Psicoterapia corporea e DanzaMovimentoTerapia

Un tema alquanto moderno e attuale, misterioso e così semplice da vivere, ma non da spiegare!
Come mai la psicoterapia corporea all’interno di una conferenza europea di DanzaMovimentoTerapia.
Penso che possiamo tralasciare la definizione di psicoterapia, ma se avete qualche dubbio visitate questo sito serio e interessante http://www.crescita-personale.it/psicoterapia/1924/psicoterapia-perché-pagare-per-avere-aiuto/6700/a
La Psicoterapia corporea nasce tra dialoghi e confronti nel periodo freudiano, con William Reich e sviluppa l’aspetto corporeo della psicoterapia, proprio perché la mente è connessa al corpo e il corpo può assumere un importante ruolo nel percorso terapeutico della persona. Il corpo è immediato, arriva subito, comunica ed è intelligente. Attraverso l’espressione del copro, il suo movimento possono emergere memorie profonde e emergendo facilitano il cambiamento e il processo di cura della persona. La DanzaMovimentoTerapia tra le tecniche corporee può diventare un utile strumento all’interno di sedute condotte da uno/una psicoterapeuta corporeo.
Da sempre la danza ha espresso, come tutte le arti, il modo interno dell’artista,… Pensiamo alla danza come l’arte di esprimere se stessi attraverso il movimento…
La psicologia e la danza ad “un passo” si sono incontrate. Carl Gustav Jung ha portato la danza, il movimento libero, la creatività nei suoi percorsi di cura: in USA è particolarmente diffusa, ma anche in Italia e in Europa questa metodologia si sta sviluppando ( e alla II conferenza EADMT avremo molti esponenti italiani e europei che tratteranno attraverso relazioni e faranno sperimentare attraverso il corpo questi argomenti), un incontro tra la danza e la psicoanalisi junghiana. Un metodo conosciuto è definito “movimento autentico”, ossia un’ attività corporea completamente spontanea mediante la quale si possono esprimere i contenuti più profondi che appartengono alla sfera della mente inconscia (Chodorow J., 1998). Questa tecnica si avvicina a una delle tecniche di “immaginazione attiva” con cui si applica la psicoterapia analitica junghiana favorisce l’apertura a tutto ciò che è inconscio sostenuto stimolate dai movimenti naturali.

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Neuroni specchio a una conferenza!

Terza Puntata.
Oggi trattiamo di Neuroscienze, Questa disciplina si occupa dello studio del sistema nervoso e alla prossima conferenza EADMT organizzata da APID sarà ospite Il Prof. Vittorio Gallese. Tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma (coordinato da Giacomo Rizzolatti e composto da Luciano Fadiga, Leonardo Fogassi, Vittorio Gallese e Giuseppe di Pellegrino) si dedicò allo studio di un’area della corteccia cerebrale deputata al movimento. Questi studi sono stati oggetto di approfondimenti, critiche, discussioni.
Ma per il nostro piccolo mondo cosa sono i neuroni specchio e che importanza hanno?
Paragrafi Tratti da un capitolo di “Ascolto! Dunque sono Corpo e movimento per una crescita fisica psichica e spirituale” di Elena Maria Fossati

