Un corso sulla disostruzione pediatrica

Sabato scorso, 7 marzo un incontro speciale, sul tema disostruzione pediatrica, presso “Lo Spazio” Bovisio Masciago.
Un incontro gratuito promosso dall’associazione “Salvagente” di Monza.

Moltissimi i partecipanti: genitori, futuri genitori, nonne e insegnanti e poi c’era anche qualche Bebè. Lo Staff de “Lo Spazio” ha aiutato nella gestione dei piccoli e all’accoglienza dei grandi.

Questa associazione si occupa di pronto soccorso pediatrico e non.  L’ incontro di sabato aveva come tematica la  pediatrica (ma alcune manovre sono adatte anche per gli adulti)  delle vie aeree per:
Imparare a riconoscere quando un bambino ha un ostruzione da corpo estraneo (è più facile di quanto possiamo pensare!)
Sapere come intervenire (essere sicuri e pronti con le giuste manovre, sperimentate sui manichini).
Sapere cosa fare e soprattutto cosa NON FARE (spesso interveniamo presi dal panico e creiamo ancora più guai).
Attivare i Soccorsi nel modo corretto. Educare la popolazione che il numero di tutte le emergenze è il n. 112: dal soccorso, ai carabinieri!
Saper prevenire gli incidenti domestici, con una adeguata formazione (perchè spesso ingenuamente mettiamo cose pericolose nei posti sbagliati!) .

Un incontro utile a tutti per chi ha figli e chi non ne ha, per chi segue i figli degli altri… O per chi, per caso, si dovesse trovare in una situazione di emergenza.

“Lo Spazio” contribuirà a promuovere questi corsi collaborando con l’associazione SALVAGENTE ripetendo questi incontri e proponendo anche nuove iniziative.
Il video con alcune istantanee della mattinata su YouTube

Le Regole queste Sconosciute!

Una riflessione sulle regole (pensieri tratti da esperienze di vita):

Le regole sono un tema interessante, molto attuale, non solo per lo sviluppo del bambino/a,  ma anche per noi adulti!

Le regole (termine che spesso alla società moderna non piace e allora potremmo usare dei sinonimi: principi, direttive, metodi , ma anche limite e confine …)  garantiscono una continuità educativa, ma soprattutto una continuità evolutiva: esse strutturano la personalità dell’essere umano con le sue caratteristiche, i suoi valori, le sue preferenze.

Le regole ci danno la cornice di riferimento: definiscono  i limiti dell’esistenza,  quello che si può e quello che si deve, quello che piace e quello che non piace e che fa conoscere i  principi.

La regola ci indica fino a dove possiamo muoverci, arrivare, agire e questo ci tutela, ci protegge ci difende  a qualsiasi età! È importante avere chiaro i nostri limiti, fino a dove possiamo arrivare, i nostri confini; è importante tutto ciò per vivere. Se non avessimo limiti, confini, regole …. Ci sarebbe il caos, confusione, e potremmo anche rischiare la vita!

Quando si parla di regola nella “società liquida” (definizione del noto sociologo Zygmunt Baumann, “dove i confini e i riferimenti sociali si perdono”), subito si associa questa parola ai termini rigidità e staticità, ma quando si parla di bambini e anche di adulti, occorre sottolineare che la regola è qualcosa di più profondo che trova le sue radici nei bisogni primari.

Si può paragonare la regola a una casa, a una strada o addirittura a un abbraccio: cioè a qualcosa che contiene e rassicura. La regola è contenimento e rassicurazione. È il bambino stesso che chiede all’adulto di essere contenuto. Il ruolo dell’adulto quindi è quello di segnare una cornice di riferimento fatta di limiti entro cui il bambino è libero di muoversi con sicurezza e serenità. Chiaramente questa cornice è in continuo movimento e in evoluzione e questo fa sì che il bambino e l’adulto siano in un costante divenire dialettico, fatto anche di conflitti e capricci. Le regole e i confini andranno allargati con la crescita e si evolveranno con il crescere dell’età. Occorre però considerare che i bambini, soprattutto se piccoli, non hanno la capacità di autoregolarsi, dunque “stanno alle regole” per amore degli adulti, ovvero perché l’adulto dice cosa è bene e cosa è male, cosa si può e cosa non si può fare per crescere. Proprio per questo motivo è fondamentale che i genitori, l’adulto di riferimento si mostrino fermi, autorevoli (non autoritari!) e coerenti.

