Condivisione di vissuti ed esperienze

Oggi abbiamo concluso il corso #Raku rispettando il DPCM, partecipando insieme, ma distanti, con le attenzioni giuste alle norme e agli altri.

Una composizione Raku di B.C.

È stato semplice rispettare e rispettarci: adulti e bambini!

Guidati dal Maestro Enzo Cremone, con il supporto dell’artista William Ronchi, dalla terra argillosa, l’argilla refrattaria, sono nati pezzi unici: questa è la magia Raku! Grazie a tutti.

Domani non potremo andare al bosco per “Meditazione e Mindfulness in natura” a causa del tempo non idoneo. Abbiamo tentato fino all’ultimo e proprio ieri Martina, la nostra referente per la “Tenuta de l’Annunziata”, mi ha consigliato di sospendere, in quanto non avremo potuto vivere pienamente il bosco e non potere godere al meglio del Più-Chic! 

Martina mi scrive. ”È importante che gli ospiti si trovino bene e a proprio agio e per quanto ha piovuto il bosco è bello bagnato, anche domani danno pioggia e domenica nebbia quindi non c’è nemmeno la speranza che si possa asciugare!”. Non capita spesso questa onestà e questa serietà professionale!  Fisseremo un’altra data, confidando nell’estate di San Martino e magari si aggiungerà qualcun altro al nostro già numeroso gruppo di pratica in Natura! 🙏

Un importante messaggio di rispetto e serietà professionale anche dalla conduttrice del seminario del 31 ottobre: in accordo con la conduttrice (che non abita in Lombardia e dovrebbe organizzare un viaggio di alcune ore) e per non creare situazioni di disagio abbiamo preferito sospendere l’incontro del prossimo 31 ottobre “Yoga Ratna: un viaggio tra i 5 elementi” e posticiparlo in altra data. Quanto è importante il rispetto per la sensibilità e il vissuto di ognuno di noi, soprattuto in questo momento 🙏

Un altro messaggio di positività e di partecipazione: ieri parlavo con Joyce Dijkstra e abbiamo deciso di mantenere l’appuntamento del prossimo 7 novembre per il gruppo di persone che potrà vivere una meditazione gestuale nel rispetto del distanziamento fisico e del DPCM in vigore, attraverso la condivisione di parole e gesti tratti dal suo ultimo libro, meditando con “Il gesto del Fiore”. In questo momento abbiamo bisogno di luce, di fiducia, recuperando il nostro centro che ci permette di camminare con piccoli passi nel nostro presente. 

Questi giorni di pratica personale e di confronto relazionale con diverse persone mi hanno fatto decidere di proporre per novembre un ciclo di incontri in presenza o online (secondo la scelta individuale o secondo quanto sarà stabilito dalle normative) di Mindfulness e la Meditazione: “Dalla Mindfulness alla Meditazione: una serie di incontri per comprendere nella pratica”. Abbiamo tutti bisogno di comprendere!

Sono grata per avere incontrato queste persone in questo fine settimana di Ottobre!

Grazie

#BuoniGiorni

Elena

Mindfulness ≠ Meditazione

“Being mindful about mindfulness”

Pagnini F, Philips D. Being mindful about mindfulness. Lancet Psychiatry. 2015 Apr;2(4):288-9. doi: 10.1016/S2215-0366(15)00041-3. Epub 2015 Mar 31. PMID: 26360065.

Sii consapevole sulla Mindfulness

scrivevano nel 2015 Pagnini e Philips sul Lancet Psychiatry.

Sabato nella “Giornata della salute Mentale” ero a un convegno: “Mindfulness e Meditazione, approccio laico e spiritualità cristiana”.

Doriana Losasso, una dei relatori, ha sottolineato la citazione di cui sopra, all’apertura della sua relazione! 

Già Mindfulness e Meditazione, così vicine ma anche così diverse; una nell’altra o una che può portare all’altra… 

Mi viene da riassumere attraverso l’esperienza pratica il pensiero dei grandi come Marsha Linehan, che ha ideato la DBT (Dialectical Behavior Therapy – DBT, un programma terapeutico “evidence based”, a orientamento cognitivo-comportamentale basato sulla Mindfulness); come Jon Kabat-Zinn, colui che viene definito il padre della Mindfulness come approccio secolare  (secolare inteso non solo come laico, ma come approccio che affonda le radici in questo secolo, come ha scritto Stefano Bettera nel suo Quaderno di Meditazione edito da Corriere della Sera); ma anche come ha sottolineato Ellen Langer, madre della Mindfulness! 