ASCOLTO! Dunque sono


Il cervello umano è molto complesso; in esso sono presenti le strutture e le funzioni di esseri meno evoluti, è presente la nostra filogenesi: il “cervello rettile” che al momento della nascita costituisce il 94% della massa cerebrale e che presiede alla regolazione del movimento, all’assunzione della postura, e ai bisogni più primitivi. Il “cervello mammifero”, (…), il “cervello umano”, propriamente detto, forma la corteccia cerebrale, esercita una funzione cognitiva evolutiva in base a fattori genetici, esperienze precedenti e alla memoria. (…)
Le esperienze che noi tutti facciamo, che il bambino-la bambina fanno incidono sulla nostra mente e così eventi del passato spesso continuano ad avere un impatto sul modo di percepire il presente e di costruire il futuro.
A partire dai primi momenti di vita il nostro cervello è in grado di rispondere alle esperienze modificando i collegamenti fra i neuroni, che costituiscono le unità di base del funzionamento cerebrale. Tali connessioni sono fondamentali per il cervello e svolgono un ruolo importante nei processi che permettono di ricordare le esperienze. La struttura del cervello plasma le sue funzioni; le funzioni del cervello e le esperienze generano la rete di connessioni, creando la mente, che definisce ciò che siamo.
(…)
La mente è il risultato delle attività del cervello ed elabora le informazioni in differenti modi: alla base vi sono i sistemi percettivi, come vista, udito; a un livello superiore vi sono le varie forme di intelligenza, linguistica, spaziale, cinestesica, musicale. La nostra percezione influenza il nostro comportamento, i dati provenienti dal mondo esterno vengono da noi elaborati e generano reazioni specifiche. Gli emisferi cerebrali hanno modalità distinte di elaborazione, la separazione permette loro di lavorare in modo quasi indipendente, ma, grazie al corpo calloso che li collega, abbiamo la possibilità di avere uno scambio di informazioni. La modalità destra di elaborazione è olistica, non lineare, visiva, spaziale. Le forme di comunicazione non verbale, il senso integrato del corpo, i modelli mentali del sé, sono processi “governati” dall’emisfero destro. La modalità sinistra è tipicamente lineare, logica, basata sul linguaggio.
(…)
Le esperienze influenzano il modo di percepire il presente, creano modelli mentali del mondo. Le esperienze che integrano le sensazioni, che hanno origine dal nostro corpo e dalle nostre interazioni con gli altri, possono costituire le basi su cui il sé si sviluppa.
(…)
Lo sviluppo di queste aree corticali (in particolare la corteccia orbi- frontale) aiutano a migliorare la percezione di sé e di sé con gli altri. Le esperienze corporee formano le fondamenta per la costruzione del senso del Sé. La possibilità di avere “un tempo e uno spazio speciali” permettono al bambino e alla bambina, all’adulto, in relazione con il conduttore, l’educatore, l’adulto,… di sviluppare una più profonda consapevolezza di sé e di plasmare attivamente le modalità con cui percepiscono e creano la loro vita. Il bambino/a, l’adulto nel setting, nello spazio di movimento, si muovono in uno spazio speciale dove possono permettersi di sperimentare, organizzare, paragonare lunghezze, dimensioni, direzioni, forza,… in questo luogo sperimenteranno anche il tempo: il tempo lineare della vita e la propria storia.
In questo spazio di relazione e di azione il bambino/la bambina apprendono, mettono in relazione percezione ed azione, si crea un collegamento tra azione motoria e percezione: il nostro cervello si attiva attraverso i “neuroni specchio”.
I neuroni specchio sono una classe di neuroni specifici che si attivano sia quando si compie un’azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri (in particolare tra con- specifici). I neuroni dell’osservatore “rispecchiano” quindi il comportamento dell’osservato, come se stesse compiendo l’azione egli stesso. Questi neuroni sono stati individuati nei primati, in alcuni uccelli e nell’ uomo. Nell’uomo, oltre ad essere localizzati in aree motorie e pre- motorie, si trovano anche nell’area di Broca e nella corteccia parietale inferiore. Alcuni scienziati considerano la scoperta dei neuroni specchio una delle più importanti scoperte delle neuroscienze degli ultimi dieci anni.
