Il Labirinto

Ho passato questo fine settimana per lavoro a Viareggio e ho colto l’occasione,in un pomeriggio di pausa, di andare a visitare la vicina Lucca, la bella città con il labirinto.

Sono affascinata dai labirinti: ho camminato sopra il labirinto di Chartres, vorrei creare un labirinto in giardino; penso che questo simbolo faccia parte di noi, me ne danno conferma studiosi della psiche e dell’antropologia, uno di questi e Carl Gustav Jung. Jung parla di archetipi, ma cos’è un archetipo? È una rappresentazione mentale che fa parte dell’inconscio collettivo, ovvero fa parte di tutti noi e si manifesta in simboli presenti in tutte le culture e in ogni epoca storica. Così è per il labirinto: a partire dal labirinto di Cnosso, fino ad arrivare a questo piccolo labirinto all’entrata del Duomo di Lucca,… l’uomo, la donna hanno da sempre riportato in disegni, pavimentazioni, rappresentazioni questa misteriosa figura.

Labirinto
Labirinto di Chartes Foto di Elena Fossati

Tornata a casa ho aperto il mio grande libro “Il libro dei simboli” e sono andata a rileggere e voglio condividere con voi. Il labirinto è un antico simbolo, la sua forma è presente in natura nelle conchiglie, nell’intestino, nelle tele dei ragni,… le spirali e le anse che precorrono il labirinto sono state trovate nelle pitture rupestri, in incisioni. Questi labirinti forse rappresentano la via che porta dal regno visibile, umano alla dimensione invisibile, il divino, ripercorrendo la strada, come è successo a Teseo. All’interno di un labirinto ci si muove in maniera imprevedibile: avanti, indietro, come in una danza. In un labirinto si crea un’esperienza. Camminare nel labirinto, percorrere un labirinto con un dito, ti porta simbolicamente in un mondo altro, crea una sorta di vuoto. Percorrere questo sentiero, questa strada, a volte difficile, a volte senza uscita, conduce la persona via via verso un centro. Se dall’Alto se ne comprende l’ordine, al suo interno tutto può apparire confuso. Il labirinto ha così un significato contraddittorio, duale: c’è confusione e c’è chiarezza. Forse è proprio per questa dualità che l’uomo, la donna, hanno da sempre avuto il bisogno di creare labirinti e di percorrerli. E tu hai il tuo labirinto?
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Elena Fossati

Estate voglia di frutta e verdura: il biologico

È arrivata l’estate, il caldo, il sole ci fanno desiderare frutta e verdura e in questa stagione ce n’è da sbizzarrirsi.

Possiamo comprare frutta e verdura al supermercato, dal fruttivendolo, ma sempre di più le persone si avvicinano al biologico per molti motivi diversi: c’è chi desidera una sana alimentazione c’è chi desidera mangiare cibi più saporiti. Altre persone per rispettare l’ambiente, gli essere umani,…
Il cibo biologico è controllato dal regolamento europeo sul biologico (n. 834/2007). I principali controlli riguardano i pesticidi, gli OGM, il mantenimento della fertilità del suolo.
All’interno del settore del biologico un posto privilegiato e a parte è occupato dall’agricoltura biodinamica di scuola steineriana.
È vero il biologico ha un costo ma rispetto a cosa? Un prodotto dell’agricoltura convenzionale spesso deve essere ripulito da sostanze chimiche. Il prodotto biologico ha la necessità di meno acqua e consuma meno energia. Vi è anche un rispetto per il paesaggio e per il lavoratore. L’attenzione al prodotto da parte dell’acquirente per la sua qualità e quantità sviluppa a lungo andare un risparmio delle risorse economiche.

Voglio condividere con voi uno speciale creato da Naturasi per Expo Milano 2015.

Buona lettura!

