I Giorni della Merla

I giorni della Merla: i giorni più freddi dell’inverno (29-30-31 gennaio)

Se farà molto freddo la primavera sarà bella!

31 gennaio 2019 ultimo giovedì di gennaio il giorno della Giubia o Giubiana. 

Nel 2015 una serie di miei articoli ci raccontavano di questi giorni e delle tradizioni che li accompagnano.

https://www.superfluonecessario.it/piedi-passi-per-camminare/

https://www.superfluonecessario.it/la-giubia-giubiana-i-giorni-della-merla/

https://www.superfluonecessario.it/il-falo-della-giubiana

Per questi giorni dell’anno (ora mentre scrivo sta nevicando) ci sono leggende, racconti, usanze che sono entrati nella quotidianità tradizionale.

Un rituale è:

Qualcosa per cui rallegrarsi ogni giorno

Foto di Elena Fossati

scrive Anselm Grün. Senza questa cultura della quotidianità, non vi è spiritualità, né fede (per chi ha il dono di averla). I rituali, sostiene sempre l’autore, sono tutt’altro che tradizioni esoteriche; essi sono, dice il monaco benedettino, quotidiana prassi di vita, l’importante è viverli con consapevolezza. 

Lasciamoci affascinare e facciamoci portare dalla fantasia ascoltando i racconti di queste giornate nel mezzo dell’inverno, magari davanti a un risotto della tradizione per la Giubiana, o tra frittelle e chiacchiere, che anticipano il carnevale, oppure davanti a un caminetto con una cioccolata o una tazza di tè! 

Poi arriverà febbraio con la tradizionale festa della Candelora, sabato 2 febbraio, una festa della luce, dopo il Natale. Una festa antica che ci rimanda ai greci, ai romani e al popolo dei Celti.

Qualche mio articolo in archivio ci rispolvera ancora miti e ritualità della quotidianità. 

https://www.superfluonecessario.it/2-febbraio-candelora-imboloc-birgit/

https://www.superfluonecessario.it/la-betulla/

E il 5 febbraio il Capodanno cinese: entreremo nell’anno del Maiale, ma di questo ne parleremo il 6 febbraio, con una, spero, gradita sorpresa. 

 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

Il Falò di Sant’Antonio: una tradizione

Il Falò di Sant’Antonio: una tradizione

Abbiamo bisogno di riti, di simboli:

“Ogni uomo e ogni epoca dà ai suoi simboli una nuova veste, e quella eterna verità che il simbolo trasmette, può parlarci in uno splendore sempre rinnovato”.

(C. G. Jung)

 

L’umanità, anche quando ha svilito il significato del rito (collegato alla sfera del sacro), ha mantenuto la tradizione. 

Una tradizione legata alla purificazione, al lasciare andare il vecchio,… è quella del falò.

Domani 17 gennaio sarà Sant’Antonio Abate e in tutta Italia si potranno ammirare i Falò di Sant’Antonio.

Sant’Antonio il santo della benedizione degli animali e dei falò per preparare la comunità agricola all’arrivo della primavera, venivano infatti preparate cataste di legna e stoppie! 

In questo giorno la tradizione, oltre al fuoco, ci ricorda di mangiare gli gnocchi e di preparare un dolce da fare benedire per poi farlo mangiare alle persone e agli animali ammalati. 

Questa è una delle festività di un santo legato alle tradizioni agricole e alle tradizioni più antiche, di derivazione celtica. 

 

#Lifegate in un suo articolo, dei giorni scorsi, ci dà una agenda di appuntamenti per vivere questa tradizione. 

https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/falo-italia-santantonio-17-gennaio

Anche #MilanoLife ci offre un calendario di eventi: 

https://www.milanolife.it/evento/falo-di-santantonio-2019/

A Lissone invece: 

http://www.comune.lissone.mb.it/falo-Sant-Antonio-2019 

E a Vimercate:

http://www.eventiesagre.it/Eventi_Vari/21113647_Falo+Di+Sant+antonio.html 

Un articolo di qualche tempo fa su riti, miti e racconti… ma nel nostro blog Superfluonecessario potete trovarne molti altri ricercando in Search!

https://www.superfluonecessario.it/35353-2/

 

Se qualcuno/a ha da aggiungere informazioni lo comunichi commentando l’articolo in modo da potere per dare a tutti la possibilità di partecipare a questa suggestiva tradizione. 

