Lo Spazio è fatto da coloro che lo abitano!

Il titolo esprime il significato di ciò è “Lo Spazio”, per me, da quando l’ho pensato e che ogni giorno cerco di fare vivere insieme a colleghi, a voi, alla mia famiglia! 

Qui di seguito parole, pensieri, immagini e riflessioni di noi, grazie a voi che mi avete aiutata, riflettendo e condividendo con me quando vi ho chiesto un consiglio nei giorni scorsi!

Grazie!

Cosa vorresti trovare a “Lo Spazio”?

Cosa vorresti fare a “Lo Spazio”?

Lascio a voi, in forma anonima, le parole, che custodirò e utilizzerò per cercare di realizzare e abitare “Lo Spazio” nei prossimi mesi con voi… 

Cosa vorrei trovare a Lo Spazio? Lo  Spazio innanzitutto per fermarmi ad ascoltare il mio respiro, per dare lo Spazio a me stessa magari con modalità anche meno organizzate visto che faccio fatica (da quando sono mamma!) ad organizzarmi con un corso fatto di date e orari prestabiliti…

Sono positiva, carica e piena di speranza. Quello che vorrei io è ritrovare allo Spazio esattamente quello abbiamo lasciato il mese scorso e che tanto ci era mancato.

Yoga …, e poi gli incontri di diversa durata di mindfulness, meditazione, con Te e le Altre

In sintesi: Lo Spazio= Un rifugio x la cura del corpo e dell’anima❤️

Con un sereno equilibrio, nonostante l’incertezza dei mesi futuri,….

 – Mindfulness all’aperto o online…

– yoga online

– camminate consapevoli per Bovisio Masciago/Limbiate

Ti ringrazio per le tue riflessioni e perché le condividi. Volevo rispondere alle tue due domande. Cosa vorrei trovare allo Spazio. In realtà quello che ho sempre trovato in questi anni: uno spazio in cui stare bene, in cui puoi esprimerti senza essere giudicata, un porto sicuro anche nei periodi più difficili. E la cosa bella è  che tutto ciò lo possiamo condividere con altre persone che frequentano lo spazio. Cosa mi piacerebbe fare allo Spazio. Continuare con la pratica di meditazione che mi piacerebbe magari associare allo yoga o altre pratiche in movimento ( meditazione camminata). Approfondire l’argomento. Continuare con le danze meditative. Grazie, buona serata e a presto 😘

Ciao Elena, leggo sempre con piacere quello che invii, hai sempre qualcosa di positivo da dire. Certo riguardo al periodo di incertezza che stiamo attraversando siamo tutti un po’ persi. Secondo me devi solo continuare così, sono sicura che sentiremo sempre la tua vicinanza. 

Buongiorno Elena!🐬

Rispondo alla tua richiesta di condivisione: se possibile/fattibile, mi piacerebbe provare l’esperienza delle campane tibetane e lezioni di yoga  all’aperto/parco.

Ciao Elena rispondo alle tue domande. 

Io non cambierei nulla allo spazio, adoro fare yoga … perché mi fa star bene …e lo spazio è il posto ideale dove lo voglio fare …..grazie Elena hai creato un paradiso 😍

Ciao Elena leggo ora con un po’ più di calma dei giorni lavorativi il messaggio delle tue riflessioni sulla ripresa e la domanda su cosa vorresti trovare allo Spazio (se non ho inteso male) ti rispondo anche se non sono una frequentatrice assidua ma sul futuro chissà…solo le mie modeste e piccole considerazioni…. già aver chiamato il luogo lo Spazio dà una grande sensazione di apertura e possibilità…avere uno spazio per esprimersi uno spazio in cui vivere e provare emozioni sensazioni proprie indipendenti dagli schemi esterni, avere uno spazio rispettoso e non giudicante per ascoltare ed essere ascoltati è una GRANDE opportunità/occasione potrei dire per continuare a rinascere…per trovare o ritrovare uno spazio dove potersi allenare alla bellezza (c è bellezza anche nei nostri casini interiori) del mio dentro e del mio fuori con gli altri, trovare suoni e timbri di voce che ti portano pace anche nel movimento, lo scoprire ogni volta che sei in un grande cammino grazie anche alle condivisioni di cuore con gli altri ( con la manifestazione di tutte le emozioni di che ci sono state donate gioia,rabbia,ecc) è veramente importante …in questo periodo ti direi io darei molto spazio al gioco danzato e al contatto fisico con la natura….ti ringrazio tanto di esserci ma oggi mi sentivo di dirti questo un forte abbraccio