Elena Fossati

Il Gusto delle Artiterapie

Le lettrici e i lettori della mia rubrica sanno che sono una DanzaMovimentoTerapeuta (una professionista delle Artiterapie). Chi legge un mio articolo oggi per la prima volta, se desidera conoscere queste pratiche può leggere alcuni articoli nella rubrica Benessere e Salute!

Che relazione c’è tra Gusto e Artiterapie? Bene una Buona relazione!

Nell’anno di Expo “Il Gusto delle Artiterapie. Assaggi per nutrire il corpo e l’anima!”

Le più grandi Associazioni in Italia nell’ambito delle Artiterapie, per la prima volta a Milano insieme per un grande Evento in materia di Artiterapie: più di 120 appuntamenti tra Laboratori Espressivi, Tavole Rotonde, Mostre e Spettacoli. Quattro giorni, dal 25 al 28 giugno – EXPO 2015 all’interno del calendario EXPOINCITTA’. Garibaldi, Cam Gabelle, Fabbrica del vapore, Casa del volontariato zona 1, Spazio Chiama Milano, Ciessevi, Ospedale San Paolo, e molti studi di professionisti delle artiterapie in diverse zone della città di Milano.
Tutto a ingresso libero previa conferma di partecipazione inviando una mail a ilgustodelleartiterapie@gmail.com

Perché l’Arte è Nutrimento per l’Anima e la crescita personale.

Il Programma:
Laboratori Espressivi, Percorsi di benessere, di espressività, di creatività di gruppo Ogni giorno, a partire dalle 10.00 fino a tarda sera, 120 Laboratori di Musicoterapia, Arteterapia, DanzaMovimentoTerapia, Drammaterapia aperti al pubblico. Il tema centrale per lo sviluppo di tutti i laboratori sarà quello dell’ALIMENTAZIONE e ciascun gruppo di partecipanti sarà condotto e stimolato dagli arteterapeuti a esprimersi sul proprio rapporto con il cibo e il nutrimento, utilizzando di volta in volta strumenti musicali, tecniche e materiali plastici ed artistici, percorsi teatrali o di movimento corporeo.

Ai Laboratori potranno partecipare: famiglie, anziani, gruppi di cittadini o persone singole, utenti di centri diurni disabili e psichiatrici, ragazzi di tutte le età dalla scuola materna al liceo, singolarmente o in gruppi accompagnati da educatori e animatori. Per gruppi e target speciali è necessario prenotarsi anticipatamente alla ilgustodelleartiterapie@gmail.com

Conferenze e Tavole Rotonde Momenti di scambio e riflessione aperti a operatori e pubblico centrati sul rapporto tra Cibo e Artiterapie. Un fitto programma d’incontri su tematiche di grande interesse per pubblico e operatori. Tra i temi proposti:
Artiterapie come prevenzione e cura per i Disturbi Alimentari
I Laboratori nelle scuole: esperienze di laboratori sull’alimentazione.
Il rapporto corpo – cibo – linguaggi artistici
Cibo e affetti
Il cibo nell’immaginario umano: miti, fiabe, racconti
La preparazione del cibo: relazioni umane e condivisione

Venerdì 26 giugno presso –Ospedale San Paolo Convegno su Riabilitazione dei disturbi alimentari e Artiterapie

Eventi, Mostre e Performance
Artiterapie in mostra
Il Risultato di esperienze condotte da professionisti delle Artiterapie in contesti diversi (scuole, centri disabili, centri anziani, carceri, ecc …) sul tema dell’Alimentazione, i quattro giorni di Expoincittà saranno animati anche da mostre, proiezioni, spettacoli, cui il pubblico avrà libero accesso.
I Protagonisti
Oltre 120 professionisti delle Artiterapie, medici, psicologi, educatori, artisti. L’iniziativa è sostenuta e patrocinata da Fondazione Cariplo e Comune di Milano Consiglio di Zona 1 ed è inserita nel cartellone ufficiale di Expoincittà

