Qual è la tua paura più profonda?

In questi giorni di Coronavirus l’esperienza emotiva più vissuta è forse quella della paura.

Nell’atlante delle emozioni di Paul Ekman, commissionato dal Dalai Lama,

“per scoprire il nuovo mondo avevamo bisogno di una mappa e per scovare una mente calma abbiamo bisogno di una mappa delle nostre emozioni”

Dalai Lama

proviamo paura quando percepiamo una minaccia alla nostra sicurezza o al nostro benessere. La paura varia d’intensità e frequenza nel corso della vita.

Ho trovato questa poesia di Marianne Williamson, scrittrice e politica statunitense.

Questa poesia, contenuta nel libro A Return to Love di Marianne Williamson, venne erroneamente attribuita a Nelson Mandela. È citata anche nel film “Coach Carter”

La dedico a tutti noi!

La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite.

È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.

Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante,

pieno di talento, favoloso?”

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere,

inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Marianne Williamson, Poesie per l’Anima

Per ascoltare le parole di Marianne Williamson alla conferenza TEDxTraverseCity: https://youtu.be/KHRE10ZiYjM

#BuoniGiorni

Elena

Vi aspetto oggi sabato 18 aprile dalle 18:00 alle 18:40 sulla piattaforma Zoom per meditare insieme con MediTiAmo!?.

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Le Emozioni

“E’ molto utile rendersi conto che le emozioni che abbiamo, la negatività e la positività, sono esattamente ciò che ci serve per essere pienamente umani, pienamente svegli, pienamente vivi”. 

Pema Chødrøn

Emozioni, in inglese feeling, che indica sia il termine sensazione, sia il termine sentimento.

In italiano le parole emozioni, sentimenti e sensazioni hanno dei significati diversi.

Le sensazioni sono collegate ai sensi, a ciò che sente il nostro corpo fisico: dolore, piacere,…

Emozione è una parola giunta in italiano nei primi anni del Settecento come adattamento del francese émotion. 

La voce francese proveniva dal latino emovère
ex = fuori + movere = muovere letteralmente portare fuori, smuovere, in senso più lato, 

scuotere, agitare 

Le emozioni sono un insieme di risposte automatiche, fisiologiche e comportamentali che si manifestano in modo più o meno cosciente quando il cervello rileva delle situazioni particolarmente impegnative. 

L’esperienza cosciente dell’emozione è il sentimento che può essere definito come una specie di resoconto, di rielaborazione che il cervello crea per rappresentare i fenomeni fisiologici generati dallo stato emozionale. 

(Tratto da lezione master Neuroscienze, Mindfulness, pratiche contemplative, Dott.ssa Laura Sebastiani)

Dopo questa premessa terminologica, possiamo chiederci in che modo si manifestano le emozioni nel nostro corpo? E che effetti fanno nella nostra mente?

Per chi non è connesso ai propri sentimenti, a causa di traumi più o meno importanti, di perdite più o meno importanti, ma anche a causa del proprio sistema di vita ed educativo,…  la comprensione delle emozioni è piuttosto complessa. Sicuramente la società ha insegnato a molti ad avere paura dei propri sentimenti: alcuni sentimenti devono essere repressi e addirittura non provati.

Riconoscere le emozioni, i sentimenti, ci permette di comprendere che noi non siamo quell’emozione o quel sentimento ma che noi proviamo quelle emozioni, e rielaboriamo mentalmente quel sentimento. Possiamo percepire nel corpo l’emozione, la possiamo ricordare con la mente, possiamo darle un nome, ma sicuramente essa poi si dissolverà o passerà da un’emozione all’altra (come le nuvole nel cielo… della foto).

Più noi diventiamo esperti nel comprendere emozioni e sentimenti più noi cresciamo in intelligenza emotiva (L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. la traduzione del testo di Daniel Goleman, ha fatto conoscere in Italia l’intelligenza emotiva).

Sicuramente emozioni come la paura, la rabbia, la tristezza, ma anche lo stato mentale di dolore sono complessi da tollerare e gestire e ci vuole molto coraggio per fare esperienza delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti, comprendendo la loro dimensione senza reagire.

“Tutti noi ci portiamo dentro il nostro luogo d’esilio, i nostri crimini, le nostre devastazioni. Il nostro compito è non riversarli sul mondo, e trasformarlo dentro di noi e negli altri”.

Albert Camus

Proviamo allora a meditare su sentimenti come il dolore, la nostra cultura ci ha portato a dimenticare l’importanza delle nostre lacrime che onorano il dolore. Il dolore come perdita, perdita importante come il lutto… Oppure una perdita di intensità minore, ma per questo non importante, come la fine di una relazione, di un’amicizia, la perdita del lavoro,… Meditare sul dolore respirando portando la mente alla perdita, al dolore che stiamo piangendo, lasciare sorgere le storie, le immagini… con tanta delicatezza e tempo. Lasciare affiorare i sentimenti… Respirando e portando compassione* verso noi stessi.

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*https://elenafossati.wordpress.com/2019/04/10/compassione/ 

#BuoniGiorni 

Elena

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