L’esperienza di pratica personale e con i gruppi mi porta proprio a sottolineare quanto la Mindfulness, come metodologia e come tecnica, possa portare la persona a cogliere la consapevolezza di sè nel momento presente, durante le azioni della vita quotidiana; possa portare la persona alla concentrazione e focalizzazione su ciò che fa,… possa portare anche la persona a realizzare che c’è una dimensione spirituale (ovvero non materiale che ci appartiene)… ma con la Mindfulness, in modo non giudicante, possiamo fermarci a una dimensione comportamentale e psicologica. 

La metodologia può portare il soggetto a volere familiarizzare con la propria mente, il significato della parola “meditazione”. https://elenafossati.wordpress.com/2019/10/02/__trashed/ 

Quando si vuole iniziare un percorso di meditazione spesso emergono domande in merito alle scuole, tradizioni, modalità e oggi abbiamo tante opportunità alcune piuttosto improvvisate. 

È importante quindi dare spazio all nostra cultura, ai nostri vissuti e alle nostre caratteristiche personali, senza farci portare dalle mode, rispettando il cammino compiuto da altri e rivolgendoci a centri e persone che operano con attenzione. 

Lascio ad ognuno di voi la scelta se praticare yoga, meditare con la danza meditativa, vivere appieno un percorso Mindfulness, praticare meditazione cristiana, musulmana, buddhista, meditazione Vipassana, meditazione Zen … l’importante è ricordare che: 

La meditazione è sempre una pratica contemplativa ed etica!

#BuoniGiorni

Elena

Ottobre è alle porte…

Questi giorni di pioggia, vento, aria più fresca mi dicono che ottobre è alle porte (me lo dice anche il calendario!).

E già mi immagino le foglie che si colorano …

Il cielo che muta…

Le castagne….

Questa stagione colorata mi fa fermare a contemplare la natura!

E allora…

Mi siedo, mi fermo e mi concentro sulla respirazione e mi lascio riposare lì. Se la mia mente sta vagando, cerco di orientarla sulle sensazioni nel corpo dopo ogni espirazione, per non distrarmi.
Fisso l’orizzonte e lascio riposare lo sguardo lì. I miei occhi sono delicatamente aperti, senza concentrarsi su nessuna cosa.
Lascia che il mio sguardo si alzi e si abbassi con il respiro naturale, spontaneo.
Ogni volta che pensieri, emozioni e sensazioni corporee si insinuano, lascio che siano, finché non svaniscono da sole. Non cerco di eliminarle.
Affino la mia consapevolezza interiore con il mio respiro. Concentrandomi sul mio respiro mi concentro su di me. Lo seguo con la mia consapevolezza e osservo o immagino come esso svanisce nello spazio interno della vista del cielo davanti a me.
E noto che il cielo che sto guardando è tutt’uno con la mia mente e altrettanto aperto. Il cielo e la mia mente sono entrambi così aperti arrivano a connettersi. Il mio cielo visivo è lo stesso del cielo interiore come la mente. (A volte mi ritrovo a ripetere nella mia mente “Cielo” o “Spazio” …). E poi …. qualunque cosa accade fa parte di questa esperienza, che viene chiamata “Sky Gazing”, ma che per me è “Lo Spazio del Cielo!”.

E.F.

Dopo queste esperienze creo …. e ho realizzato il mio calendario di attività e proposte per Ottobre…

Lo condivido con tutti noi… magari chi si trova in quel di Monza Brianza … potrebbe essere invogliata/o a condividere “Lo Spazio di Ottobre” con me…

#BuonGiorni

Elena

Scarica il pdf Ottobre a “Lo Spazio”:

Fatica…

Photo by Olya Kobruseva on Pexels.com

La fatica di ricominciare…

La Fatica di respirare…

La Fatica ad ascoltare…

La Fatica di un lavoro… (in latino Labor: lavoro, fatica!) 

E.F.

Pensiamo anche alla fatica psicologica e fisica chiamata con un termine inglese “Fatigue” che delinea da un punto di vista medico e sanitario la fatica fisica e psicologica legata a una patologia.

Tu hai una tua fatica, il tuo peso, il tuo sforzo?