Le Artiterapie
Le Artiterapie sono considerate a tutti gli effetti metodologie per la crescita, il benessere delle persone, e la riabilitazione all’interno di equipe multi-professionali. Le Arti Terapie, pur avendo come obiettivo il benessere, non sono professioni sanitarie e non svolgono attività riservate alle professioni sanitarie. Il termine “terapia” è da intendersi in riferimento alla nozione estensiva di
“salute” così come formulata dall’OMS: “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.
Sono praticate con singoli e gruppi di qualunque età, in situazioni di benessere e crescita personale o in situazioni di disagio psicofisico, con gruppi omogenei per difficoltà o in gruppi integrati .
Praticate in tutto il mondo da oltre 60 anni, sono riconosciute per il loro alto valore formativo e riabilitativo e sostenute da un corpus di studi che ne comprovano l’efficacia e la validità.
In Italia si sta attualmente completando l’iter di normazione della figura professionale del
Professionista delle Artiterapie.
Le associazioni professionali presenti nell’evento “Il Gusto delle Artiterapie” mantengono anche come riferimento le norme europee attualmente vigenti.

L’Intero programma: http://www.apid.it/il_gusto_delle_artiterapie/

 

Il Solstizio d’Estate

Sapete che le tradizioni, i riti e i miti mi affascinano!

Se il solstizio d’inverno è il simbolo della speranza, si arriva al massimo del buio … per tornare alla luce; il solstizio d’estate è il tempo dell’abbondanza!
Le giornate sono ora ricche di luce, le notti sono corte, la natura è al massimo del sui risveglio.
Le tradizioni del solstizio d’inverno si celebrano ancor oggi: in quel periodo ci sono le festività natalizie; i riti del solstizio d’estate sono quasi scomparsi, permangono nel Nord Europa dove, dopo il Natale, la festa di Mezza Estate (Midsommar) è la ricorrenza più importante del calendario (Svezia). Il Nord Europa festeggia con la Luce con cibo, bevande, danze, canti, fiori e erbe.

La nostra antica tradizione ci rimanda invece ai Fuochi di San Giovanni (24Giugno); alla raccolta delle noci per fare il nocino; alla raccolta delle erbe aromatiche (artemisia, verbena, iperico,…). Il periodo di fertilità e abbondanza del solstizio, ci ricorda le spose di Giugno. Anche nei nostri paesi le danze tradizionali sull’aia andavano a ritualizzare e festeggiare questo momento, insieme a vino e cibo!

Da un lato la tradizione, dall’altro il significato simbolico del processo di trasformazione che questo evento porta in sè.
Fermiamoci davanti a questo fenomeno che fa parte di noi, della natura, del cosmo. Diamogli uno spazio: quest’anno il 21 giugno sarà di domenica e quindi potremo magari ritualizzarlo andando in mezzo alla natura, con un pic-nic, assoporando il tramonto,… Noi danzeremo a Bovisio Masciago (evento gratuito con conferma di partecipazione) attorno al fuoco Raku!

Buona Estate!

Elena Fossati

Ultimi Giorni di Scuola!

I ragazzi e le ragazze lo stanno facendo già da un po’… il conto alla rovescia per gli ultimi giorni di scuola!

I genitori, soprattutto le mamme, magari sono in ansia da un po’: promozione, bocciatura, esami…
Tutti siamo impegnati, magari in tensione e anche stanchi e proprio in questi momenti c’è il rischio di creare un grande caos e di non agevolare chi invece è impegnato nel rush finale!
Come aiutare senza essere troppo invadenti e direttivi/e !?!?!

Innanzitutto con il buon cibo:
I carboidrati non devono mai mancare: pasta, riso, pane integrali.
L’adorata Pastasciutta, al pomodoro o con le verdure di stagione non troppo appesantita da condimenti (es. occhio al ragù di carne gustoso, ma molto pesante e quindi non aiuta un pomeriggio di studio!).
E di secondo? I ragazzi/e hanno bisogno di proteine e verdure. Le proteine non solo dai derivati dagli animali, ma anche dei legumi …
Le verdure, la frutta, per vitamine e sali, sempre di stagione!

