Tutti abbiamo bisogno di un posto sicuro

“Un rifugio è un posto che ti fa sentire al sicuro, un rifugio è un riparo contro le difficoltà e uno spazio per ritrovare se stessi. È il tempo per recuperare le forze. Un rifugio è un giardino segreto dove rinascere e continuare a crescere.”

Emmanuelle Houdart, Rifugi, Ed. Logos

Rifugio: Riparo, difesa, contro un’insidia o un pericolo materiale o morale (vocabolario Treccani)

Il primo rifugio, il primo spazio sicuro e protetto è il grembo materno!

Poi nelle varie fasi della vita scopriamo rifugi differenti: l’abbraccio dei genitori, un nascondiglio, uno spazio segreto, il proprio diario, le cuffie che ti isolano da situazioni famigliari di caos in un tuo spazio sonoro segreto, …

In diverse tradizioni spirituali e religiose si “prende rifugio” …

In questi giorni abbiamo vissuto la casa come luogo sicuro e forse qualche bambino si è creato uno spazio personale… 

Oggi  Monica mi ha fatto vedere il suo rifugio di questi giorni…

Il rifugio di Monica

E il tuo? 

Con teli, lenzuola, scatole … oggi creiamo un rifugio dove magari invitare la mamma, il papà, il fratellino/sorellina,… il tuo animale domestico, fare una merenda speciale… leggere un racconto … 

E se vuoi puoi inviarmelo. Nell’immagine in evidenza in articolo il “rifugio di Giulia e Alessia”!

#BuoniGiorni

Elena

Approfondimenti:

Il nostro giardino segreto

Genitori: appunti per la crescita dei nostri bambini!

Qualche appunto e informazione sullo sviluppo emotivo dei bambini…

Dopo la prima infanzia…

Verso la fine della scuola dell’infanzia i bambini, che hanno avuto le loro prime esperienze di crescita, possono essere in difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti e quindi possono comparire alcuni comportamenti problematici quali aggressività e/o prepotenza…

I miei appunti partono da qui, da questo momento di cambiamento che vede il bambino e la bambina passare da essere considerati bambini piccoli all’essere considerati bambini “grandi”!
Non vi è mai capitato di dire a un bambino di 6 anni:”Sei grande…”?!?

Nei primi due anni della scuola primaria i bambini cominciano a prendere più iniziative, ma si possono presentare periodiche regressioni con manifestazioni di aggressività e attacchi di rabbia. Si hanno spesso reazioni emotive che oscillano tra l’entusiasmo e lo scoraggiamento, per cui i bambini possono iniziare con entusiasmo un’attività, ma poco dopo mostrare difficoltà a procedere senza l’incoraggiamento o l’aiuto di un adulto.
Molte volte hanno ancora bisogno di intimità, “coccole” (le coccole, comunque fanno sempre bene!), e molti bambini lo mostrano attraverso i giochi, abbracciando un pupazzo, un orsetto riprendendo a succhiare il dito…
Potrebbe capitare che prendano oggetti appartenenti ad altri, portando a casa oggetti da scuola.
Possono rivolgersi ad altri con nomignoli o soprannomi, anche non “gentili” ed essere aggressivi verbalmente e anche fisicamente con gli animali e con le persone senza rendersi pienamente conto della conseguenza delle loro azioni. In questa fase è ancora difficile per la maggior parte dei bambini gestire la frustrazione e spesso ricorrono all’aggressività per risolvere il conflitto e ridurre la tensione. Bisogna tener conto, in queste situazioni, che non sono ancora in grado di discutere riguardo le proprie mozioni finché sono profondamente turbati, ma possono benissimo farlo in un secondo momento. A sette anni la maggior parte dei bambini è in grado di comprendere il punto di vista di un’altra persona, quando viene loro spiegato e possono quindi rendersi conto di come il loro comportamento abbia conseguenze sugli altri.
La capacità di concentrarsi aumenta verso i sette anni e questo permette loro di svolgere attività più complesse. Questo significa però che possono anche lasciarsi assorbire completamente da ciò che attrae la loro attenzione, dando all’adulto l’impressione di essere ignorato. Di solito trovano difficile accettare di perdere quando giocano e possono anche imbrogliare per vincere, ma iniziano già a sviluppare un senso di onestà e correttezza.
Verso gli otto anni cominciano ad essere più controllati nel loro reazioni. Lavorano abbastanza bene in gruppo, sebbene possono essere molto critici con chi si mostra inadeguato, salvo poi prendersela molto se qualcuno li critica per qualche loro inadeguatezza.
A questa età sono più consapevoli del dolore fisico e tendono a rispondere meno con l’aggressività fisica (picchiare) quando si arrabbiano.
Verso i nove anni i bambini cominciano a saper guardare in avanti nel tempo e ciò li porta a sviluppare hobby diversi perdendo l’interesse per i giochi di fantasia.
A questa età vi è più sensibilità al pensiero e alla relazione con i pari, diventando più influenzabili, e si comincia essere più cooperanti nelle situazioni di gruppo, anche se dal momento che viene preferita la compagnia dei coetanei dello stesso sesso la partecipazione a gruppi misti può risultare più difficoltosa.
Per quanto riguarda la dimensione emotiva è da tener presente che verso i nove anni i bambini sono in grado di provare più intensamente “sentimenti di colpa” e di distinguere meglio ciò che è bene da ciò che è male anche quando non vengono rimpoverati.
Le amicizie assumono molta importanza versi 10 anni e diventano gradualmente una fonte di influenza maggiore di quanto non lo sia la stessa famiglia.
Le differenze tra i sessi si accentuano, le bambine maturano più rapidamente dei bambini e cominciano a guardare con superiorità i loro coetanei di sesso maschile.