Ieri ho ripreso la pratica di Mindfulness con un gruppo eterogeneo, con fatiche diverse, esperienze di vita diverse… 

Oggi rifletto sulla fatica: 

Nella pratica di Mindfulness e nella Meditazione, spesso emerge la fatica di stare con il proprio respiro, con tutti gli aspetti simbolici a cui rimanda… la fatica di stare concentrati, presenti … la fatica di osservare consapevolmente che arrivano pensieri, che ti portano via … e che magari fanno stare male! La fatica di accogliersi e comprendere che non c’è il miracolo, ma che tu sei il miracolo ed è faticoso accettarlo! 

Nelle attività fisiche la fatica di riprendere o iniziare consapevolmente sapendo che camminare, muoversi, danzare, correre sono uno sforzo: il dolore muscolare, le aspettative,… il giudizio! 

Photo by Ketut Subiyanto on Pexels.com

La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni.

(Pietro Mennea)

La fatica: quando qualcosa ci diventa faticoso, cosa significa per noi, per il nostro corpo- la nostra mente?  

Apprezziamo e consideriamo il ruolo di questa caratteristica dell’essere umano, che ci misura,… ci da il limite…? Oppure la allontaniamo da noi? E allontaniamo da noi tutto ciò che ci diventa faticoso? Difficile, pesante? Oppure non riusciamo a dosare la fatica?

Non bisogna lasciare che la fatica entri nel cuore. Può darsi che la fatica controlli il tuo corpo, ma fai del tuo cuore una cosa tua.

Haruki Murakami

Riflettiamo su questa parola e sul peso che essa ha, ma anche sulle sue opportunità! 

#BuoniGiorni 

Elena

Mindful Days, Seconda Parte

Dopo avere vissuto prima della pausa estiva 4 lunedì Mindful https://elenafossati.wordpress.com/2020/06/12/mindful-days/ e un Miniritiro https://elenafossati.wordpress.com/2020/07/11/miniritiro-mindfulness/ per praticare il nobile Silenzio, dal 7 settembre riprenderò, portando alla conclusione del percorso, quattro lunedì Mindful* (7, 14, 21, 28 Settembre).

Ho lasciato ai partecipanti del percorso alcuni appunti e spunti per cercare di creare occasioni di pratica informale e prendersi degli spazi per la pratica formale. Non giudicatevi se non siete riusciti a prendervi del tempo, possiamo ripartire e riprendere questi spazi.

Potete utilizzare una camminata, una doccia, una pausa te/caffè per dedicarvi alla pratica informale: ascoltando i sensi, la vostra presenza alle attività.

Oppure potete farvi guidare da audio, se faticate a praticare in autonomia, o potete seguire letture che vi evocano meditazioni analitica su diverse tematiche,… 

Dal 7 settembre per 4 lunedì ci dedicheremo a:

GLI EVENTI: SENSAZIONI-EMOZIONI-PENSIERI

LA RELAZIONE CON I PENSIERI: ACCETTARE E LASCIARE ANDARE

COME POSSO PRENDERMI CURA DI ME?

CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO. DAL CORSO ALLO STILE DI VITA

Questi sono giorni in cui si torna alla routine (mi auguro), sapendo che potrebbe essere un periodo nuovamente incerto. Troviamo nella pratica Mindfulness un punto fermo, per darci una struttura, una centralità. 

Vi ricordo che su Youtube e InsightTimer ho registrato parecchie pratiche che potrebbero esservi utili, ma ci sono altri conduttori che hanno pubblicato interessanti audio. 

https://www.youtube.com/watch?v=XDpurdHKpb8&list=PLvzhE-JJixDoVehsPwoow3UYkS2twbcEx

Inoltre dopo l’esperienza del Lockdown ho deciso di proporre due modalità di proposta delle attività di Mindfulness e Meditazione, per i prossimi mesi a “Lo Spazio”. A questo link trovate le mie proposte per l’autunno.  http://www.lospazio.org/doc/MINDFULNESS_IN_PRESENZA_E_ONLINE_.pdf

E dopo avere ricevuto i vostri feedback, sto creando qualcosa all’aperto … unendo meditazione camminata, seduta,… in uno spazio nella natura. 

A presto!

#BuoniGiorni 

Elena

*A questo percorso già avviato potranno accedere, oltre agli iscritti, coloro che hanno già praticato altri percorsi Mindfulness e Meditazione guidati da me (contattandomi direttamente). 