Da Instagram
Una scala per… Foto di S.N. da Whatsapp

E ora ho molto materiale su cui riflettere, creare e poi condividere!

#BuoniGiorni 

Elena

Sofferenza

Il dolore è un dato di fatto scrivevo in questo articolo, la sofferenza a tutti gli effetti è qualcosa che va oltre il dolore, è un disagio, una inquietudine, qualcosa che pervade, invade, corpo, mente, emozioni, parola,… va oltre al dolore e forse rimane anche dopo il dolore!
Tutti entriamo in relazione con la sofferenza, ma ognuno la tratta in modo personale… simile, differente, ma in modo personale!

Nel Buddhismo è la prima “Nobile Verità”. Tutte le religioni, ma anche la filosofia, la psicologia, la medicina, le diverse tradizioni culturali,… trattano questa tematica: la sofferenza.

San Giovanni Paolo II scrisse la “LETTERA APOSTOLICA SALVIFICI DOLORIS”
L’ebraismo, l’induismo, lIslam la pongono come esperienza comune a tutti.

Ognuno cerca risposte, la risposta, la soluzione… in oriente e in occidente: forse la via per raggiungere la felicità!

Il prof. don Giandomenico Tamiozzo in questo breve scritto da una panoramica su “Il concetto di sofferenza nelle grandi religioni, nella Bibbia e nell’insegnamento della Chiesa”
Potrebbe essere interessante!

Questa mattina riflettevo, meditavo (scegliete voi il temine che più vi piace) sulla sofferenza: faticoso, vero (?!?), ma rimanendo nella pratica con empatia e compassione verso me stessa (!) ho scoperto delle interessanti verità, dei dati di fatto!

Sperimentiamo, riflettiamo, meditiamo,… con le nostre modalità, su questi temi, non per rovinarci le giornate, ma per inquadrare le cose nella giusta prospettiva, non sta a me dire quel sia per te/voi la giusta prospettiva!

#BuoniGiorni

Elena

Dolore e Sofferenza

In questi giorni mi ritrovo spesso a riflettere, meditare sul DOLORE, grazie al mio piccolo incidente e alla mia decima costa!
Quale esperienza interessante si sta rivelando… per me che, come professionista, mi trovo spesso a gestire e a stare con il dolore degli altri.
Ma quando il dolore è il tuo, tutto cambia, anche se è una semplice puntura di zanzara!
Sicuramente certi dolori possono essere evitati, altri sono inevitabili, e poi ci sono i dolori psicologici (di cui non mi occuperò qui oggi e a cui ho accennato qualche settimana fa parlando di disagio durante il webinar con Aequabilitas https://elenafossati.wordpress.com/2020/07/30/serate-di-formazione-e-consapevolezza-con-aequabilitas/).

La Mindfulness e la Meditazione mi stanno aiutando a comprendere, accogliere, il dolore per non entrare nel cortocircuito della sofferenza (che approfondirò).

Comprendere il problema-dolore: il dolore dato dalla frattura, la tensione muscolare, il movimento e la paura del muovermi… Un interessante ciclo che aumenta il dolore stesso.

OSSERVO IL MIO PENSIERO SUL DOLORE …
STO CON LA MIA SITUAZIONE,
che conosco e non sarà cronica (un altro argomento è il dolore cronico, che trova comunque beneficio da queste metodologie e di cui vi scriverò, ma non ora…).

