Da dove derivano la parola e la festa “in costume” di HALLOWEEN? E Samhain?

La parola Halloween ha origine nella tradizione cattolica. Ogni santo ha un suo giorno personale, ma il primo novembre è dedicato a tutti i santi. La chiesa cattolica non riusciva a sradicare gli antichi culti tradizionali, e nell’835, papa Gregorio spostò la festa di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre, cercando di dare un nuovo significato ai culti pagani, ma l’influenza del culto di Samhain si faceva ancora sentire. Venne così aggiunto  nel decimo secolo una nuova festa il 2 Novembre, il Giorno dei Morti, in memoria delle anime degli scomparsi.
Questo giorno veniva festeggiato accendendo falò, e le persone si mascheravano da santi, angeli e diavoli, così come i Celti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui intorno erano poste le braci del Fuoco Sacro, oppure zucche svuotate in cui si mettevbanmo lumini di cera.
Ogni(s)Santi in inglese “All Saints’Day” aveva una denominazione più antica: “All Hallows’Day”, saint e hallow hanno lo stesso significato, ma derivano rispettivamente da sanctification (santificazione dal teutone) e da holiness (santità dal latino).
Presso i popoli antichi il giorno cominciava dal tramonto, per questo ancora oggi si da molta importanza alla vigilia. Quindi la celebrazione di Ogni Santi aveva origine al tramonto del 31 ottobre. La sera precedente al 1° Novembre era dunque All Hallows’ Eve (Eve significa vigilia), ma anche All Hallows’Even (Even significa sera) che venne abbreviato in Hallows’Even, poi in Hallow-e’en ed infine in Halloween.

Antiche  tradizioni non del tutto scomparse e che si ritrovano nel nostro folklore popolare ci riportano al Samhain (pronunciato “sow-in“), forse la più importante tra le festività celtiche. La parola deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End“, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, ma l’11, data coincidente con San Martino. Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween.  Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura iniziava il suo riposo, da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non era una festività legata ai defunti, ma esattamente il contrario: al raccolto alla vita, alla terra che va a riposo per rinascere in primavera.

In alcuni regioni italiane sono rimaste, in questo periodo, festività legate al ringraziamento per la chiusura dell’anno agricolo.

 

 

Elena Fossati: arriva Novembre con Samhain e Halloween!

Novembre è in arrivo festività religiose, ma anche tradizioni antiche. Feste in maschera moderne… rituali che ci ricordano che andiamo verso il buio e il freddo e il nostro corpo ha bisogno di essere curato per stare nel ben essere e in salute.

Due articoli in Benessere&Salute:

il primo che riguarda i cambiamenti novembrini e contiene alcuni consigli su come prenderci cura di noi;

il secondo che brevemente ci rimanda alle origini di queste celebrazioni oggi tanto di moda, ma che in fondo riprendono antiche tradizioni, anche molto vicino al nostro folklore.

Noi e il nostro corpo: passaggio da ora legale a ora solare

Questa notte sposteremo indietro di un’ora le lancette dell’orologio: bene 1 ora in più a letto! E da domani avremo un’ora di luce in più al mattino, almeno per qualche settimana.

Il buio però si farà notare prima alla sera e poi inevitabilmente, andando verso l’inverno, le giornate si accorceranno.

Il cambio dell’ora porta nelle persone più sensibili e nei bambini alcuni disagi: sbalzi di umore, stanchezza, in alcuni insonnia…

Cosa fare?

Sfruttare la luce, magari parcheggiando l’auto o lasciando addirittura l’auto a casa, per camminare e prendere un po’ di luce.

Aumentare il consumo di frutta e verdura cruda, ricchi di vitamine e di potassio e magnesio.

Concedersi uno spazio personale, dove fermarci magari per un te davanti alla finestra o sul balcone prendendo gli ultimi raggi di sole.

Poi il nostro corpo si abituerà, ma non dimentichiamo che in autunno e in inverno la natura rallenta e va in letargo.

PRATICHE, TRATTAMENTI, METODI PER UNA CURA NON CONVENZIONALE

Eccomi con un lungo elenco… per conoscere con un po’ di pazienza e scegliere!