Dolore e Sofferenza

In questi giorni mi ritrovo spesso a riflettere, meditare sul DOLORE, grazie al mio piccolo incidente e alla mia decima costa!
Quale esperienza interessante si sta rivelando… per me che, come professionista, mi trovo spesso a gestire e a stare con il dolore degli altri.
Ma quando il dolore è il tuo, tutto cambia, anche se è una semplice puntura di zanzara!
Sicuramente certi dolori possono essere evitati, altri sono inevitabili, e poi ci sono i dolori psicologici (di cui non mi occuperò qui oggi e a cui ho accennato qualche settimana fa parlando di disagio durante il webinar con Aequabilitas https://elenafossati.wordpress.com/2020/07/30/serate-di-formazione-e-consapevolezza-con-aequabilitas/).

La Mindfulness e la Meditazione mi stanno aiutando a comprendere, accogliere, il dolore per non entrare nel cortocircuito della sofferenza (che approfondirò).

Comprendere il problema-dolore: il dolore dato dalla frattura, la tensione muscolare, il movimento e la paura del muovermi… Un interessante ciclo che aumenta il dolore stesso.

OSSERVO IL MIO PENSIERO SUL DOLORE …
STO CON LA MIA SITUAZIONE,
che conosco e non sarà cronica (un altro argomento è il dolore cronico, che trova comunque beneficio da queste metodologie e di cui vi scriverò, ma non ora…).

Il dolore è un dato di fatto, un’altra cosa è la sofferenza, tematica approfondita circa 2500 anni fa da Buddha con un discorso sulle DUE FRECCE; trattato anche dalla Bibbia; trattato dalla medicina (ho fatto un corso ECM qualche mese fa! E in pronto soccorso mi hanno fatto riflettere le parole dette staff medico che mi ha accolto: “quanto dolore sente da 1 a 10?”, applicando la scala del dolore).

Ecco qui il discorso del Buddha sulle due frecce.
“Meditatori, sia l’uomo ignorante che l’uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual’è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza?
Facciamo l’esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l’insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e – come reazione – si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Quindi egli fa esperienza di due dolori: quello fisico e quello mentale. Gravato dalla sensazione spiacevole, reagisce con avversione e, con questo atteggiamento, inizia a creare in sè un condizionamento di avversione.
Infatti, quando prova queste sensazioni negative, egli cerca il diletto in qualche sensazione piacevole, perchè – da persona ignorante quale è – non sa rispondere correttamente ad una sensazione spiacevole se non cercando riparo nel piacere dei sensi. E quando comincia a godere di un piacere, allora comincia ad instaurarsi in lui un condizionamento al desiderio, alla bramosia.
Egli è completamente inconsapevole di come vadano le cose, non sa cioè che le sensazioni sono impermanenti, non sa quale sia l’origine della bramosia verso di esse, non conosce il pericolo che rappresentano, e non sa quale sia la via per non esserne schiavi.
Questa sua incapacità crea dentro questo tipo di uomo un condizionamento di ignoranza. Provando sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre, l’ignorante, rimanendone condizionato, lontano dalla verità, è soggetto alla nascita, alla morte, alla vecchiaia, ai turbamenti, alle sofferenze, alle negatività. L’ignorante è così destinato all’infelicità.
Invece l’uomo saggio, che percorre la via della verità, quando prova una sensazione spiacevole, non si preoccupa, non si agita, non piange, non urla, non si batte il petto, non perde il senso della realtà.
È come chi venga trafitto da una sola freccia e non da due, percependo solo un tipo di sensazione spiacevole, quella fisica e non quella mentale. Colpito così da questa sensazione, non reagisce con avversione, e così non si forma in lui un condizionamento all’avversione. Inoltre non cerca rifugio in una sensazione piacevole per sfuggire quella spiacevole che sta vivendo. Egli sa, da persona saggia che è sulla via della verità, come ripararsi dalla sensazione sgradevole senza cadere nel piacere dei sensi. Così evita di creare un condizionamento di bramosia e desiderio. Egli comprende la realtà così come essa è effettivamente, del perenne sorgere e passare delle sensazioni, di quale sia l’origine della bramosia verso esse, del pericolo che essa costituisce e del modo di uscirne. Avendo dunque la perfetta e completa comprensione della realtà, egli non permette che si formino in lui questi condizionamenti di ignoranza.
Quindi il meditante impara a rimanere equanime e distaccato qualora si manifestino sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Così facendo, chi cammina sulla via del retto insegnamento, rimane distaccato anche dalla nascita, dalla vecchiaia, dalla morte, dai turbamenti, dalle sofferenze e dalle negatività. Egli è equanime davanti a tutte le sofferenze. Questa è la differenza tra il saggio e l’ignorante.
L’uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona”.

