Voglia di Primavera: Mi depuro Sì, mi depuro No?

La Primavera è il periodo della crescita: i primi fiori, le gemme, le foglie,…  con un aumento via via del calore del sole, dopo la gelida umidità invernale.

Dopo il freddo invernale che ci ha richiesto una alimentazione più pesante, in primavera ci ritroviamo con  accumuli di scorie, di grassi,  che vanno eliminati.

Così come ci sono le piogge primaverili allo stesso modo ci sono “alluvioni” interne: l’aumento del calore scioglie gli accumuli di muco e si hanno così i raffreddori o le riniti, magari anche allergiche. Ci sono coloro che apprezzano la primavera perché si tratta del  periodo giusto per ritrovare un equilibrio (abbiamo anche l’equinozio di primavera dove giorno e notte sono in equilibrio).

L’arrivo della primavera dovrebbe così farci cambiare alcune abitudini.

  • C’è più luce: svegliamoci  un po’ prima per sfruttare al massimo la vitalità stagionale.
  • Portiamo la nostra attenzione alla cura di denti e gengive.
  • Diamo la giusta attenzione alla pelle: massaggiamoci  con olio di sesamo o di girasole per rivitalizzare la pelle e poi una doccia caldissima per rigenerare il corpo.
  • Una bella frizione vigorosa su tutto il corpo con le mani per stimolare la circolazione linfatica: strofiniamoci dai piedi fino alle gambe, procedendo verso le braccia, la schiena, per poi passare al torace e all’addome. Questi movimenti riportano la linfa al cuore; da qui ogni accumulo di tossine è trasportato dal sangue verso il fegato e i reni per essere eliminato.
  • Concediamoci una sauna all’inizio della primavera perché ci aiuta ad asciugare le secrezioni eccessive.
  • Come prima bevanda della giornata prepariamoci  in una tazza: limone per stimolare la digestione e eliminare il muco, aggiungiamo fettine sottili o grattugiate di zenzero fresco, aggiungiamo acqua bollente e lasciamo in infusione per alcuni minuti; completiamo con del miele.
  • Pratichiamo  yoga, attività che mettano in collegamento mente, corpo e creatività .
  • I pasti dovrebbero essere caldi, leggeri e facili da digerire. Introduciamo i cibi amari come le erbe amare,di questo periodo, o  gli asparagi, alcuni legumi che ci aiuteranno a eliminare  dal corpo l’eccesso di tossine. Evitiamo i sapori molto dolci, o molto acidi, oppure molto salati. Evitiamo di consumare i cibi freddi di frigorifero e non mangiamo troppo.

Il corpo si sforza naturalmente trovare un equilibrio aiutatelo, magari abbiniamo una purificazione stagionale.

Effettuare una depurazione, detossificazione di tanto in tanto può darci più energia e vitalità. Ci fa sentire rilassate e con la mente libera, ci fa dormire meglio sentire più fresche e  riposate risveglio.

Se ci depuriamo, se ci ripuliamo e purifichiamo dobbiamo successivamente ribilanciare l’organismo nutrirlo e rinvigorirlo in modo adeguato: non avrebbe alcun senso denudare il nostro organismo per poi lasciarlo vulnerabile.

Ricordarsi che le persone molto malate, le donne in gravidanza, gli anziani, i bambini non dovrebbero mai affrontare una pulizia approfondita senza la guida di un professionista ( occorre anche valutare se è il caso di iniziare una depurazione).

Detto questo ci sono diversi modi di purificarci, seguendo trattamenti legati alle medicine tradizionali,… alla fitoterapia,…lascio a voi la decisione di cosa fare!

È importante prendersi cura del nostro stile di vita stagione per stagione.

 

“Lo Spazio” per la Gravidanza

Nove mesi per creare uno spazio: il tempo dell’attesa richiede uno spazio fisiologico (il corpo che cambia, il piccolo/a che cresce nel grembo),  uno spazio psicologico e emotivo per prepararsi nella mente e nel cuore della mamma e del papà, in un processo straordinario che coinvolge l’individuo, la persona e la coppia.