Le regole quindi dovranno primariamente essere concordate tra gli adulti e la linea educativa dovrà essere la stessa. Questo atteggiamento ha un effetto rassicurante sul bambino, che si appoggia alla sicurezza dell’adulto per prendere coscienza dei limiti che lo circondano.

Le regole date dagli adulti quindi diventano basi fondamentali su cui in seguito il bambino costruirà il suo sistema e il suo stile: è quindi importante avere noi ben chiaro i nostri limiti, i nostri confini e le regole  per far capire al bambino quale sia la motivazione del limite, quali le cause e le conseguenze delle sue azioni.

Ogni regola deve avere un senso sia per l’adulto, sia per il bambino e deve essere spiegata in un linguaggio comprensibile.

Spesso gli adulti di questo terzo millennio incontrano difficoltà nel dare delle regole ferme e, spesso, si sentono in colpa o inadeguati rispetto a un modello di “autorevolezza e coerenza” nei confronti del figlio, nei confronti dell’altro, nei confronti del mondo. Si fa molta fatica ad assumersi la responsabilità del “no”.

In quest’ottica la trasgressione alla regola da parte del bambino e anche dell’adulto può diventare una provocazione e un segnale di richiesta di attenzione: forse stiamo comunicando un disagio che non sappiamo dire in altro modo.  Forse la società liquida desidera ritrovare delle radici e un po’ di solidità!

 Sta ora a noi offrire un sostegno necessario per superare questo momento difficile: il rispetto della regola data, ma parallelamente l’accoglienza e la comprensione per lo  stato emotivo (la rabbia) di chi si trova per la prima volta a sentire il proprio limite!

Un Albero Speciale

Stavo preparando il nuovo incontro per il gruppo di DanzaMovimentoTerapia che conduco ogni mercoledì. Le partecipanti al percorso stanno vivendo un ciclo di quattro incontri intitolati: “DanzaMovimentoTerapia di Fine Inverno”.

Ogni incontro ha un suo tema, ma questo ciclo di incontri in preparazione della primavera, ha un suo  filo conduttore che lega incontro dopo incontro: l’Albero… L’albero come creatura vivente, l’albero che siamo noi… Un albero quindi speciale.

Le partecipanti , anche se a parole non l’ho mai esplicitato,  stanno vivendo, sperimentando, creando, muovendo e anche danzando, attraverso , la loro corporeità e la loro creatività,  la linfa che sale dai  piedi e arriva al cuore,…  il movimento dei nostri piedi-radice…, delle dita… del tronco… e lentamente stanno vivendo  l’ Albero che è in ognuno di noi: un albero speciale!

E allora:

Piedi-Radice

Corpo-Tronco

Braccia-Rami

Mani-Foglie

Testa-Chioma

Il gruppo è arrivato al terzo incontro e questa sera proporrò una meditazione guidata… La voglio condividere con tutte voi, magari la farete con noi da casa… e magari vi verrà il desiderio, un giorno o l’altro, di venire e muovervi e a creare coreografie e danze libere con noi!

Guardate  questo video su YouTube: http://youtu.be/h4vGhPXyEUg

Per il resto … Non vi dico più nulla … Noi questa sera proseguiremo a muovere, danzare, creare l’albero che siamo…quell’albero speciale.

Elena

Voglia di Primavera: Mi depuro Sì, mi depuro No?

La Primavera è il periodo della crescita: i primi fiori, le gemme, le foglie,…  con un aumento via via del calore del sole, dopo la gelida umidità invernale.

Dopo il freddo invernale che ci ha richiesto una alimentazione più pesante, in primavera ci ritroviamo con  accumuli di scorie, di grassi,  che vanno eliminati.

Così come ci sono le piogge primaverili allo stesso modo ci sono “alluvioni” interne: l’aumento del calore scioglie gli accumuli di muco e si hanno così i raffreddori o le riniti, magari anche allergiche. Ci sono coloro che apprezzano la primavera perché si tratta del  periodo giusto per ritrovare un equilibrio (abbiamo anche l’equinozio di primavera dove giorno e notte sono in equilibrio).

L’arrivo della primavera dovrebbe così farci cambiare alcune abitudini.

