31 ottobre: la vigilia di Ognissanti

31 ottobre: la vigilia di Ognissanti

Una festività antica di origine irlandese con due tratti: uno cattolico e uno legato a una antica usanza pagana.

http://www.superfluonecessario.it/1-novembre-ognissanti/ 

Se riprendiamo i miti collegati a questi giorni ci dobbiamo rifare alla mitologia celtica:

“Il primo novembre i celti celebravano Samhain, festa che per essi segnava il momento in cui si potevano esprimere i desideri nascosti del cuore e confidare che sarebbero stati esauditi” 

(Ströter-Bender 17) 

Inoltre, sempre secondo i Celti, durante il Samhain le anime dei defunti possono tornare sulla terra, unendo il mondo terreno e l’aldilà. 

Questo periodo segna per il calendario una pausa importante per la natura: da ora in avanti tutto è della madre terra, il mondo agricolo rallenta il suo lavoro, non si raccoglie. Si va verso il periodo più buio dell’anno. 

Anticamente questo periodo creava preoccupazioni e si usava per prevenire e proteggersi purificare le case bruciando erbe… E si usava il ginepro ( un caro collega, che da poco ci ha lasciati, mi ha sempre consigliato di utilizzare olio essenziale di ginepro per purificare gli ambienti).

In questi giorni sembra che tutto vada a morire, il popolo antico dei Germani pensava che in questo periodo Madama Holle (o la Dea Holda) camminava sulla terra proteggendo tutto ciò che era stato abbandonato e lo portava negli inferi per proteggerli. 

L’antica Grecia e i Romani hanno due miti simili: quello di Demetra e Persefone; di Cerere e Proserpina.

Questi miti ci fanno riflettere sul fatto che abbiamo la necessità di accogliere e riconciliarci anche i lati più oscuri della nostra personalità.

Essenze e piante per questo periodo:

Dolori, malattie respiratorie, contratture muscolari, insonnia,… 

Ci vengono in aiuto per questo periodo il Ginepro , il custode della salute! 

Un albero sacro per i celti. Utile per le malattie respiratorie, i dolori e le contratture. 

Oppure i vapori con estratto di resina di pino, per i raffreddori.

La propoli in  tintura, che rinforza il sistema immunitario. 

La salvia: disinfettante e purificatrice. Anche utilizzata in fitoterapia. 

Il rosmarino: disintossicante di corpo e spirito.

Usiamo gli oli essenziali e lasciamo che il loro aroma faccia da terapia attraverso l’olfatto! 

E in questi giorni anche qualche rituale personale:

Ognissanti ci fa riflettere sul nome (la festività dei Santi).

Abbiamo un nome che ci è stato dato e che non abbiamo scelto, ma che significato ha dal punto di vista etimologico? Andiamo a cercare le origini del nostro nome e ritroviamo noi stesse/i. 

“I nomi non si scelgono, si ricevono.”

Vivian Lamarque da “La bambina senza nome”. 

Buoni giorni!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

#ConsapevolezzaAutunnale #31ottobre #Ognissanti #Halloween #Foliage

 

 

1 Novembre Ognissanti!

Oggi 1 novembre Ognissanti!
Ieri sera adulti e bambini si sono ritrovati vestiti da streghe e fantasmi, o magari da zombi per la Vigilia di Ognissanti (Halloween) … perché l’esportazione negli USA dell’antica festa celtica di Samhain ha fatto perdere il carattere e l’essenza vera e propria di questa festività, ma sta di fatto che in America ed in Europa la notte di Halloween viene rivisitata come la “notte delle streghe e dei fantasmi”!
Attenzione, dunque, agli incontri notturni con mostri e folletti.

Qualche anno fa scrivevo:

http://www.superfluonecessario.it/da-dove-derivano-la-parola-e-la-festa-in-costume-di-halloween-e-samhain/
Il leader della notte appena trascorsa è sicuramente Jack O’Lantern, uno spiritello burlone che da due millenni, di notte, appare sulla Terra illuminandosi la strada con una candela ricevuta in dono dal diavolo. Affinché la candela non si spenga, Jack la nasconde dentro una zucca vuota. Quella stessa zucca che, con il passare del tempo, è divenuta il simbolo di Halloween in tutto il mondo. 
Ma anche nel nord Italia fino alla fine degli anni ’50 si usava mettere lumini in zucche svuotate, raccontare storie di fantasmi ed accendere falò al di fuori di qualsiasi celebrazione cattolica. 
Ma da dove deriva la leggenda di Jack O’Lantern? Jack O’Lantern (conosciuto anche come Lantern Man, Hob’ O Lantern, Fox Fire, Corpse Candle, Will O’ The Wisp, o semplicemente Will) nasce da una leggenda irlandese che parla di un imbranato (“Ne’er-do-well” = Non ne combino una giusta) chiamato Stingy Jack. Quest’uomo, noto giocatore d’azzardo e bevitore, durante una notte di Halloween invita il Diavolo a bere con lui nella sua casa. Dopo la bevuta escono nella notte e Jack, sempre in cerca di scommesse, sfida il diavolo affermando che non sarebbe riuscito ad arrampicarsi su un albero. Il Diavolo, sorridendo, salì sull’albero con facilità, e Jack incise una croce sulla corteccia. A questo punto il Demonio era in trappola a causa del simbolo sacro, e Jack gli propose un patto: il Diavolo, se voleva poter tornare a terra, doveva promettere di non tentarlo più: solo allora avrebbe tolto la croce dall’albero. Il Diavolo accettò. 
Quando, anni dopo, Jack morì le porte del Paradiso gli furono negate a cause dei suoi vizi. Jack si diresse allora verso l’inferno, ma il Diavolo gli impedì l’accesso per vendicarsi del tiro mancino che gli aveva giocato, ma gli diede un tizzone ardente per illuminare il suo cammino nell’oscurità. Jack mise il tizzone in una rapa (o cipolla) svuotata per farlo durare più a lungo, e prese a vagare nell’oscurità. 
Ogni notte di Halloween, quando le porte dell’Oltretomba si aprono, Jack torna a passeggiare in questo mondo con la sua brace ardente. 
Quando agli inizi del secolo ci fu la carestia delle patate in Irlanda, molti Irlandesi immigrarono in America, e portarono con loro le loro antiche tradizioni che risalivano ai tempi dei Celti. In America trovarono le zucche che si adattavano meglio ad essere intagliate rispetto alle cipolle. Da quel momento è nata la tradizionale Zucca di Halloween o appunto Jack O’ Lantern.
Se questa ricorrenza è entrata nella nostra cultura assorbendo gli usi e i costumi del mondo anglosassone, in realtà traspaiono antichi ricordi di tradizioni mai del tutto scomparse e ancora insite nel folklore popolare che contraddistingue la nostra nazione (mi raccontava un mio amico sabato, che in Valtellina in questo periodo c’era l’usanza di bruciare la strega, bruciando così le stoppie e tutto ciò che c’è da bruciare a conclusione dell’anno agricolo!).

Arriviamo a riscoprire un culto molto antico, il culto della Dea Madre, regina di questa mistica notte ove ancora oggi il velo della reminescenza è così leggero da permetterci di guardarci attraverso. 
Secondo il Dizionario McBeain di Lingua Gaelica Samhain (pronunciato “sow-in”), forse la più importante tra le festività celtiche, deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End”, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, bensì l’11, data coincidente con quella che oggi viene definita estate di San Martino. 
Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween. 
Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura inizia il suo riposo e il primitivo, spaurito dalla morte della propria “mater”, già preparava la sua rinascita. Da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non è una festività legata ai defunti, esattamente il contrario, è legata alla vita, alla grande dea che muore per poter rinascere.
Il concetto di morte e resurrezione ha così da sempre permeato le credenze e i miti degli uomini, nel mondo greco ad esempio essa è ben descritta dalla storia di Demetra e Persefone: la leggenda narra che un giorno la bella Presefone, figlia di Demetra, mentre raccoglieva dei fiori con delle amiche, si allontanò nel bosco e così Ade, la divinità dell’oltretomba, da tempo perdutamente innamorato della fanciulla, decise di rapirla con il beneplacito di Zeus. La Dea Madre accortasi della scomparsa della figlia iniziò a cercarla ma, vedendo vani i suoi tentativi, decise che fin quando non le sarebbe stata restituita la terra non avrebbe prodotto più i suoi frutti. Zeus ordinò così ad Ade di lasciar libera la fanciulla ma il dio, con un sotterfugio, costrinse la stessa a ritornare ogni sei mesi nel suo regno. Demetra allora infuriata decise che nel periodo in cui Persefone fosse stata nel regno dei morti, sul mondo sarebbe calato l’inverno e la terra non avrebbe prodotto i suoi magnifici frutti, una metaforica morte in attesa del risveglio.

