Passare oltre…

È l’antico significato etimologico di Pasqua.

Auguro a tutti …

Di passare oltre
Di sorgere di nuovo
Di nascere di nuovo

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E’ la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro.
E’ il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

Tonino Bello

#BuoniGiorni

#BuonaPasqua

Elena

Pasqua è…

Pasqua è…

Pasqua

E la festa più importante della tradizione Cristiana, ma deriva dalla tradizione ebraica.
Si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che può avvenire in diversi giorni del calendario solare.

https://www.superfluonecessario.it/buona-pasqua-2/

Pasqua è…

Primavera, la luna piena, quest’anno avremo il plenilunio il 19 aprile alle 13:12

Pasqua è…

Poesia… Quante poesie abbiamo imparato a scuola e quante poesie ci recitano i nostri figli… O insegniamo ai bambini…

L’ulivo Benedetto
Giovanni Pascoli
Oh, i bei rami d’ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l’ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

Pasqua è…

Fatta di simboli, i simboli hanno un significato che parla a tutti, aldilà del credo religioso.

Uovo o pulcino: rappresentano la nascita di una nuova vita, i Cristiani, con la Pasqua celebrano una vita nuova, una rinascita.

Colomba: simbolo della Pace.

Campane: dopo essere state in silenzio dal venerdì santo, il giorno di Pasqua le campane di tutte le Chiese suonano a festa per annunciare la Resurrezione di Gesù.

Ulivo: simbolo di pace, e ricordo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme quando la folla lo accolse festosamente.

Agnello: simbolo che viene associato a Gesù, paragonato ad un mite agnello che ha dato la vita.

Luce: Il cero pasquale, la luce della candela che rischiara le tenebre.

Il Coniglio: richiama la lepre che sin dai primi tempi del Cristianesimo era presa a simbolo di Cristo.

Un interessante articolo:

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/simboli-naturali-della-pasqua-perche-ci-circondiamo-di-coniglietti-uova-e-agnelli

Per ritrovare il gusto per le uova:

https://www.superfluonecessario.it/uova-e-pasqua/

 

Vi auguro buoni giorni anche di riflessione per tutti, credenti e non!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Buona Pasqua!

Buona pasqua!
Festa Cristiana, festa dell’amore più forte della morte; festa che riprende la festa ebraica di Pesach, l’uscita dall’Egitto del popolo di Israele, festa alla base dell’identità ebraica. Anche gli Ebrei hanno ripreso questa festa di primavera dai Cananei, il popolo che abitava la Terra promessa. Anche gli Ebrei hanno ripreso una tradizione della loro terra: riprendere ogni volta che è primavera, che la natura dona la vita nuova.

Il mistero e la natura.
Le piante primaverili: la primula che apre la porta alla primavera!

L’uomo, la donna e il mito: il mito di Orfeo fa riferimento alla Pasqua. Orfeo canta il divino e suona la lira, è estasiante. Orfeo sposa Euridice, ma il giorno delle nozze Euridice viene morsa da un serpente, muore e raggiunge il regno dei morti. Orfeo la raggiunge e canta per i morti, tutti restano ammaliati e commossi e Ade concede a Orfeo di riportare la sua sposa nel mondo dei vivi, a patto che non si volti a guardarla per tutto il tragitto. Ma, ahimè, durante il tragitto succede qualcosa e Orfeo perde il contatto con Euridice. Si volta a guardarla e la sposa cade, nuovamente, a terra morta.

L’uomo e la donna e il rito:
la passeggiata Pasquale cantata da Goethe: camminare nella natura. Camminare quanto è speciale, meditativo, rituale!

Ecco fiume e ruscelli già liberi dal ghiaccio
al dolce sguardo della primavera che infonde vita;
lieta verdeggia la speranza nella valle.
Spossato, il vecchio inverno si è appartato in monti inospitali,
e di lassù, fuggendo, scaglia solo il brivido impotente della grandine,
a raffiche, sul piano verdeggiante.
Ma il sole non tollera più il bianco:
dappertutto si destano le forme e i desideri,
su tutto vuole infondere la vita dei colori,
e poiché i prati mancano di fiori, ci mette uomini vestiti a festa.
Vóltati, guarda indietro da queste alture verso la città.
Dal vano cupo della porta esceun brulicare di gente variopinta.
Oggi hanno tutti voglia di sole.
Festeggiano la resurrezione del Signore, perché anche loro sono risorti:
dalle umide stanze in case basse, dai vincoli del mestiere e degli affari,
dall’oppressione dei tetti e dei comignoli, dal pigia pigia delle strade anguste,
dalla notte solenne delle chiese, eccoli, tutti escono alla luce.
Guarda! Guarda come rapida la folla si frantuma per campi e per giardini,
come il fiume trascina in lungo e in largotante allegre imbarcazioni,
e come l’ultima, laggiù, si allontana stracarica fino ad affondare.
Anche sulla montagna dai viottoli lontani ci ammiccano vestiti colorati.
Sento già il tumulto del villaggio.
Il vero paradiso del popolo è qui, dove piccoli e grandi felici fanno festa;
qui io sono, qui posso essere uomo.
Osterspaziergang (La passeggiata pasquale), tratta dalla prima parte del Faust di Goethe.