I ragazzi/e, a meno che non prescritta da uno specialista, non sono a dieta e hanno bisogno di una corretta alimentazione ricca e varia.

Se l’ansia, lo stress, la paura fanno capolino tra una verifica e una interrogazione la miscela floreale di Edward Bach chiamata Rescue Remedy (o chiamata Resource Remedy da una nota azienda italiana nel settore della produzione e distribuzione di farmaci omeopatici), è utile da portare sempre con sé e da prendere al bisogno: 4 gocce sotto la lingua, o 2 spruzzi se si prende lo spray (utile anche da spruzzare su viso o polsi). Oppure si prelevano 4 gocce dal flaconcino originale e si versano in un bicchiere/ o bottiglietta d’acqua minerale (o altra bevanda non gassata). La miscela ottenuta va consumata a piccoli sorsi ogni 5-10 minuti circa o ogni tanto (utile da tenere in cartella o nello zaino).

In casa olio essenziale di lavanda per calmare gli animi, limone per la concentrazione!

E per noi mamme: un minuto di silenzio e meditazione silenziosa (vedi articoli precedenti nella sezione Benessere e Salute di Elena Fossati!)

Buona conclusione di anno scolastico!

Vino, salute e benessere

Domenica un nuova escursione tra le colline, questa volta dell’Oltrepò Pavese: a Casteggio.
Un’escursione tra vigneti, colline, cantine…
Il vino, una bevanda alcolica, piacevole, spesso protagonista controverso quando si parla di benessere e salute.
Ho pensato di parlare oggi di: Vino, salute e benessere. Cosa ne pensate?

Un assioma: come per tutto, il segreto sta nella quantità, nel bere correttamente! Bere non significa ubriacarsi. Inoltre ognuno di noi ha una tolleranza soggettiva all’alcool.

Sapere bere: la qualità di ciò che bevo, un’avvertenza non fare miscugli, i fantastici cocktail estivi sono un vero danno in quanto a zuccheri, alcool e qualità dei prodotti.

Un bicchiere di vino, qualitativamente buono, è in grado di apportare al nostro organismo molti benefici al sistema cardiocircolatorio, alla diuresi, alle articolazioni:  l’eliminazione di urina impedisce l’accumulo di scorie nel nostro corpo; alcuni vini rossi nelle situazioni febbrili o di reumatismo svolgono un’azione antivirale; alcuni vini grazie a elementi minerali sono utili per artrosi,… Hildegard Von Bingen, di cui ho scritto qualche settimana fa,  utilizzava il vino medicato e non solo da bere.

Il vino può essere applicato sul corpo, non esistono solo vini di uva; il vino, l’uva sono diventati anche strumento di bellezza!

Ippocrate, medico greco, lo consigliava assieme ad altre bevande alcoliche per combattere la febbre, come diuretico, come antisettico e aiuto nelle convalescenze.
Presso gli Egizi il vino veniva usato come anestetico locale.
In epoca Romana il vino era un rimedio terapeutico usato soprattutto nella preparazione di decotti a base di erbe medicinali. Era anche utilizzato nello svezzamento: verso un anno e mezzo il bambino veniva svezzato con briciole di pane imbevute in vino dolce aromatizzato. Galeno, il medico personale di Marco Aurelio, dedica un approfondito capitolo alla terapia con ricette a base di vino. L’uso del vino a scopo terapeutico continuò per tutto il Medioevo.

Oggigiorno, aldilà delle ricerche e dei consigli medici in merito all’utilizzo del vino, l’uva è una alleata della bellezza e della salute: le diete disintossicanti a base di uva, le sue proprietà anti-aging, i trattamenti in molti centri benessere e Spa a base di uva e vino. La Vinoterapia a base di polifenolo, una sostanza presente nell’uva e quindi nel vino, ricca di antiossidanti. Una pioniera della vinoterapia è Mathilde Cathiard Thomas, figlia di viticoltori francesi e fondatrice della nota azienda produttrice di creme e cosmetici di grande successo, tutti a base di uva, vinaccioli e foglie di vite.