Il dolore è un dato di fatto, un’altra cosa è la sofferenza, tematica approfondita circa 2500 anni fa da Buddha con un discorso sulle DUE FRECCE; trattato anche dalla Bibbia; trattato dalla medicina (ho fatto un corso ECM qualche mese fa! E in pronto soccorso mi hanno fatto riflettere le parole dette staff medico che mi ha accolto: “quanto dolore sente da 1 a 10?”, applicando la scala del dolore).

Ecco qui il discorso del Buddha sulle due frecce.
“Meditatori, sia l’uomo ignorante che l’uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual’è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza?
Facciamo l’esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l’insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e – come reazione – si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Quindi egli fa esperienza di due dolori: quello fisico e quello mentale. Gravato dalla sensazione spiacevole, reagisce con avversione e, con questo atteggiamento, inizia a creare in sè un condizionamento di avversione.
Infatti, quando prova queste sensazioni negative, egli cerca il diletto in qualche sensazione piacevole, perchè – da persona ignorante quale è – non sa rispondere correttamente ad una sensazione spiacevole se non cercando riparo nel piacere dei sensi. E quando comincia a godere di un piacere, allora comincia ad instaurarsi in lui un condizionamento al desiderio, alla bramosia.
Egli è completamente inconsapevole di come vadano le cose, non sa cioè che le sensazioni sono impermanenti, non sa quale sia l’origine della bramosia verso di esse, non conosce il pericolo che rappresentano, e non sa quale sia la via per non esserne schiavi.
Questa sua incapacità crea dentro questo tipo di uomo un condizionamento di ignoranza. Provando sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre, l’ignorante, rimanendone condizionato, lontano dalla verità, è soggetto alla nascita, alla morte, alla vecchiaia, ai turbamenti, alle sofferenze, alle negatività. L’ignorante è così destinato all’infelicità.
Invece l’uomo saggio, che percorre la via della verità, quando prova una sensazione spiacevole, non si preoccupa, non si agita, non piange, non urla, non si batte il petto, non perde il senso della realtà.
È come chi venga trafitto da una sola freccia e non da due, percependo solo un tipo di sensazione spiacevole, quella fisica e non quella mentale. Colpito così da questa sensazione, non reagisce con avversione, e così non si forma in lui un condizionamento all’avversione. Inoltre non cerca rifugio in una sensazione piacevole per sfuggire quella spiacevole che sta vivendo. Egli sa, da persona saggia che è sulla via della verità, come ripararsi dalla sensazione sgradevole senza cadere nel piacere dei sensi. Così evita di creare un condizionamento di bramosia e desiderio. Egli comprende la realtà così come essa è effettivamente, del perenne sorgere e passare delle sensazioni, di quale sia l’origine della bramosia verso esse, del pericolo che essa costituisce e del modo di uscirne. Avendo dunque la perfetta e completa comprensione della realtà, egli non permette che si formino in lui questi condizionamenti di ignoranza.
Quindi il meditante impara a rimanere equanime e distaccato qualora si manifestino sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Così facendo, chi cammina sulla via del retto insegnamento, rimane distaccato anche dalla nascita, dalla vecchiaia, dalla morte, dai turbamenti, dalle sofferenze e dalle negatività. Egli è equanime davanti a tutte le sofferenze. Questa è la differenza tra il saggio e l’ignorante.
L’uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona”.

Discorso del Buddha

E poi c’è il racconto di Giobbe e della sua esperienza con il dolore e con la sua Fede; da questo libro “il popolo scelto” iniziò a vedere il dolore, la sofferenza come un mistero e non più come un castigo.

1 Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
2 Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3 Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4 «Ascoltami e io parlerò,
io t’interrogherò e tu istruiscimi».
5 Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
6 Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.