 

http://www.superfluonecessario.it/millumino-meno-meditazione-camminata/

L’uomo e la Donna e il Simbolo:

“La nostra libertà non sta fuori di noi, ma in noi. Si può essere vincolati all’esterno e tuttavia sentirsi liberi, perché ci si è liberati dalle catene interiori. Si può forse guadagnare la libertà esteriore mediante un’azione energica, ma la libertà interiore si crea solo mediante il simbolo.”
(C.G.Jung, Libro Rosso, p.311)

Buona pasqua e Buona primavera a tutti e a tutte!
Elena Fossati
“Lo Spazio”

Uova… e Pasqua

Siamo nel periodo giusto per parlare di uova e non solo di cioccolato!

Le uova di Pasqua hanno origini molto antiche, legate alla primavera, al risveglio e alla fecondità.
L’uovo è un simbolo molto antico, appare in dipinti (famoso l’uso dipinto da Piero della Francesca), viene intagliato. Le uova, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, sono sempre state il simbolo della vita in sé, un simbolo misterioso e sacro.
Nell’iconografia cristiana, l’uovo è il simbolo della Resurrezione. Per le civiltà legate a culti naturalistici l’uovo era il simbolo della fertilità: l’eterno ritorno alla vita.
I Greci, i Cinesi e i Persiani li scambiavano come dono primaverile. Gli antichi romani li decoravano e li donavano.
Nel Nord Europa vengono donate ai bambini, sono nascoste da un “coniglietto pasquale” dispettoso e cercate dai piccoli nei giardini… In Francia si nascondono le uova colorate nei giardini e si racconta ai bambini che sono state lasciate dalle campane che la notte del Venerdì Santo hanno volato fino a Roma per prenderle e è per questo che nessuno le sente suonare durante la notte della Passione. Nei Paesi Scandinavi è tradizione anche fare dei giochi con le uova sode (una tradizione anche italiana, proprio domenica in un paese del Friuli Venezia Giulia, Turriaco, è stato organizzato il “Tiro a l’ou 2016”).
La tradizione pasquale di colorare e decorare le uova nasce dalla leggenda secondo cui, dopo che Maria Maddalena aveva trovato era il sepolcro di Gesù vuoto, corse dai discepoli e annunciò la straordinaria notizia. Pietro, incredulo, disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova contenute in quel cestello diverranno rosse.” E subito le uova si colorarono di un rosso intenso!

Le uova di cioccolato o sode sono le protagoniste di questi giorni, buone da mangiare e con un significato speciale.

Come cibo le uova hanno in questi ultimi anni subito opinioni discordanti.
A mio avviso, se non soffrite di calcoli (dove dovete escludere le uova dalla dieta per evitare coliche), di allergie e intolleranze, le uova sono un cibo nutriente e aiutano anche la funzionalità del fegato, grazie all’aminoacido colina, utile per il funzionamento del sistema epatico prevenendo l’accumulo dei grassi nel fegato stesso. Inoltre le uova sono ricche di vitamine del gruppo B e apportano ferro. Alcuni studi confermano poi che la colina (che si trova nel tuorlo) riduca l’assorbimento intestinale ed ematico non solo del colesterolo contenuto nelle uova, ma anche del colesterolo degli alimenti assunti con esso, nello stesso pasto. Sono quindi da portare in tavola dall’infanzia alla terza età.

L’uovo:
Da inserire gradualmente nello svezzamento;
Gustato a colazione dagli studenti per migliorare la concentrazione;
Un pranzo leggero per chi fa un lavoro sedentario;
Un aiuto alle donne in quanto le uova aiutano a reintegrare il ferro;
Per i vegetariani;
Per combattere lo stress.
Per gli sportivi per il contenuto di proteine e per lo zinco, utili per l’efficienza della massa muscolare.
Per gli anziani per compensare la minore assunzione di carne in seguito a difficoltà di masticazione e digestione, tipica della terza età.

Possiamo consumare, se non ci sono problemi, fino a 3-4 uova alla settimana.

E allora andiamo anche noi a caccia di Uova!
Buona Pasqua

Elena Fossati
“Lo Spazio”