Foto di Elena Fossati del logo del percorso PanciaMamma
Foto di Elena Fossati del logo del percorso PanciaMamma . E’  “Lo Spazio” per la Gravidanza… percorsi e possibilità per la donna in gravidanza.

 

Incontri, percorsi diversi: in acqua, in palestra,… i Professionisti esperti di linguaggio non verbale e tecniche corporee favoriscono l’ascolto attivo attraverso gli incontri del percorso e stimolano una maggiore consapevolezza di sé, elemento necessario per stare in contatto con le emozioni della gravidanza, con il proprio corpo che si trasforma. È importante, però, fare spazio alle parole e ai vissuti, attraverso movimenti, esercizi che creino la relazione con il proprio piccolo/a.
Oggi giorno è difficile per le donne che vivono la gravidanza rallentare ed è anche difficile regalarsi un tempo senza tempo per la nostra mente, per i nostri sogni, per creare il nostro spazio con il nostro bambino o bambina.
oggi vi racconto di un percorso “PanciaMamma” che dà la possibilità di fare spazio ai cambiamenti fisiologici, ai cambiamenti del nostro corpo, del nostro respiro, del nostro ritmo e ci permette di fare spazio alle emozioni.
Dal terzo, quarto mese di gravidanza potete concedervi uno spazio come questo: una srie di incontri dove la donna, ma anche l’uomo, in alcuni momenti, anche il futuro papà, possono entrare in ascolto e in relazione tra loro per creare poi una futura relazione con il proprio piccolo e la propria piccola. Tecniche di respirazione, visualizzazione e rilassamento, movimento e musica, massaggio con tecnica Rebozo, … alcuni elementi dello yoga.
È importante fare spazio anche alla coppia perché questo permetterà di diventare genitori: genitori non si nasce, si diventa giorno per giorno, momento per momento.L’ostetrica importante figura durante la gravidanza: garantisce la possibilità di ricevere consigli e assistenza; dà risposte a domande che sembrano banali e che magari in altri ambienti non vengono fatte, dà consigli sull’alimentazione, … L’ostetrica accompagna e aiuta in questi mesi di gravidanza portando la sua esperienza teorico pratica, creando fiducia e parlando con le future mamme, ma anche con i futuri papà per affrontare dubbi paure legate ai cambiamenti del corpo o a piccoli disturbi.

 

Un percorso come “PanciaMamma” interagisce con i corsi di accompagnamento alla nascita, che noi incoraggiamo, in quanto la donna, la coppia hanno bisogno di conoscere e sentirsi a casa in quello spazio che vedrà nascere il loro bambino, la loro bambina: l’ospedale.
Poi scegliete ciò che amate e vi piace, ascoltando e prendendovi cura del vostro corpo e le emozioni di questo magico periodo della vita di una donna!

In caso di Artrosi

Cosa fare in caso di … Artrosi?

Ecco alcuni consigli e rimedi:

  1. Localmente spalmare unguenti a base di olio essenziale di ginepro, rosmarino e cipresso.
  2. Prontamente lenitivo è l’impacco caldo di zenzero: applicare una pezza di cotone imbevuto infuso caldo di zenzero.
  3. Efficace è anche l’impiastro di zenzero fresco grattugiato. Massaggiare fino ad assorbimento con unguenti a base di zenzero, rosmarino e ginepro che possono essere anche applicati insieme.
  4. Molto utili sono le terapie di riabilitazione posturale, osteopatia, pranoterapia, massaggi shiatsu.
  5. Importante è fare sempre del movimento moderato, per esempio: Yoga, ginnastica dolce, auto massaggio.
  6. Utile l’Idroterapia secondo il metodo Kneipp (doccette o immersioni fredde, caldo, fredde!).
  7. Occorre sempre considerare la costituzione, l’assetto energetico di tutto l’organismo, le abitudini alimentari.