Giobbe 42,1-6

E poi in medicina c’è l’‘’Ospedale Senza Dolore’’, dove si intende un ospedale che effettua in modo sistematico la rilevazione del dolore, sia acuto che cronico e dove il dolore è sistematicamente curato, ridotto ed eliminato. Il dolore viene considerato come un sintomo che è pericoloso occultare e che potrebbe essere controllato nel 90% dei casi. Nel Giugno 2001 il ministero della salute elaborò le “Linee Guida per un Ospedale Senza Dolore” (GU del 29 giugno 2001) evidenziando:
Strumenti per il monitoraggio del dolore
Strumenti per la rilevazione del dolore
Trattamento del dolore con protocolli di trattamento, farmaci oppioidi, strutture specialistiche di terapia del dolore e cure palliative; tecniche e prassi di medicina complementare/non convenzionale (agopuntura), tecniche psico-comportamentali (tecniche di rilassamento, artiterapie, mindfulness, visualizzazione,…)

“Quando riusciamo a lavorare solo con il dolore acuto presente e non con la memoria di un dolore passato o con l’anticipazione di un dolore futuro, il dolore è diminuito dei 2/3”

(M. Erickson)

Sul mio canale Insight Timer ho aggiunto in questi giorni una Pratica sul Dolore

Se vuoi puoi praticare con me!

#BuoniGiorni

Elena

For Warmth- mani per tenere al caldo…

For Warmth*

I hold my face in my two hands.

No, I am not crying.

I hold my face in my two hands

to keep the loneliness warm—

two hands protecting,

two hands nourishing,

two hands preventing

my soul from leaving me

in anger.

Thich Nhat Hanh

#BuoniGiorni

Elena

*Traduzione:

Per il calore
Tengo il viso tra le mani.
No, non sto piangendo.
Tengo il viso tra le mani
per mantenere calda la solitudine—
due mani che proteggono,
due mani nutrienti,
le due mani impediscono
che la mia anima mi lasci
nella rabbia.

Thich Nhat Hanh

“Lo Spazio” in Vacanza!

Pensavo di lavorare presso il mio spazio “Lo Spazio” anche nel mese di Agosto dopo il Lockdown…. ma la pausa estiva è arrivata per tutti e anche “Lo Spazio”,dopo la conclusione delle attività nel mese di luglio (una estate speciale!), va a riposare per prepararsi e ritrovarci a settembre con nuove energie!

Ma vi anticipo alcune informazioni e proposte che con “Lo Spazio” ho già confermato e che possiamo trovare già nel sito http://www.lospazio.org/eventi-e-incontri.html

  • Dal 7 di settembre riprenderò gli incontri “Lo Spazio” MINDFULNESS Estate per coloro che si sono iscritti al percorso e per coloro che, avendo già frequentato altri percorsi di #Mindfulness, come #FrescoRespiro, MediTiAmo!?, potranno partecipare (previo accordo con la conduttrice).
  • A settembre con Monica, che mi ha accompagnata durante le settimane di Lockdown, concluderemo gli incontri di Psicomotricità del lunedì per i bambini che avevano aderito al gioco psicomotorio dello scorso gennaio- aprile (mancano 4 incontri). Avviseremo i genitori e capiremo come organizzarci sulla base degli impegni scolastici!
  • Il 12 settembre riprenderanno gli incontri con Marta Montorfano di #DanzeSacre e Meditative a cadenza mensile. Il tema di quest’anno “Luna d’Acqua Acqua di Luna”.
  • Il 19 settembre FESTIVAL DEL DISEGNO FABRIANO 2020: LIBERI TUTTI! LA CREATIVITÀ CI RENDE LIBERI! DALLE 15:00 ALLE 18:00 evento a ingresso libero con conferma di presenza, per rispettare le normative che saranno in vigore per quel periodo. https://fabriano.com/festivaldisegno/eventi/la-creativita-ci-rende-liberi/ A questo proposito l’anno scorso durante l’evento Fabriano un gruppo di partecipanti aveva creato con l’artista William Ronchi delle opere in argilla, che avrebbero dovuto essere biscottate ed eventualmente colorate. A Settembre potremo fare la coloritura e la cottura. Con il maestro ceramista Raku Enzo Cremone abbiamo infatti organizzato non solo la biscottattura, ma anche la possibilità di coloritura dei pezzi e cottura dei pezzi per realizzare delle opere Raku. Se ti interessa colorare il tuo pezzo e creare una vera ceramica Raku contattaci. Cosa è il Raku? Sotto troverai un filmato curioso!
  • Stiamo organizzando il Corso Raku. Sei interessato/a? Si accettano pre-iscrizioni. Il corso è adatto a bambini dalle scuola primaria in sù (per bambini più piccoli contattare Elena Fossati), giovani e adulti.
  • Il 7 NOVEMBRE 2020 ORE 15:00 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “Il gesto del fiore. Le danze dei fiori di Bach e il viaggio verso la guarigione” di Joyce Dijkstra. UN INCONTRO DANZATO PER INCARNARE NELLA DANZA IL GESTO DEL FIORE . Ingresso libero con conferma di presenza.