  • C’è più luce: svegliamoci  un po’ prima per sfruttare al massimo la vitalità stagionale.
  • Portiamo la nostra attenzione alla cura di denti e gengive.
  • Diamo la giusta attenzione alla pelle: massaggiamoci  con olio di sesamo o di girasole per rivitalizzare la pelle e poi una doccia caldissima per rigenerare il corpo.
  • Una bella frizione vigorosa su tutto il corpo con le mani per stimolare la circolazione linfatica: strofiniamoci dai piedi fino alle gambe, procedendo verso le braccia, la schiena, per poi passare al torace e all’addome. Questi movimenti riportano la linfa al cuore; da qui ogni accumulo di tossine è trasportato dal sangue verso il fegato e i reni per essere eliminato.
  • Concediamoci una sauna all’inizio della primavera perché ci aiuta ad asciugare le secrezioni eccessive.
  • Come prima bevanda della giornata prepariamoci  in una tazza: limone per stimolare la digestione e eliminare il muco, aggiungiamo fettine sottili o grattugiate di zenzero fresco, aggiungiamo acqua bollente e lasciamo in infusione per alcuni minuti; completiamo con del miele.
  • Pratichiamo  yoga, attività che mettano in collegamento mente, corpo e creatività .
  • I pasti dovrebbero essere caldi, leggeri e facili da digerire. Introduciamo i cibi amari come le erbe amare,di questo periodo, o  gli asparagi, alcuni legumi che ci aiuteranno a eliminare  dal corpo l’eccesso di tossine. Evitiamo i sapori molto dolci, o molto acidi, oppure molto salati. Evitiamo di consumare i cibi freddi di frigorifero e non mangiamo troppo.

Il corpo si sforza naturalmente trovare un equilibrio aiutatelo, magari abbiniamo una purificazione stagionale.

Effettuare una depurazione, detossificazione di tanto in tanto può darci più energia e vitalità. Ci fa sentire rilassate e con la mente libera, ci fa dormire meglio sentire più fresche e  riposate risveglio.

Se ci depuriamo, se ci ripuliamo e purifichiamo dobbiamo successivamente ribilanciare l’organismo nutrirlo e rinvigorirlo in modo adeguato: non avrebbe alcun senso denudare il nostro organismo per poi lasciarlo vulnerabile.

Ricordarsi che le persone molto malate, le donne in gravidanza, gli anziani, i bambini non dovrebbero mai affrontare una pulizia approfondita senza la guida di un professionista ( occorre anche valutare se è il caso di iniziare una depurazione).

Detto questo ci sono diversi modi di purificarci, seguendo trattamenti legati alle medicine tradizionali,… alla fitoterapia,…lascio a voi la decisione di cosa fare!

È importante prendersi cura del nostro stile di vita stagione per stagione.

 

“Lo Spazio” per la Gravidanza

Nove mesi per creare uno spazio: il tempo dell’attesa richiede uno spazio fisiologico (il corpo che cambia, il piccolo/a che cresce nel grembo),  uno spazio psicologico e emotivo per prepararsi nella mente e nel cuore della mamma e del papà, in un processo straordinario che coinvolge l’individuo, la persona e la coppia.

Foto di Elena Fossati del logo del percorso PanciaMamma
Foto di Elena Fossati del logo del percorso PanciaMamma . E’  “Lo Spazio” per la Gravidanza… percorsi e possibilità per la donna in gravidanza.

 

Incontri, percorsi diversi: in acqua, in palestra,… i Professionisti esperti di linguaggio non verbale e tecniche corporee favoriscono l’ascolto attivo attraverso gli incontri del percorso e stimolano una maggiore consapevolezza di sé, elemento necessario per stare in contatto con le emozioni della gravidanza, con il proprio corpo che si trasforma. È importante, però, fare spazio alle parole e ai vissuti, attraverso movimenti, esercizi che creino la relazione con il proprio piccolo/a.
Oggi giorno è difficile per le donne che vivono la gravidanza rallentare ed è anche difficile regalarsi un tempo senza tempo per la nostra mente, per i nostri sogni, per creare il nostro spazio con il nostro bambino o bambina.
oggi vi racconto di un percorso “PanciaMamma” che dà la possibilità di fare spazio ai cambiamenti fisiologici, ai cambiamenti del nostro corpo, del nostro respiro, del nostro ritmo e ci permette di fare spazio alle emozioni.
Dal terzo, quarto mese di gravidanza potete concedervi uno spazio come questo: una srie di incontri dove la donna, ma anche l’uomo, in alcuni momenti, anche il futuro papà, possono entrare in ascolto e in relazione tra loro per creare poi una futura relazione con il proprio piccolo e la propria piccola. Tecniche di respirazione, visualizzazione e rilassamento, movimento e musica, massaggio con tecnica Rebozo, … alcuni elementi dello yoga.
È importante fare spazio anche alla coppia perché questo permetterà di diventare genitori: genitori non si nasce, si diventa giorno per giorno, momento per momento.L’ostetrica importante figura durante la gravidanza: garantisce la possibilità di ricevere consigli e assistenza; dà risposte a domande che sembrano banali e che magari in altri ambienti non vengono fatte, dà consigli sull’alimentazione, … L’ostetrica accompagna e aiuta in questi mesi di gravidanza portando la sua esperienza teorico pratica, creando fiducia e parlando con le future mamme, ma anche con i futuri papà per affrontare dubbi paure legate ai cambiamenti del corpo o a piccoli disturbi.

