Una mandorla e un chicco di uva

E’ difficile e complesso essere presenti a ciò che si fa in un mondo ricco di stimoli, di ritmi intensi e veloci, dove spesso si fanno due o tre cose contemporaneamente. Si inserisce il pilota automatico e così mentre si mangia si risponde al telefono e/o si legge una mail. Ma come stiamo così facendo? Cosa assaporiamo? Come viviamo?

Una mandorla e un chicco di uva passa possono farci vivere e comprendere che, pur non essendo semplice essere presenti a ciò che si fa, è possibile e soprattuto ci fa apprezzare e gustare, in questo caso, ciò che facciamo!

Per farci  un’idea di quanto possa essere vivacun’esperienza quando la mente è presente al suo fare in modo intenzionale e senza giudizio vi propongo la pratica dell’uva passa, io ho aggiunto una mandorla (per chi non amasse l’uva, ma vanno bene tutti i cibi) per un assaggio di consapevolezza, così come è descritta da Williams, Teasdale, Segal e Kabat-Zinn nel loro libro “Ritrovare la serenità” (Williams et al., 2010, p. 47-48).

A ogni punto dell’elenco leggerete quale azione e sensazione viene attivata.
1 – Tenere in mano
–Per prima cosa prendete un acino di uva passa, mandorla e tenetelo sul palmo della mano o tra pollice e indice. Concentrandovi su di esso, osservatelo come se non aveste mai visto un cibo  come questo nella vostra vita;
2 – Vedere
–Datevi il tempo di vederlo veramente; osservate l’acino d’uva passa, mandorla  con cura e con piena attenzione. I vostri occhi esplorano ogni parte, esaminando i punti in cui risplende la luce, gli incavi più scuri, le pieghe e le grinze e qualsiasi asimmetria o caratteristica unica.
3 – Toccare
–Rivoltate l’acino d’uva passa, mandorla  tra le dita, esplorandone la consistenza, magari a occhi chiusi, se ciò acuisce il vostro senso del tatto.
4 – Annusare
-Portatelo al naso inalate qualsiasi odore, aroma o fragranza che ne scaturisca, notando se ne frattempo avviene qualcosa di interessante nella vostra bocca e nel vostro stomaco.
5 – Mettere in bocca
–Ora avvicinate lentamente l’acino d’uva passa alle labbra, notando come la mano e il braccio sappiano esattamente come e dove collocarlo. Posatelo delicatamente in bocca, senza masticare, notando innanzitutto come ci è arrivato. Esplorate per qualche momento l’acino d’uva passa, mandarla con la lingua e le sensazioni che suscita in voi.
6 – Assaporare
–Quando siete pronti, preparatevi a masticare l’acino d’uva passa, mandorla  notando come e dove deve collocarsi per la masticazione. Poi, molto consapevolmente, date un morso o due e notate che cosa succede subito dopo, facendo esperienza delle eventuali ondate di gusto che emana mentre continuate a masticarlo. Senza ancora ingoiarlo, notate le semplici sensazioni generate nella vostra bocca dal gusto e dalla consistenza e come esse possano cambiare nel tempo, momento per momento, oltre a prendere nota di eventuali cambiamenti nell’oggetto stesso.
7 – Ingoiare
–Quando vi sentite pronti a ingoiare l’acino d’uva passa, mandorla vedete se prima di tutto riuscite a percepire l’intenzione di ingoiare mentre essa emerge, in modo da sperimentare consciamente anche tale intenzione, prima di procedere.
8 – Seguire le sensazioni
–Infine, vedete se riuscite a sentire ciò che rimane dell’uva passa, mandorla mentre scende nello stomaco e a percepire le sensazioni del corpo nel suo complesso, al termine di questo esercizio di consapevolezza nel mangiare.
Questo è un facile o difficile, semplice o complesso esercizio di presenza e consapevolezza nel compiere alcune azioni che non ci coinvolgono emotivamente, ma che nella pratica ci fanno vivere, esperire cosa significhi fare qualcosa presenti a noi stessi: mangiare del cibo.
Pensiamo, praticando la presenza e la consapevolezza, a ciò che facciamo e che, lentamente, momento per momento, diventeremo consapevoli e presenti alla nostre emozioni e azioni e a ciò ci darà ben-essere.

Noi, ieri,martedì abbiamo degustato con presenza e consapevolezza mandorle e chicchi di uva passa. Aspettiamo anche voi!
Elena
“Lo Spazio”
#FrescoRespiro