LE TERAPIE BIOLOGICHE: sono le terapie a base di sostanze di origine vegetale, animale, minerale (naturali o di sintesi). Sono le più diffuse, se si considera che queste sostanze sono alla base di sistemi terapeutici delle medicine non convenzionali di cui vi ho parlato settimana scorsa.

Integratori alimentari: Quantità a volte anche elevate di vitamine, antiossidanti, minerali, aminoacidi sono spesso assunti dalla popolazione per motivi che non sempre sono giustificati. Alcuni studi hanno dimostrato che dosi elevate di vitamine A, C, E o di antiossidanti, possono

interferire con la chemio e la radioterapia.

Diete: Innumerevoli sono le diete proposte da dietologi, dietisti e non solo.

Nutrizione orto-molecolare: È una disciplina che si basa sul fabbisogno nutrizionale individuale e viene data grande importanza all’assunzione di cibi integrali, verdure crude, frutta di stagione. Devono essere evitati gli alimenti “lavorati” come i dolciumi, i cibi con i conservanti o le bibite

gasate. Anche questa disciplina si potrebbe inserire a pieno titolo nell’ambito della medicina preventiva.

Floriterapia di Bach: Ha molti punti in comune con l’omeopatia e con le terapie energetiche. Utilizzata per gli squilibri dell’anima, del carattere per migliorare certi atteggiamenti psicologici sbagliati. Eduard Bach descrisse un repertorio di 38 essenze floreali in casi come paura, bisogno d’affetto, insicurezza, scoraggiamento. Chi soffre di patologie molto gravi, ha quasi sempre uno sconvolgimento anche emotivo e queste essenze floreali potrebbero agire sulla componente psico-affettiva, così duramente messa alla prova.

Medicina spagirica: Ha origini antiche e ha subito l’influenza dell’alchimia, e Paracelso può essere considerato l’ispiratore. Ogni sostanza ha un aspetto riferibile agli aspetti alchemici di

sale, zolfo o mercurio. Idee di tipo olistico hanno ispirato questo tipo di medicina: fondamentale è il rapporto tra microcosmo e macrocosmo, viene riconosciuta la forza e la sacralità della natura, nonché la capacità di autoguarigione dell’uomo.

LE MANIPOLAZIONI FISICHE E GINNASTICHE: il paziente, prima di essere sottoposto a manipolazioni o di praticare qualsiasi tipo di ginnastica, dovrebbe ascoltare sempre l’opinione del medico curante. Anche queste pratiche presentano delle controindicazioni: osteoporosi grave, flebite, elevata difficoltà ai movimenti attivi, ernia del disco, tumori e infezioni alle ossa, ferite aperte, micosi o altre malattie cutanee infettive. Chi sta molto male si potrebbe avvalere di queste terapie fisiche, ma di volta in volta si valuterà la possibilità dell’utilizzo:

Chiropratica: Questo tipo di manipolazione viene applicata su muscoli, articolazioni, ossa, cartilagini, legamenti e tendini. Il cosiddetto “aggiustamento” vertebrale è solo un aspetto della disciplina, secondo cui lo stato di salute di una persona dipende da una sana struttura corporea e un’errata postura o una dislocazione vertebrale possono dare problemi locali ma anche a distanza.

Osteopatia: È lo studio di tutte quelle disfunzioni organiche funzionali o strutturali che possono coinvolgere l’intero apparato muscolo-scheletrico. Molte patologie sono considerate conseguenza di errori nella postura o nell’allineamento delle articolazioni del paziente, errori che portano a tensioni muscolari. Il corpo viene visto come un’unità morfofunzionale che ha una sua capacità di auto guarigione; la struttura influenza la funzione ed è fondamentale una corretta vascolarizzazione arteriosa. L’aspetto unitario della persona viene ad essere ribadito e la “lesione” è conseguenza di una limitazione del movimento dei liquidi vitali, delle fasce muscolari e delle articolazioni. L’osteopata va a cercare “il punto debole” della struttura corporea, per riportare il paziente allo stato di salute.