L’osservazione diretta dei neuroni specchio è stata più difficile nell’uomo che non nelle scimmie. Mentre in queste ultime si possono osservare i singoli neuroni, nell’uomo si possono osservare le attivazioni solo attraverso variazioni nel flusso sanguigno dovute ad esse. I primi esperimenti con esseri umani, condotti con immagini di azioni (afferrare, ecc.) prodotte graficamente al computer, diedero, infatti, risultati deludenti. La ripetizione degli stessi esperimenti con azioni eseguite e osservate fra persone in carne e ossa diede invece risultati più concreti. Affinando le tecniche di indagine e di “brain imaging” è stata eseguita una localizzazione precisa dei neuroni specchio umani.
(…) Esperimenti condotti dal gruppo del Prof. Vittorio Gallese dimostrano che nell’uomo l’attivazione dell’area di Broca e di altre aree in presenza di azioni complesse (afferrare per mangiare, dare un calcio a un pallone, prendere oggetti per ordinare) è senz’altro collegata al linguaggio in un sistema di “risonanza” più complesso che non quello della scimmia. La differenza sostanziale è che il sistema umano dei neuroni specchio codifica atti motori transitivi e intransitivi, è risultata cioè capace di codificare sia il tipo di azione che la sequenza dei movimenti di cui essa è composta. Nell’uomo non è necessaria una effettiva interazione con gli oggetti: i suoi neuroni-specchio si attivano anche quando l’azione è semplicemente mimata. Anche se il loro ruolo primario rimane quello di comprendere le azioni altrui, il contesto umano è evidentemente più complesso.
(…) Il Prof. Gallese sottolinea che quando osserviamo un nostro simile compiere una certa azione si attivano, nel nostro cervello, le stesse cellule che entrano in funzione quando siamo noi stessi a compiere quel gesto. Questa scoperta suscita nuove riflessioni, perché ha messo in luce come la reciprocità che ci lega all’altro sia una nostra condizione naturale, pre-verbale e pre-razionale.
L’animale umano è un animale sociale, che per crescere e vivere ha, per sua natura, bisogno della relazione – da quella fisica a quella comunicativa – con i propri simili. Uno dei meccanismi fondamentali dell’interazione sociale è l’imitazione. Spesso ci capita di imitare certi gesti, ma non abbiamo idea di come sia possibile farlo, di cosa si debba sapere per imitare. Possiamo imitare l’azione altrui, perché il nostro cervello risuona, per dir così, assieme a quello della persona che stiamo osservando. Si tratta di un meccanismo cerebrale fondamentale, perché permette una sorta di comunicazione non linguistica fra i cervelli. C’è di più: se quel che fai tu è simile a quel che faccio (o potrei fare) io, allora io sono in qualche modo tuo simile, e viceversa. La soggettività umana, ma probabilmente anche quella di animali diversi dall’Uomo e dalla Donna, nasce attraverso meccanismi cerebrali di questo tipo.
Detto altrimenti, l’animale umano scopre se stesso – così come sosteneva Merleau-Ponty , come quel certo corpo che è, quella certa soggettività che è, soltanto attraverso la relazione con l’altro. I neuroni specchio riconoscono le intenzioni altrui. Il Bambino, la Bambina, l’adulto nel gruppo vedono se stesso/a nel movimento dell’altro, entra in contatto con lo stato della mente del compagno, della compagna, creano una sensazione di risonanza, di condivisione di flussi di energia: “Ascoltano!”. Quando si provano sensazioni positive o negative possiamo noi adulti condividere questi stati emozionali e contribuire a rendere queste sensazioni consapevoli. Queste esperienze sono difficili ma molto gratificanti.
“(…)In effetti, le esperienze corporee interagite con il mondo circostante sono le basi dello psichismo, dalle rappresentazioni inconsce alle rappresentazioni coscienti”.
Winnicott
Elena Fossati
“Lo Spazio