A Settembre RIPRENDEREMO via via TUTTE LE ATTIVITÀ SETTIMANALI TAIJI-YOGA-GINNASTICA POSTURALE – DANZAMOVIMENTOTERAPIA- TERAPIE … con altre novità! Il calendario presto online.

#BuonAgosto

Elena

Vacatio – Vacanza

Ieri una partecipante al ritiro Mindfulness, mentre ci salutavamo per la pausa estiva, ci faceva sorridere pensando al suono ambiguo di VACATIO (!), che avevo utilizzato per esprimere, con citazione latina (!!!) i propositi per questi giorni di pausa estiva. Eppure questo termine ci porta molto lontano… o forse molto in profondità ! 

Rifletto oggi:

Dal vocabolario Treccani: 

Vacatiovakàzzio› s. f., lat. – Vacazione, cioè vacanza, sospensione di qualche cosa, esenzione da qualche obbligo. In partic.: 1. Nel diritto romano, privilegio analogo all’immunità e consistente nell’esenzione dagli obblighi cui il civile o il militare sono, o possono essere, sottoposti. 2. Nel linguaggio giur., vacatio legis, il periodo di tempo che intercorre tra la pubblicazione di una legge sulla Gazzetta Ufficiale e la sua effettiva entrata in vigore, periodo che normalmente è di 15 giorni, ma può essere anche, se esplicitamente previsto dalla legge stessa, più breve o più lungo, oppure indeterminato (per es., quando l’entrata in vigore di una legge è condizionata dall’emanazione di un suo regolamento) o addirittura mancare del tutto (nel qual caso la legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione).

http://www.treccani.it/vocabolario/vacatio/

Da quando abbiamo avuto la possibilità di uscire di casa, riprendere a muoverci in luoghi diversi, anche fuori regione/nazione, le persone hanno iniziato ad andare via per i fine settimana, a volere uscire, andare lontano (nel possibile), ma hanno iniziato le vacanze? 

Certamente anche quest’anno alcuni/molti, non andranno in vacanza, nel senso lasciare la prima abitazione per trascorrere alcuni giorni presso strutture turistiche o luoghi “lontani”…  

Ma tutti mi auguro si prenderanno un po’ di VACANZA!

Vacanza, tratto da “una parola al giorno”: 

Va-càn-za

SIGNIFICATO Periodo di riposo; essere vacante, privo di titolare

ETIMOLOGIA dal latino: vacantia neutro plurale sostantivato di vacans, participio presente di vacare essere vuoto, libero.

La vacanza ci racconta all’orecchio un vuoto piacevolissimo, un vuoto che è libertà. Giorni vuoti dal lavoro, dallo studio, dai vari impegni quotidiani – in cui i ritmi possono rallentare, in cui si può dormire di più, fare quello che ci pare.

Purtroppo resta evidente la sua natura eccezionale, e anzi forse è un buon suggerimento: sarebbe meglio lavorare su tutti gli altri giorni ordinari affinché abbiano lo spazio per permetterci ciò che vogliamo, piuttosto che esiliarci ora nello svago ora nella frenesia.

Da ricordare che la vacanza riguarda anche ruoli e cariche, che si dicono appunto vacanti quando non ci sia nessuno che le ricopre.

Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/vacanza

https://unaparolaalgiorno.it/significato/vacanza

Questa settimana si chiuderanno le attività di gruppo presso “Lo Spazio” www.lospazio.org e poi sarà possibile solo mantenere gli incontri individuali, compatibilmente con le VACANZE dei professionisti, ma indicativamente tutti quanti ci concederemo una “VACANTIA”, un poco di vuoto… un vuoto sicuramente diverso da quello del periodo di Lockdown.