Insomma dai 6 ai 9 anni … quanti cambiamenti, sono appunti, ma i cambiamenti non avverranno così linearmente, come sono stati presentati … e forse si saranno accentuati in questi giorni a casa insieme!

Appunti rielaborati da “giochi e attività sulle emozioni” Erickson

Buona convivenza e buona riflessione!

#BuoniGiorni

Elena

Approfondimenti:

https://elenafossati.wordpress.com/2018/05/30/genitori-generazione-mindful/
https://elenafossati.wordpress.com/2018/03/01/figli-e-infanzia/
https://elenafossati.wordpress.com/2015/03/04/le-regole-queste-sconosciute/
https://elenafossati.wordpress.com/2017/02/01/non-ti-ascolto/

La barchetta, i bambini e la mindfulness

Lunedì… Mi piace iniziare la settimana giocando con i bambini.

Oggi vorrei giocare con un foglio di carta…

Creare una barchetta…

Decorarla …

E scoprire che con una barchetta sto nel qui e ora … Respiro e sono consapevole!

Buon Gioco e Buona consapevolezza!

Per approfondimenti:

Per iniziare https://elenafossati.wordpress.com/2016/02/17/mindfulness-consapevolezza/

Nel blog potete trvoare molto altro digitando “Mindfulness”

#BuoniGiorni

Elena

Giovedì: la passeggiata di un distratto

La passeggiata di un distratto, tratta da una favola di Gianni Rodari

Ieri abbiamo deviato uno spazio alla DanzaMovimentoterapia per dare voce al corpo di noi adulti. 

A questo link possiamo partecipare all’esperienza andata in diretta ieri. 

[facebook url=”https://www.facebook.com/LoSpazioBenessereTerapia/videos/1281669115557474/” /]
#IorestoaCasa DanzaMovimentoTerapia insieme

È importante in questi giorni  prestare attenzione al corpo di noi adulti, ma soprattutto dei nostri bambini/e che con il corpo vivono esperienze che poi trasformano in concetti.

Monica si è subito attivata e mi ha proposto questa esperienza di ascolto e di gioco creativo.

Qui di seguito il link al video/storia del raconto di Gianni Rodari

Una proposta per differenziare anche la tipologia di stimoli da dare e per inviarvi nuove idee per tutti voi genitori a casa, che potrete utilizzare in questi giorni. 

Dopo avere ascoltato la storia, che racconta del corpo, invitate i vostri bambini a realizzare con materiali di diverso genere, dal foglio e colori tradizionali, ma anche con cartone, o altro, oggetti che avete in casa,… per ricreare il loro schema corporeo. 

Monica si è creata così e voi??? 

Monica e il suo corpo!

Mandateci le foto della vostra opera …  ma solo su consenso di mamma, papà, nonni … 

A presto

Elena e Monica

Il racconto: https://www.filastrocche.it/contenuti/la-passeggiata-di-un-distratto/

Lunedì tra sensazioni, emozioni e pensieri

Oggi è lunedì… E solitamente questo giorno nella mia attività professionale è dedicato ai gruppi di movimento e benessere per la terza età e ai bambini!