Discorso del Buddha

E poi c’è il racconto di Giobbe e della sua esperienza con il dolore e con la sua Fede; da questo libro “il popolo scelto” iniziò a vedere il dolore, la sofferenza come un mistero e non più come un castigo.

1 Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
2 Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
3 Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
4 «Ascoltami e io parlerò,
io t’interrogherò e tu istruiscimi».
5 Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
6 Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.

Giobbe 42,1-6

E poi in medicina c’è l’‘’Ospedale Senza Dolore’’, dove si intende un ospedale che effettua in modo sistematico la rilevazione del dolore, sia acuto che cronico e dove il dolore è sistematicamente curato, ridotto ed eliminato. Il dolore viene considerato come un sintomo che è pericoloso occultare e che potrebbe essere controllato nel 90% dei casi. Nel Giugno 2001 il ministero della salute elaborò le “Linee Guida per un Ospedale Senza Dolore” (GU del 29 giugno 2001) evidenziando:
Strumenti per il monitoraggio del dolore
Strumenti per la rilevazione del dolore
Trattamento del dolore con protocolli di trattamento, farmaci oppioidi, strutture specialistiche di terapia del dolore e cure palliative; tecniche e prassi di medicina complementare/non convenzionale (agopuntura), tecniche psico-comportamentali (tecniche di rilassamento, artiterapie, mindfulness, visualizzazione,…)

“Quando riusciamo a lavorare solo con il dolore acuto presente e non con la memoria di un dolore passato o con l’anticipazione di un dolore futuro, il dolore è diminuito dei 2/3”

(M. Erickson)

Sul mio canale Insight Timer ho aggiunto in questi giorni una Pratica sul Dolore

Se vuoi puoi praticare con me!

#BuoniGiorni

Elena

Agosto

Un sabato d’agosto, ovunque tu sia

Vivendo il presente, di una mattina d’estate… 

Ti accorgi di sentire lo spazio del tempo.

E.F.

Ascoltando “August” di Taylor Swift… 

Questa giovane donna che mi fa pensare come “ogni cosa abbia la sua stagione”, parafrasando un libro di Enzo Bianchi dando però un significato e una riflessione diversa da quella che da lui (Enzo Bianchi)… ma anche diversa da ciò che canta lei (Taylor Swift)!

Se la cantante parla di un Agosto che scivola via in un momento, … perché non è mai stato mio“Chiamerai quando torni a scuola? Ricordo di aver pensato di averti”, che mi ricordano le estati di tanti anni fa, volate in un momento, appunto,… tra sogni e esperienze… 

But I can see us lost in the memory

August slipped away into a moment in time

‘Cause it was never mine

And I can see us twisted in bedsheets

August sipped away like a bottle of wine

‘Cause you were never mine

August Taylor Swift

Se Enzo Bianchi fa un viaggio, a volte nostalgico, nel passato… 

Io invece, ora, mi trovo molto presente a me stessa, nel momento, nella giornata,  con quello che c’è… e sento i suoni della cicala, osservo la lucertola, leggo le pagine di un libro, ascolto una giovane donna cantare, sollevo un tovagliolo percependone il suo peso…

Le esperienze della vita ti danno la pratica quotidiana. 

#BuoniGiorni

Elena

Serate di Formazione e Consapevolezza con Aequabilitas

Ho aderito come relatrice al Congresso Aequabilitas 2020, con crediti ECM, che si concluderà questa sera.

Il Tema attuale: MEDICINA E BENESSERE AI TEMPI DEL COVID19

La Modalità di collegamento attuale: webinar (potete rivedere gli interventi sulla pagina Facebook di Aequabilitas).

Giovedì scorso nella sessione PANDEMIA. DRAMMA PSICO-SOCIALE ho tenuto un intervento su “Essere mindful come risposta al disagio. Disposizione personale e/o metodologia di pratica formale”.

Sperando di fare cosa gradita vi allego tutta le sessione (tutti gli interventi sono stati molto interessanti e eseguibili da tutti anche i non addetti ai lavori). Qualora cercaste il mio intervento è dal minuto 1:02:30). Per chi desiderasse ulteriori informazioni rispetto alla mia relazione, materiale o altro non esiti a contattarmi attraverso: clicca qui

[facebook url=”https://www.facebook.com/102258956788441/videos/296752121737903″ /]
Sessione Congresso Aequabilitas 23 LUGLIO
PANDEMIA. DRAMMA PSICO-SOCIALE

#BuoniGiorni

Elena

Fermarsi…

Da oggi il lavoro rallenta: ho terminato i gruppi, forse rimarrà ancora qualche appuntamento individuale per terapie, colloqui,… ma quando arriva la fine di luglio tutto si calma, si ferma!