Mi sono ripromessa di meditare, riflettere, stare con il vuoto, che, appunto fa parte dei percorsi meditativi e di pratica contemplativa: meditare sulla vacuità!

Interessante nel buddhismo questa fondamentale verità su come “le cose sono realmente” che viene chiamata “vacuità” o shunyata, in sanscrito.” 

“Quanto più esci da te e ti vuoti di te

Tanto più Dio fluisce in te con la sua Divinità”

– A. Silesius

#BuoniGiorni

Elena

Miniritiro Mindfulness

Abbiamo sperimentato durante il Lockdown la chiusura nelle nostre case, magari qualcuno ha sperimentato il silenzio forzato… Ma attraverso un mini ritiro di pratica Mindfulness è possibile entrare in relazione con un altro tipo di silenzio, il silenzio del corpo che si ferma e che rallenta, la calma della mente (che forse durante il lockdown invece urlava) e il silenzio della parola, che comunica; sperimentando pratiche di meditazione, ritagliandosi un po’ più di tempo, qualche ora, per dedicarsi al silenzio e alla pratica in modo più continuativo.

Se riuscite a sperimentarlo proverete un’esperienza toccante.

https://elenafossati.wordpress.com/2019/08/14/e-dopo-il-silenzio/

Quando sia più tempo a disposizione, la mente si assesta ed è più facile trovare un equilibrio tra le pratiche di concentrazione, consapevolezza, gentilezza amorevole, e notare come tutte insieme favoriscono la pratica informale nella vita quotidiana!

Le pratiche di meditazione seduta, la meditazione camminata, poi di nuovo le meditazioni sul respiro… Magari un pasto dedicato alla meditazione sul cibo… Il tutto nell’attenzione silenziosa al momento dell’esperienza presente. In queste situazioni riusciamo a percepire la mente e il corpo.

Potrebbe essere l’inizio, incontrandoci il 19 luglio dalle ore 9:00 alle ore 12:00 per sperimentare una modalità più intensa che magari in futuro potrebbe approfondirsi con un’intera giornata, oppure qualche giorno di pratica silenziosa.

Vi aspetto! Per informazioni e iscrizioni http://www.lospazio.org/eventi-e-incontri.html la sezione “Lo Spazio Mindfulness Estate”

“Meditare è seguire i movimenti della nostra mente smettendo di affaccendarci in azioni, pensieri, preoccupazioni per il futuro, ricordi del passato. Meditare non è fare il vuoto intorno a noi. Anzi: è non separare i mondi, non dividere quel che consideriamo spirituale da quel che riteniamo ordinario. E i gesti quotidiani di cucinare, lavare i piatti, telefonare, pulire, leggere possono diventare forme di preghiera. È insomma stare dentro noi stessi, dentro tutto ciò che siamo in quel momento, consapevolmente. Spesso si pensa che la soluzione al dolore e all’ansia sia altrove, ma è nel dolore la soluzione del dolore (e nell’ansia la soluzione dell’ansia). Sentendolo, abitandolo, assaporandolo, non è piú un estraneo, ma a poco a poco un ospite scomodo, irruente, tempestoso e infine un pezzo di noi. Lasciare spazio intorno ai gesti ordinari, dargli una stanza, li fa brillare, permette che aprano un varco nell’oscurità in cui di solito viviamo, nel nostro quotidiano sonno. Allora, pian piano, si ricevono le visite della consapevolezza: sono i miracoli del noto”.

Chandra Livia Candiani, Il Silenzio è cosa viva, ed. Einaudi

#BuoniGiorni

Elena

Bambini e Adolescenti: e ora?

“Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, aumento dell’irritabilità. Sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto le bambine, i bambini e gli adolescenti nel nostro Paese durante l’isolamento a casa per l’emergenza coronavirus. Lo evidenzia l’indagine sull’impatto psicologico della pandemia Covid-19 nelle famiglie in Italia promossa dall’Irccs Giannina Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, che dirige il dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’istituto”.