E’ in questa ottica che la festa di Halloween assume un nuovo significato, esso diventa il giorno in cui il velo che separa il mondo dei vivi da quello del soprannaturale si fa molto sottile, tanto da poter facilmente trapassarlo, nasce così l’idea che le anime dei morti proprio in questo giorno riescono più facilmente a raggiungere e far visita ai loro cari ancora in vita. 
Da questa credenza nasce l’usanza di lasciare frutti o latte sugli usci delle porte, in modo che gli spiriti, durante le loro visite potessero ristorarsi o ancora accendere torce e fiaccole per segnalare il cammino e agevolare loro il ritorno.

Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa cercò anno dopo anno di riunificare, sovrapporre le festività che erano radicate nella popolazione con riti e feste. Nel corso dei secoli queste festività sono poi state travisate, anche se in molte tradizioni permangono dei ricordi. Storicamente esiste una fase, documentata da un ampio numero di prove tutt’ora tangibili, in cui il Cristianesimo iniziò a sovrapporsi al Celtismo, pian piano andando a sostituirlo. Tale pacifica sovrapposizione/sostituzione si nota soprattutto in Irlanda (oggi forse il paese più cattolico d’Europa), dove probabilmente l’intera “intelligentia” celtica venne velocemente “riconvertita” al cristianesimo, al punto che fu proprio dall’Irlanda che partì la più potente azione missionaria con quel San Colombano che – a cavallo fra il VI e VII secolo d.C. – fondò in tutta Europa numerosissime abbazie.

Qualsiasi cammino, percorso di vita noi stiamo percorrendo, credo che queste festività con caratteristiche diverse e anche provocatorie, ci facciano mettere a confronto con un momento dell’anno che è quello di chiusura/della conclusione di un periodo (agricolo, stagionale,…), di attenzione verso il buio, un momento di introspezione,… e allora il fuoco per riscaldare gli animi e per ricordarci che il calore solare si è ridotto, ma che tornerà a risplendere.

Moltissime sono le tradizioni, tante le credenze e le superstizioni, di fondo però una idea comune, nelle fiammelle delle candele e delle lanterne di zucca, il sorriso di una dea che da sempre, anche se nascosta, segue gli uomini nel loro cammino.

Per la realizzazione dell’articolo ho preso spunto da:
“LE NOTTI DI SAMHAIN 
Un Viaggio nelle Tradizioni Popolari alla ricerca di antichi Culti Pagani” 
di Andrea Romanazzi

Siamo proprio entrati in autunno!

Buon Novembre

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Samhain- Halloween… insomma arriva Novembre e tutto si fa più buio!

Le giornate sono più fredde poche ore di luce e di sole, quando c’è. Tra lavoro, figli, impegni di ogni sorta che incalzano in un periodo globalmente non facile, ci siamo anche noi con il nostro organismo. Molto spesso non ci accorgiamo neppure che certe sensazioni cambiano, siamo più tristi, ci sentiamo meno energiche la mattina, qualche dolore  sentire qua e là, in concomitanza con le nebbie e l’umidità: sbalzi d’umore, mal di testa, irritabilità, insonnia, gastrite. Benvenuto mese di Novembre!

Impreparate? Quest’anno no.

Ecco come fare per affrontare al meglio l’arrivo del mese di novembre e prepararsi così adeguatamente ai mesi freddi. Anzitutto è importante assecondare la natura e il suo ritmo, che rallenta e anche noi avremmo bisogno in questo periodo di rallentare. Il fatto di sentirsi spossate, un po’ giù e disorientate è fisiologico e normale; c’è una spiegazione scientifica alla base: dipende tutto dalla luce, in grado di attivare la serotonina, il caro ormone della felicità, nel cervello. Durante la stagione autunnale, il nostro cervello produce meno serotonina e ne risulta che l’umore è alterato. Mentre è evidente che con l’arrivo della primavera e del sole sorridiamo di più, ci sentiamo più energiche.

Quindi approfittate il più possibile della luce e dei raggi di sole, anche se deboli: uscite il più possibile durante il giorno, anche solo per una passeggiata in pausa pranzo, per un tè sul balcone, o per affacciarvi alle finestre, aprite le tende e fate entrare luce anche in casa. La domenica si gioca fuori, al parco, si mettono gli stivali per la pioggia e si esce; la sera, un bagno o una doccia calda e profumata rigenerano corpo e mente.

Curate l’alimentazione. Durante il cambio di stagione i cibi ideali sono gli alimenti che depurano, eliminano tossine e rinvigoriscono l’organismo, aumentando naturalmente le difese immunitarie: mele e pere, ricche di fibre, potassio, fosforo, e magnesio; uva bianca e rossa, antiossidante naturale, ferro, calcio, e vitamina A; kiwi e arance, che con la loro vitamina C proteggono pelle e organismo. Ogni tanto la frutta potete anche cuocerla, con un pizzico di cannella, zenzero, limone o chiodi di garofano, che aiutano a proteggere da raffreddore e mal di gola. Immancabili sono le zuppe, calde e ricche, apportano liquidi e fibre per prepararci ad affrontare l’inverno. Concedetevi un po’ di cioccolato fondente ogni tanto, riequilibra l’umore grazie al magnesio. Essendo più sensibili allo stress, siamo anche più desiderosi di cibi zuccherini e di carboidrati.