EMBODIMENT e la II Conferenza EADMT by APID

Seconda puntata

Entriamo nell’analisi dei temi che saranno trattati alla 2^ Conferenza EADMT “Crisi, Creatività e Società:  DanzaMovimentoTerapia Embodiment nei percorsi interdisciplinari”.
Leggiamo tra le tematiche trattate: Embodiment e pratica creativa – professionalità diverse dialogano intorno al concetto di “Embodiment” (specificità di esperienze radicate nel corpo) in campi alleati della clinica e del sociale.
Embodiment: un termine tecnico inglese, ma entrato nella nostra terminologia e spesso non tradotto. Il dizionario online Treccani ben definisce il significato
All’interno del panorama psicologico, psico-corporeo, della danza e del movimento l’”Embodiment” è fondamentale, perché tutto passa dal corpo. La via dell’Embodiment per stare bene nel mondo è anche incarnata nel corpo (concedetemi la frase “la via per stare bene nel mondo”!).
Per noi DanzaMovimentoTerapeuti tutto passa in primis dal corpo e la danza ne è l’evidenza. La danza svolge un ruolo importante nella guarigione e nel miglioramento della salute. L’esperienza corporea, la conoscenza dell’esperienza corporea è un’esperienza olistica, ovvero che coinvolge la persona totalmente mente e corpo.
In Occidente per molto tempo siamo stati condizionati dalla considerazione di suddivisione di noi stessi come corpi e spiriti, corpi e menti, corpi e anime. Gran parte della nostra cultura affermava (forse qualcuno afferma ancora) la nozione di Platone che il nostro vero io è intrappolato in questi corpi. Anche quando si cerca di superare questo dualismo, spesso ricadiamo nel parlare dell’intimo collegamento tra queste polarità, come, per esempio, quando si discute di malattia, oppure se ci viene chiesto dove il nostro vero sé si trovi, se nel nostro corpo o nella nostra mente, molti probabilmente rispondono: nella nostra mente.
La nozione di Embodiment è una nozione completamente e totalmente umana. Questo è l’Embodiment: si è nel corpo, si è “incarnati, incorporati completamente coinvolti con la carne ovvero totalmente” in una società, in una cultura, in una lingua.
L’Embodiment è in un certo senso una confutazione del concetto cartesiano di polarità mente / corpo, è più di questo. Noi non siamo solo incarnati come individui. La nostra cultura, la nostra lingua e la nostra arte ci dicono che è il nostro modo di essere-nel-mondo, significa essere con gli altri. Essere umani comporta esistere, vivere in un mondo che è essenzialmente legato al materiale (non mal interpretate la parola materiale), alla fisica, la cinetica, spaziale, temporale.
Essere umani è essere Embodied!

Da sperimentare con tutto noi stessi in queste giornate di lezioni, dibattiti, dialoghi e workshop su questo tema.
Elena Fossati
“Lo Spazio”

A PIEDI NUDI…

“A piedi nudi nel parco” non lo avete mai visto?Forse a causa della vostra età, ma ve lo consiglio anche per la scena della camminata a piedi nudi…

Sembra che questa estate vada di moda camminare a piedi nudi!
una serie di portali, anche il blog di  “Io Donna” del Corriere della Sera, ci raccontano e ci illustrano dove sperimentare la possibilità del camminare a piedi nudi…
Vi ricordate che vi ho parlato molte volte del camminare, di quanto faccia bene alla salute e al ben-essere.

Oggi trattiamo dei piedi nudi e molte lettrici sottolineeranno che per mostrare i piedi nudi occorra avere dei piedi bellissimi e ben tenuti (smalto, trattamenti di un’ottima estetista).

Innanzitutto i piedi hanno bisogno di molte cure, essi sopportano tutti i giorni le nostre scarpe e il nostro peso, poco o tanto che sia.
Vi consiglio di massaggiarli sempre prima di andare a letto e dopo un defaticante pediluvio (nella mia rubrica benessere e salute ho parlato dei piedi).
Simbolicamente i piedi sono le radici. Pensiamo anche nel linguaggio: a piedi della montagna,… nelle culture e nelle tradizioni i piedi hanno assunto ruoli diversi (es. la Cina). Dal punto di vista della nostra evoluzione embrionale il piede si forma tra le ultime parti del corpo e raggiunge la sua forma, nel bambino, verso i 5 anni (ora capite perché i bambini hanno bisogno di camminare scalzi). Le storte alle caviglie, i dolori ai piedi hanno un significato simbolico nel panorama psicosomatico!
Secondo la riflessologia plantare sul piede è rappresentato il nostro corpo e se lo guardate di profilo dall’alluce al tallone rappresenta proprio la nostra colonna vertebrale!

Il piede nudo appoggiato su superfici non rigide, ma che possano ammortizzare la percussione del tallone a terra, è davvero salutare… camminare sul legno, o su un prato, o sulla sabbia facendoci rimbalzare delicatamente sui talloni, crea un massaggio “percussivo” a tutto il corpo, fatelo delicatamente però per salvaguardare la colonna vertebrale!
Se parliamo di energia, il piede nudo appoggiato sulla tipologia di superfici appena citate, ci permette di scaricare tensioni. Quando abbiamo mal di gambe o mal di schiena proviamo a cambiare in casa a piedi nudi.
Fate attenzione a camminare a piedi nudi su superfici calde: spiaggia calda, asfalto (oltretutto l’asfalto è poco indicato in quanto superficie rigida) perché non fa per nulla bene al nostro sistema venoso. Se camminate a piedi nudi nel parco per concludere prestate attenzione agli insetti (punture!). Via libera con attenzione sui sassi, al mare, nell’acqua,… Prestando sempre attenzione ai dolori e poi provvedendo a un suon massaggio con creme o olio. Siate che consapevoli che camminando a piedi nudi sicuramente si creeranno ispessimenti della pelle proprio perché la pelle ci protegge! Quindi non lamentatevi se la pelle dei vostri piedi non sarà più morbida come la pelle di un bambino!

