Genitori

Quanto sia complesso essere genitori lo abbiamo ormai compreso!

Questo però non giustifica a non essere genitori “sufficientemente buoni” (come direbbe un <<antico>> studioso Winnicott) di un bambino o bambina, che, come cucciolo, ha bisogno di essere accudito e accompagnato alla crescita, attraverso un’educazione che dia al bambino/a la sicurezza, ma anche i limiti, la gioia, ma anche la consapevolezza delle altre emozioni, la possibilità di essere piccolo/a, ma anche le indipendenze e autonomie adeguate alla sua età.

Esistono scuole per genitori, percorsi di consapevolezza, corsi, incontri, libri,… Ma cari genitori la vita del genitore è soprattuto esperienziale, si impara facendo (sicuramente anche aiutati e consigliati,…), ma proprio perché si impara facendo non si delega la propria genitorialità a nonni, insegnanti, educatori, conduttori di attività extra scolastiche e di tempo libero, corsi,  strumenti tecnologici e applicazioni!

Genitori si è con le proprie responsabilità e i propri limiti, sapendo che nel mondo di oggi abbiamo una grande risorsa: che possiamo essere aiutati a essere genitori più consapevoli, ma non possiamo essere sostituiti, perché da quando abbiamo scelto di essere mamma e papà lo saremo per sempre!

“Lo spazio” è abitato anche da noi genitori, perché genitori si nasce quando nascono i nostri cuccioli!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

 

Io non ti ascolto!

Io non ti ascolto! Un atteggiamento sempre più diffuso…

Viviamo in una società piena di parole, suoni, rumori…

E non ascoltiamo più.
Tutto è un sottofondo indistinto … Dove parole, suoni, rumori si confondono…
Non ascoltiamo più…
In queste settimane mi trovo spesso a contatto con bambini e bambine della scuola dell’infanzia: giochiamo, ci muoviamo, ci esprimiamo in modo creativo con il nostro corpo, aiutati da oggetti, dalla musica, dalla DanzaMovimentoTerapia.

Qualche volta mi capita di dovere dare a loro indicazioni, semplici consegne per creare… Si usano le parole… Ma… Che fatica ascoltare, sentire le parole, comprenderle, farle mie… Potrei urlare o sussurrare le mie frasi… Ma io bambino/a non ti ascolto comunque… Io non ti sento…
Come mai sempre più bambini non ascoltano?

   Rielaborazione di una foto originale di Dagmar Middelhof

Spesso osservo i bambini:
Davanti alla scuola… Il bambino/a viene tirato da un adulto per la mano… L’adulto parla, parla, continua a parlare senza fermarsi… Dice al bambino tante cose… Ma, sono talmente tante le parole…, che io bambino non riesco ad ascoltarti… E poi queste richieste, affermazioni, dette a voce bassa, oppure a voce alta, dette velocemente …. Sono parole … Sono solo parole, che poi si perdono nell’aria, parole non mantenute, regole dimenticate, lasciate andare …
E io bambino/a mi trovo tra un sottofondo di parole, che però non si concretizzano in fatti, in azioni,…

In auto…. La radio che va, musica,… L’adulto che parla: non lo sento, non capisco, …. Io chiedo qualcosa, voglio parlare con te adulto, ma tu mi dici di tacere perché devi ascoltare la musica a tutto volume… Io non ascolto più…. Io bambino non ti parlo più!

In un locale pubblico mentre il bambino/a si comporta in modo inadeguato…. Smettila di fare, non comportarti così, cosa stai facendo ?!?!?! … Ma non segue un comportamento dell’adulto che corrisponda alle parole… Ti ho detto smettila… Smettilaaaa…. SMETTILAAAAAA… Ma non accade nulla … L’adulto smette di far notare il comportamento inadeguato, non interviene nemmeno con una azione… E il bambino continua a comportarsi in modo inadeguato come stava facendo…!
E io non ti ascolto più!

Un bambino, una bambina che crescono in un ambiente educativo come quelli sopra descritti, non imparano ad ascoltare, non sanno cosa significhi ascoltare un compagno che ti parla, un altro adulto che ti parla,….
Tutto diventa un sottofondo di parole più o meno urlate, più o meno sussurrate… Io non ti ascolto più, perché anche io bambino/a trovo la mia strategia per vivere!