Grazie e buona festività di Sant’Antonio!

Il Falò di Sant’Antonio: una tradizione

Elena Fossati

“Lo Spazio”

Il Solstizio d’Estate

Sapete che le tradizioni, i riti e i miti mi affascinano!

Se il solstizio d’inverno è il simbolo della speranza, si arriva al massimo del buio … per tornare alla luce; il solstizio d’estate è il tempo dell’abbondanza!
Le giornate sono ora ricche di luce, le notti sono corte, la natura è al massimo del sui risveglio.
Le tradizioni del solstizio d’inverno si celebrano ancor oggi: in quel periodo ci sono le festività natalizie; i riti del solstizio d’estate sono quasi scomparsi, permangono nel Nord Europa dove, dopo il Natale, la festa di Mezza Estate (Midsommar) è la ricorrenza più importante del calendario (Svezia). Il Nord Europa festeggia con la Luce con cibo, bevande, danze, canti, fiori e erbe.

La nostra antica tradizione ci rimanda invece ai Fuochi di San Giovanni (24Giugno); alla raccolta delle noci per fare il nocino; alla raccolta delle erbe aromatiche (artemisia, verbena, iperico,…). Il periodo di fertilità e abbondanza del solstizio, ci ricorda le spose di Giugno. Anche nei nostri paesi le danze tradizionali sull’aia andavano a ritualizzare e festeggiare questo momento, insieme a vino e cibo!

Da un lato la tradizione, dall’altro il significato simbolico del processo di trasformazione che questo evento porta in sè.
Fermiamoci davanti a questo fenomeno che fa parte di noi, della natura, del cosmo. Diamogli uno spazio: quest’anno il 21 giugno sarà di domenica e quindi potremo magari ritualizzarlo andando in mezzo alla natura, con un pic-nic, assoporando il tramonto,… Noi danzeremo a Bovisio Masciago (evento gratuito con conferma di partecipazione) attorno al fuoco Raku!

Buona Estate!

Elena Fossati

Da dove derivano la parola e la festa “in costume” di HALLOWEEN? E Samhain?

La parola Halloween ha origine nella tradizione cattolica. Ogni santo ha un suo giorno personale, ma il primo novembre è dedicato a tutti i santi. La chiesa cattolica non riusciva a sradicare gli antichi culti tradizionali, e nell’835, papa Gregorio spostò la festa di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre, cercando di dare un nuovo significato ai culti pagani, ma l’influenza del culto di Samhain si faceva ancora sentire. Venne così aggiunto  nel decimo secolo una nuova festa il 2 Novembre, il Giorno dei Morti, in memoria delle anime degli scomparsi.
Questo giorno veniva festeggiato accendendo falò, e le persone si mascheravano da santi, angeli e diavoli, così come i Celti si mascheravano con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui intorno erano poste le braci del Fuoco Sacro, oppure zucche svuotate in cui si mettevbanmo lumini di cera.
Ogni(s)Santi in inglese “All Saints’Day” aveva una denominazione più antica: “All Hallows’Day”, saint e hallow hanno lo stesso significato, ma derivano rispettivamente da sanctification (santificazione dal teutone) e da holiness (santità dal latino).
Presso i popoli antichi il giorno cominciava dal tramonto, per questo ancora oggi si da molta importanza alla vigilia. Quindi la celebrazione di Ogni Santi aveva origine al tramonto del 31 ottobre. La sera precedente al 1° Novembre era dunque All Hallows’ Eve (Eve significa vigilia), ma anche All Hallows’Even (Even significa sera) che venne abbreviato in Hallows’Even, poi in Hallow-e’en ed infine in Halloween.

Antiche  tradizioni non del tutto scomparse e che si ritrovano nel nostro folklore popolare ci riportano al Samhain (pronunciato “sow-in“), forse la più importante tra le festività celtiche. La parola deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End“, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, ma l’11, data coincidente con San Martino. Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween.  Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura iniziava il suo riposo, da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non era una festività legata ai defunti, ma esattamente il contrario: al raccolto alla vita, alla terra che va a riposo per rinascere in primavera.

In alcuni regioni italiane sono rimaste, in questo periodo, festività legate al ringraziamento per la chiusura dell’anno agricolo.