Per concludere pensiamo un po’ con i piedi!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

CALDO? Sì ma con alcuni trucchi

A tutti piace l’estate, ma a molti dà fastidio e disagio il caldo.
Cosa possiamo fare in modo naturale, per non incorrere nell’uso spropositato dei condizionatori?
Per quanto riguarda il nostro corpo, sudore, calore alla testa,… ci possiamo fare aiutare dagli oli essenziali:
O.e. alla menta: qualche goccia in olio di mandorle, o in un bagno schiuma, o shampoo (in commercio ci sono prodotti di qualità con o.e. di menta). Prestare attenzione agli occhi e alla mucose.
O.e. Lavanda: utile anche per punture insetti. Igienizzante e rinfrescante. Sale, olio essenziale e sapone neutro liquido, per uno scrub rinfrescante…
Pediluvi e docce seguendo il metodo Kenipp: interessante un articolo tratto dal sito della provincia di Bolzano 
Pediluvi con alternanza di acqua fredda e calda, concludendo con acqua fredda.
Docce con alternanza di getti freddi e caldi concludendo con doccia fredda (ricordarsi con il doccino di partire sempre dalla periferia -arti- per poi arrivare al centro -stomaco, cuore-)
Sciacquarsi la testa, quando si lavano i capelli, con un getto finale di acqua fresca.
Crema corpo o olio, a base con o.e. rinfrescanti e tonificanti: menta, lavanda, rosmarino.
E poi:
Bere più acqua perché d’estate si suda di più! Berla lontano dai pasti perché il nostro organismo la possa assorbire più facilmente e non si mescola con il cibo. Inizia appena sveglia/o con un bel bicchiere d’acqua.
Come sempre attenzione a alcolici, bevande gasate… (ma questo lo sapete già)
Frutta e verdura ci aiutano e in questo periodo ne abbiamo molta a disposizione!
Cuciniamo dei piatti, leggeri e magari suddividiamo il pasto, che rimane meno pesante: il frutto magari mangiamolo tra la colazione e il pranzo e tra il pranzo e la cena…
E se vuoi rinfrescarti in modo diverso ti aspetto per un  #FrescoRespiro a “Lo Spazio”

Buon Luglio
Elena Fossati
“Lo Spazio”

Colori e Cromoterapia

Dalla teoria dei colori di Goethe, alle bellissime case colorate del Nord Europa… I colori sono importanti protagonisti della vita dell’uomo, della donna, degli animali, dei vegetali: insomma i colori sono fondamentali per tutte le creature della terra.

Dai sette colori dei chakra, ai sette colori dell’arcobaleno, ai colori primari e secondari, il colore ha sempre avuto un importante riflesso, stimolo su di noi fin da bambini.

La Comoterapia oggi giorno contestualizza l’uso del colore come mezzo per portare al benessere psico emotivo, ma anche fisico. Rifacendosi alle antiche culture e a studi recenti sull’uso del colore e sulle sue potenzialità, si è messo a punto un sistema che vede l’uso del colore a scopo terapeutico, di benessere (non utilizzo la parola “terapeutico” come è utilizzata nella biomedicina, utilizzo questo termine secondo l’etimologia  greca).

Molto semplicemente allora iniziamo a pensare al nostro arcobaleno di colori, un excursus nella Cromoterapia… il colore che cura!

Rosso

Arancione

Giallo

Verde

Blu-turchese

Indaco

Viola, oppure bianco, oppure oro.

I colori dei chakra, che agiscono sul nostro sistema fisico, psichico, emotivo secondo la cultura e medicina tradizionale indiana.