Io, domenica,  ho bevuto del buon vino con un gruppo di amici, sono stata molto bene e penso che questo abbia giovato alla mia salute!

Elena Fossati

Link utili e curiosi:
– http://www.vino-salute.com (da cui ho tratto utili informazioni)
Caudalie (la nota casa di prodotti a base di uva)

– Cantina Ballabio (la cantina che ho visitato)

Uva
Foto by Francesco

RAKU ARGILLA BEN-ESSERE

Raku è gioia, soddisfazione,… In Giappone questa modalità di creazione di opere semplici, in sintonia con la filosofia zen, era stata introdotta per la realizzazione di tazze per la cerimonia del tè. Un rito per i giapponesi ….

Un rituale che da gioia e ben-essere ( per come lo intendo e lo scrivo BEN-ESSERE, bene essere, stare bene!)  per chi si avvicina a questa tecnica di manipolazione dell’argilla, prima, e realizzazione di manufatti unici attraverso la tecnica della ceramica Raku, che è fondamentalmente una tecnica di cottura ed un insieme di forzature e combinazioni delle tecniche ceramiche tradizionali (da una citazione del Maestro Enzo Cremone).

La manipolazione della terra, l’argilla, da spazio alle emozioni, alla creatività, all’espressione del nostro mondo interno (caratteristiche che portano l’arte a diventare terapia se praticata da professionisti preparati nelle Arti-terapie, ma oggi non parleremo di questo direttamente!).

L’incontro con  la ceramica Raku non è solo tecnica, ma relazione con la terra, quella terra che calpestiamo tutti i giorni, questo materiale informe, malleabile, morbido, cremoso, che costituisce uno spazio di relazione … Tra noi e la creta…. manipolare questa terra, cuocerla, sperimentarla diversa, dura, con le impronte magari di una mano, costituisce un momento simbolico molto forte: l’oggetto diventa significante di qualcosa dell’individuo.

Come formazione di base sono un tecnico della riabilitazione psichiatrica e una DanzaMovimentoTerapeuta, ho sempre utilizzato creta e argilla come strumenti per entrare in relazione con persone con problematiche, psichiatriche, molto gravi, per lasciare traccia, manipolare, sentire la terra fra le mani e creare stimoli, dove magari non c’è linguaggio verbale, che ci permette di comunicare…

Perché non usarla allora per prenderci cura di noi e della nostra creatività?

Vi lascio alcuni link per farvi affascinare da questa modalità artistica di espressione, che da gratificazione immediata anche a chi si avvicina per la prima volta e che non si sente artista!

Il sito del Maestro Enzo Cremone che da anni si occupa di Raku

Alcuni Video perché a volte è più immediato guardare!

Sabato con Te Ceramica Raku  

Ceramica Raku e danze per il solstizio d’estate  

Raku a Lo Spazio  

Inaugurazione mostra ceramica Raku  

E alcune notizie per chi volesse sperimentare:

CORSO CERAMICA RAKU 

La Viriditas e Hildegard Von Bingen

Passeggiando tra le colline senesi, in questo fine settimana, ho impresso in me tanta energia “verdeggiante” e ho deciso di scrivervi qualche riga in merito a una donna, monaca medievale, badessa e fondatrice di un convento benedettino: Hildegard Von Bingen.

Cosa c’entrano le colline senesi e Hildegard Von Bingen? Apparentemente nulla, ma è facile trovare nel verde toscano, abbazie e monasteri benedettini. Inoltre le giornate primaverili ci donano colori davvero energizzanti, che mi hanno ricordato la “Viriditas” di Hildegard.

