esercizio di presenza e consapevolezza nel compiere alcune azioni che non ci coinvolgono emotivamente, ma che nella pratica ci fanno vivere, esperire cosa significhi fare qualcosa presenti a noi stessi: mangiare del cibo.
Pensiamo, praticando la presenza e la consapevolezza, a ciò che facciamo e che, lentamente, momento per momento, diventeremo consapevoli e presenti alla nostre emozioni e azioni e a ciò ci darà ben-essere.

Noi, ieri,martedì abbiamo degustato con presenza e consapevolezza mandorle e chicchi di uva passa. Aspettiamo anche voi!
Elena
“Lo Spazio”
#FrescoRespiro