Massaggi: Favoriscono il rilassamento, alleviano il dolore fisico e, non ultimo, risultano di grande conforto psicologico specie per pazienti lungamente costretti a letto. Esistono molti tipi di massaggio, quali:

– il tuina, massaggio vivace associato a movimenti passivi delle articolazioni (parte integrante della MTC) che segue alcuni principi dell’agopuntura, e il cui obiettivo è far circolare meglio l’energia vitale;

– lo shiatsu, giapponese ma probabilmente derivato dalla MTC, che può essere un massaggio vigoroso, oppure fatto su punti dell’agopuntura (digitopressione) il tutto per favorire la circolazione del Qi (energia vitale);

– la riflessologia plantare, conosciuta dalle antiche civiltà della Cina, India ed Egitto, massaggio che stimola con i pollici alcuni punti precisi della pianta del piede (il manipolatore agirebbe su alcune funzioni dell’organismo, secondo una fisiologia basata sui principi dei meridiani della MTC); è descritta una vera e propria mappatura dei vari organi sulla pianta dei piedi che ricorda “l’Homunculus” dei testi di anatomia;

– il linfodrenaggio manuale che favorisce la mobilizzazione del liquido presente nei vasi linfatici, soprattutto degli arti, quindi il deflusso a livello interstiziale evitando così la stasi linfatica; è utile nei pazienti con lunga degenza a letto e in medicina riabilitativa.

– il trattamento ayurvedico, che prende origine dalla tradizione indù e si basa su tipiche tecniche e l’uso di oli vegetali.

La Kinesiologia, invece, oltre ad essere una terapeutica manipolativa, è una vera e propria tecnica diagnostica: viene ipotizzata una forma di comunicazione, una rete interconnessa, tra il nostro sistema muscolo-scheletrico, la nostra mente e i nostri organi. Si può così risalire ad una precisa diagnosi d’organo malato o ad un più o meno celato conflitto interiore attraverso il “test muscolare kinesiologico”.

Ginnastiche: Accenno solo a tre tipi di ginnastiche abbastanza famose in questo periodo anche in Italia. Il tai chi fa parte della MTC ed è in fondo un’arte marziale. Si basa sul controllo dei movimenti, della respirazione, della mente. Attraverso una grande concentrazione, una “meditazione in movimento”, si fanno lenti e controllati gesti che dovrebbero portare ad un riequilibrio del Qi. Esistono varie scuole. Anche il Qi gong è di origine cinese, ma è molto più statico rispetto al tai chi. Potrebbe far parte del gruppo degli interventi sulla connessione mente-corpo, poiché si basa su tutta una serie di posture, unite ad una notevole concentrazione mentale e ad un particolare tipo di respirazione.

LA MEDICINA ENERGETICA: È chiamata anche bioenergetica o medicina vibrazionale (17). Viene ipotizzata l’esistenza di campi energetici che agiscono sull’entità umana. Questi cosiddetti biocampi sarebbero in relazione con sette strutture energetiche umane, denominate secondo la tradizione indù chakra (in Occidente spesso definiti anche Fiori di Loto). I chakra sarebbero in relazione con sette ghiandole endocrine: la midollare del surrene, le gonadi, il pancreas, il timo, la tiroide, l’ipofisi, l’epifisi.

Tra le cosiddette medicine energetiche ne illustriamo alcune:

Pranoterapia (tocco terapeutico): Alcune persone, i pranoterapeuti, sembra che abbiano la capacità, per mezzo soprattutto delle proprie mani, di influenzare il campo bioenergetico dell’entità umana. Esistono parecchi studi scientifici sull’argomento che cercano di approfondire delle conoscenze su un argomento che pone molti interrogativi. C’è ovviamente il rischio della sopravvalutazione di tanti millantatori. Le associazioni italiane del settore hanno richiesto una regolamentazione delle discipline bio-naturali e l’istituzione di codici e di un vero e proprio esame per essere considerato pranoterapeuta.

Reiki: Può essere considerata una forma di pranoterapia di origine orientale. Si parla di “canalizzazione dell’energia cosmica”; è alquanto avvolta nel mistero e solo chi ha accesso alle varie scuole può conoscerne i segreti e le varie sfumature.