L’artrosi è spesso peggiorata da zucchero, dolci, cioccolato, alcolici, pane e pasta raffinati, carne e pesci grassi, salumi, fritti e stufati, formaggi grassi. Aiutano le verdure, la frutta, i cereali integrali e i legumi, che contribuiscono a ridurre le tossine dell’infiammazione. Una proposta preventiva e di aiuto (ovviamente se uno specialista vi ha dato una cura, seguitela, potete utilizzare questi rimedi a supporto) è la cura dei limoni, perché attenua spesso i sintomi contrastando l’iperacidità del sangue e l’infiammazione: bere un succo di limone appena spremuto diluito in acqua il primo giorno e aumentare di un limone al giorno fino a 9 limoni da suddividere tra i pasti… si arriverà succo di tre limoni a colazione, succo di tre limoni a pranzo e di tre a cena (per non bere il succo di 9 limoni in una dose sola!) e poi decrescere sino a tornare ad 1.

Altro rimedio che aiuta: applicazione di impacchi di argilla verde impastata con acqua e aceto di mele e tenere almeno 20 minuti.

Usate i guanti di inverno e quando pulite la casa proteggete le vostre mani, perché l’artrosi delle dita è in agguato!

A come Artrosi

A come Artrosi. Online si trova di tutto … È un disturbo cronico delle articolazioni che dolgono e possono essere gonfie, ma senza calore e rossore (se c’è calore e rossore significa che siamo in fase acuta e dobbiamo agire diversamente). E allora come la Medicina non Convenzionale, le terapie non convenzionali possono aiutare in caso di Artrosi?!? Leggi in Benessere&Salute

La Giubia, Giubiana, i giorni della merla

Una tradizione molto antica, che si tiene nelle piazze di diverse località della Lombardia negli ultimi giorni di gennaio. In questo modo il contadino di un tempo voleva propiziare la fine dell’inverno. Le feste invernali hanno qualcosa di affascinante, qualcosa che le lega ad un passato remoto di cui spesso abbiamo perso le tracce, ma che sentiamo essere parte integrante della tradizione, qualcosa di inscritto nel nostro Dna. Ancora oggi, nella nostra civiltà iper- razionale, si celebrano feste che  lasciano intravedere un legame con un universo fatto di esperienze strettamente legate ai rituali agricoli. Rituali che sono così radicati nella nostra tradizione, forse a livello inconscio, da essere celebrate malgrado l’irrigidirsi della sensibilità per la tradizione che pare governare il nostro tempo.
Il periodo invernale, in particolare, è infatti contrassegnato da alcune celebrazioni che coincidono con il calendario astronomico, vale a dire con le tradizioni solstiziali di antica memoria. Tra queste feste merita un posto del tutto particolare l’antico rito della Giubiana, che caratterizza il folklore di alcune località della Lombardia e si svolge negli ultimi giorni di gennaio.

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Il falò della Giubiana

Una antica tradizione che prevede un corteo festante che porta un grande fantoccio, chiamato appunto Giubiana (con tutte le variazioni fonetiche e dialettali), destinato ad essere bruciato sulla pubblica piazza.
Sull’origine del nome di questa festa ci sono alcune perplessità. Per alcuni deriverebbe dal dialetto piemontese Giobbia, che significa giovedì; per altri sarebbero da ricercare delle influenze legate al nome di Giove: ma anche in questo caso l’interpretazione sembra un po’ tirata per i capelli.
Più concretamente, la Giubiana può essere posta sulla scia delle altre figure arse o cacciate alla Candelora, e che identificano l’inverno e la cattiva stagione, contro ai quale i contadino inscenava una sorta di rito apotropaico, destinato a terminare con l’allontanamento simbolico del freddo e l’invito alla bella stagione (non dimentichiamo che Carnevale è alle porte) di fare il suo ingresso, o quanto meno cominciare a donare i primi raggi di un sole un po’ più caldo. Ogni rappresentazione è destinata a finire a tavola, a cui fanno corona balli, musica e desiderio di far festa, con il tradizonale risotto con la salsiccia (altra leggenda… per scacciare la strega che mangiava i bambini…). Durante il rogo, in particolare, le fiamme sono accompagnate da schiamazzi e suoni.