Arriva il momento, anche in questa particolare estate da “Covid-19” dove tutto si ferma, un fermarsi diverso da quello de Lockdown della scorsa primavera, dove tutto si era fermato per questa emergenza!

Ora tutto si ferma perchè le persone cercano “la pausa estiva”!

Questi sono giorni di riordino degli spazi, dei materiali e anche della mente-corpo-cuore; sono giorni di riposo, per prendere energie creative per poi così organizzare e preparare il lavoro di settembre!

Prenderò tempo per leggere, meditare, contemplare, dormire, mangiare, visitare, scoprire, incontrare,… Prenderò il tempo per fermarmi!

Solo restando fermi potremo comprendere quale strada prendere e iniziare nuovamente a camminare in una nuova direzione.

(…)

Due strade divergevano in un bosco, e io –
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.

La strada non presa, di Robert Frost

To roads diverged in a wood, and I
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.

Robert Frost (1874-1963) The road not taken

#BuoniGiorni

Elena

Vuoi meditare con me? Ecco il link Insight Timer

Miniritiro Mindfulness

Abbiamo sperimentato durante il Lockdown la chiusura nelle nostre case, magari qualcuno ha sperimentato il silenzio forzato… Ma attraverso un mini ritiro di pratica Mindfulness è possibile entrare in relazione con un altro tipo di silenzio, il silenzio del corpo che si ferma e che rallenta, la calma della mente (che forse durante il lockdown invece urlava) e il silenzio della parola, che comunica; sperimentando pratiche di meditazione, ritagliandosi un po’ più di tempo, qualche ora, per dedicarsi al silenzio e alla pratica in modo più continuativo.

Se riuscite a sperimentarlo proverete un’esperienza toccante.

https://elenafossati.wordpress.com/2019/08/14/e-dopo-il-silenzio/

Quando sia più tempo a disposizione, la mente si assesta ed è più facile trovare un equilibrio tra le pratiche di concentrazione, consapevolezza, gentilezza amorevole, e notare come tutte insieme favoriscono la pratica informale nella vita quotidiana!

Le pratiche di meditazione seduta, la meditazione camminata, poi di nuovo le meditazioni sul respiro… Magari un pasto dedicato alla meditazione sul cibo… Il tutto nell’attenzione silenziosa al momento dell’esperienza presente. In queste situazioni riusciamo a percepire la mente e il corpo.

Potrebbe essere l’inizio, incontrandoci il 19 luglio dalle ore 9:00 alle ore 12:00 per sperimentare una modalità più intensa che magari in futuro potrebbe approfondirsi con un’intera giornata, oppure qualche giorno di pratica silenziosa.

Vi aspetto! Per informazioni e iscrizioni http://www.lospazio.org/eventi-e-incontri.html la sezione “Lo Spazio Mindfulness Estate”

“Meditare è seguire i movimenti della nostra mente smettendo di affaccendarci in azioni, pensieri, preoccupazioni per il futuro, ricordi del passato. Meditare non è fare il vuoto intorno a noi. Anzi: è non separare i mondi, non dividere quel che consideriamo spirituale da quel che riteniamo ordinario. E i gesti quotidiani di cucinare, lavare i piatti, telefonare, pulire, leggere possono diventare forme di preghiera. È insomma stare dentro noi stessi, dentro tutto ciò che siamo in quel momento, consapevolmente. Spesso si pensa che la soluzione al dolore e all’ansia sia altrove, ma è nel dolore la soluzione del dolore (e nell’ansia la soluzione dell’ansia). Sentendolo, abitandolo, assaporandolo, non è piú un estraneo, ma a poco a poco un ospite scomodo, irruente, tempestoso e infine un pezzo di noi. Lasciare spazio intorno ai gesti ordinari, dargli una stanza, li fa brillare, permette che aprano un varco nell’oscurità in cui di solito viviamo, nel nostro quotidiano sonno. Allora, pian piano, si ricevono le visite della consapevolezza: sono i miracoli del noto”.

Chandra Livia Candiani, Il Silenzio è cosa viva, ed. Einaudi

#BuoniGiorni

Elena