Cromoterapia: Nell’antico Egitto e poi tra gli antichi greci e romani si praticava l’elioterapia. Anche oggi alcune patologie come la psoriasi o l’osteoporosi risentono positivamente della luce solare. Nella tradizione millenaria di Cina e India l’esposizione ad uno dei sette colori dell’iride sembra potesse influenzare la salute dell’uomo. Nella medicina ayurvedica si ipotizza una correlazione tra i sette colori che si ottengono dalla luce del sole e i sette chakra; anche in questo campo gli studi scientifici sono in continuo aumento. Un tipo particolare di cromoterapia può essere considerata la mirror therapy o terapia con gli specchi: il paziente viene illuminato da una luce riflessa da specchi incisi con disegni o simboli.

Cristalloterapia: Con questa forma di terapia si ipotizza che certi cristalli (ma anche alcune pietre o metalli) possano riequilibrare il campo energetico umano, attraverso l’affinità del cristallo stesso con uno dei sette chakra principali.

Magnetoterapia: Anche in questo caso si ipotizza un’affinità dei magneti per uno dei sette chakra.

Ricordiamo l’assoluta controindicazione in gravidanza e per i portatori di pacemaker o protesi metalliche.

INTERVENTI SULLA CONNESSIONE MENTE-CORPO

La cosiddetta mind-body medicine, è rappresentata da una serie di interventi sulla componente psichica umana, che possono influenzare positivamente alcune problematiche fisiche psico-fisiche, come ad esempio il dolore e l’ansia. Questo gruppo di pratiche è ultimamente al centro dell’interesse di molti ricercatori e scienze come la Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) o la psicosomatica sono alla base di conoscenze che si rifanno al concetto ippocratico della capacità di autoguarigione dell’uomo e, in generale all’influenza della psiche sul corpo. Tra gli interventi sulla connessione mente-corpo i più importanti sono:

Yoga: È parte integrante della medicina ayurvedica. Il termine sanscrito significa legame e sottintende ad un’unione della componente fisica, psichica e spirituale dell’uomo attraverso il rilassamento, esercizi di respirazione, posture particolari, ripetizione di mantra. Esistono varie scuole e maestri: hatha-yoga, detto anche yoga fisico, tende a controllare le componenti corporee; col raja-yoga, che è molto più mentale, si cerca di potenziare il pensiero; il bhakti-yoga ha nella estrema devozione verso la divinità il suo nucleo centrale; il kundalini-yoga è molto praticato in occidente dove rappresenta un valido aiuto per chi conduce una vita frenetica. Ricordiamo infine Yogananda (1893-1952) col kriyayoga e Aurobindo (1872-1950) con lo yoga integrale, due maestri che hanno diffuso questa pratica in occidente.

Meditazione: Ha vari punti in comune con lo yoga, il rilassamento, la preghiera: focalizzazione del pensiero su un concetto, un’immagine, una figura spirituale. Un tipo di insegnamento è rappresentato dalla meditazione trascendentale di Maharishi Mahesh yogi.

Attività creative (In questo settore io introdurrei le ARTITERAPIE e la DanzaMovimentoterapia). Negli ultimi tempi si è venuta a delineare la figura del terapista artistico e/o occupazionale che spesso affianca il medico nella cura di pazienti. Attività come musica, canto, pittura, modellaggio, scultura movimento, danza sono state riscoperte dal mondo scientifico e molte sono le pubblicazioni a riguardo.

Biofeedback Attraverso un macchinario preposto, si possono gradatamente regolare alcune funzioni fisiologiche come il battito cardiaco, la pressione arteriosa, la vasodilatazione periferica, la tensione muscolare. È considerata una tecnica terapeutica e anche riabilitativa.