Torniamo al corpo, torniamo a mostrare coerenza tra ciò che fa il corpo e ciò che diciamo… Mostriamo attraverso il linguaggio non verbale il significato delle parole… Per educare questi bambini e bambine a crescere in una unità mente corpo…

Diamo esempi di comportamento, …. Anche agli adulti, così fragili, come mi diceva una insegnante di scuola dell’infanzia, chiacchierando con me, di bambini… Adulti così fragili che non riescono ad avere “la forza” di essere coerenti nelle parole e nelle azioni educative….

Siamo in un periodo di grande fatica emotiva, affettiva, siamo in un periodo di grandi rumori …
E non riusciamo più a sentire, ad ascoltare….

Forse è tempo di imparare a fermarci….

Aiutiamo i bambini e gli adulti a fermarsi!

 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Stare nel corpo

Oggi uno sguardo ai bambini, alla consapevolezza del loro corpo, ma uno sguardo anche a noi che possiamo vivere questa esperienza con i bambini e per noi stessi.

Ho lavorato e lavoro bambini e con adulti con problemi e fatiche più o meno gravi e toccando con mano le loro problematiche mi sono accorta di quanto il contesto familiare, l’educazione scolastica,… possano influenzare sensibilità, intelligenza, creatività e quindi anche il destino di una persona.

Il XXI secolo vuole dedicare le attenzioni al bambino, alla donna, alle fasce più fragili, ma ci sono ancora alcune contraddizioni, es. come possiamo fare crescere gli adulti di domani in modo consapevole se si preme sulla competitività e sulla produttività? Come possiamo chiedere ale famiglie di stare con i figli, essere partecipi, se dall’altra parte i genitori devono lavorare in modo frenetico? Come possono convivere tecnologia e mondi virtuali, con personaggi che invitano alla salute e allo sport…. Come è possibile non diventare obesi, quando i mass media ci invitano all’oralità….?!?

Sicuramente la crescita del bambino, e anche la nostra crescita, ha bisogno di garanzie da parte degli adulti: libertà, ascolto, presenza, mentale, empatia, sostegni limiti veri.
Stare con un bambino significa essere presente al bambino e intervenire quando è necessario, mettendogli a disposizione un ambiente favorevole all’esplorazione e all’apprendimento spontaneo.

Vorrei oggi fare con voi qualcosa!
Sono semplici giochi, esercizi per il rilassamento da fare insieme ai nostri bambini e andrebbero svolti nelle condizioni ambientali più idonee: in palestra, o in una stanza con la giusta aerazione del luogo, in silenzio o con una musica adeguatamente introdotta. In mancanza di questi presupposti… gli esercizi funzionano lo stesso!!! Se volete intervallare lezioni, momenti particolarmente stressanti a casa,… con esercizi di rilassamento, iniziate a distendervi…

Dopo aver fatto gli abituali esercizi in palestra o dopo una ricreazione particolarmente “dinamica”, magari fatta in giardino, o dopo una giornata intensa con mamma e papà…  invitiamo i bambini a sdraiarsi. Introduciamo il concetto di riposo, calma, tranquillità, cessazione di movimento utilizzando un tono di voce suadente e basso, cantilenante. Magari, perché no, cantiamo una ninna nanna.
Invitate i bambini a sentire il proprio respiro sdraiati a pancia in su, L’ORSSETTO VA SU’ E GIU’.
Spesso il bambino riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neuro-motorie segmentarie.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato del torace, da eseguire in posizione di decubito prono (sdraiati a pancia in sù): chiediamo ai bambini se sono capaci di tirar fuori lentamente tutta l’aria che hanno nei polmoni. Facciamo ripetere queste espirazioni profonde per 2 minuti.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato degli occhi: chiediamo ai bambini di stringere forte gli occhi e poi di rilasciarli. Facciamo eseguire 5 ripetizioni, intervallate da espirazioni profonde.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della fronte: come sopra, chiediamo però di aggrottare la fronte e poi distenderla, con 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
Un esercizio per la presa di coscienza del rilassamento contrastato della bocca: facciamo serrare forte le labbra o i denti e poi rilasciare. Come prima, eseguiamo 5 ripetizioni con il rilassamento accompagnato da espirazioni profonde.
Chiediamo ai bambini se riescono, stando sdraiati in decubito prono, a rilassare il corpo e il viso lasciando che la bocca si apra da sola.
Ora proviamo il rilassamento contrastato relativo alle mani: facciamo serrare forte i pugni e poi rilasciare le mani, distendendo in modo naturale, non teso, le dita.(5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni)
Facciamo ora stendere forte le gambe, come a volerle allungare; facciamole poi rilassare ed eseguiamo 5 ripetizioni intervallate dal rilassamento con profonde espirazioni.
E poi vorrei concludere con una breve incursione nel mondo della simbologia filosofica, facendovi colorare un Mandala.

