A Novembre

Canzoni italiane e non parlano di questo mese…

A novembre iniziano le prime ricorrenze e festività che ci riportano al calore dell’incontro con la famiglia, con gli affetti…

A novembre ritroviamo momenti e ricorrenze che ci portano a ringraziare e a celebrare qualcosa che si chiude, che si raccoglie a chiusura di un anno:

Per chi è Cristiano la Festività di Tutti i Santi e la celebrazione in memoria dei Defunti, 1 e 2 novembre.

In altre tradizioni si celebra Samhain

L’11 novembre, in molti paesi italiani, si celebra la Festa di San Martino, o Estate di san Martino. È un’importante ricorrenza che unisce la liturgia cristiana alla tradizione contadina legata all’apertura delle botti di vino novello e ai piaceri della buona tavola.

Forse qualcuno ricorderà la poesia di Giosuè Carducci.

La Festa di San Martino è anche un’occasione, oltre che per glorificare il santo, per celebrare i frutti della terra e l’abbondanza del buon cibo.

E poi ci sarà il giorno del ringraziamento americano, quest’anno il 28 novembre, dove si celebrerà la festa del raccolto d’autunno. https://www.viagginewyork.it/feste-a-new-york/festa-del-ringraziamento-a-new-york/ 

Vi auguro buone giornate di celebrazione e festa.

Buon Novembre

Elena

#BuoniGiorni

Approfondimenti:

1 Novembre Ognissanti!

Samhain- Halloween… insomma arriva Novembre e tutto si fa più buio!

Da dove derivano la parola e la festa “in costume” di HALLOWEEN? E Samhain?

31 ottobre: la vigilia di Ognissanti

燈節 La Festa delle Lanterne 

燈節 La Festa delle Lanterne

Quest’anno è stata ieri martedì 19 febbraio e ha segnato la fine dei festeggiamenti per il Capodanno Cinese. 

Foto di Elena Fossati

Siamo entrati nell’anno del Maiale, con festeggiamenti anche a Milano (peccato la pioggia che ha modificato lo spettacolo!) 

https://www.viaggio-in-cina.it/cina-cultura/capodanno-cinese/

La cultura cinese si relaziona con la medicina tradizionale cinese e, nella vita quotidiana, cultura, salute, spiritualità sono uniti e in relazione uno con l’altro. Lo leggeremo tra le righe dell’articolo. 

燈節 La Festa delle Lanterne

È una festività molto importante per il calendario cinese ed è legata al calendario lunare

https://www.viaggio-in-cina.it/guidaturistica/la-cina-in-breve/calendario-cinese.htm 

la festa si celebra  il quindicesimo giorno a partire dal primo giorno del primo mese lunare, ovvero due settimane dopo il Capodanno Cinese.

La Festa delle Lanterne è la prima grande festività dopo il Capodanno Cinese e segna la conclusione dei festeggiamenti per il Capodanno.

La Festa delle Lanterne avviene nella prima notte di luna piena del calendario cinese e segnala l’arrivo della Primavera. 

Il Capodanno cinese è tradizionalmente vissuto in famiglia e così anche la Festa delle Lanterne. 

La tradizione vuole che dopo il tramonto si accendano lanterne colorate, che brilleranno nel cielo insieme alla luna piena e con la scenografia arricchita da fuochi d’artificio, mentre in famiglia si mangerà una cena a base di prodotti tradizionali. 

È interessante come in tutte le culture e tradizioni del mondo, in questo periodo, ci siano celebrazioni, festività legate alla luce: abbiamo parlato qualche settimana fa della Candelora.

https://www.superfluonecessario.it/i-giorni-della-merla/

Alla fine dell’inverno c’è in ogni donna e uomo il desiderio di ritrovare la luce, non solo del sole, ma anche di una luna, magari piena come quella che c’è stata nella notte tra il 18 e il 19 febbraio! 

Un’intervista:

Gaia una diciottenne, che ha vissuto un anno a

Taiwan, mi racconta:

“燈節 La Festa delle Lanterne a Taiwan, come in Cina, avviene il 15° giorno del calendario lunare e si racconta che un imperatore cinese avesse visto dei monaci buddisti accendere lanterne ben-augurali e votive al Buddha. Aveva così deciso di riproporre questa celebrazione anche nel suo regno. Inoltre si narra che gli spiriti celesti possano essere visti nella notte di luna piena, se illuminati da torce. Ecco quindi l’esigenza di illuminare con lanterne il cielo. Ai bambini per buon auspicio erano date candele/torce da portare a scuola per ben augurare il loro futuro. E ora alla vigilia della festa delle lanterne i bambini a Taiwan portano per la città delle lanterne!” 