Senza entrare troppo in profondità nell’argomento è importante usare, allenare il nostro occhio, vedere, incantarci davanti al colore. Le sfumature, l’energia, il calore che il colore dà,  non solo fa bene alla nostra vista, ma a tutto il nostro sistema psichico, fisico, spirituale. Quanto è importante stimolare i bambini al colore e quanto è importante educare, coloro che non vedono correttamente i colori, per esempio i daltonici, oppure i non vedenti, alle sensazioni fisiche, uditive, gustative che il colore ci da.

Allora il rosso come il sangue, la carne, l’amore quei fiori rossi profumati intensi; il primo chakra, molto fisico, primitivo, stimolante. pensate quando indossate qualcosa di rosso.

L’arancione è il colore dell’arancia, dei Kaki, gli ultimi frutti del raccolto, così arancioni pieni di energia data dal sole, quell’energia, che si è così bene fissata nel frutto e che si può sprigionare lentamente  mantenendo tutte le proprietà accumulate durante l’estate. Il colore dell’energia, di quell’energia che può essere rilasciata lentamente nel tempo. Mettiamoci qualcosa di arancione, se abbiamo una lunga giornata, intensa, dove dobbiamo mantenere un’energia sempre elevata nel tempo!

Il giallo, giallo spesso colore contraddetto, contraddittorio, spesso mal interpretato, ma se pensiamo ai limoni, o anche al sole giallo dei bambini, l’energia di questo colore… un’energia che ci aiuta a riflettere, a pensare, che tiene viva la mente come l’odore aspro del limone.

Il verde: il verde dei prati, un relax per i nostri occhi e per il nostro spirito.  Le sale operatorie verdi: verdi come la purezza, il pulito, il relax. Non entro in merito nell’analisi del colore verde: colore freddo.

Il blu, turchese: l’intensità del blu e del turchese del mare, come nei quadri di Antonella Natalis, mari i profondi che ci fanno entrare nella profondità dei nostri sentimenti. Il chakra blu, il chakra della Gola, della comunicazione, quanto importante è stare nella profondità, nella nostra interiorità, ma quanto è importante usare la nostra profondità per la relazione, per non chiuderci in una interiorità depressiva.

Il colore indaco: il colore dell’uva, che ci porta secondo la medicina indiana e secondo la teoria dei chakra, verso un mondo più spirituale, più esterno alla nostra fisicità e poi il viola, il bianco l’oro, i colori secondo i chakra della spiritualità, dell’incontro con il divino,  dal punto di vista spirituale, ma anche molto dentro di noi!

Da oriente a Occidente quindi il colore è molto importante, basta solo fermarci un poco ad ammirarlo e soprattutto ad utilizzarlo. Lasciamoci così portare dalla stagione che verrà, l’autunno, ad utilizzare, ad prezzare i colori della stagione e poi farci accompagnare anche nell’inverno e così poi nella primavera e nell’estate; la natura è saggia nella scelta dei colori e noi, aiutati dalla moda, dai vestiti, dai tessuti,… possiamo dare un tocco di colore a noi stesse, alla nostra casa, per darci uno stimolo, un aiuto tutti giorni nella nostra quotidianità.

Buon settembre colorato

Elena Fossati

Salute e Benessere

 

 

Settembre: i fiori e le danze con Marta

Settembre è arrivato…
In questi giorni incontro spesso Marta, una donna eclettica, floriterapeuta, conduttrice di seminari sulle Danze Sacre e Meditative, DanzaMovimentoTerapeuta APID (l’avete già conosciuta attraverso un’intervista). E’ Esperta in Medicina non Convenzionale, si occupa di Antroposofia, di alimentazione, con uno sguardo particolare su tutto ciò che appartiene all’universo del femminile.
Sabato prossimo danzerò con lei … e con lei ho già danzato parecchie volte … danze per mano … semplici … non imbarazzanti … ma evocative … che fanno riscoprire la propria presenza, femminile e maschile, il proprio centro, il proprio ritmo…
Lei e io ci confrontavamo su questo periodo: il rientro ai ritmi quotidiani,… la stagione estiva al suo termine…
E mi raccontava…
“L’autunno secondo l’antroposofia è il lento rientrare della terra in sé (in completa espansione durante l’estate ). Nella medicina cinese, la terra si ritira e da’ spazio all’energia del Cielo.
Alla luce di questo il fiore e la danza più indicate -mi dice Marta- mi sembrano ELM, fiore che va a risvegliare la qualità del sostegno, dentro la ripresa del nostro rientrare nei ritmi quotidiani, la danza di ELM ci porta dentro al movimento rotatorio del bacino e dei quattro passi, alla presa di coscienza dell’energia del primo chakra, quello legato alle nostre radici….. Rientriamo in noi per nutrire ciò che ci può dare sostegno in questo nuovo inizio.
L’altro fiore è WALNUT, fiore della rinascita, fiore che ci accompagna e ci protegge dentro i nostri piccoli e grande cambiamenti, in questo caso dentro il cambio di ritmi energetici e quotidiani che il rientro dalle vacanze, le giornate più corte …… Ci chiedono di operare…”.