 

Un percorso come “PanciaMamma” interagisce con i corsi di accompagnamento alla nascita, che noi incoraggiamo, in quanto la donna, la coppia hanno bisogno di conoscere e sentirsi a casa in quello spazio che vedrà nascere il loro bambino, la loro bambina: l’ospedale.
Poi scegliete ciò che amate e vi piace, ascoltando e prendendovi cura del vostro corpo e le emozioni di questo magico periodo della vita di una donna!

In caso di Artrosi

Cosa fare in caso di … Artrosi?

Ecco alcuni consigli e rimedi:

  1. Localmente spalmare unguenti a base di olio essenziale di ginepro, rosmarino e cipresso.
  2. Prontamente lenitivo è l’impacco caldo di zenzero: applicare una pezza di cotone imbevuto infuso caldo di zenzero.
  3. Efficace è anche l’impiastro di zenzero fresco grattugiato. Massaggiare fino ad assorbimento con unguenti a base di zenzero, rosmarino e ginepro che possono essere anche applicati insieme.
  4. Molto utili sono le terapie di riabilitazione posturale, osteopatia, pranoterapia, massaggi shiatsu.
  5. Importante è fare sempre del movimento moderato, per esempio: Yoga, ginnastica dolce, auto massaggio.
  6. Utile l’Idroterapia secondo il metodo Kneipp (doccette o immersioni fredde, caldo, fredde!).
  7. Occorre sempre considerare la costituzione, l’assetto energetico di tutto l’organismo, le abitudini alimentari.

L’artrosi è spesso peggiorata da zucchero, dolci, cioccolato, alcolici, pane e pasta raffinati, carne e pesci grassi, salumi, fritti e stufati, formaggi grassi. Aiutano le verdure, la frutta, i cereali integrali e i legumi, che contribuiscono a ridurre le tossine dell’infiammazione. Una proposta preventiva e di aiuto (ovviamente se uno specialista vi ha dato una cura, seguitela, potete utilizzare questi rimedi a supporto) è la cura dei limoni, perché attenua spesso i sintomi contrastando l’iperacidità del sangue e l’infiammazione: bere un succo di limone appena spremuto diluito in acqua il primo giorno e aumentare di un limone al giorno fino a 9 limoni da suddividere tra i pasti… si arriverà succo di tre limoni a colazione, succo di tre limoni a pranzo e di tre a cena (per non bere il succo di 9 limoni in una dose sola!) e poi decrescere sino a tornare ad 1.

Altro rimedio che aiuta: applicazione di impacchi di argilla verde impastata con acqua e aceto di mele e tenere almeno 20 minuti.

Usate i guanti di inverno e quando pulite la casa proteggete le vostre mani, perché l’artrosi delle dita è in agguato!

A come Artrosi

A come Artrosi. Online si trova di tutto … È un disturbo cronico delle articolazioni che dolgono e possono essere gonfie, ma senza calore e rossore (se c’è calore e rossore significa che siamo in fase acuta e dobbiamo agire diversamente). E allora come la Medicina non Convenzionale, le terapie non convenzionali possono aiutare in caso di Artrosi?!? Leggi in Benessere&Salute