Quanta luce, grazie Gaia!

Gaia condivide con noi un video da Taiwan e una magnifica foto scattata nel 2018! 

https://m.news24.com/World/News/watch-taiwan-sky-shines-bright-as-lantern-festival-kicks-off-20190218

 

Se libera la luna che è nascosta in te,

essa illuminerà cielo e terra,

e la sua luce caccerà le ombre

dell’universo. 

“La luna nel cuore”

Shing Etsu 

 

Elena Fossati “Lo Spazio”

#FestivaldelleLanterne #CapodannoCinese #lanterne #luce #燈節 #tradizioni #riti 

I Giorni della Merla

I giorni della Merla: i giorni più freddi dell’inverno (29-30-31 gennaio)

Se farà molto freddo la primavera sarà bella!

31 gennaio 2019 ultimo giovedì di gennaio il giorno della Giubia o Giubiana. 

Nel 2015 una serie di miei articoli ci raccontavano di questi giorni e delle tradizioni che li accompagnano.

https://www.superfluonecessario.it/piedi-passi-per-camminare/

https://www.superfluonecessario.it/la-giubia-giubiana-i-giorni-della-merla/

https://www.superfluonecessario.it/il-falo-della-giubiana

Per questi giorni dell’anno (ora mentre scrivo sta nevicando) ci sono leggende, racconti, usanze che sono entrati nella quotidianità tradizionale.

Un rituale è:

Qualcosa per cui rallegrarsi ogni giorno

Foto di Elena Fossati

scrive Anselm Grün. Senza questa cultura della quotidianità, non vi è spiritualità, né fede (per chi ha il dono di averla). I rituali, sostiene sempre l’autore, sono tutt’altro che tradizioni esoteriche; essi sono, dice il monaco benedettino, quotidiana prassi di vita, l’importante è viverli con consapevolezza. 

Lasciamoci affascinare e facciamoci portare dalla fantasia ascoltando i racconti di queste giornate nel mezzo dell’inverno, magari davanti a un risotto della tradizione per la Giubiana, o tra frittelle e chiacchiere, che anticipano il carnevale, oppure davanti a un caminetto con una cioccolata o una tazza di tè! 

Poi arriverà febbraio con la tradizionale festa della Candelora, sabato 2 febbraio, una festa della luce, dopo il Natale. Una festa antica che ci rimanda ai greci, ai romani e al popolo dei Celti.

Qualche mio articolo in archivio ci rispolvera ancora miti e ritualità della quotidianità. 

https://www.superfluonecessario.it/2-febbraio-candelora-imboloc-birgit/

https://www.superfluonecessario.it/la-betulla/

E il 5 febbraio il Capodanno cinese: entreremo nell’anno del Maiale, ma di questo ne parleremo il 6 febbraio, con una, spero, gradita sorpresa. 

 

Elena Fossati

“Lo Spazio”

1 Novembre Ognissanti!

Oggi 1 novembre Ognissanti!
Ieri sera adulti e bambini si sono ritrovati vestiti da streghe e fantasmi, o magari da zombi per la Vigilia di Ognissanti (Halloween) … perché l’esportazione negli USA dell’antica festa celtica di Samhain ha fatto perdere il carattere e l’essenza vera e propria di questa festività, ma sta di fatto che in America ed in Europa la notte di Halloween viene rivisitata come la “notte delle streghe e dei fantasmi”!
Attenzione, dunque, agli incontri notturni con mostri e folletti.

Qualche anno fa scrivevo:

http://www.superfluonecessario.it/da-dove-derivano-la-parola-e-la-festa-in-costume-di-halloween-e-samhain/
Il leader della notte appena trascorsa è sicuramente Jack O’Lantern, uno spiritello burlone che da due millenni, di notte, appare sulla Terra illuminandosi la strada con una candela ricevuta in dono dal diavolo. Affinché la candela non si spenga, Jack la nasconde dentro una zucca vuota. Quella stessa zucca che, con il passare del tempo, è divenuta il simbolo di Halloween in tutto il mondo. 
Ma anche nel nord Italia fino alla fine degli anni ’50 si usava mettere lumini in zucche svuotate, raccontare storie di fantasmi ed accendere falò al di fuori di qualsiasi celebrazione cattolica. 
Ma da dove deriva la leggenda di Jack O’Lantern? Jack O’Lantern (conosciuto anche come Lantern Man, Hob’ O Lantern, Fox Fire, Corpse Candle, Will O’ The Wisp, o semplicemente Will) nasce da una leggenda irlandese che parla di un imbranato (“Ne’er-do-well” = Non ne combino una giusta) chiamato Stingy Jack. Quest’uomo, noto giocatore d’azzardo e bevitore, durante una notte di Halloween invita il Diavolo a bere con lui nella sua casa. Dopo la bevuta escono nella notte e Jack, sempre in cerca di scommesse, sfida il diavolo affermando che non sarebbe riuscito ad arrampicarsi su un albero. Il Diavolo, sorridendo, salì sull’albero con facilità, e Jack incise una croce sulla corteccia. A questo punto il Demonio era in trappola a causa del simbolo sacro, e Jack gli propose un patto: il Diavolo, se voleva poter tornare a terra, doveva promettere di non tentarlo più: solo allora avrebbe tolto la croce dall’albero. Il Diavolo accettò. 
Quando, anni dopo, Jack morì le porte del Paradiso gli furono negate a cause dei suoi vizi. Jack si diresse allora verso l’inferno, ma il Diavolo gli impedì l’accesso per vendicarsi del tiro mancino che gli aveva giocato, ma gli diede un tizzone ardente per illuminare il suo cammino nell’oscurità. Jack mise il tizzone in una rapa (o cipolla) svuotata per farlo durare più a lungo, e prese a vagare nell’oscurità. 
Ogni notte di Halloween, quando le porte dell’Oltretomba si aprono, Jack torna a passeggiare in questo mondo con la sua brace ardente. 
Quando agli inizi del secolo ci fu la carestia delle patate in Irlanda, molti Irlandesi immigrarono in America, e portarono con loro le loro antiche tradizioni che risalivano ai tempi dei Celti. In America trovarono le zucche che si adattavano meglio ad essere intagliate rispetto alle cipolle. Da quel momento è nata la tradizionale Zucca di Halloween o appunto Jack O’ Lantern.
Se questa ricorrenza è entrata nella nostra cultura assorbendo gli usi e i costumi del mondo anglosassone, in realtà traspaiono antichi ricordi di tradizioni mai del tutto scomparse e ancora insite nel folklore popolare che contraddistingue la nostra nazione (mi raccontava un mio amico sabato, che in Valtellina in questo periodo c’era l’usanza di bruciare la strega, bruciando così le stoppie e tutto ciò che c’è da bruciare a conclusione dell’anno agricolo!).

Arriviamo a riscoprire un culto molto antico, il culto della Dea Madre, regina di questa mistica notte ove ancora oggi il velo della reminescenza è così leggero da permetterci di guardarci attraverso. 
Secondo il Dizionario McBeain di Lingua Gaelica Samhain (pronunciato “sow-in”), forse la più importante tra le festività celtiche, deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End”, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, bensì l’11, data coincidente con quella che oggi viene definita estate di San Martino. 
Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’s Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween. 
Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura inizia il suo riposo e il primitivo, spaurito dalla morte della propria “mater”, già preparava la sua rinascita. Da qui il collegamento di Samhain come festa dei morti, ma in realtà essa non è una festività legata ai defunti, esattamente il contrario, è legata alla vita, alla grande dea che muore per poter rinascere.
Il concetto di morte e resurrezione ha così da sempre permeato le credenze e i miti degli uomini, nel mondo greco ad esempio essa è ben descritta dalla storia di Demetra e Persefone: la leggenda narra che un giorno la bella Presefone, figlia di Demetra, mentre raccoglieva dei fiori con delle amiche, si allontanò nel bosco e così Ade, la divinità dell’oltretomba, da tempo perdutamente innamorato della fanciulla, decise di rapirla con il beneplacito di Zeus. La Dea Madre accortasi della scomparsa della figlia iniziò a cercarla ma, vedendo vani i suoi tentativi, decise che fin quando non le sarebbe stata restituita la terra non avrebbe prodotto più i suoi frutti. Zeus ordinò così ad Ade di lasciar libera la fanciulla ma il dio, con un sotterfugio, costrinse la stessa a ritornare ogni sei mesi nel suo regno. Demetra allora infuriata decise che nel periodo in cui Persefone fosse stata nel regno dei morti, sul mondo sarebbe calato l’inverno e la terra non avrebbe prodotto i suoi magnifici frutti, una metaforica morte in attesa del risveglio.