Preghiera: Pregare significa rivolgersi al trascendente con senso di massima devozione. Pregare potrebbe far bene alla salute. Inserendo la parola chiave spirituality nei motori di ricerca di medicina (es. Pubmed), si ottengono oltre 3400 lavori scientifici. Questo filone di ricerca offre nuovi spunti di riflessione per cercare di conoscere l’uomo nella sua totalità e capire se un certo atteggiamento dell’anima può influenzare lo stato di salute: sembra che molti studi lo confermino. Da alcuni anni si possono trovare lavori scientifici che affrontano argomenti come la preghiera per intercessione, i gruppi di preghiera, la fede, la religione, la spiritualità, l’altruismo, il perdono e altro ancora. Vengono approfonditi, ad esempio, il tipo di reazione emotiva, gli aspetti cardiorespiratori, la pressione arteriosa o altri parametri fisici o di laboratorio, misurabili. Numerosi sono i centri di cure palliative che partecipano a questo tipo di studi che mettono sempre in primo piano ciò che attiene alla qualità di vita del paziente. Nel 1146 Santa Ildegarda di Bingen scriveva a San Bernardo descrivendo le vere cause fisiche e spirituali delle malattie (vizi), le medicine e i metodi curativi (digiuno) e diceva che le forze divine (virtù) sono trasmesse all’uomo e diventano efficaci come forza generatrice, protettrice e terapeutica. Se andiamo sul sito della Mayo Clinic (www.mayoclinic.com), nella sezione della salute mentale, ci possiamo imbattere su questo tipo di domanda: “What are the benefits of forgiving someone?”- Quali sono i benefici nel perdonare qualcuno? Alcuni ricercatori si sono interessati all’argomento ed hanno potuto osservare che perdonare stabilizza la pressione arteriosa e i battiti cardiaci, migliora l’umore e i sintomi dell’ansia e della depressione.

Infine il Naturopata che è  quell’operatore non-medico che guarda al Ben-Essere della persona, utilizzando tecniche e modi specifici delle T.n.C., educando il cliente e assistendo in equipe il paziente per favorire una migliore qualità della vita. Il Naturopata conosce le T.n.C. all’ interno di una visione olistica di mente, corpo e ambiente. La qualità della vita come bene primario composto da fattori quali la costituzione, l’unità psiche/soma, l’ambiente naturale e culturale in cui l’uomo è inserito, gli aspetti spirituali della vita umana secondo un progetto di salute che, secondo le direttive dell’OMS, vede la stessa definita come uno stato non solo di assenza di malattia ma di completo benessere psicofisico in cui tutte le potenzialità dell’uomo possano esprimersi.

Grazie e sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento e curiosità

Alcuni chiarimenti: cosa sono le medicine non convenzionali, chiamate anche medicine complementari,…?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (in realtà la traduzione sarebbe: organizzazione mondiale della salute) –OMS- ha pubblicato nel 2004 delle linee guida[1] sulle Traditional Medicine/ Complementary and Alternative Medicine (TM/CAM): le medicine tradizionali e complementari.

In questo documento si danno informazioni sulle medicine e sull’efficacia, la sicurezza e le controindicazioni dei prodotti. Si sottolinea che gli operatori devono essere qualificati e registrati ed è incoraggiata l’interazione tra gli operatori tradizionali e i non convenzionali.

Oggi nel mondo occidentale c’è un interesse verso l’approfondimento di queste medicine e sicuramente esso è  dovuto anche alla globalizzazione, dal fatto che stiamo diventando una società multietnica con terapie, religioni ed usanze diverse, per cui se vogliamo convivere bene, è necessario avere la conoscenza di quei concetti, di quelle tradizioni che possono in un primo momento sembrare molto distanti dal nostro modo di pensare.

Quando consideriamo le Medicine non Convenzionali, non bisogna farlo con leggerezza, poiché esistono molte problematiche e perfino dei rischi per la salute. È bene ricordarsi che, ad esempio “non sempre ciò che è naturale è innocuo” e anche un massaggio ha le sue controindicazioni.

E’ bene quindi affidarsi a professionisti iscritti ad Albi professionali; utilizzare i prodotti, se prescritti da professionisti, informando sempre il proprio medico.

