27 Gennaio Memoria Ricordo Rimembranza

Il cuore era considerato la sede della memoria:

RICORDARE

Platone fa dire a Socrate che l’apprendimento, cioè la conoscenza, è REMINISCENZA ἀνάμνησις (anámnesis). In questa parola i greci ritenevano ci fosse la radice della MEMORIA, la mente!

Ma né MEMORIARICORDO hanno a che fare con la radice della mente… 

MEMORIA: risale alla radice indoeuropea *(s)mer-/(s)mor-, che, in greco, ha dato vita, tra le altre parole, alla parola μέριμνα (mérimna) ‘pena, affanno’; mentre in latino ha prodotto tutta la famiglia di MĔMŎRĬA. E a questa famiglia sono collegate anche le parole latine:  MŎRA ‘indugio, attesa’ (rimasta invariata nella lingua italiana <<mora>>, la penale che si paga per un ritardo) e la derivazione RĔMŎRA, indugio, scrupolo.  

E quindi, anche se il termine MEMORIA ci rimanda a una funzione mentale/neurologica, la parola è legata all’attesa e al sentimento del dolore. 

“In memoria è conservata l’idea dell’ostacolo che ci impedisce di guardare avanti e ci fa indugiare dolorosamente sul pensiero del passato”.

https://portale.unime.it/dico/2019/02/12/in-quanti-modi-si-puo-ricordare-in-italiano-tre/

Abbiamo anche della stessa famiglia RIMEMBRANZA dal provenzale antico “REMEMBRAR”, derivato dal latino “RĔMĔMŎROR” <<ricordarsi’>> della stessa famiglia di memoria.

E poi c’è il RICORDO, perché la memoria era situata nel cuore e nelle lingue moderne abbiamo diversi legami con la “memoria del cuore”: li troviamo in alcuni termini e modi di dire inglese e francesi, per esempio.  

Le parole per questa giornata: LA GIORNATA DELLA MEMORIA ci portano su vie diverse, ma tutte ci sottolineano che, attraverso la mente o il cuore, queste azioni e questi sostantivi hanno un peso importante: NON DIMENTICARE!

È il ricordo che costituisce l’essere umano, che lo situa nella storia – nella sua personale e in quella più grande del mondo che gli sta intorno – e le parole sono le tracce che lasciamo dietro di noi.

Susanna Tamaro 

#BuoniGiorni

Elena