Per i fiori fateli preparare da una brava floritereputa, come Marta, e per danzare … venite sabato a danzare con noi!
Vi aspetto
Elena Fossati

 

Per avere un’idea:
L’appuntamento di sabato 5 settembre inserito negli eventi patrocinati dalla provincia di Monza e della Brianza.
Marta e le danze a “Lo Spazio” 
Un articolo dell’anno scorso sulle danze sacre e meditative, nella sezione benessere e salute del blog trovate anche informazioni sulla floriterapia
La Danza Elm: semplice vero? È una modalità di muoversi e danzare molto forte… perché il corpo, con i passi, disegna cerchi figure,…

Rientro dalle Vacanze

Rientrate dalle vacanze, oppure lì lì per farlo, siete già bombardate da diete, proposte per riprendere i ritmi,…

Non voglio bombardarvi con decaloghi per rimettervi in forma o togliere lo stress,…

E Allora oggi: “Accetta il consiglio… per questa volta”! Clicca qui 

Elena Fossati

 

Fiori per le emergenze

 

Un aiuto dalla floriterapia, dai Fiori di Bach per le situazioni di emergenza: “Rescue Remedy”. i fiori per le emergenze.

Composto da cinque fiori: Impatiens, Star of Bethlehem, Cherry Plum, Rock Rose e Clematis.

È utile nei momenti di stress: es. prima di prendere un aereo (se si ha paura di volare), prima di un esame, di un meeting di lavoro impegnativo, prima di andare dal dentista… utile per le paure, per le notizie inaspettate,… dopo un incidente. Non sostituisce le cure mediche e non influisce su di esse, non crea assuefazione; è un aiuto naturale, di supporto.

4 gocce assunte direttamente in bocca e magari ripetute a distanza di qualche minuto; oppure diluite in acqua (utili anche per le afte) o su una zolletta di zucchero (utili dopo il parto).

Per approfondimenti sulla floriterapia: Benessere e Salute

Elena Fossati

Fiori da tenere in valigia!

L’estate, le vacanze… Saremo accompagnate dai fiori!

Questa settimana iniziamo con i fiori da tenere in valigia, utili per noi, i nostri figli…

L’Arnica:

Un fiore che cresce nelle zone montuose, della famiglia delle Asteracee.

Non tratterò l’uso dell’arnica come rimedio omeopatico e fitoterapico, macerati,… E nemmeno il suo uso nella floriterapia.

Ormai molto conosciuta e utilizzata per contusioni e traumi, utile anche, se associata al pino mugo, magari in lozione, per massaggi prima e dopo le camminate in montagna, o sport intensi. Eccezionale anche per aiutare le gambe dopo viaggi in aereo o auto In gel, pomata, o in lozione, da mettere in valigia per adulti e bambini.

La Calendula:

Della famiglia delle Asteracee, cresce nelle zone mediterranee

Anche per la calendula non tratterò l’uso interno.

È utile in estate per le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, rinfrescanti, emollienti; un rimedio davvero utile per le scottature da sole e eritemi, le ferite, gli arrossamenti e irritazioni della pelle: es. la dermatite da pannolino dei bebè per il caldo!

L’Ortica:

Tanto è irritante, quanto utile!

No la useremo in questo caso per decotti o in cucina, ma in crema o gel: utile per le punture di insetto; al mare per il contatto con le meduse o come alleato della calendula per la troppa  esposizione ai raggi solari.

 

Buona preparazione di valigie!

 

Elena Fossati