In Italia, nonostante le numerose proposte di leggi o di decreti, manca una legislazione chiara e definitiva che regolamenti le  MnC. È  stato redatto un documento ufficiale che suggerisce delle linee guida per l’esercizio delle medicine e delle pratiche non convenzionali “nell’interesse della salute dei cittadini”, per garantire la sicurezza e l’uso appropriato delle prestazioni, e viene fornito un elenco di specialità da considerare “atti medici” e quindi, attenzione si deeve essere medici:

ELENCO DELLE MEDICINE NON CONVENZIONALI

– agopuntura;

– fitoterapia;

– medicina ayurvedica;

– medicina antroposofica;

– medicina omeopatica;

– medicina tradizionale cinese;

– omotossicologia

Le Mnc sono particolarmente apprezzata da coloro che cercano un approccio che considera la persona come un tutto organico (conosciuti i termini olismo, olistico).  Gli utenti sono persone con patologie particolarmente gravi (AIDS, cancro, ecc) oppure persone con malattie relativamente lievi (artrite, mal di schiena, disturbi intestinali, ecc) o affezioni croniche (asma, ipertensione). Ci sono molte ragioni per cui tutti, indipendentemente dal rango sociale e di genere, cercano trattamenti non convenzionali: la necessità di un nuovo rapporto medico-paziente, trattamenti personalizzati, una visione olistica della persona, azioni preventive e per soddisfare ad esigenze individuali (medicina centrata sulla persona inserire ).

Spero di avervi aiutato a comprendere quanto la medicina non convenzionale possa aiutarci.

Vi sono poi pratiche come l’osteopatia, la chiropratica e altre terapie e pratiche non convenzionali che però ancora attualmente non sono riconosciute come atti sanitari, ma come pratiche legate al ben- essere  della persona. Ma di questo ne parleremo la prossima settimana ….


[1] World Health Organization. Guidelines on developing consumer information on proper use of traditional, complementary and alternative medicine. Geneva: WHO; 2004. Disponibile all’indirizzo: www.who.in

Elena Fossati oggi vi parla di Medicine non Convenzionali

In Italia le medicine non convenzionali non sono incluse nel sistema sanitario nazionale (se non in alcune situazioni), ma la popolazione italiana utilizza le diverse pratiche e sempre più i medici ed operatori  le esercitano. Vi è un dibattito sull’efficacia delle cure e la validità delle diverse Medicine non Convenzionali, ma nonostante questo, alcuni servizi sanitari regionali hanno introdotto tali metodologie che interagiscono con la biomedicina (la nostra medicina per intenderci).

Vi è un crescente interesse, in quello che un tempo era una definita un’alternativa rispetto alla medicina ufficiale, poi promossa e chiamata medicina complementare ed ora definita come non-convenzionale.

Ma cosa è la Medicina non Convenzionale? Leggilo nell’articolo in Benessere&Salute

DanzaMovimentoTerapia: un approccio al movimento che guarda alla nostra creatività.

Noi siamo movimento, fin dal grembo materno.

Il movimento ci caratterizza: riconosciamo una persona molto spesso da come cammina, da come si muove, dai suoi gesti!

La creatività ci permette di risolvere i problemi della quotidianità in modo originale, intuitivo, creativo appunto: per esempio quando non troviamo una soluzione razionale a un problema!

La Danza: cosa è la danza? È un’arte che si attua attraverso il movimento! La pittura è un’arte che si esprime attraverso il colore … Possiamo quindi dire che quando esprimiamo la nostra creatività, il nostro mondo interiore, attraverso il movimento creiamo una danza!?!

Noi siamo abituati, ormai da molti anni, secoli, a pensare alla danza come al balletto, a qualcosa di coreografico. Eppure la danza, come mezzo di espressione creativa, ci appartiene: l’uomo, la donna da sempre hanno avuto bisogno di danzare. Se vi capita di andare in Val Camonica, andate a visitare il parco di opere d’arte a cielo aperto, i graffiti, dove c’è anche una scena di danza e che non è la danza che siamo soliti apprezzare.

L’Associazione professionale che in Italia tutela i DanzaMovimentoTerapeuti avrebbe così potuto chiamare questa modalità DANZA MOVIMENTO CREATIVO, dopo le mie affermazioni, invece ha mantenuto il termine TERAPIA, dalla parola inglese “DanceMovementTherapy”.