Mi piace iniziare la settimana con due energie di esperienza e saggezza così diverse… I bambini che dall’esperienza pratica generano concetti e la terza età che ha bisogno di ritornare alle esperienze del quotidiano, dopo un tempo dedicato al pensiero (attività lavorativa, le responsabilità dei figli in crescita e ora dei nipoti…).

Oggi, non potendoci incontrare, dedico uno spazio di attività esperienziale per i bambini, e magari proprio le nonne e i nonni saranno coloro che faranno questo gioco con i propri nipoti,… (vedi di seguito).

E invito tutti gli adulti, genitori e non, nonni e nonne, i giovani, le signore del mio gruppo della terza età,… a uno spazio serale che un professore del Master in neuroscienze Mindfulness e Pratiche Contemplative terrà questa sera in diretta Facebook alle ore 22:00

Qui trovate le informazioni sull’evento: https://facebook.com/events/s/coronavirus-antidoti-al-contag/201056037788147/?ti=wa

Ringrazio Fabio Fassone per questa interessante iniziativa.

#buonigiorni

Elena 

Ecco l’esperienza di gioco tratta da: Thich nhat Hanh, Semi di felicità, terra nuova edizioni.

Pediatria e medicina Familiare

Pediatria e medicina Familiare

questo è il titolo di un convegno per professionisti a cui ho partecipato lo scorso fine settimana sulla  Medicina Antroposofica.

5 anni fa… pochi mesi dopo avere iniziato la mia collaborazione con Superfluonecessario …

 

 

http://www.superfluonecessario.it/mi-presento-5/

… Avevo scritto di Antroposofia, era il periodo natalizio: 

 

https://www.superfluonecessario.it/per-prenderci-cura-della-nostra-anima/

https://www.superfluonecessario.it/i-quattro-angeli-dellavvento/

Questo fine settimana grazie a Fondazione per la Salutogenesi onlus https://www.salutogenesi.org ho partecipato a un interessante convegno di medicina antroposofica nell’ambito della pediatria e della medicina familiare. 

Foto brochure convegno 9-10 febbraio 2019 Pediatria e Medicina Familiare.

Vorrei condividere con voi, che magari siete anche genitori alcuni momenti e passaggi interessanti, che comunque sono utili a tutti! 

La Dottoressa Laura Borghi, Medico Antroposofo, Presidente della Società Italiana di Medicina Antroposofica ha così aperto i lavori: 

“La cura della salute è un atto consapevole”

Ha evidenziato l’importanza della centralità della persona nella cura e ha sottolineato l’importanza di una pedagogia della prevenzione in medicina! 

Il Pediatra Dott. Georg Soldner, co-responsabile della sezione di Medicina del Goetheanum di Dornach ha accompagnato la platea per due mattinate, parlando di bambini: dalla gravidanza ai primi anni di vita. 

I 9 mesi di gravidanza:  importanti mesi di sviluppo, di crescita per il piccolo che nascerà. La formazione e lo sviluppo di organi, il nutrimento dell’embrione, la relazione con la madre, che avvolge il piccolo in questi mesi speciali, sono fasi, momenti importanti che hanno un gran peso su ciò che accadrà dopo la nascita!  

Tutto ha ritmi e tempi: 

Il tempo per nascere, il tempo per separarsi. 

Il tempo per dipendere dalla mamma…

Il tempo della mamma, il ritmo della mamma: se la mamma non ha un suo ritmo, come potrà averlo il bambino?

il tempo per crescere, il tempo per andare a scuola…

Noi viviamo in un mondo in corsa, in un tempo accelerato, pensiamo ai bambini a cui portiamo via il tempo per … crescere nel giusto ritmo/tempo.

Il dottor Soldner ha parlato di affidabilità del mondo adulto che come un faro orienta il ragazzo adolescente, lo orienta, ma non lo trattiene in modo dipendente! 

Con il fisioterapista Fernetti e l’euritmista Tapfer si è entrati nella pratica ritmica: il massaggio ritmico (una metodologia antroposofica) e l’euritmia pedagogica e terapeutica. 

Con la dottoressa Capozzi, psicoterapeuta, si è ritornati a riflettere sul ruolo della famiglia e il bambino nei suoi primi sette anni di vita (per la medicina antroposofica il primo settennio è un periodo davvero speciale) 

Affermazioni interessanti sui bambini:

“Il bambino è un organo di senso” sostiene Rudolf Steiner il padre dell’Antroposofia. 

La dottoressa Capozzi afferma che dare al bambino esperienze troppo precoci, cosa che accade spesso in questa epoca, “adultizzare” i bambini, rende i piccoli più deboli e fragili! 