La Viriditas riassume  la nozione universale di salute, di prosperità e di bellezza che i latini chiamavano integritas (integrità), i greci holon (il tutto) gli ebrei shalom (pace). In tutta l’opera di Hildegard, la Viriditas ha una rilevanza straordinaria.  Oltre a designare il colore della Natura, la monaca naturopata  lo associa soprattutto alla sua energia, alla forza vitale (vis, vir  in latino) immessa in tutta la creazione dal soffio divino. Tale forza si esprime non solo nel verde della vegetazione ma è riconoscibile a tutti i livelli, fisici e spirituali del creato. Essa è presente anche nell’anima dell’uomo, poiché è il principio della vita e del movimento.

Chi quindi conosce il medioevo sotto la qualifica esclusiva di “tempo oscuro” e chi considera il cristianesimo come nemico della donna si trova di fronte a un fenomeno sorprendente: una donna, Hildegard di Bingen, badessa del monastero di Rupertsberg, presso Bingen (sul Reno), fondato da lei nel 1150. La sua opera letteraria testimonia, oltre che conoscenze sorprendenti di scienze naturali, una profonda esperienza mistica. Proprio ai nostri giorni questa figura di donna sta acquistando sempre più rilievo.

I biografi descrivono Hildegard come una donna di carattere, che non esita davanti a nulla per portare il suo grande messaggio al mondo: i trattati di medicina naturale, di guarigione e di musica, le sue visioni che l’hanno designata profetessa.

Hildegard non ha creato la sua opera grandiosa da sola, ebbe molti collaboratori e collaboratrici: Suor Richardis di Stade l’aiutò come segretaria nella composizione di Scivias; il suo “magister” Volmar, un ex insegnante, monaco di Disibodenbergb e preposto del monastero di Rupertsberg, le fu al fianco come segretario.

Hildegard Von Bingen
Foto di Elena Fossati al convento di Bingen

HILDEGARD VON BINGEN

O VIRIDITAS NOBILISSIMA

O viriditas nobilissima, 
che hai radici nel sole,
e in candida serenità riluci
nella ruota
che nessuna altezza terrena
contiene,
tu sei circondata
dall’amplesso dei divini misteri.
Risplendi come la rossa aurora
E ardi come la fiamma del sole.

O nobilissima viriditas,
quae radicas in sole,
et quae in candida serenitate luces
in rota,
quam nulla terrena excellentia
comprehendis,
tu circumdata es
amplexibus divinorum mysteriorum.
Tu rubes ut aurora,
et ardes ut solis flamma.

 Notizie, video su Hildegard Von Bingen:

Il Nutrimento per l’Anima

A due giorni da EXPO 2015, l ’Esposizione Universale sull’alimentazione e la nutrizione che l’Italia, Milano, ospiterà fino al 31 ottobre 2015, voglio stimolarvi proprio su questo tema in chiave simbolica e non solo: il nutrimento per l’anima.

Nutrire il pianeta, il cibo, sembrano temi così lontani dalla parola anima, così evanescente. Eppure credo proprio che se vogliamo portare la consapevolezza a noi stessi e ai nostri figli sul cibo, sull’alimentazione, sul nutrimento, forse dobbiamo partire proprio dalla nostra anima, dal nostro mondo interno, dal nostro essere consapevoli (carino l’articolo sul portale di Lifegate).

Thomas Moore ne “La cura dell’anima”, un testo di qualche anno fa non più in commercio,  quando parla di anima parla di entusiasmo alla vita, di profondità, di significato, e la mancanza di nutrimento dell’anima non si traduce semplicemente in un’assenza,ma in perdita dei valori, di disillusione nei rapporti interpersonali, in fame di spiritualità.

Cosa significa allora prendersi cura dell’anima, nutrire l’anima? Significa prendersi cura delle nostre case reali, prendersi cura del cibo, prendersi cura di noi. L’anima si nutre di bellezza, cibo anche per il corpo. La bellezza è di aiuto all’anima nei suoi peculiari modi di essere. La bellezza ferma la nostra attenzione. Per l’anima è importante sottrarsi alla frenesia della vita pratica per poter contemplare la realtà.