Via libera invece a tisane calde e infusi alle erbe. Camomilla, melissa, passiflora sono alcune delle erbe più consigliate per questo passaggio di stagione. L’escolzia regola l’attività dell’epifisi e la secrezione della melatonina, l’ormone che dona sonni sereni e rigenera il buon umore; il biancospino è un buon equilibratore dell’organismo, presente anche nella cura degli stati d’animo, in quanto difende dall’apatia e dalla stanchezza generale, così come cura l’iperattività. Anche il ginseng può essere utile se vi sentite particolarmente prive di energie (attenzione perché è un eccitante).

L’aromaterapia consiglia di respirare e diffondere per la casa timo ed eucalipto, sandalo o legno di cedro, immunostimolanti ed energizzanti. Appena sveglie, prima di fare colazione, diluite poche gocce dell’olio essenziale preferito in un cucchiaio di olio di mandorle dolci e massaggiate con movimenti circolare le spalle e i polsi. Alla sera invece, prima di coricarvi, massaggiatevi con un delicato olio di vaniglia o lavanda per assicurarvi dolci sonni.

Buon novembre e per sapere di più sulle origini delle celebrazioni di  Samhain e Halloween, festività alla moda, o tradizionali, lontane o vicine, ho preparato un articolo a parte! Cliccate qui!

Da dove derivano la parola e la festa “in costume” di HALLOWEEN? E Samhain?

La parola Halloween ha origine nella tradizione cattolica. Ogni santo ha un suo giorno personale, ma il primo novembre è dedicato a tutti i santi. La chiesa cattolica non riusciva a sradicare gli antichi culti tradizionali, e nell’835, papa Gregorio spostò la festa di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre, cercando di dare un nuovo significato ai culti pagani, ma l’influenza del culto di Samhain si faceva ancora sentire. Venne così aggiunto  nel decimo secolo una nuova festa il 2 Novembre, il Giorno dei Morti, in memoria delle anime degli scomparsi.
Questo giorno veniva festeggiato accendendo falò, e le persone si mascheravano da santi, angeli e diavoli, così come i Celti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui intorno erano poste le braci del Fuoco Sacro, oppure zucche svuotate in cui si mettevbanmo lumini di cera.
Ogni(s)Santi in inglese “All Saints’Day” aveva una denominazione più antica: “All Hallows’Day”, saint e hallow hanno lo stesso significato, ma derivano rispettivamente da sanctification (santificazione dal teutone) e da holiness (santità dal latino).
Presso i popoli antichi il giorno cominciava dal tramonto, per questo ancora oggi si da molta importanza alla vigilia. Quindi la celebrazione di Ogni Santi aveva origine al tramonto del 31 ottobre. La sera precedente al 1° Novembre era dunque All Hallows’ Eve (Eve significa vigilia), ma anche All Hallows’Even (Even significa sera) che venne abbreviato in Hallows’Even, poi in Hallow-e’en ed infine in Halloween.

Antiche  tradizioni non del tutto scomparse e che si ritrovano nel nostro folklore popolare ci riportano al Samhain (pronunciato “sow-in“), forse la più importante tra le festività celtiche. La parola deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End“, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, ma l’11, data coincidente con San Martino. Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween.  Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura iniziava il suo riposo, da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non era una festività legata ai defunti, ma esattamente il contrario: al raccolto alla vita, alla terra che va a riposo per rinascere in primavera.

In alcuni regioni italiane sono rimaste, in questo periodo, festività legate al ringraziamento per la chiusura dell’anno agricolo.

 

 

Elena Fossati: arriva Novembre con Samhain e Halloween!

Novembre è in arrivo festività religiose, ma anche tradizioni antiche. Feste in maschera moderne… rituali che ci ricordano che andiamo verso il buio e il freddo e il nostro corpo ha bisogno di essere curato per stare nel ben essere e in salute.

Due articoli in Benessere&Salute:

il primo che riguarda i cambiamenti novembrini e contiene alcuni consigli su come prenderci cura di noi;

il secondo che brevemente ci rimanda alle origini di queste celebrazioni oggi tanto di moda, ma che in fondo riprendono antiche tradizioni, anche molto vicino al nostro folklore.