Ci fa riflettere sulla difficoltà attuale di “fare famiglia”; la relazione dipendete del piccolo che cozza con il bisogno dell’adulto moderno di dare spazio alla propria individualità. L’importanza della funzione paterna.

Una professionista della parola terapeutica, Enrica Dal Zio, e una arte terapeuta, Carla Borri, hanno portato input sugli aspetti creativi ed espressivi dei bambini, modalità che diventano terapeutiche e non solo pedagogiche in alcuni momenti! Il bambino e la bambina esprimono nel gioco loro stessi, le loro fatiche e fanno del gioco la loro risorsa! 

Come concludere questo articolo e la nostra riflessione?

Prendendo un tempo per noi e dando il giusto tempo ai piccoli! 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

Per approfondire con altro materiale:

https://nicolettacinotti.net/il-corpo-e-attivatore-di-consapevolezza/?utm_source=Tutti+attenti+15+settembre+2018&utm_campaign=49f75c6acf-EMAIL_CAMPAIGN_2018_09_09_01_36_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_710b09bca2-49f75c6acf-191352461&mc_cid=49f75c6acf&mc_eid=621dcf7acf 

Genitori: per una Generazione Mindful!

Genitori: per una Generazione Mindful!

Genitori pensate se i nostri ragazzi e bambini potessero incrementare le loro abilità per essere resilienti, consapevoli delle loro emozioni; potessero essere più consapevoli della loro salute mentale, oltre che fisica. Questo è possibile ed è importante.

Ci sono tecniche e metodi per stimolare i bambini/ragazzi in queste abilità che ci appartengono, ma che devono essere allenate.

Foto e disegno di Elena Fossati

Il benessere psico-fisico del bambino/a, del ragazzo/a è importante per i bambini – ragazzi stessi e per la loro relazione con gli altri. Questo benessere li rende più felici, con una migliore autostima, più positivi e propositivi. 

La consapevolezza (chiamata anche “Mindfulness”)  è una modalità di essere che ti rende pratico/a e efficace nel presente della vita, osservando senza essere giudicanti verso se stessi e gli altri (giudicare non solo in senso negativo, come siamo soliti pensare. Giudicare nel senso di dare un giudizio positivo/negativo). 

La consapevolezza aiuta i ragazzi e i bambini a focalizzare la loro attenzione sul “qui e ora”, aiutandoli nelle prestazioni e aiutandoli a risolvere le preoccupazioni. 

Immaginiamo di potere allenare la consapevolezza! 

Allenandola i ragazzi- bambini possono conoscere e gestire meglio le emozioni, possono essere più funzionali dal punto di vista cognitivo. 

Ricerche medico-scientifiche hanno mostrato che chi allena la consapevolezza fortifica quelle aree del cervello che controllano le funzioni esecutive, la corteccia prefrontale e l’ippocampo. 

In Australia vi è un programma di consapevolezza nella scuola.

Nei miei progetti a scuola inserisco momenti di consapevolezza. 

I genitori possono come possono incentivare i bambini/e e i ragazzi/e alla consapevolezza? Ricordandoci che queste pratiche sono utili anche per gli adulti! 

Mangiare con Consapevolezza:

Quando si mangia, si mangia insieme, allo stesso tavolo? Fatelo gustando il cibo, sentendone  odori e sapori, parlando tra di voi, adeguando i discorsi e i tempi alle età dei vostri figli! 

Sperimentare momenti di Consapevolezza: 

Stimolate i vostri figli a portare l’attenzione ai colori, odori/profumi della natura, quando siete in giardino con loro, stimolate i 5 sensi! 

Comunicare con Consapevolezza: 

Non distraetevi quando li ascoltate, portate loro attenzione e chiedete la loro attenzione. Non fate più cose contemporaneamente quando parlate con i vostri figli! E chiedete la stessa cosa a loro!

E poi insieme potete meditare, fermarvi, portare l’attenzione al respiro, tutto ovviamente collegato all’età dei vostri figli. 

Avere consapevolezza e usare le tecniche di consapevolezza può essere di aiuto in situazioni più critiche: ansia, disturbi nell’addormentamento, disturbi di comportamento… 

Io posso solo invitare voi genitori a #FrescoRespiro adulti e i vostri figli a #Frescorespiro Bambini dai 6 anni in sù!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Figli e infanzia

Innanzitutto mi scuso per il ritardo!

Ieri non sono riuscita a pubblicare….