Perché allora terapia? Pensate che l’uso della danza come rituale terapeutico risale ai primordi della storia umana: ricordiamo gli sciamani e gli uomini-medicina che conducevano danze e rituali terapeutici o di buon auspicio presso le comunità tribali nel mondo ed in particolare nei villaggi dei nativi americani, o se qualcuna di noi ricorda più recentemente la “Taranta”, la “Pizzica” (non solo come balli tradizionali, ma proprio come rituali terapeutici).

Cosa è terapia e terapeutico? Una medicina che ci fa stare bene… Un trattamento, massaggio,… Insomma qualcosa che ci riporta in Salute, che aiuta la nostra salute, che ci fa stare bene (oserei dire in senso lato … magari non per forza ci deve guarire,… ma ci aiuta).

La DanzaMovimentoTerapia aiuta persone adulte e bambini a stare meglio con il proprio corpo, a conoscere il proprio corpo attraverso il movimento; aiuta ad esprimere le proprie emozioni attraverso il movimento (a volte facciamo fatica a parlare delle nostre emozioni). Aiuta a ritrovare la creatività che appartiene a tutti noi e non solo agli artisti o ai bambini.

Viene utilizzata spesso a fianco di percorsi di cura e riabilitazione in psichiatria, in neurologia, in oncologia,… proprio perché come attività aiuta la persona a prendersi cura e a ritrovare il proprio corpo e il proprio movimento.

Viene utilizzata con i bambini/e a scuola, o quando ci sono alcune problematiche perché attraverso l’espressione creativa il bambino è facilitato a scoprire e a dare un nome alle parti del corpo, alle emozioni, ai concetti!

In Italia si parla di DanzaMovimentoTerapia fin dagli anni settanta, ma è una metodologia spesso confusa con altre pratiche e metodi.

Vorrei concludere con le parole che si ritrovano nel sito dell’Associazione Professionale dei DanzaMovimentoTerapeuti Italiani www.apid.it , perché come dico sempre è importante essere tutelati quando intraprendiamo un percorso, andiamo da un professionista, qualsiasi esso sia (chiedete sempre la sua formazione e informatevi!)

“La DanzaMovimentoTerapia, che si collega idealmente ad antiche tradizioni nelle quali la danza era un mezzo fondamentale nelle pratiche di guarigione, ripropone negli attuali contesti clinico-sociali le risorse del processo creativo, della danza e del movimento per promuovere l’integrazione psicofisica e relazionale, il benessere e la qualità della vita della persona. Associata di frequente con altre forme di cura, la DanzaMovimentoTerapia trova applicazione nel trattamento dei numerosi disturbi psichiatrici: dalle psicosi ai disturbi d’ansia e dell’umore, dalle malattie psicosomatiche ai disturbi del comportamento alimentare e alle tossico dipendenze. La DanzaMovimentoTerapia è inoltre una collaudata modalità di approccio a diverse forme di handicap fisico, psichico e sensoriale. Al di là della dimensione terapeutica e riabilitativa, la DanzaMovimentoTerapia esprime anche competenze e tecniche rivolte allo sviluppo delle risorse umane, alla prevenzione del disagio psicosociale, alla formazione e al lavoro educativo. Nei più diversi contesti pubblici e privati (centri diurni, unità riabilitative, comunità terapeutiche, centri socio-educativi, ospedali, studi professionali, carceri, scuole, consultori,…), la DanzaMovimentoTerapia ha trovato terreno fertile per un lavoro basato sull’unità mente-corpo-relazione che incontra immediatamente il bisogno di salute della gente.”.

Io nel mio piccolo porto la DanzaMovimentoTerapia nelle scuole, in centri psichiatrici, svolgo incontri per la terza età; incontri individuali per bambini e adulti con problematiche psico-emotive, psico-somatiche, psico-corporee. Inoltre  conduco incontri per donne (soprattutto) che usano la DanzaMovimentoTerapia come spazio di tempo libero per muoversi, danzare liberamente, conoscersi meglio, essere creative in modi diversi e condividere le proprie emozioni!