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Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

 

Il Massaggio infantile

Alessia arriva con una bambola, un contenitore con olio da massaggio (naturale alle mandorle dolci), una serie di volantini, un libro, con immagini,… Sono davvero curiosa!

A.Ciao Elena sono molto contenta di dialogare con te in merito al

massaggio infantile.

E. E io Alessia sono molto curiosa e voglio  parlare con te della tua professione così speciale. Ci racconti bene di cosa ti occupi in generale e nello specifico di questo tuo percorso sul Massaggio Infantile, perchè credo interessera a tante mamme che seguono SuperfluoNecessario!

A. Sono una Terapista della Neuro Psicomotricità dell’Età Evolutiva. Ho conseguito poi i titoli di Operatrice Basi Terzi (AIRMT) e di Insegnante di Massaggio Infantile (AIMI). Mi occupo di abilitazione, riabilitazione e prevenzione nei confronti delle disabilità dell’età evolutive. Come Insegnante di Massaggio Infantile svolgo il ruolo di facilitatore nella relazione tra mamma e bambino: i genitori infatti sono i veri esperti del loro bambino!

E. Chi sono le tue i tuoi clienti?

A. I miei clienti sono “personcine” in età evolutiva (0-18 anni). Il massaggio infantile viene invece insegnato ai genitori con bambini da 2 a 12 mesi.

E. Quindi segui bambini/e e ragazzi/e e poi genitori con bebè e sono persone della zona o vengono anche da Milano, Monza,…

A. Sono soprattutto persone abitanti nelle zone limitrofe. io infatti collaboro con centri e strutture pubbliche o private della provincia di Monza e Brianza.

E. Mi piacerebbe sapere cosa fai in un incontro di massaggio infantile…

A. I corsi di massaggio infantile prevedono un percorso di 5 incontri della durata di un’ora. Ciascun incontro è cosi articolato: un momento “rompighiaccio” e rilassamento, insegnamento della sequenza del massaggio, ripetizione dei massaggi, teoria, discussione e conclusione. Il massaggio è un mezzo ideale per favorire il processo di attaccamento e il rapporto affettivo tra i genitori e il proprio bambino. Dal massaggio infatti non traggono benefici solo i bambini ma anche i genitori e l’intera famiglia. Per quanto concerne i bambini il massaggio favorisce l’interazione con l’altro, il rilassamento, il sollievo e stimola tutti i sistemi vitali. La sequenza di massaggio è internazionale, viene cioè insegnata nel medesimo modo in tutte le parti del mondo. Durante i corsi l’insegnante mostra i massaggi su di una bambola e solo i genitori massaggiano il proprio bambino. Il programma IAIM è uno strumento per aiutare i genitori a comprendere meglio il loro bambino e gioirne, per ridurre l’abuso e la depressione post-partum, per rafforzare la fiducia dei genitori  e per ridurre l’isolamento dei neo genitori, proponendo una dimensione di apprendimento sociale e serena.

E. Alessia ti auguro buon massaggio!!! E vorrei tanto essere una partecipante di uno dei tuoi incontri. Grazie e se voi lettori volete saperne di più commentate questo post, oppure se avete domande molto personali potete scrivermi a info@lospazio.org

Un saluto a tutti da Elena!