Prendersi cura dell’anima significa essere artisti nella propria casa e sul lavoro e  non è necessario essere dei professionisti per introdurre arte nella cura della nostra anima. Pensiamo ai bambini che dipingono, scrivono, disegnano tutti giorni e amano esporre i loro lavori per farli guardare (lo vediamo sui nostri frigoriferi di casa decorati dai disegni dei nostri piccoli). Ecco allora nutrire in questi mesi di EXPO la nostra anima: guardare, dare nutrimento ai nostri organi di senso, agli occhi, all’olfatto, al gusto, al tatto e all’udito. L’anima si esprime nel nostro corpo, nei nostri gesti, nell’abbigliamento, in come ci muoviamo, in come siamo fatti. Troviamo uno spazio per il nutrimento per l’anima (io vi aspetto per nutrire la vostra anima con “DanzaMovimenToterapia nutrimento per l’anima” a “Lo Spazio”).

Elena Fossati

info@lospazio.org

 

 

Pulizie di primavera

Le Pulizie di Primavera: fare ordine, fare spazio… tradizioni antiche e esigenze moderne.

Se alcune settimane fa scrivevo di depurazioni primaverili ...

E se è vero che "Solo chi ha il caos dentro di sé può generare una stella danzante” –Nietzsche - …

È però anche vero che se si oltrepassa il limite di un disordine accettabile, si rischia di influenzare negativamente la propria vita e di compromettere la convivenza con gli altri.

In un mio articolo di qualche mese fa (Una Vita Olistica per essere noi stesse! ) scrivevo : “Evitare l’ordine e lasciare che il caos entri ciclicamente nella nostra vita”.

In effetti gli schemi mentali rigidi e ricorrenti scoraggiano il processo creativo: per questo il talento, come sostiene il Dott. Caprioglio nel suo libro  “Scopri il tuo talento” ed. Riza, è “figlio di energie sempre nuove e  può emergere solo se facciamo spazio al disordine”!

È però doveroso porre l’accento che ci sono dei confini che segnano il passaggio da un disordine sano a uno dannoso, per esempio: i vestiti smessi accumulati a strati nelle settimane, oppure  lasciati per terra caoticamente; la scrivania o il tavolo senza spazio libero;… (queste situazioni non sono però valide per le stanze  degli adolescenti!). Per il “ disordine patologico” si celano difficoltà psicologiche più ampie, che non tratterò in questo articolo.

Cosa possiamo fare?

Due consigli diametralmente opposti:

Uno Mettere il “tuo disordine” in un punto, ovvero creare un’area limitata, in casa, nella quale possa “regnare il tuo disordine”: un cassetto, un armadio, un angolo.

L’altro si rifà al metodo dello “Space Clearing” ovvero un cammino non dal “dentro al fuori” ma dal “fuori al dentro”. Lucia Larese ne ha parlato in uno dei suoi libri e chissà se Barbara, nella Rubrica “crescita personale”, ci parlerà di questo libro.

Per esempio: quando iniziamo a mettere in ordine un armadio (Elena Dossi può aiutarci!) abbiamo l’esigenza di far pulizia e questa è di grande aiuto per una “pulizia” che arriva anche all'interno di noi stesse. I gesti che compiamo all'esterno si rispecchiano dentro di noi e allora si riordinano idee e pensieri e si riequilibrano emozioni.

E davanti a un abito potrò così chiedermi: perché mi piace? Lo uso? Perché lo tengo? Rispecchia il mio modo di essere? Se a queste domande risponderemo di no forse potremo rivolgerci nuovamente a Elena Dossi per un riuso creativo scambiandolo, o donandolo a altre donne.

E allora al via con le Pulizie di Primavera fuori e dentro… e io vi aspetto a “Lo Spazio” per fare spazio dentro di noi!

Elena Fossati