Alcuni video:

https://www.youtube.com/watch?v=Gt9OvodlVVw

https://www.youtube.com/watch?v=PJ0cEAtkADk&list=UU1440UVQYgeV6lVZRer1OMA

BAMBINI: PSICOMOTRICITÀ E GIOCO PSICOMOTORIO

Benvenuta Ilaria, pur lavorando molto con i bambini, solitamente per superfluonecessario tratto di adulti. Oggi parliamo di  bambini e bambine, di genitori, di attività e scelte come accompagnamento alla crescita e attività di tempo libero.

I. Ciao Elena,  sono molto contenta di poter parlare con te della psicomotricità.

E. Ci racconti bene di cosa ti occupi?

I. Certo, io mi occupo di far giocare i bambini…. (Ilaria sorride), sono laureata in psicologia poi quasi casualmente ho scoperto la psicomotricità e non l’ho più lasciata. Mi sono formata anche come psicomotricista ed ho iniziato questo lavoro bellissimo. Conduco gruppi educativi di gioco psicomotorio, gruppi di aiuto di terapia psicomotoria e faccio terapia individuale. Mi spiego…

La psicomotricità attraverso il movimento ed il gioco spontaneo permette al bambino di crescere in modo armonico, il bimbo usa il gioco per conoscere, sperimentare, inventare ed imparare a stare bene con le sue emozioni e con quelle degli altri. E’ questa la bellezza della psicomotricità che considera il bambino nella sua globalità, quindi oltre all’aspetto motorio sviluppa quello cognitivo, emotivo e relazionale.

E. Scusa Ilaria ma quindi a tutti i bambini può essere utile la psicomotricità?

I. Grazie Elena per questa domanda, perché è molto importante. Spesso si pensa che la psicomotricità serva solo ai bambini con disagio, ma non è così. La psicomotricità ed in particolare i corsi di gioco educativo sono rivolti a tutti i bambini

E. Chi sono i tuoi clienti?

I. Principalmente bambini fino agli 8 anni, ma faccio interventi nelle scuole anche per bambini più grandi  perché le maestre sono sempre più interessate al supporto che la psicomotricità può dare all’offerta educativa. E poi lavoro con gli adulti, abbiamo gruppi genitori bambini o nonni bambini che possono venire a giocare insieme

E. Sono persone della zona o vengono anche da Milano per seguire i tuoi corsi?

I. Entrambe le cose, io lavoro nella zona di Monza Brianza, ma ho uno studio ed uno spazio anche a Milano

E. Cosa fai in pratica, puoi raccontare che attività proponi?

I. Certo, quando lavoro con i gruppi educativi preparo la sala psicomotoria allestendola con dei materiali neutri, come teli, cerchi, corde, scatole, e grossi moduli di gommapiuma che i bimbi posso usare per costruire…

Si entra in sala tutti insieme e prima di iniziare a giocare, ci sediamo in cerchio, ci salutiamo e condividiamo le regole, cosa molto importante per stare bene insieme. Poi inizia il gioco, i bambini sanno di avere un luogo protetto dove poter usare i materiali, inventare ciò che vogliono, costruire, muoversi, stare con gli altri e vivere le proprie emozioni con il supporto dell’adulto. Sanno anche di avere un tempo, e vengono avvisati quando questo sta per finire in modo che siano pronti ad accettarlo. Dopo la fase centrale della seduta, che è quella più intensa dove il bambino gioca e “si mette in gioco, chiudiamo con una fase più tranquilla dove i bimbi possono fare un disegno, o manipolare della plastilina o verbalizzare insieme agli altri cose è piaciuto fare, con qualcosa quindi che non richieda l’uso di tutto il corpo e che li prepari fisicamente ed emotivamente a chiudere i nostri incontri.

E. Mi sembra interessante e molto bello

I. Si è molto bello, e anche molto impegnativo, ma quando i bambini ti dicono che quello è un posto bellissimo dove venire a giocare vuol dire che hanno avuto quello che meritano: un luogo dove poter esprimere il proprio mondo interiore, sentendosi accolti e valorizzati.

Grazie Ilaria e buon GIOCO  a tutti i bambini e bambine!