E’ in questa ottica che la festa di Halloween assume un nuovo significato, esso diventa il giorno in cui il velo che separa il mondo dei vivi da quello del soprannaturale si fa molto sottile, tanto da poter facilmente trapassarlo, nasce così l’idea che le anime dei morti proprio in questo giorno riescono più facilmente a raggiungere e far visita ai loro cari ancora in vita. 
Da questa credenza nasce l’usanza di lasciare frutti o latte sugli usci delle porte, in modo che gli spiriti, durante le loro visite potessero ristorarsi o ancora accendere torce e fiaccole per segnalare il cammino e agevolare loro il ritorno.

Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa cercò anno dopo anno di riunificare, sovrapporre le festività che erano radicate nella popolazione con riti e feste. Nel corso dei secoli queste festività sono poi state travisate, anche se in molte tradizioni permangono dei ricordi. Storicamente esiste una fase, documentata da un ampio numero di prove tutt’ora tangibili, in cui il Cristianesimo iniziò a sovrapporsi al Celtismo, pian piano andando a sostituirlo. Tale pacifica sovrapposizione/sostituzione si nota soprattutto in Irlanda (oggi forse il paese più cattolico d’Europa), dove probabilmente l’intera “intelligentia” celtica venne velocemente “riconvertita” al cristianesimo, al punto che fu proprio dall’Irlanda che partì la più potente azione missionaria con quel San Colombano che – a cavallo fra il VI e VII secolo d.C. – fondò in tutta Europa numerosissime abbazie.

Qualsiasi cammino, percorso di vita noi stiamo percorrendo, credo che queste festività con caratteristiche diverse e anche provocatorie, ci facciano mettere a confronto con un momento dell’anno che è quello di chiusura/della conclusione di un periodo (agricolo, stagionale,…), di attenzione verso il buio, un momento di introspezione,… e allora il fuoco per riscaldare gli animi e per ricordarci che il calore solare si è ridotto, ma che tornerà a risplendere.

Moltissime sono le tradizioni, tante le credenze e le superstizioni, di fondo però una idea comune, nelle fiammelle delle candele e delle lanterne di zucca, il sorriso di una dea che da sempre, anche se nascosta, segue gli uomini nel loro cammino.

Per la realizzazione dell’articolo ho preso spunto da:
“LE NOTTI DI SAMHAIN 
Un Viaggio nelle Tradizioni Popolari alla ricerca di antichi Culti Pagani” 
di Andrea Romanazzi

Siamo proprio entrati in autunno!

Buon Novembre

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Epifania

Oggi un po’ di cultura sulle tradizioni e sui riti che sono davvero importanti per la ciclicità, l’equilibrio, il ben essere e la salute dell’essere umano. Ognuno di noi vive dei rituali quotidiani: es. quando ci alziamo, la colazione fatta in un certo modo,… quando i nostri riti sono malsani… ci ammaliamo (es. se iniziamo la giornata sempre in modo frenetico perché ci alziamo all’ultimo minuto, siamo abituati a un rituale malsano).
6 Gennaio l’Epifania: la Manifestazione del Signore, per i Cristiani.
I Magi che portani i doni… I Tre Re
La Befana nella tradizione…
La festa dell’Epifania risponde a diversi miti, a seconda delle culture:
– Nei miti Greci la nascita del figlio del sole, Aion, nacque dalla vergine Kore tra il 5/6 gennaio.
– Nella Germania del Sud c’è Perchta, o Berchta, e il 6 gennaio è il suo giorno. Perchta è l’aspetto oscuro della dea terra. Il 6 gennaio, dopo 12 notti dal Natale, si era soliti purificare le case dai demoni, usanza celtica, bruciando essenze o incenso. Tradizione ripresa successivamente sempre in Germania con i Tre Re, protettori dei demoni.
Vogliamo anche noi creare un rituale personale?
Un rituale potrebbe essere quello di guardare il cielo, la notte del 6 gennaio, per osservare le stelle, la loro luce e potrò chiedermi. Quale stella voglio seguire quest’anno? Dove mi porterà?
Le stelle mostrano lo splendore della nostra anima!
Un altro particolare rituale è quello di passare per tutte le stanze, seguendo il senso antiorario bruciando un incenso e mandando messaggi legati agli ambienti, es.: che in soggiorno ci sia pace e dialogo; che in camera si diffonda lo spirito dell’amore,… Sapete che ci sono professionisti che ogni anno fanno questo in spazi di lavoro e abitazioni?
Vi auguro Buon Inverno e vi auguro di trovare delle vostre ritualità per dare significato al quotidiano!
Buona Manifestazione della vostra luce!
Elena “Lo Spazio”