La Giubia, Giubiana, i giorni della merla

Una tradizione molto antica, che si tiene nelle piazze di diverse località della Lombardia negli ultimi giorni di gennaio. In questo modo il contadino di un tempo voleva propiziare la fine dell’inverno. Le feste invernali hanno qualcosa di affascinante, qualcosa che le lega ad un passato remoto di cui spesso abbiamo perso le tracce, ma che sentiamo essere parte integrante della tradizione, qualcosa di inscritto nel nostro Dna. Ancora oggi, nella nostra civiltà iper- razionale, si celebrano feste che  lasciano intravedere un legame con un universo fatto di esperienze strettamente legate ai rituali agricoli. Rituali che sono così radicati nella nostra tradizione, forse a livello inconscio, da essere celebrate malgrado l’irrigidirsi della sensibilità per la tradizione che pare governare il nostro tempo.
Il periodo invernale, in particolare, è infatti contrassegnato da alcune celebrazioni che coincidono con il calendario astronomico, vale a dire con le tradizioni solstiziali di antica memoria. Tra queste feste merita un posto del tutto particolare l’antico rito della Giubiana, che caratterizza il folklore di alcune località della Lombardia e si svolge negli ultimi giorni di gennaio.

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Il falò della Giubiana

Una antica tradizione che prevede un corteo festante che porta un grande fantoccio, chiamato appunto Giubiana (con tutte le variazioni fonetiche e dialettali), destinato ad essere bruciato sulla pubblica piazza.
Sull’origine del nome di questa festa ci sono alcune perplessità. Per alcuni deriverebbe dal dialetto piemontese Giobbia, che significa giovedì; per altri sarebbero da ricercare delle influenze legate al nome di Giove: ma anche in questo caso l’interpretazione sembra un po’ tirata per i capelli.
Più concretamente, la Giubiana può essere posta sulla scia delle altre figure arse o cacciate alla Candelora, e che identificano l’inverno e la cattiva stagione, contro ai quale i contadino inscenava una sorta di rito apotropaico, destinato a terminare con l’allontanamento simbolico del freddo e l’invito alla bella stagione (non dimentichiamo che Carnevale è alle porte) di fare il suo ingresso, o quanto meno cominciare a donare i primi raggi di un sole un po’ più caldo. Ogni rappresentazione è destinata a finire a tavola, a cui fanno corona balli, musica e desiderio di far festa, con il tradizonale risotto con la salsiccia (altra leggenda… per scacciare la strega che mangiava i bambini…). Durante il rogo, in particolare, le fiamme sono accompagnate da schiamazzi e suoni.

Se proviamo a curiosare tra le suggestioni del folklore, scopriamo una credenza particolarmente curiosa che lega quel simulacro arso nelle pubbliche piazze ad una figura densa di immagini leggendarie: la strega.
E così, in parte nella tradizione popolare la Giubiana ha assunto i toni della strega vera e propria, ed è spesso descritta nelle leggenda come una vecchia cattiva, malefica che mangia i bambini o li rapisce, gioca a carte con i morti. Tra le sue prerogative, avrebbe una gamba rossa…
La Giubiana resta comunque una figura tipica del folklore lombardo, impersonante la brutta stagione, oppure la strega, o semplicemente qualcosa che si cerca di allontanare trasformandolo in un simbolo che perdendosi nel fuoco muta la leggenda in tradizione. Una tradizione destinata a mantenere saldo il proprio legame con un passato lontano, lontano.
Un passato che la cultura moderna ha spesso un po’ lasciato da parte: va però osservato che rappresenta un importante contributo per non perdere di vista la solidità di una tradizione spesso molto antica, in cui anche un rito semplice e in fondo privo di grandi contenuti, come la Giubiana, costituisce una traccia importante per non perdere di vista le tradizioni locali.
Si tratta di un patrimonio culturale che non è mai stato totalmente spento: lo ritroviamo nei segni più piccoli di un mondo contadino che non ha voluto rinunciare alle proprie radici e che ogni anno rimette in scena un rito senza tempo.

Piedi, Passi per Camminare…

Ogni volta che portiamo l’attenzione ai nostri piedi che poggiano sulla terra, sul pavimento,…noi diventiamo consapevoli e presenti a ciò che stiamo facendo: camminare. Entriamo in una sorta di presenza, meditazione camminata….

Ogni volta che camminiamo per mano, nel cerchio con la musica… Regaliamo ai nostri piedi e a noi stesse una meditazione danzata, in movimento….

Piedi, passi per camminare… Il coinvolgimento di tutti i muscoli, la coordinazione, il ritmo, il respiro….

Sabato con …. Te  per muovere i tuoi piedi, per creare passi, camminare e danzare in cerchio l’inverno….  Per la Luna della Loba… Negli ultimi giorni di inverno…. I giorni della Merla…. Quando la Giubia ….  To be continued!