Questo è il periodo delle mie consulenze e attività nelle scuole: nella scuola dell’infanzia.
Bambini dai 3 ai 6 anni: i più piccoli dovrebbero essersi inseriti nel mondo e nei ritmi della scuola dell’infanzia, i più grandi si stanno preparando per salutarla.
Quante fatiche, complessità e criticità osservo…
Bambini fragili, bambini onnipotenti, bambini senza regole, bambini che non riescono a incanalare le emozioni e a “discernerle”,… Bambini che apparentemente sembrano più grandi (cognitivamente molto prestazionali), ma a cui mancano però le competenze psico-motorie.
La scuola dell’infanzia offre il suo progetto di crescita educativo-psico-corporeo, ma non può fare tutto da sola: la famiglia deve fare la sua parte, non la contro-parte, e nemmeno deve delegare…. C’è bisogno di collaborazione.
Sembra che la collaborazione sia faticosa e lo è, ma è indispensabile soprattuto in questo primo delicato periodo della crescita: l’infanzia.
Non riuscite a impostare uno stile educativo? Non riuscite a regolare, incanalare, fare esprimere e crescere il vostro bambino/a? Fatevi aiutare e non solo dal web, ma dalle persone, dai professionisti, che ne hanno le competenze, che creano relazioni di crescita con voi e i vostri bambini!

I vostri figli non sono figli vostri…
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
Kahlil Gibran

E se fate fatica a scoccare la freccia fatevi aiutare!
Elena Fossati
“Lo Spazio”

Insegnanti Genitori Figli una parola: Scuola

 

Lunedì ho partecipato a un Webinar organizzato da Edizioni Centro Studi Erickson con Dario Ianes.

Possiamo essere d’accordo e non d’accordo, ma per riflettere vi invito a visionare il webinar (35 minuti!)

Buon inizio a tutti!

Voglio concludere con una poesia di Monica Bisi (trovata in Facebook)

CERCATORE
di Monica Bisi

Oggi non so,
non so dove andare
e non so neanche
cosa cercare.
Se in ogni passo
c’è un perchè
mi chiedo ora:
il prossimo qual è?
Chiedo alla luna,
chiedo alle stelle,
fatemi luce
brillanti sorelle.
Chiedo al vento,
chiedo al sole,
ditemi presto la direzione.
Risponde la strada,
non aver fretta,
un passo alla volta
la meta ti aspetta.

Buona ricerca!

Elena Fossati

“Lo Spazio” 

Bebè, bambini e genitori

Bebè, bambini e genitori: temi importanti… lunghi una vita!

Come scrivevo qualche tempo fa in un articolo dedicato ai GENITORI

“Nasciamo come genitori quando nascono i nostri piccoli e piccole”.

Nasciamo con loro e con loro, cresciamo e possiamo farlo insieme, in molti modi.

Oggi non scriverò di pedagogia e metodi educativi, ci sono molti siti, articoli, libri, che parlano di ciò.

Vi scriverò di pratica:

– è importante toccare il bebè, fargli sentire i propri confini corporei, questo per aiutarlo a percepire e a conoscere il proprio corpo, che alla nascita è qualcosa di indefinito.
– è importante stimolarlo psico-corporeamente con semplici stimoli, senza esagerare perché il bebè si stanca.
– la bocca, il mettere in bocca, il tatto,… i colori,… tutti i sensi sono fonte di conoscenza…
– la voce, la nostra voce,… è importante usarla e usarla bene!
– giocare a tappeto, per terra, per aiutarli a fare forza nelle braccia e nelle gambe, anche qui … loro sanno quando sono stanchi!
– i materiali: fare sperimentare materiali diversi, con le mani, con i piedi, … e poi di nuovo sempre i sensi, conoscere il mondo con i 5 sensi…
– giocare, usare il corpo, il movimento… dall’essere sdraiati, a “quattro zampe”, su due “zampe”… camminare,… correre, saltare,… coordinarsi…

Tutto ciò è molto importante!

A giugno Elena Fossati e Gloria Colombo saranno con i bimbi dai circa tre mesi ai circa 6 anni per vivere, sperimentare tutto questo; come?
Così:

COCCOLE E GIOCHI PER I BEBE’ 

GIOCODANZANDO PER I BAMBINI SCUOLA INFANZIA

DANZAMOVIMENTOTERAPIA PER BIMBI E BIMBE 2-3 ANNI 

 

Oggi ho preso uno spazio per me!

Grazie a voi!

Elena Fossati

“Lo Spazio”