Se proviamo a curiosare tra le suggestioni del folklore, scopriamo una credenza particolarmente curiosa che lega quel simulacro arso nelle pubbliche piazze ad una figura densa di immagini leggendarie: la strega.
E così, in parte nella tradizione popolare la Giubiana ha assunto i toni della strega vera e propria, ed è spesso descritta nelle leggenda come una vecchia cattiva, malefica che mangia i bambini o li rapisce, gioca a carte con i morti. Tra le sue prerogative, avrebbe una gamba rossa…
La Giubiana resta comunque una figura tipica del folklore lombardo, impersonante la brutta stagione, oppure la strega, o semplicemente qualcosa che si cerca di allontanare trasformandolo in un simbolo che perdendosi nel fuoco muta la leggenda in tradizione. Una tradizione destinata a mantenere saldo il proprio legame con un passato lontano, lontano.
Un passato che la cultura moderna ha spesso un po’ lasciato da parte: va però osservato che rappresenta un importante contributo per non perdere di vista la solidità di una tradizione spesso molto antica, in cui anche un rito semplice e in fondo privo di grandi contenuti, come la Giubiana, costituisce una traccia importante per non perdere di vista le tradizioni locali.
Si tratta di un patrimonio culturale che non è mai stato totalmente spento: lo ritroviamo nei segni più piccoli di un mondo contadino che non ha voluto rinunciare alle proprie radici e che ogni anno rimette in scena un rito senza tempo.

Piedi, Passi per Camminare…

Ogni volta che portiamo l’attenzione ai nostri piedi che poggiano sulla terra, sul pavimento,…noi diventiamo consapevoli e presenti a ciò che stiamo facendo: camminare. Entriamo in una sorta di presenza, meditazione camminata….

Ogni volta che camminiamo per mano, nel cerchio con la musica… Regaliamo ai nostri piedi e a noi stesse una meditazione danzata, in movimento….

Piedi, passi per camminare… Il coinvolgimento di tutti i muscoli, la coordinazione, il ritmo, il respiro….

Sabato con …. Te  per muovere i tuoi piedi, per creare passi, camminare e danzare in cerchio l’inverno….  Per la Luna della Loba… Negli ultimi giorni di inverno…. I giorni della Merla…. Quando la Giubia ….  To be continued!

 

CAMMINARE

Domenica era una bella giornata e sono uscita a camminare e ho fatto anche  la “Camminata pazza” (vi ricordate l’articolo di agosto clicca qui!).

Ma perché camminare?

Camminare fa bene lo dicono tutti gli specialisti.

Camminare ci collega alla Terra, lo dicono tutti i terapisti e medici che sostengono il rapporto energetico tra noi e il Cosmo.

Camminare ci fa scaricare energie stagnanti, tensioni, e ci ricarica e rilassa….

Camminare a piedi scalzi ancora di più…. Cosa fare per i nostri piedi e per noi stesse?

Continua in Benessere&Salute!

UN BAGNO … SONORO con le campane tibetane

Convinta che Movimento, Suono e Vibrazione facciano parte di noi a partire dalla danza e vibrazione delle nostre cellule, arrivando alla sonorità dell’universo, ho progettato un percorso di suoni e vibrazioni per generare benessere a partire dalla curiosità e dalla nostra corporeità, con Giuseppe Marino, che da anni cura e riequilibra attraverso il bagno armonico con le campane tibetane. Continua a leggere in Benessere&Salute per scoprire come fare un BAGNO SONORO con le campane tibetane!

 

Benessere e Natura

Se la Natura è Benssere come ci anticipava il titolo nell’introduzione, come possiamo riconnetterci alla Natura per ritrovare il nostro Benessere?

Iniziamo ad aprire gli occhi per ammirare, cerchiamo di essere presenti ai profumi, ai suoni.

Iniziamo a respirare: il respiro collega il fuori con il dentro, l’interno con l’esterno. Respirando siamo in contatto con il mondo: inspiriamo ossigeno rilasciato dalle piante e noi rilasciano espirando anidride carbonica assorbita dalle piante.

E allora provate a respirare gonfiando il vostro addome; e espirate…

Provate a inspirare facendo risalire il respiro anche fino al torace e poi fate una lunga espirazione.

Cone vi sentite? Presenti, connessi con il mondo che ci circonda … Ecco ogni tanto nella giornata ritorniamo ad ascoltare il nostro respiro che ci riconnette alla natura.

A settimana prossima per proseguire questa riconnesso e tra noi e la natura che ci circonda.