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=5573

Dall’analisi è emerso che nel 65% e nel 71% dei bambini con età rispettivamente minore o maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni, i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia (inquietudine, ansia da separazione). Nei bambini e adolescenti (età 6-18 anni) gli effetti più frequenti sono stati i disturbi d’ansia e la sensazione di mancanza d’aria, ma anche i disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi e a svegliarsi per iniziare le lezioni per via telematica a casa). In particolare, proprio in questa fascia di età è stata osservata una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al cosiddetto ‘ritardo di fase’ (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), come in una sorta di ‘jet lag’ domestico. Tra questi ragazzi è stata riscontrata più frequentemente anche una maggiore instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore. (tratto da Indagine condotta da Gaslini di Genova).

Ora, nella fase 2, dove con mascherina per i bambini dai 6 anni, possiamo uscire, interagire, con l’attenzione alle distanze, osserviamo bambini che non vogliono uscire di casa, bambini/adolescenti che si ribellano alle regole, difficoltà di gestione delle emozioni (con reazioni molto forti).

I bambini e gli adolescenti hanno risentito  dell’emergenza, ora dobbiamo aiutarli a ritrovare la loro sicurezza ed equilibrio. 

La gravità comportamentale può essere collegata al grado di malessere e al disagio dei genitori: disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi del sonno, consumo di farmaci ansiolitici e ipnotici nei genitori, danno conseguenze emotive anche ai figli. È quindi importante prendersi cura degli adulti per aiutare anche i più giovani (i risultati sono più accentuati nelle famiglie con disagi psichici/di salute prima della pandemia). 

Inoltre  la dissonanza tra quanto i genitori, gli adulti hanno detto/dicono e le emozioni che sono trasparite o che emergono, creano nei più piccoli confusione: informazioni positive es. “vedrai che sarà tutto come prima”, “potrai re-incontrare i nonni”… e le emozioni, il nervosismo, la preoccupazione … creano forti dissonanze.

Cosa fare?   

Innanzitutto è molto importante dire la verità in modo adeguato all’età del bambino e della bambina; non creiamo lunghi discorsi con spiegazioni complesse, i bambini sono semplici e diretti.

È importante invitarli ad esplorare i loro pensieri non gentili e le loro emozioni negative, le loro sensazioni spiacevoli, dovute alle esperienze stressanti che hanno vissuto in questo periodo, come noi adulti.

Cosa abbiamo sentito, provato, pensato noi adulti? Anche i bambini a loro modo hanno vissuto ciò. Osserviamo e accogliamo le loro esperienze, ma anche le nostre esperienze. 

Ci sono poi percorsi per aiutare bambini e adolescenti a trovare strategie per ascoltare, fare spazio alle emozioni, guardare il mondo da un diverso punto di vista, fare movimento…  Le tecniche di mindfulness per esempio, possono dare un contributo a ciò, come tutte le esperienze come attività psico-coporee, che stimolano il processo creativo, o come le artiterapie. 

Prendiamoci un tempo di cura e ben-essere del nostro modo interno e avremo ben- essere anche nel mondo esterno!

#BuoniGiorni

Elena

Un Webinar, una domenica sera…

Ieri sera ho tenuto un webinar su riabilitazione e DanzaMovimentoterapia con la collega Antonella Marigo, organizzato grazie all’Associazione Aequabilitas.

Abbiamo parlato di riabilitazione, per entrare nel panorama delle arti come terapia e approfondire la DanzaMovimentoTerapia come strumento riabilitativo. Per concludere con un’esperienza online di pratica di ascolto del nostro ritmo interno! 

Se volete qui trovate la diretta: <a rel="noreferrer noopener" href="http://<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F102258956788441%2Fvideos%2F713509816075851%2F&show_text=1&width=560" width="560" height="382" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true" allow="encrypted-media" allowFullScreen="true">clicca qui. Per domande e curiosità scrivete! 

Per ulteriori approfondimenti:

https://elenafossati.wordpress.com/2020/06/16/riabilitazione-e-danzamovimentoterapia/

#BuoniGiorni 

Elena